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Cannes a fumetti: dai colori pop di Tarantino all'impegno in bianco e nero di Persepolis

Giornata d'autore con Tarantino, Ferrara e Schnabel.
di Chiara Renda

Lo splatter pop di Tarantino…

mercoledì 23 maggio 2007 - News

Come era facile prevedere, ieri a Cannes tutti i riflettori erano puntati su di lui: Quentin Tarantino, amico di vecchia data della Croisette, dove ha esordito da perfetto sconosciuto nel '92 presentando Le iene, e solo due anni dopo si è aggiudicato la Palma d'Oro per quel capolavoro che è Pulp Fiction.
Accompagnato dalle sue "bad girls" (Rosario Dawson, Zoe Bell, Rose McGowan e Tracie Thoms), da Kurt Russell e dal "blood brother" Rodriguez, il re del pulp ha sfilato ieri sul tappeto rosso per presentare in concorso la sua nuova storia di vendetta femminile tutta sangue e inseguimenti: Grindhouse – A prova di morte è la versione allungata – ma originaria! – di quel progetto Grindhouse targato Tarantino/Rodriguez che è stato un flop in America. La vicenda di queste ragazze texane, festaiole e agguerrite, pare aver suscitato pareri discordanti tra i critici presenti in sala, ma il citazionismo di ispirazione sixties di Tarantino riesce sempre a stupire per la sua visionarietà personalissima e pop allo stesso tempo. "Non è una novità la vendetta delle donne nei film asiatici e cinesi, ma anche in quelli di serie B americani a cui mi sono ispirato per Death Proof", dice Quentin. "Solo che nei film asiatici l'arma era il machete o il coltello, io invece ho usato come arma un'automobile".

Insieme alle ragazze di Tarantino le sinuose spogliarelliste di Abel Ferrara hanno movimentato il tanto atteso Go go tales, proiettato ieri per la stampa nella sezione Fuori concorso. Il provocatorio e torbido regista americano stupisce questa volta per il tono da commedia di questo film corale che vede tra gli interpreti i suoi attori preferiti: Willem Dafoe, Matthew Modine, l'immancabile Asia Argento (a Cannes con ben tre film!), oltre a Stefania Rocca e Riccardo Scamarcio.
Ma ieri è stata la giornata anche di un altro autore, il pittore prestato al cinema Julian Schnabel (Basquiat, Prima che sia notte), che per Le scaphandre et le papillon ha scelto d'ispirarsi al romanzo di Jean Dominique Bauby, ex caporedattore di "Elle" che, rimasto paralizzato, ha dettato il suo libro attraverso il battito della sua palpebra sinistra. L'attore francese Mathieu Amalric ha sostituito Johnny Depp (impegnato con Pirati dei Caraibi) in questo viaggio delicato e profondo nell'anima di un uomo.
Oggi invece, dopo il pop a colori di Tarantino, il fumetto diventa in bianco e nero con il film animato Persepolis, tratto dal fortunato e ironico fumetto autobiografico di Marjane Satrapi, artista iraniana che insieme al regista Vincent Paronnaud, ha voluto trasporre sullo schermo le tragedie del regime islamico e le discriminazioni verso le donne da lei vissute in prima persona. La presentazione del film, definita da Teheran una "manovra anti-iraniana" da parte della Francia, ha già suscitato polemiche prima della proiezione.

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