Un documentario che non assume mai i toni della protesta ma si pone l'obiettivo di far conoscere le conseguenze delle discriminazioni in Israele. Documentario, Francia, Israele2021. Durata 93 Minuti.
I concetti di esilio ed eredità storica vengono affrontati in questo road movie. Espandi ▽
Con il vocabolo “mizrahim” in Israele si identificano gli ebrei che, a partire dagli anni '60, sono giunti sul territorio provenendo dal Marocco, dall'Algeria, dall'Iraq e dallo Yemen. Il secondo vocabolo con cui si è poi preso a definirli è “arsim” che significa la feccia. È di loro, a partire da suo padre, che la regista tratta in questo documentario in forma di narrazione alla propria figlia. Il documentario di Michale Boganim nasce e si sviluppa totalmente all'interno della cultura ebraica ma non per questo si astiene dal criticarne le pratiche discriminatorie nei confronti di coloro che speravano di giungere nella terra promessa e vedevano spegnersi in breve tempo il sogno che li aveva spinti a lasciare i Paesi in cui vivevano.
La regista ci conduce di città in città per mostrare come, anche a differenti latitudini del Paese, la discriminazione non abbia mancato di lasciare segni nella vita delle persone. Un documentario che non assume mai i toni della protesta fine a se stessa ma si pone l'obiettivo di far conoscere delle condizioni di vita che ancora oggi, seppure in modo meno evidente ma non per questo meno oltraggioso, sussistono. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il Cairo, 25 gennaio 2013. Una serie di aggressioni sessuali avviene in piazza Tahrir nel giorno del secondo anniversario della rivoluzione. In risposta, un'enorme folla di donne infuriate si riversa nelle strade. Espandi ▽
Il Cairo, 25 gennaio 2013. Sono passati esattamente due anni dalla rivoluzione egiziana con la caduta di Mubarak in seguito ai movimenti di protesta dei cittadini. L’euforia e le speranze si sono però dissolte. Nel corso di quella giornata alcune ragazze sono state aggredite sessualmente durante le manifestazioni in piazza Tahrir. Di conseguenze, un’enorme folla di donne di tutte le età si riversa nelle strade e a loro si unisce anche la regista Samaher Alqad. I frammenti del documentario si costruiscono sotto i suoi occhi, seguendo un percorso logico ed emotivo. Non c’è, intenzionalmente, distanza da parte sua in quello che viene mostrato. Il coinvolgimento totale non sempre le permette di avere la necessaria lucidità. Resta soprattutto come gesto politico e testimonianza non sempre compiuta ma comunque preziosa sulla condizione femminile nel mondo arabo. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un documentario che racconta la storia di una giovane affetta da sclerosi multipla. Espandi ▽
Marine, 21 anni, scopre di avere la sclerosi multipla, una malattia autoimmune incurabile. Lo shock dell'annuncio, l'urgenza della situazione e la necessità di prendere una decisione sul trattamento da seguire, la spingono a trovare una soluzione dentro di sé. Decide di intraprendere un lungo viaggio iniziatico in 3 paesi: la Nuova Zelanda per riscoprire il suo corpo, la Birmania per calmare la sua mente e la Mongolia per riconnettersi con la sua anima. Attraverso esperienze indimenticabili, Marine si propone di incontrare se stessa e un nuovo equilibrio con questa malattia che lei soprannomina Rosy. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Potremo un giorno replicare il cervello umano grazie ai computer? Questo stesso cervello potrà essere manipolato e dominato dalle macchine? Espandi ▽
Potremo un giorno replicare il cervello umano grazie ai computer? Questo stesso cervello potrà essere manipolato e dominato dalle macchine? All'inizio del XXI secolo la fantascienza è entrata nei laboratori e le ricerche sull'intelligenza artificiale sembrano aver soppiantato quelle dedicate al funzionamento del cervello biologico. Una guerra silenziosa sta avendo luogo all'interno di laboratori all'avanguardia incarnati da due scienziati, padre e figlio. Il padre, ricercatore rinomato, è convinto che il cervello possa essere replicato con dei sistemi artificiali. Suo figlio, giovane ricercatore, teme le conseguenze di tale progetto. Il loro intrigante confronto ci guida in altre storie attraverso il mondo, che disegnano un futuro tanto affascinante quanto disturbante. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un viaggio sonoro attraverso i fantasmi dell'infanzia Espandi ▽
