Anno | 1996 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Italia |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Enzo d'Alò |
Uscita | venerdì 23 ottobre 2020 |
Tag | Da vedere 1996 |
Distribuzione | Viggo |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,25 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 20 ottobre 2020
In occasione dei 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari e a 25 anni dall'uscita in sala, torna al cinema il film di D'Alò. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office La freccia azzurra ha incassato 224 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Alla vigilia dell'Epifania Scarafoni, il malefico assistente della Befana le procura una "strana influenza" avendo uno scopo ben preciso. Quest'anno i doni saranno ricevuti solo da chi potrà pagarseli permettendo a lui di arricchirsi. Francesco, un bambino povero, si è innamorato di un giocattolo, il treno Freccia Azzurra. Capisce però che non potrà mai permetterselo. Lo capiscono anche i giocattoli che si animano e decidono di ribellarsi al piano di Scarafoni.
Il 23 ottobre 1920 nasceva quel grande autore di libri per l'infanzia (e non solo) che è stato Gianni Rodari. È quindi importante che in quella stessa data cento anni dopo e a 24 dall'uscita nelle sale del film La freccia azzurra venga riproposto all'attenzione di piccoli e grandi dei nostri giorni.
Anche perché si tratta di un ottimo risultato frutto della collaborazione di un regista sensibile al mondo dell'infanzia come Enzo D'Alò che ci ha lavorato per 5 anni avvalendosi della collaborazione alla sceneggiatura di Umberto Marino e chiedendo il contributo per la colonna sonora a Paolo Conte. Il quale all'epoca dichiarò: "Quando ho creato la musica per la 'Freccia Azzurra', ho cercato di entrare il più possibile nel film, lavorando con Enzo sul senso del colore, emozionandomi nel cercare nella musica i colori più caldi o più freddi a seconda del carattere dei disegni".
L'arco temporale è quello della notte tra il 5 e il 6 gennaio nel quale si sviluppano le vicende che rimandano a una molteplicità di generi. Ovviamente alla base c'è la fiaba con tutti i suoi elementi canonici ma non mancano gli elementi tipici dell'avventura e del viaggio. A cui si aggiungono similitudini e differenze tra i due mondi: quello degli umani e quello dei giocattoli. Perché in Rodari (e in D'Alò) non c'è mai la narrazione fine a se stessa.
La riflessione (mai didascalica né banalmente moralistica) finisce con l'imporsi. Perché il gioco è un diritto di tutti i bambini e non solo di chi può permettersi di acquistarne gli strumenti cioè i giocattoli magari per abbandonarli in un angolo poco dopo averli ottenuti. A comprenderlo per primi saranno proprio i giocattoli stessi che, con alla guida il cane di pezza Spicciola, si impegneranno per mettere le cose a posto.
Coproduzione europea per un cartone tratto da una storia di Rodari. Il cattivo Scarafone vorrebbe che la Befana invece che regalare i giocattoli, li vendesse. Buona iniziativa, didattica e positiva. A posteriori presenta un grande valore aggiunto: è l'unico cartone con un premio Nobel, Dario Fo, che dà la voce a Scarafone.
Avviso ai genitori, la Mostra quest’anno ha avuto un risvolto da “kindergarten”. Iniziativa speciale per spettatori bambini che in-fatti hanno riempito festosamente la platea del Palagalileo, La Freccia Azzurra è un film d’animazione, ovvero un oggetto di per sé raro nel nostro panorama cinematografico; e a renderlo ancora più particolare è i fatto che non si preoccupa minimamente di assomigliare ai [...] Vai alla recensione »