Goffa, maldestra, impacciata, pasticciona. Le avventure di un personaggio combinaguai alla disperata ricerca di un proprio posto nel mondo. Ora su TIMVISION.
Goffa, maldestra, impacciata, pasticciona. Sono alcuni degli aggettivi che si possono accostare al nome di Bridget Jones, personaggio combinaguai alla disperata ricerca di un proprio posto nel mondo. Protagonista di una delle commedie più fortunate degli anni Duemila, ha avuto l’inconfondibile volto di Renée Zellweger in tre film di grande successo. Ne Il diario di Bridget Jones, riuscitissimo primo capitolo della trilogia, si riflettono le sue ansie e frustrazioni in campo lavorativo e sentimentale con un’ironia che è stata molto apprezzata dal pubblico femminile.
Superati i trent’anni con un bilancio poco positivo su quasi tutti i fronti, Bridget Jones decide di analizzare la propria esistenza con lo sguardo più lucido e consapevole possibile. Inizia così a riempire le pagine del suo diario indicando gli aspetti tragicomici delle sue giornate: dal rapporto con la madre a quello con gli uomini, passando per considerazioni varie ed eventuali su sesso, cibo e altri piaceri della vita. In tal senso, con una prosa tanto accattivante quanto provocante, mette in discussione stereotipi su stereotipi su donne e non solo.
Determinata come non mai a mettere ordine tra i propri sentimenti, la protagonista si ritrova invischiata in un triangolo amoroso dal quale è difficile districarsi. Da una parte c’è il suo capo, l’affascinante Daniel Cleaver interpretato da Hugh Grant; dall’altra c’è Mark Darcy, avvocato fresco di divorzio che ha il volto di Colin Firth. Facendosi strada in una selva di piccanti rivelazioni, Bridget Jones inizia a frequentare i due cercando di comprendere quale sia l’uomo giusto per lei. Il responso arriverà in una scena diventata subito un cult.
Definita come una delle migliori rappresentazioni dell’universo femminile, Il diario di Bridget Jones (2001) poggia le sue fortune sull’omonimo libro di Helen Fielding. Nel romanzo – una sarcastica proposizione delle contraddizioni della società inglese riguardo il ruolo della famiglia – viene rivisitato il mondo raccontato da Jane Austen in Orgoglio e pregiudizio. In questo interessante gioco di specchi non è un caso che uno dei protagonisti maschili del film, Mark Darcy, prenda il cognome dal Mr. Darcy tanto caro ai lettori della scrittrice britannica. Non deve stupire inoltre che, su espressa richiesta della Fielding, la parte sia andata a Colin Firth, attore che aveva interpretato proprio quel ruolo in una celebre trasposizione televisiva della BBC qualche anno prima.
Molti dei meriti de Il diario di Bridget Jones, film che nel 2001 fu capace di sbancare il botteghino contro ogni più rosea aspettativa, vanno divisi tra gli interpreti del cast. La regista Sharon Maguire ha avuto a disposizione i migliori interpreti sulla piazza, a partire da Hugh Grant, al tempo reduce dal successo planetario di Notting Hill. Tuttavia, a scanso di equivoci, chi ruba la scena è sicuramente Renée Zellweger. L’attrice statunitense ha lottato duramente per ottenere la parte: ha studiato dizione inglese e, soprattutto, è dovuta ingrassare di dodici chili con una dieta intensiva che prevedeva arachidi, pizza e hamburger. Gli sforzi sono stati ripagati con una doppia nomination come migliore attrice protagonista sia agli Oscar che ai Golden Globe.