Un'opera difficile da incasellare che con intelligenza e conoscenza riflette su una delle figure chiave del cristianesimo. Sperimentale, USA2023. Durata 64 Minuti.
Un mockumentary che esplora la vita e la cultura che ha generato il primo teorico e divulgatore del Cristianesimo: Paolo. Espandi ▽
Jim Finn si avvale di un'ampia ed approfondita conoscenza della vita e delle opere di San Paolo che, unita a suggestioni visive di indubbia efficacia, propone una riflessione originale su una figura fondamentale del cristianesimo. All'inizio della visione di questa opera, difficile da incasellare in una categoria, si può avere il dubbio di stare per assistere a una facile narrazione ironica su uno dei personaggi fondamentali della cattolicità. Invece nulla di tutto ciò. Ripercorre la vita di Saulo di Tarso con grande attenzione, ma fa molto di più perché legge il suo insegnamento non con le lenti deformanti del presente ma contestualizzandolo nei tempi in cui si realizzava. Dimostra così come molte delle sue riflessioni, che oggi potrebbero suonare come retrive o conservatrici, in realtà rappresentassero degli ordigni di profondità che minavano alle basi la romanità basata sulle classi sociali e sulla schiavitù. Recensione ❯
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Si chiude una serie epocale. Non solo meraviglioso ritratto di famiglia ma anche specchio dei nostri tempi e analisi lucida e irriverente del mondo dei potenti. Drammatico, USA2023. Durata 60 Minuti.
Gli episodi della quarta stagione raccontano l'evolversi di una famiglia che vede ridimensionato il proprio potere. Espandi ▽
Si conclude con la quarta stagione la serie più rilevante di questi anni, in una successione di episodi tutti costruiti intorno a una sola situazione e con una tensione drammatica sempre molto alta. Succession è tanto una satira quanto una tragedia (è tragico del resto già il precipitare delle note del meraviglioso tema musicale di Nicholas Britell), e questo è diventa vero soprattutto nel finale, dove non mancano le irresistibili battute taglienti ma in cui i protagonisti guardano finalmente in faccia la verità sulla propria natura. La serie conferma di essere molto di più del ritratto di una famiglia: è uno specchio dei nostri tempi, fomentato a dire dello stesso Jesse Armstrong dall'era Trump e quanto mai attuale anche oggi, a fronte di miliardari superstar come Elon Musk, degli estremismi reazionari e della sequela apparentemente infinita di acquisizioni tra i vari imperi mediatici. Una serie che ha saputo descrivere il mondo dei potenti con irriverenza, a volte persino con empatia, ma sempre con assoluta lucidità: senza divenire mai complice e denunciando costantemente la natura distruttrice, bruta e ottusa del potere e del denaro. Recensione ❯
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La terza stagione di The Great è per molti versi conclusiva e divisa più o meno nettamente a metà, con una prima parte che conferma la consueta irriverente allegria della serie e una seconda invece più drammatica. Si tratta di una stagione più rischiosa delle precedenti, perché l'idillio amoroso tra Caterina e Pietro non è fonte di tensione narrativa quanto la loro rivalità, e allo stesso modo il tono della seconda parte della stagione si allontana dal modello che The Great ha costruito nei precedenti episodi. Il che non significa che la serie venga stravolta, anzi sono confermate le battute sagaci ricche di turpiloquio, così come il contrasto tra idealismo e cinismo. Non mancano nemmeno gli intrighi di corte e c'è persino una rivoluzione alle porte: la terza stagione affronta infatti la celebre rivolta di Pugachev. Non mancano dunque conflitti che facciano scintille e se, per un paio di puntate verso la fine della stagione, i dialoghi si fanno più seriosi e meno briosi, la serie trova comunque un ottimo finale, che sa giocare ancora una volta con la Storia senza perdere la propria dissacrante ironia. Recensione ❯
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L'adattamento di "Real Tigers", il terzo romanzo della serie di spionaggio "Slough House" di Mick Herron vincitrice del CWA Gold Dagger Award. Espandi ▽
Nella terza stagione, una relazione romantica a Istanbul minaccia di svelare un segreto sepolto dell'MI5 a Londra. Quando Jackson Lamb e la sua squadra vengono trascinati nella lotta, si ritrovano coinvolti in una cospirazione che minaccia il futuro non solo di Slough House, ma dello stesso MI5. Recensione ❯
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Battibecchi vivaci tra inferno e paradiso in un felice equilibrio tra trama leggera e digressioni sul passato. Commedia, Fantasy - Gran Bretagna, USA2023.