Jean, il più giovane di una grande famiglia, è cresciuto in una comunità influenzata da Chris, una guida spirituale. Dopo aver ricevuto una cassetta da sua sorella, riscopre le voci e i suoni del suo passato e decide così di seguire le orme di Chris, solo per scoprire il segreto di famiglia. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un gruppo di migranti africani inizia ad interrogarsi su cosa sia l'identità con al centro una storia d'amore. Espandi ▽
Una coppia lascia il Ghana per la Germania ma viene deportata in Serbia. Strahinja lavora duramente per ottenere asilo e Ababuo, che aspira a una carriera di attrice a Londra, è insoddisfatta della propria vita. Una notte decide di partire con un gruppo di migranti siriani, senza dare spiegazioni. Strahinja intraprende la rotta dei Balcani per ragioni interamente diverse dagli altri: per amore. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Le vicessitudini del ritratto di Irène Cahen d'Anvers, a lungo ostracizzato, detestato, nascosto, rubato. Espandi ▽
Capolavoro di Auguste Renoir, prima disprezzato e poi a lungo tenuto nascosto, "La bambina con il nastro blu" è oggi di proprietà della Collezione Emil Bührle. Il docufilm offre un viaggio attraverso la storia di questo affascinante dipinto e il suo complesso destino, intimamente legato alla modella che vi fu rappresentata, Irène Cahen d'Anvers, e alle ore buie del regime nazista. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un film sospeso tra realtà e sogno in cui le immagini provano a generare una vita diversa. Documentario, Francia, Albania, Italia2021. Durata 68 Minuti.
In un piccolo paese dell'Albania un gruppo di bambini discutono della storia di Caino e Abele. Espandi ▽
In alcuni villaggi dell'Albania rurale vige ancora il Kanun, antico codice tribale che impone alla famiglia di una persona assassinata il diritto di vendicare la morte del proprio caro uccidendo a sua volta un membro maschio della famiglia dell’assassino, costretta per questo a chiudersi in casa per anni fino all’ottenimento dell’eventuale perdono. In un contesto estremamente chiuso e arretrato, un gruppo di volontari ha creato un gruppo di aiuto per i bambini delle famiglie colpite dal Kanun, spingendoli a confrontarsi l’un con l’altro e a riflettere sulla loro condizione attraverso fiabe e storie bibliche.
Un documentario di creazione, sospeso tra realtà e sogno, disperazione e speranza, in cui le immagini servono da tramite verso un mondo alternativo.
La regista Keti Stamo, albanese di nascita, cresciuta in Italia e in Svizzera si è recata in una di queste zone e seguendo il lavoro di un gruppo di volontari ha registrato i sogni e i racconti dei bambini e delle bambine vittime del Kanun e dato loro la possibilità di influenzare la struttura stessa del film. Il film è elementare nella sovrapposizione dei duplici registri espressivi, quello realistico e quello onirico, ma ha la semplicità, e dunque la forza, di uno sguardo diverso su un mondo poco conosciuto o addirittura mai visto. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Con la sua macchina fotografica, Abdallah Al-Khatib racconta le atrocità della guerra. Espandi ▽
In seguito alla rivoluzione siriana, alla periferia di Damasco, il distretto di Yarmouk viene trasformato dal 2013 al 2015 dal regime di Assad in un campo per i rifugiati palestinesi, il più consistente al mondo. Ridotti in uno stato di cattività, privati dei diritti basilari, gli assediati possono solo resistere, chiedere la fine del blocco e sperare nel cibo e nei beni di prima necessità che le Nazioni Unite si sforzano di fornire loro. Umm Mahmoud, madre del regista, presta assistenza medica agli anziani e si lascia filmare dal figlio Abdallah, alle prese con il suo film d’esordio. Un’opera povera di mezzi e ricca di energie, che cerca insieme di non far dimenticare un clamoroso sopruso e reagire con tutta la positività residua alla protervia dell’assedio.
