Il racconto degli ultimi giorni di Aldo Moro Espandi ▽
Il racconto dei tragici giorni del rapimento di Aldo Moro, visti attraverso i molteplici punti di vista dei personaggi che di quella tragedia furono protagonisti e vittime. Marco Bellocchio, dopo Buongiorno, notte, torna su quelle drammatiche pagine della nostra storia con un nuovo originale sguardo: 'Ho voluto stavolta farne una serie per raccontare l'Esterno di quei 55 giorni italiani stando però fuori dalla prigione tranne che alla fine, all'epilogo tragico. Esterno notte perché stavolta i protagonisti sono gli uomini e le donne che agirono fuori della prigione, coinvolti a vario titolo nel sequestro: la famiglia, i politici, i preti, il Papa, i professori, i maghi, le forze dell'ordine, i servizi segreti, i brigatisti in libertà e in galera, persino i mafiosi, gli infiltrati". Recensione ❯
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I sei episodi della prima stagione hanno solo scalfito la superficie di questo mondo incredibilmente ricco e delle potenti fate che lo abitano. La storia di Bloom continuerà a evolversi... Espandi ▽
La serie racconta le avventure di cinque fate che frequentano Alfea, il collegio di magia di Oltremondo. Le protagoniste dovranno imparare a gestire i propri poteri magici mentre affrontano l'amore, le rivalità e i mostri che minacciano la loro esistenza. Recensione ❯
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Nuova serie originale italiana di Netflix tratta dall'omonimo romanzo di Marco Missiroli Espandi ▽
Finalmente. Dobbiamo iniziare con questa parola il commento alla nuova serie Netflix realizzata da un cast tecnico e artistico interamente italiano; finalmente una storia sull’amore e non d’amore; finalmente un ragionato impiego delle risorse, sia economiche ma anche e soprattutto attoriali, che il nostro paese ha, forti e concrete, lasciate in attesa da troppo tempo e troppo spesso in sospeso; e finalmente Milano, soprattutto Milano, che sorge più che in ogni altra (anche piuttosto recente) serie prodotta dai colossi dello streaming compulsivo. Scordatevi le classiche storie d’amore all’italiana e addentriamoci in una relazione stabile e (im)perfetta, dove sono i dettagli a fare la differenza. E scordatevi quella distraente necessità di trasferire l’eterogeneità linguistica tutta italiana in un chiassoso pot-pourri di dialetti e accenti, una “fonologia” troppo spesso confluente nel romano e oggi quasi sempre causa di facili stereotipizzazioni. Che siate voi in coppia, single o poliamorosi, che apprezziate o meno (come chi scrive) il soggetto narrativo dell’amore, Fedeltà è una serie riuscita da ogni punto di vista, che merita una visione attenta da parte di un pubblico esteso. Recensione ❯
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La serie tv sulla vita di Gheddafi scritta da Roberto Saviano. Espandi ▽
La vita e il periodo storico attraversato del dittatore della Libia Mu'ammar Gheddafi, ucciso a Sirte il 20 ottobre 2011, con un'attenzione all'impatto avuto sul mondo politico contemporaneo. Recensione ❯
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Una docu-serie su un luogo ideale che racchiude le storie dei grandi protagonisti dell'arte e della cultura del Novecento. Espandi ▽
Scritto da Michela Murgia, Donato Dallavalle e Valentina Pattavina, Ghost Hotel è un luogo ideale che racchiude le storie dei grandi protagonisti dell'arte e della cultura del Novecento. In ogni puntata, Michela Murgia - nelle vesti di una coraggiosa portiera d'albergo - apre le "porte proibite" che nascondono le storie di sei personalità straordinarie: Truman Capote, Palma Bucarelli, Mata Hari, Anaïs Nin, Nikola Tesla e Kiki de Montparnasse. Recensione ❯
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Una seconda stagione che conferma la piacevole leggerezza della prima, con una protagonista vulnerabile ma grintosa. Commedia, Italia2022. Durata 30 Minuti.