Dopo il lockdown dovuto al Covid, la vita di Aziraphale e Crowley continua serena. Ma Gabriel, l'arcangelo supremo, arriva sulla Terra nudo e senza memoria. Si dirige proprio verso la libreria di Aziraphale il quale, per proteggerlo e scoprirne il mistero, compie un miracolo insieme a Crowley. I due, una volta scoperti, racconteranno di aver voluto far innamorare Nina e Maggie, proprietarie rispettivamente di un coffee shop e di un negozio di vinili. Dovranno così cercare di farle innamorare per davvero.
Torna con un taglio diverso Good Omens, dove una trama leggera e diverse digressioni sul passato dei due protagonisti trovano un felice equilibrio.
Nel complesso alcuni episodi sono più divertenti di altri, ma il tono rimane coerente nel proprio sguardo divertito ai miti della religione cristiana e al loro controverso rapporto con le sfortune degli uomini. Il finale promette poi di entrare ancora più nel vivo della questione, mettendo finalmente alla prova la bontà di Aziraphale. Recensione ❯
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Il cuore pulsante di Ted Lasso, ben più della cornice narrativa, sono i personaggi e i loro rapporti. Espandi ▽
Dopo la rinnovata promozione in Premier League della squadra del Richmond AFC, Ted Lasso deve fare i conti con i suoi principali avversari, ora guidati dall'inaspettato e "traditore" Nathan: la squadra West Ham. Il Richmond è ancora instabile ma saranno le esperienze personali, lo spirito del gioco di squadra e soprattutto il vero motto di Ted, "Believe", la "Lasso Way", a spostare l'ago della bilancia.
La terza stagione di Ted Lasso conferma quanto avevamo raccontato negli scorsi anni: non una serie sul calcio, non una serie sui calciatori, ma una serie corale sul concetto di competizione. In qualche modo la serie, creata da Jason Sudeikis, Bill Lawrence, Brendan Hunt e Joe Kelly, ha messo in scena la profonda crisi che ha attraversato, soprattutto in Europa, il tifo sportivo, che si è visto sempre più scollato da un sistema non più agonistico ma commerciale.
La serie si conclude matura, piacevolmente e serenamente, senza troppi exploit narrativi o scene memorabili, ma lasciando lo spettatore con un bell'insegnamento e con la voglia, forse, di riscoprire il piacere di condividere un gioco, non una vittoria. Recensione ❯
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Una serie contemporanea che trasmette l'orgoglio per una professione e per il genere di appartenenza. Con Matilda De Angelis, sempre più brava. Biografico, Drammatico - Italia2023.
Mentre combatte con una società ancorata ai privilegi maschili e maschilisti, Lidia Poët si fa largo nel mondo dell'Avvocatura risolvendo casi spinosi per conto di suo fratello Edoardo, co-adiuvata dall'appassionato giornalista Jacopo.
Un delitto, un'indagine e una donna libera che prova un orgasmo. Si apre così la serie in sei episodi La legge di Lidia c sulla prima donna in Italia ad entrare nell'Ordine degli Avvocati. Recensione ❯
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La sesta stagione di questa serie antologica si apre con episodio dedicato ad una donna la cui vita è diventata una serie tv a sua insaputa. E non è l'unica stranezza della serie. Espandi ▽
Una donna che, senza scrupoli, licenzia le impiegate e sembra interessata a tradire il proprio noioso partner, scopre che la sua vita è diventata una serie sulla piattaforma streaming Streamberry. Una coppia di documentaristi decide di raccontare i cruenti fatti che hanno macchiato di sangue il paesino inglese da cui proviene uno di loro. Due astronauti, impegnati per anni nello spazio, possono vivere anche sulla Terra grazie a una replica meccanica. Una fotografa di gossip lascia la professione a causa dei sensi di colpa. Una commessa di un negozio di scarpe di fine anni '70 risveglia il potere demoniaco di un talismano e viene costretta a commettere tre omicidi in tre giorni.
La sesta stagione di Black Mirror si rivela più di genere horror che di fantascienza, ma la qualità della gran parte degli episodi ne fa un'antologia godibile, anche se non certo incisiva come nelle prime stagioni.
