Regista, sceneggiatore e musicista, d'Alò è sinonimo di animazione autoriale. Dopo la prima formazione come musicista, dal 1983 infatti diventa regista e sceneggiatore di serie televisive e di animazione, ottenendo riconoscimenti a livello internazionale.
Nel 1996 esordisce al cinema con la regia del film d'animazione La freccia azzurra, vincitore di due Nastri d'argento e del David di Donatello per la migliore colonna sonora, composta da Paolo Conte.
L'anno successivo si dedica - in collaborazione con Osvaldo Cavandoli (autore de "La Linea") - alla regia delle avventure della Pimpa, che vince il Premio Internazionale "Cartoon on the Bay" e viene messa in vendita in dvd.
Nel 1998 arriva un nuovo successo con la trasposizione del romanzo di Sepulveda La gabbianella e il gatto, mentre rispettivamente del 2001 e del 2003 sono Momo alla conquista del tempo e Opopomoz. Quasi dieci anni dopo d'Alò torna con un nuova trasposizione di un classico: il Pinocchio di Collodi, presentato nel 2012 alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Giornate degli Autori (e in uscita a Natale).
È uno spettacolo. Il paragone che mi viene da fare, per la partecipazione fortissima del pubblico, è con il Festival di Sanremo. C'è una marea di gente che t'insegue. Nei nostri festival cinematografici, a Venezia o anche a Cannes, mi sembra che la partecipazione sia molto più intellettuale, un po' più filtrata. Qui vedi proprio il pubblico, la folla che partecipa. Ci piacerebbe vederlo anche in Europa", così Enzo D'Alò riassume la sua prima esperienza al Busan International Film Festival