Bentornata Alice Bassi, con la seconda stagione Netflix di Guida Astrologica per cuori infranti che si conferma lieve, spensierata e convincente come la prima. Non cambia il mood della serie tratta dal bestseller di Silvia Zucca e diretta da Bindu Stoppani e Michela Andreozzi. È disimpegnata quanto basta per trattare con un sorriso tematiche anche importanti (gender gap, gravidanza, omosessualità, sorellanza, amori sul posto di lavoro e legami famigliari). Non ci sono picchi narrativi o exploit di regia, non si tratta di una seconda stagione che innova, stravolge o mira a stupire il pubblico ma, come Stars of Love (titolo del programma creato da Alice), a intrattenerlo piacevolmente, seguendo le vicissitudini di un personaggio che si conferma riuscito. Recensione ❯
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A Pineta l'omicidio di un compratore d'oro e un vecchio caso irrisolto chiamano all'indagine Massimo e la Fusco. Lui amante disperato e sospettoso di una relazione tra la Tizi e Beppe, lei sempre tartassata da Tassone. Riporteranno la pace al BarLume e ai suoi vecchini impiccioni. Recensione ❯
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Il controverso direttore di un carcere, dove nessuna delle leggi dello Stato ha valore, perché il bene e il male dipendono dal suo giudizio. Un uomo apparentemente forte, posseduto in realtà da un ingombrante dark side. Espandi ▽
Diamo il benvenuto al primo prison drama italiano che, eccezionalmente, trasforma il volto di Luca Zingaretti da rassicurante, quale era nel suo Montalbano, a oscuro e ambiguo. Dobbiamo riconoscere le capacità dell'ex commissario, ora direttore imperscrutabile e algido, di cambiare la propria forma: vedremo un Testori al limite della correttezza, intento a mantenere un sistema carcerario estremamente instabile, soprattutto nei rapporti interni che mimano quelli di una società molto poco integrata a livello etnico, culturale e religioso. La serie ha moltissimi elementi interessanti e ricolloca sul suolo italiano un tipo di narrazione che impedisce a chi guarda di stabilire dove sia il giusto e lo sbagliato, il bene e il male, benché fin troppe lance si spezzano a favore di coloro che spesso entrano ed escono dalle norme per garantire una giustizia talvolta troppo interpretata e poco seguita. La regia di Giuseppe Gagliardi è estremamente piacevole, certamente differente dai drammi carcerari statunitensi a cui siamo abituati, ma comunque molto abile nell'inquadrare e governare scene di massa in luoghi interni, spesso asfittici o regolari, nonché complicati dalla varietà etnica e culturale che occupa i luoghi di una prigione di massima sicurezza. Recensione ❯
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Bruno Testori è il direttore di un carcere di frontiera, il San Michele. Fin qui, potrebbe apparire tutto sommato come uno scenario normale senonché Bruno, all'interno della "sua" prigione, è un sovrano assoluto, la cui parola è legge con effetto immediato. Non solo: Testori accentra su di sé varie qualifiche perché si sente contemporaneamente pubblico ministero, giudice, giuria e anche boia, se serve. A guidarlo, un senso della morale distorto e personalissimo, che lo porta a difformità di comportamento evidente verso i vari detenuti seguendo solo il suo insindacabile giudizio. Almeno finché non si presenta all'orizzonte qualcosa di nuovo che, però, minaccia seriamente la sua leadership incontrastata... Recensione ❯
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Enzo Baroni ricompare dopo essere misteriosamente scomparso. Espandi ▽
Enzo Baroni è un antennista di Centocelle che all'improvviso scompare. Quando torna, diversi mesi dopo, ha un mundu indiano, la barba lunga e l'aria serafica. Nessuno sa cosa gli sia accaduto, nemmeno lui, ma quel che è certo è che adesso tutti pendono dalle sue labbra. In breve tempo l'uomo attira l'attenzione di un'agente televisiva che fiuta l'affare e trasforma Enzo da antennista nel "Santone di Centocelle", per tutti Oscio. Recensione ❯
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Una stagione ricca di svolte e di eventi con il personaggio Imma Tataranni. Espandi ▽
Pietro, il marito di Imma Tataranni, ha intercettato la foto che ritrae la moglie in macchina mentre Ippazio Calogiuri la bacia, e si apre una crisi domestica che vedrà l'uomo incapace di gestire l'attrazione della moglie per il bell'appuntato, ma anche la sua per un'ammiratrice che ne lusinga la vanità ferita. Imma d'altro canto deve bilanciarsi fra l'affetto coniugale e il feeling con l'adorante Calogiuri, a sua volta intento a fare l'equilibrista fra la sostituto procuratore e la fidanzata gelosa. In mezzo molti "casi di puntata" ben sviluppati dal punto di vista della trama gialla, e i rapporti corali con madre, suocera, figlia adolescente, simpatica assistente e antipatico procuratore capo della combattiva e caparbia Imma.
La formula funziona perché è condita da una costante ironia che caratterizza tutti i personaggi e persino le vicende poliziesche. La carta vincente resta comunque Vanessa Scalera nei panni della protagonista, che attraversa Matera con il suo caratteristico passo marziale e interpreta il suo ruolo con un mix di sarcasmo e tenerezza, mantenendo sempre e comunque un'autorevolezza indiscutibile. Recensione ❯
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La prima serie di Ficarra e Picone che si ritrovano protagonisti di uno scontro con la criminalità mafiosa. Espandi ▽
Salvo e Valentino sono amici fin dall’infanzia, cognati (Salvo è sposato con Ester, la sorella di Valentino) e lavorano insieme; sono infatti titolari di una piccola impresa che ripara elettrodomestici. Un giorno ricevono una chiamata da Alberto Gambino, che ha fatto affari con la mafia ma poi ha deciso di collaborare con la giustizia. Trovano la porta aperta e poi si trovano davanti al suo cadavere. Riescono a scappare a fatica dalla scena del crimine ma poi si trovano in guai ancora maggiori, con i boss mafiosi, con a capo il temibile Padre Santissimo, che gli stanno alle costole.
