Raffinata attrice inglese, nota al cinema soprattutto per la sua interpretazione di Molly Bloom in Ulysses di Joseph Strick, Barbara Jefford ha brillato sulle orme di Shakespeare a teatro, dove si è cimentata con tutti i personaggi femminili più complessi della storia della drammaturgia inglese. Celebrata per le sue performance con la Royal Shakespeare Company, la compagnia dell'Old Vic e quella del Royal National Theatre, nel 1965 è stata decorata con il titolo di ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico per i suoi meriti teatrali, diventando la più giovane ad aver ricevuto il prestigioso riconoscimento fino a quel momento.
Una fortunata carriera teatrale
Barbara Jefford nasce a Plymstock, nel Devon, Regno Unito, il 26 luglio 1930. Cresciuta nella West Country, frequenta la Weirfield School di Taunton, nel Somerset, prima della scuola di recitazione della prestigiosa Reale Accademia di Arti Drammatiche di Londra. Nel 1946, mentre è ancora studentessa, inizia la gavetta di attrice con piccole parti in produzioni radiofoniche, ma il vero debutto sul palcoscenico arriva nel 1949, quando incarna Viola ne "La dodicesima notte" di William Shakespeare al Dolphin Theatre di Brighton. Prende così il via una carriera nel segno del "bardo": si unisce, infatti, alla Royal Shakespeare Company di Stratford upon Avon e interpreta personaggi di primo piano delle opere del celebre poeta inglese: Anna Bolena in "Enrico VIII", Calpurnia in "Giulio Cesare", Lady Percy in "Enrico IV", Isabella in "Enrico V", Desdemona in "Otello", Rosalinda in "Come vi piace", Ippolita in "Sogno di una notte di mezza estate", Kate in "La bisbetica domata", Elena in "Troilo e Cressida". Lasciata la Royal Shakespeare Company, si unisce alla compagnia dell'Old Vic, anch'essa dedita alla produzione dei drammi di Shakespeare e dalle cui fila sono usciti alcuni tra i più famosi attori inglesi. Con il gruppo incarna, tra gli altri, Porzia ne "Il mercante di Venezia", Imogene in "Cimbelino", Beatrice in "Molto rumore per nulla", Giulia ne "I due gentiluomini di Verona", Tamora in "Tito Andronico", Lady Anna in "Riccardo III", la regina Margherita in "Enrico VI", Isabella in "Misura per misura", Regana in "Re Lear", Gertrude in "Amleto".
Al cinema
A una carriera teatrale di grande successo la Jefford trova il tempo di affiancare quella cinematografica, iniziata, solo come doppiatrice, nel film di animazione Sogno di una notte d'estate (1959) di Jirí Trnka e A 007, dalla Russia con amore (1963) di Terence Young. Il debutto vero e proprio sul grande schermo avviene nel 1967 con Ulysses di Joseph Strick, temerario adattamento del capolavoro di James Joyce, per cui riceve una nomination ai BAFTA Film Awards. L'impostazione teatrale della Jefford le viene in soccorso magistralmente al momento del famoso monologo finale del suo personaggio, la moglie tradita e traditrice Molly Bloom. Nel 1968 ha un piccolo ruolo nel dramma fantascientifico L'uomo venuto dal Kremlino (Nei panni di Pietro) di Michael Anderson, che immagina una crisi internazionale tra la Russia e la Cina sullo sfondo della proclamazione di un Papa russo, ex prigioniero dei comunisti. Nel 1971 interpreta la contessa Herritzen nell'horror Mircalla l'amante immortale di Jimmy Sangster, sequel di Vampiri amanti di Roy Ward Baker. Si sposta in Italia per incarnare Magda Goebbels ne Gli ultimi 10 giorni di Hitler (1973) di Ennio De Concini e la cantante lirica Ildebranda Cuffari in E la nave va (1983) di Federico Fellini, storia, ambientata nel 1914, di un transatlantico che salpa da Napoli verso un'isola dell'Egeo per trasportarvi le ceneri di una celebre cantante, fino a che non irrompe la Prima guerra mondiale. Nel 1989 la vediamo ne L'amico ritrovato di Jerry Schatzberg, storia di un avvocato americano che torna a Stoccarda alla ricerca del suo grande amico del liceo e scopre che è morto con onore durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1994 è nel cast di A Village Affair di Moira Armstrong, mentre nel 1997 in quello de Il santo di Phillip Noyce, action su Simon Templar, raffinato ladro che opera a livello internazionale e un giorno conosce una giovane scienziata che sta lavorando a un progetto sulla fusione fredda. Nel 1999 interpreta la baronessa Kessler ne La nona porta di Roman Polanski, con Johnny Depp nei panni di un esperto di libri antichi concentrato su un'indagine su un antico testo esoterico. Nel 2000 è nel cast del film tv Madame Bovary di Tim Fywell. Dopo una lunga pausa dal grande schermo, vi fa ritorno nel 2013 per incarnare la terribile suor Hildegarde in Philomena di Stephen Frears, una storia vera con Judi Dench nei panni di una donna dedicatasi per cinquant'anni alla ricerca del bambino avuto da adolescente e mai conosciuto, perché costretta, dalle suore del convento dov'era rinchiusa, a darlo in adozione.