Gli episodi hanno infatti poco o nulla della graffiante e paradossale satira fantascientifica delle origini, e sono per lo più ambientati nel passato. Più che una nuova stagione di Black Mirror, questa sembra un'antologia di Charlie Brooker, autore anche di Dead Set e come tale da sempre interessato anche all'horror e ai media. Recensione ❯
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Rosa Ricci deve capire se scegliere l'amore per la famiglia o quello per Carmine, e cosa farne di sentimenti come odio, rancore, rabbia. Edoardo si sveglia dal coma ed è scisso tra l'amore tra due donne. Pino è sempre più pazzo di Kubra. Cardiotrap conoscerà meglio la vera natura di Clara e avrà modo di scoprire una new entry misteriosa, la "muta" Alina. Cucciolo sogna un posto importante nel clan Ricci. Micciarella affronta il suo passato e un nuovo evento che lo cambierà per sempre. E ancora, il Comandante avrà tanti problemi da risolvere, soprattutto quelli familiari.
La forza di Mare Fuori sta nell'efficace mescolamento di diversi ingredienti e intenzioni vincenti, e la quarta stagione ne è un esempio lampante.
Ma l'occhio verso i ragazzi è più colmo di empatia che di condanna, la serie in generale punta molto sul sentimentalismo nella messa in scena dei rapporti non solo tra educatori e ragazzi, ma anche tra i ragazzi stessi. Fioccano sempre storie d'amore e scene madri melodrammatiche a Mare Fuori, e questa nuova stagione non fa eccezione. Anzi, spinge ancora di più l'accelerazione narrativo in questo senso. Recensione ❯
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Un finale esaustivo e coerente per una serie che ha fatto dell'inclusività e della completezza i suoi cavalli di battaglia. Commedia, Gran Bretagna2023. Durata 45 Minuti.
La quarta e ultima stagione della serie. Espandi ▽
È l'inizio di un nuovo anno a Moordale ed Eric e Otis si trovano a fare i conti con una scuola molto diversa dalla precedente. Al Cavendish Sixth Form College gli studenti si autogestiscono, le giornate cominciano con una sessione di yoga nel giardino comune, la popolarità va di pari passo con la gentilezza e tutto è all'insegna della sostenibilità e dell'inclusione. Eric non ha nessun problema ad ambientarsi e tuttavia deve fare i conti con un profondo conflitto interiore; mentre Otis si sente minacciato dalla presenza di una misteriosa terapista di successo. Nel frattempo, Maeve sta iniziando gli studi in America ed Aimee è alla ricerca di un'ispirazione artistica. Anche tra i genitori i problemi non mancano, a cominciare da Jean, che dopo la nascita di Joy non si sente più la stessa.
Per la sua ultima stagione Sex Education regala al pubblico un mosaico di storie articolato e ricco di sfumature, capace di abbracciare le tematiche più disparate senza scadere nella superficialità. A tratti didascalica e retorica, la serie riesce comunque a chiudere in modo coerente le sue molteplici linee narrative.
La serie è un manuale di buone pratiche per le relazioni con sé stessi e con gli altri che gode di un comparto tecnico di qualità e di cast sempre all'altezza della situazione. Un plauso speciale va alla performance di Gillian Anderson, che ha donato al personaggio di Jean sfumature inedite e commoventi. Recensione ❯
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Ritroviamo Assane Diop ancora in latitanza dopo il colpo che lo aveva reso celebre a tutta la Francia. Ormai svelata la sua identità, Diop deve ora fare i conti con le conseguenze delle sue azioni che, malgrado siano per fama e ispirazione quelle di un ladro gentiluomo, stanno provocando dolore alla sua famiglia, abbandonata a sé stessa e senza un padre/marito a fianco, nonché causa dei loro problemi. Assane decide così di porre rimedio a tutto con un ultimo colpo ma, ad attenderlo, troverà un vecchio scheletro troppo a lungo nascosto nell'armadio e un ritorno inaspettato che sconvolgerà i suoi piani.
Lupin si conferma come una delle punte di diamante proposte da Netflix quest'anno, riportando - a tre anni dalla sua prima stagione - l'eleganza di un poliziesco che è in grado di dialogare con i suoi grandi riferimenti letterari.
