Anno | 2012 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Italia |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Enzo D'Alò |
Attori | Gabriele Caprio, Rocco Papaleo, Paolo Ruffini, Pino Quartullo, Maurizio Micheli Mino Caprio, Andy Luotto, Lucio Dalla, Maricla Affattato. |
Uscita | giovedì 21 febbraio 2013 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,21 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 11 marzo 2014
Un nuovo film d'animazione che racconta la storia di Pinocchio, musicata da Lucio Dalla e con i disegni di Lorenzo Mattotti. Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office Pinocchio ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 1,3 milioni di euro e 490 euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Geppetto è un bambino dotato di una vivace fantasia. Quando diverrà un uomo non perderà la capacità di guardare oltre le apparenze e scoprirà nel ciocco di legno che ha davanti il burattino da intagliare a cui darà nome Pinocchio.
Inizia così il film che D'Alò aveva in mente sin dal 2000 e del quale non riusciva a trovare la chiave di lettura. Diciamo subito che l'avere alle spalle sul piano dell'animazione l'edizione disneyana e su un versante cinematografico la versione di Comencini e quella di Benigni un suo peso lo ha di certo avuto. D'Alò dichiara che la morte di suo padre gli ha fornito l'occasione per ripensare al loro rapporto e per guardare da un punto di vista innovativo al personaggio di Geppetto. A film completato si può dire che l'operazione sia riuscita e che l'originalità sul piano narrativo risieda proprio nel mostrare come Geppetto non abbia mai dimenticato di essere stato un bambino, conservando intatto uno sguardo carico di fantasia. A questo si aggiunge una rilettura della Fata Turchina che non viene vista come un sostituto della figura materna (come in Comencini) ma si trasforma in un'amica quasi coetanea di Pinocchio della quale il burattino in fondo si innamora.
D'Alò è un regista di animazione che da sempre è stato attento alla grafica delle proprie opere offrendo a ogni storia messa in scena il giusto contesto figurativo. La collaborazione con Lorenzo Mattotti dà in questa occasione i suoi frutti offrendo all'adulto che accompagni un bambino in sala il piacere di un segno originale che non dimentica però i richiami alla storia dell'arte e che non ha paura di cambiare stile e tecniche quando deve mettere in scena i sogni. Lucio Dalla ha poi offerto la propria vena eclettica costruendo una colonna sonora contaminata da stili diversi ma non contrastanti che il film riconduce ad unità. Il tutto con la leggerezza che ha sempre contraddistinto il lavoro di D'Alò, un regista che non rinuncia a cercare la morale nella favola senza però cadere mai nel moralismo.
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Il registra d' animazione Enzo D' Alò (divenuto famoso grazie a "La gabbianella e il gatto") ritorna al cinema con "Pinocchio" tratto dal romanzo di Collodi "Le avventure di Pinocchio storia di un burattino". Per vincere la solitudine il falegname Geppetto costruisce un burattino che chiama Pinocchio e come per magia prende vita.
Accostarsi a "Pinocchio" di Collodi è più che un rischio, ormai è un vero e proprio azzardo. Raccontato in tutte le salse, declinato in ogni situazione, modificato, celebrato, ironizzato, Pinocchio è uno dei personaggi più celebrati nella Storia del cinema. Dalla versione "tirolese" e forse troppo modificata della Disney, alla serie di Comencini, [...] Vai alla recensione »
Allora:cominciamo dalle cose buone del film:è molto più fedele a quello della Disney al romanzo di Collodi,anche se vi aggiunge delle parti prese proprio dal film disneyano,però è realizzato con una trama che non tralascia quasi nessun episodio (anche se non può dirsi all'altezza del film di Giuliano Cenci "Un burattino di nome Pinocchio).