I due comici palermitani, anche ideatori e registi dei sei episodi, trovano il giusto equilibrio tra il loro repertorio e la storia, accumulano le situazioni in uno schema che richiama quello di Johnny Stecchino di Benigni, per poi farle esplodere.
La parte poliziesca sembra riprendere quella robusta compattezza del cinema e la tv di Damiano Damiani soprattutto nel modo in cui fa avvertire la presenza nella mafia sul territorio e nei volti apparentemente innocui di figure che invece risulteranno poi coinvolte. Una serie che rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno e mostra le attraenti deviazioni che può prendere il cinema/serie tv di Ficarra-Picone quando i due comici sono in forma come in questo caso. Recensione ❯
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Salvo e Valentino sono amici fin dall'infanzia, cognati (Salvo è sposato con Ester, la sorella di Valentino) e lavorano insieme; sono infatti titolari di una piccola impresa che ripara elettrodomestici. Salvo è appassionato di serie tv poliziesche e non si perde una puntata di "The Touch of the Killer" dove il protagonista è l'ispettore Jackson. Valentino invece non riesce ad essere indipendente da una madre oppressiva che gli prepara da mangiare dei piatti pieni di zuccheri. Un giorno ricevono una chiamata da Alberto Gambino, che ha fatto affari con la mafia ma poi ha deciso di collaborare con la giustizia. Trovano la porta aperta e poi si trovano davanti al suo cadavere. Riescono a scappare a fatica dalla scena del crimine ma poi si trovano in guai ancora maggiori, con i boss mafiosi, con a capo il temibile Padre Santissimo, che gli stanno alle costole. In più Salvo è in crisi con la moglie mentre Valentino rivede Agata, una sua vecchia compagna di scuola di cui era innamorato che ora è diventata dirigente di polizia. Recensione ❯
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Molto più complessa di quello che appare, la seconda stagione mostra la capacità dei due comici di dialogare con le forme e i tempi della serialità. Commedia, Italia2022.
Salvo e Valentino sono ancora in pericolo di vita. Tonino Macaluso, detto anche Cosa Inutile, li sta minacciando con una pistola. Ma cosa è successo? Con il loro furgone hanno appena investito accidentalmente Padre Santissimo, lo spietato boss latitante. Sono costretti a mentire a tutti. Valentino è costretto a farlo anche con Agata, vicequestore di polizia con cui è felicemente fidanzato. Nel frattempo il 'caso dell'omicidio Gambino' (al centro della prima stagione) non è mai stato risolto e due muratori che sono entrati furtivamente nella sua abitazione sono stati uccisi anche loro.
Salvo si rivolge al boss mentre sta per essere ucciso: "Se fosse per lei le stagioni durerebbero una puntata. Netflix potrebbe chiudere". Anche la seconda stagione di Incastrati dialoga direttamente con la serialità, anzi lo fa in maniera più approfondita.
La serie trova poi, senza esibirli, momenti intensi in cui mostrare la felicità perduta. Non solo è al livello della prima stagione ma riesce anche a superarla. Ora per il cinema/teatro/serialità di Ficarra e Picone l'asticella si alza sempre di più. Recensione ❯
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La storia di Elena Greco (Lenù) e dell'amica più importante della sua vita, Raffaella Cerullo (Lila) continua nella terza stagione Espandi ▽
Con Storia di chi fugge e di chi resta la saga de L’amica geniale si concretizza in una terza stagione che vede un cambio di regia: dopo Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher la cinepresa passa a Daniele Luchetti, e le differenze sono numerose. C’è una movimentazione fluida delle immagini, una rappresentazione ritmata dei conflitti, una palette di colori primari che non ha paura di osare toni decisi, un intercalare delle immagini di repertorio a correlare la storia di Lila e Lenù con la Storia del nostro Paese. Ma la storia diventa lenta e statica, soprattutto quando la protagonista è Elena, anche a causa della limitata espressività di attrice della giovanissima Margherita Mazzucco, che ha il viso giusto per il ruolo ma una capacità recitativa ancora poco sviluppata. Manca, in questa terza stagione, quella componente delirante che è la forza dei romanzi di Elena Ferrante e che sia Costanzo (in scene come quella dei fuochi d’artificio durante il Capodanno sul terrazzo) sia Alice Rohrwacher nel bellissimo excursus al mare e nella scena dell’innamoramento di Lila e Nino, avevano saputo restituire agli spettatori. Qui invece il registro è allo stesso tempo più uniforme e più monotono, i guizzi narrativi nascono occasionalmente dai momenti di conflitto fra i personaggi, nonché dal montaggio agile, ma non c’è quella “febbre” che era invece fondamentale nello stile narrativo di Elena Ferrante. Recensione ❯
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