Un'operazione tutt'altro che scontata, considerando la longevità del soggetto e il suo inflazionato utilizzo come matrice narrativa. Malgrado ciò, la serie dispone i suoi personaggi in un'architettura perfettamente bilanciata tra la lunga e la breve narrazione, non riproponendo vecchi modelli di serie serializzata ma, semmai, onorando i primissimi processi di messa in serie del racconto, dal feuilleton al cinema seriale dei primi decenni del Novecento. Recensione ❯
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Bentornati nell’universo mucciniano concitato e ansiogeno in cui ogni conversazione è un match di pugilato verbale: il che, nel caso della serie A casa tutti bene, è un complimento. Nella serialità da piccolo schermo Muccino sembra infatti aver trovato la sua cifra e la sua dimensione migliore, perché gli è consentito entrare nel dettaglio delle lacerazioni interiori di ognuno dei suoi personaggi e raccontarle con maggiore profondità: questa seconda stagione in particolare sembra una lunga seduta psicanalitica che va alla radice traumatica di rapporti famigliari ulcerati e irrisolvibili, dei quali dipanare tutte le conseguenze. Un po’ feuilleton e un po’ melò, un po’ soap opera e un po’ sceneggiata, e codifica fino in fondo quello stile “mucciniano” che, piaccia o non piaccia, è istantaneamente riconoscibile, e si presta molto bene ad una serialità che ha il tempo di elaborare le conseguenze dei comportamenti (nevrotici) individuali. Muccino alza continuamente la posta e l’asticella, ma non dimentica la coazione a ripetere in cui tutti ci dibattiamo, all’interno di quella “gabbia in cui siamo nati” e per uscire dalla quale ci tocca diventare adulti. Recensione ❯
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La quinta e ultima stagione della serie. Espandi ▽
Midge Maisel ottiene a fatica un nuovo incarico: sarà autrice di un illustre comico televisivo, unica donna in un team di soli uomini. Nulla andrà liscio, tutto sarà in perenne trasformazione, anche il suo rapporto con la storica sodale Susie. Per capire chi vuole davvero diventare Midge dovrà fare un salto nel passato, con le amiche del college, e uno nel futuro, immaginandosi la comica famosa che diventerà davvero.
Esaltante e brillante come sempre, la quinta stagione di The Marvellous Mrs Maisel è un racconto solido, maturo e multidimensionale in cui Amy Sherman-Palladino non si limita solo a tirare le redini di ciò che è stato, ma lancia gli ami narrativi verso il futuro e verso il passato, raccontandoci com'era e come sarà la protagonista che il pubblico ha tanto amato nelle scorse stagioni.
Più di tanti slogan e proclami, la serie riesce in questa sua stagione conclusiva proprio nell'intento di incoraggiare chi guarda a non farsi bloccare da ostacoli apparentemente insormontabili e non dar peso a quanti ignorano l'enorme apporto del talento femminile in tutti i mestieri, specie in quelli artistici. Recensione ❯
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Avevamo lasciato Daniele e Nina in cima a un trampolino, con la notizia della gravidanza di lei a collocarli in bilico sul futuro. Ora la loro bambina è nata ma Daniele e Nina non stanno più insieme, lui studia scienze infermieristiche e anche lei studia all'università dopo aver accantonato la carriera di attrice, contro il volere della madre ambiziosa e invadente. E adesso Maria è contesa fra i suoi genitori, perché Nina ha fatto richiesta dell'affidamento esclusivo e Daniele è in trepida attesa dell'udienza decisiva: una bella spada di Damocle, per un giovane uomo da sempre in lotta contro i propri demoni interiori.
Al centro di questa stagione, messa in graduale evidenza, è la paura che fagocita tutti i personaggi, compresi i genitori di Daniele e Nina, i dottori e gli infermieri.
La regia di Bruni è pulita, senza inutili perdite di tempo, cerca la dimensione poetica che è la vera salvezza di Daniele, e riesce a creare una metrica più convincente di quella della stagione precedente nel "ritrovare la traccia di umanità" anche nei personaggi meno gradevoli e nel mostrarci come "tra noi e loro (i pazienti psichiatrici) c'è una sola differenza: il caso". Recensione ❯
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L'ultima stagione della serie che chiude la propria storia in maniera compiuta. Espandi ▽
Dorothy è rimasta vittima di una tremenda caduta dalle scale. Nell'attesa del suo ritorno, Leanne è incontrastata regina della casa e custode di Jericho, che deve difendere dalla sempre più invasiva presenza della Chiesa dei Lesser Saints, un culto che di cui fanno parte persone che sono "tornate dalla morte". Leanne è comunque tutt'altro che indifesa: ha una schiera di propri fedeli ad aiutarla e sembra aver sempre maggior controllo sui suoi misteriosi poteri. Quando Dorothy torna nella casa si ritrova infatti in suo potere, quasi fosse un ostaggio nella propria magione. Leanne pretende di essere accettata da lei e la ricatta tenendole lontano il "figlio" Jericho. Julian a sua volta vive ormai nella casa, più o meno come compagno di Leanne, mentre Sean cerca di ristabilire un contatto con la moglie. Recensione ❯
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