Sei anni di lavoro sono occorsi ad Enzo d'Alò per realizzare il suo Pinocchio, un omaggio al genio di Collodi ma anche al suo babbo babbino. Sin dalle prime immagini, è evidente che il regista ha ritrovato il tocco magico già visto in La gabbianella e il gatto e sin dai primi frammenti si materializza davanti agli occhi dello spettatore, amante di cinema e arte, quello [...] Vai alla recensione »
Un Pinocchio quello di D'Alò che, pur restando fedele alla favola di Collodi, ci porta in un mondo colorato che ricorda le favole di Gianni Rodari o "Rio Bo" e le "finestre di Borgo Tramontano" di Palazzeschi. Paesaggi tratti dalla campagna toscana con meravigliose pennellate pastello e personaggi di un mondo fantastico, ma reali come immagini di una società [...] Vai alla recensione »
ero un po scettica senza dubbio pinocchio è un classico,pensavo al solito,ed invece son rimasta piacevolmente sorpresa,è come se fosse una rivisitazione aggiornata,di facile comprensione,che tiene il morale alzato,è stato bravo D'Alò,i colori,la scenografia e vogliamo parlare della musica,il grande Lucio Dalla anche qst volta nn si è smentito,lo stupore c è [...] Vai alla recensione »
IERI SERA IO E MIO MARITO ABBIAMO PORTATO PER LA 1° VOLTA NOSTRO FIGLIO DI 4 ANNI AL CINEMA PER VEDERE PINOCCHIO. IL BURATTINO E' DA SEMPRE IL GIOCO PREFERITO DI NOSTRO FIGLIO,PERTANTO [...] Vai alla recensione »
C'era una volta. - un Re! - diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno... Così inizia uno dei più famosi quanto immortali capolavori della nostra infanzia che ci ha aperto ad un mondo fantastico, di balocchi, di fate turchine, di sogni che diventano realtà. Pinocchio: chi non conosce la sua storia? Chi non [...] Vai alla recensione »
Perfette le voci del doppiaggio, con grande merito di Gabriele Caprio di non aver reso leziosa la voce del burattino. Ottima l'accoppiata Maurizio Micheli e Maricla Affatato (per chi non lo sapesse, è la moglie del regista) come Gatto e Volpe mentre Rocco Papaleo e Paolo Ruffini si limitano a eseguire il loro compito senza particolari guizzi.
La storia delle storie per infanzia (e non solo) riemerge animata in cartone, e con originalità. Perché per presentare ai bimbi d’oggi la favola del Collodi, Enzo d’Alò non solo ha lavorato per 11 anni, ma ha anche vissuto la perdita del proprio padre. Evento che gli ha fatto rileggere le vicende di Pinocchio in chiave anche di ricordo personale. Il film, arricchito dai magistrali fondali di Lorenzo [...] Vai alla recensione »
L'ultimo tete-à-tete è stato dei peggiori, perché il «Pinocchio» in carne e ossa di Benigni tramanda un fallimento ciclopico. Il cartoon di Enzo D'Alò che osa riaccostarsi al superclassico collodiano si fa, invece, apprezzare per l'attenzione rivolta agli stati d'animo dei personaggi e alle immagini che vi aderiscono armonicamente grazie ai disegni di Lorenzo Mattotti.
Ancora Pinocchio. Questa volta però a firma di un autore come Enzo d'Alò che nel cinema italiano di animazione si è conquistato da anni spazi di assoluto prestigio, da "La freccia azzurra" una delle sue opere maggiori, a "La gabbianella e il gatto", da Luis Sepùlveda. Pinocchio dal vivo ce l'avevano fatto incontrare qui da noi Luigi Comencini nel 1972 e Roberto Benigni nel 2002, nel campo dell'animazione [...] Vai alla recensione »
Sono meravigliosi i disegni di Lorenzo Mattotti che, in questa nuova versione cinematografica diretta da Enzo D'Alò, ambientano la storia del burattino in una Toscana metafisica e dai colori netti: quasi un mondo parallelo, bellissimo e lontano, in cui manca la povertà descritta da Collodi. Per il resto, in questa complessa operazione produttiva partita nel 1997, D'Alò sceglie la fedeltà narrativa. [...] Vai alla recensione »
Pinocchio riletto da D'Alò, dove il protagonista, in fondo, non è il burattino nato dal ciocco di legno ma Geppetto. Un padre sempre disposto al perdono, comprensivo, quasi fanciullo. Con in più l'aggiunta di una Fata Turchina coetanea di Pinocchio. Ogni scena pare ritratta in un quadro, al di fuori delle logiche commerciali dei film d'animazione. Sembra di sfogliare un libro vecchia maniera, con i [...] Vai alla recensione »
Il ciocco di legno che diventa un burattino, il burattino che diventa un bimbo: nato 130 anni fa, il classico di Collodi continua a ispirare la fantasia di innumerevoli cineasti, dalla Russia agli Usa, dalla Germania al Giappone. Da noi, dopo la storica versione per il piccolo schermo di Luigi Comencini e il Pinocchio di Benigni, si è accostato alla fiaba il napoletano Enzo d'Alò, riprendendo una sceneggiat [...] Vai alla recensione »