Una commedia godibile, ricca di suggestioni, che stravolge ogni stereotipo in nome dell’armonia tra le più diverse culture. Ora su TIMVISION.
Dopo lo strepitoso successo di Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, Claudio Bisio è nuovamente diretto da Luca Miniero in una commedia che stravolge ogni stereotipo in nome dell’armonia tra le più diverse culture. In Non c’è più religione, girato in una Puglia sfavillante di colori, il confronto tra fedi diverse dà vita a un originale spunto di riflessione sull’integrazione in tempi dominati dai pregiudizi. “Questo film vuole essere il trionfo delle persone, non delle etichette”, ha annunciato il regista in fase di presentazione.
Nell’isola di Porto Buio non nascono più bambini da parecchi anni. Un problema non da poco se nel paese si deve allestire il Presepe vivente e manca l’interprete del Gesù bambino. Il neosindaco, dopo diversi ripensamenti di cui è testimone suor Marta, chiede aiuto alla comunità musulmana guidata da colui che un tempo era conosciuto come Marietto. Quest’ultimo, convertitosi all’Islam con il nome di Bilal, accetta di prestare un bambino per la sacra rappresentazione ponendo delle condizioni: una di queste è il Ramadan cristiano.
Non c’è più religione è un film godibile, ricco di suggestioni, interessante per i temi trattati e per la girandola di situazioni più o meno verosimili che i protagonisti devono affrontare. Del resto, sin dalle prime battute della pellicola, ci si addentra su questioni irrisolte nella società italiana contemporanea: dall’accettazione degli stranieri nel nostro paese alla scarsa natalità nelle famiglie italiane, passando per la convivenza pacifica tra fedeli appartenenti a credi diversi.
La riuscita di un film del genere passa dal cast messo in campo da produttori e regista. Se il risultato è così godibile si deve dir grazie a Claudio Bisio, tra i mattatori di Non c’è più religione con la sua fascia da sindaco in bella mostra, e Alessandro Gassman, irresistibile nei panni di Marietto/Bilal. Completa il quadro Angela Finocchiaro che, dopo esser stata per anni la protagonista di Dio vede e provvede, indossa nuovamente l’abito monacale diventando suor Marta.
Impreziosito dalle prove di numerosi caratteristi, il film è stato scritto da Luca Miniero insieme ad Astutillo Smeriglia e Sandro Petraglia, pluripremiato sceneggiatore che può vantare numerosi David di Donatello nel suo curriculum. Commedia sociale che dà origine a più di una scena divertente, Non c’è più religione è un’opera meritevole di attenzione e considerazione. “Non sono le differenze a creare barriere, ma la nostra incapacità di venirci incontro”, ha commentato lucidamente Angela Finocchiaro nei suoi consigli di visione.