Una disumanità reale, quasi tangibile, che non lascia spazio ad alcuna ellissi o allusione: l’immagine della fame nei volti scavati, l’assistenza sanitaria negata che riverbera nelle braccia livide di una donna anziana, il lutto di chi piange le vittime. Con dignità e amara evidenza, il film denuncia l’ipocrisia e l’inerzia degli Stati nella risoluzione della crisi. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Naho, Genki, Mau, Mimi e Ichika vivono a Yonaguni, un'isola giapponese che sembra una roccia. L'anno prossimo andranno al liceo e dovranno quindi lasciare l'isola. Sono cresciuti in un mondo che non ha nulla a che fare con quello che dovranno affrontare. Le loro vite, i loro desideri, le loro parole potrebbero essere le ultime tracce di un mondo che scompare. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Le mille vite dell'artista Takeshi Kitano in un mosaico dal montaggio invisibile e dal taglio anti didattico. Documentario, Francia2021. Durata 72 Minuti.
Chi è Takeshi Kitano? L'icona del nuovo cinema giapponese? Un anarchico comico televisivo? Il cantore di profondi silenzi? Un artista dai molteplici talenti? Espandi ▽
Approfittando della personale di Kitano pittore tenutasi alla Fondation Cartier di Parigi (2010) e tenendo come traccia l’attaccamento dell’artista alla spontaneità della propria dimensione infantile, Yves Montmayeur confeziona una descrizione ricca e documentata di una personalità creativa multipla e iperattiva, fornendo molte informazioni basilari sulla sua infanzia e formazione professionale, a volte integrate da eleganti disegni, lì dove l’apparato iconografico manca. A tenere i fili rossi del profilo è Michel Temman, giornalista francese (autore della monografia “Kitano par Kitano”, Grasset), insieme a pochi, selezionati collaboratori e colleghi di Beat Takeshi. Il taglio è anti didattico, il montaggio invisibile, le scene estratte dai film (da Sonatine a Outrage) pertinenti alla costruzione di un complesso profilo psicologico.
Il film tiene insieme l’uomo dalle mille vite, l’autodidatta iconoclasta ma anche il vero samurai, il buffone antisistema che si prende in giro e il professionista che fa le cose sul serio. Il fool shakespeariano e il vendicatore degli emarginati. Un bambino del 1947 che irride l’autorità ma sa far trasparire la felicità pudica dell’essere apprezzato per la sua sintesi grafica che è l’essenza della tradizione giapponese. Accade quando parla una leggenda come Akira Kurosawa: “Mi sono piaciuti tutti i tuoi film, Beat. E sai perché? Perché non danno spiegazioni superflue”. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il regista riflette sulle strategie militari necessarie all'occupazione di un territorio straniero. Espandi ▽
Cinquantaquattro anni. Tanti sono quelli trascorsi da quando l’esercito israeliano ha occupato i territori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Sono “i primi”, perché dal 1967, e ancora oggi, è estremamente difficile leggere il contesto e capire se la presa, reale e psicologica, si allenterà o meno. In una trattazione articolata, punteggiata dalle testimonianze dei protagonisti dell’occupazione, l’ultimo documentario di Avi Mograbi individua tre fasi storiche distinte e si presenta immediatamente come ricapitolazione di un conflitto tra i più complessi. Avi Mograbi, filmmaker selezionato dai principali festival internazionali, da oltre due decenni riflette con taglio peculiare e forte partecipazione personale sulle contraddizioni laceranti della questione israelo-palestinese. Con quest’opera cerca di dare un ordine logico razionale, in forma di manuale tecnico-strategico, a un contesto specifico, ma che potrebbe anche estendersi ad altri. Creazione concettuale e indagine storica imponente, che richiede un livello di attenzione e interesse pari alle sue ambizioni. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
In questo nuovo viaggio, Ruffin e Perret ci imbarcano attraverso la Francia per incontrare i guardiani in prima linea durante l'attuale crisi del Covid-19. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un documentario sul potere invisibile della natura, la sua bellezza (anche nel minuscolo), la sua intelligenza. Perché solo partendo dal piccolo si può costruire un mondo più sostenibile. Espandi ▽
La natura è una fonte inesauribile di conoscenza. Dopo 3 miliardi di anni di evoluzione, ha creato meccanismi incredibili su scala microscopica. Sono questi meccanismi che consentono alle piante e agli animali che ci circondano di proteggersi, svilupparsi e far fronte agli attacchi di fuoco, aria, suolo e acqua.
Questo "Microcosmo" sfida la nostra immaginazione con la sua bellezza e intelligenza. Oggi, alcuni scienziati sono finalmente riusciti a svelarne i misteri grazie alla fotonica. Proprio con loro partiamo, grazie al documentario di Pascal Moret e Julien Guiol, alla ricerca delle microstrutture che rendono così geniali le piante e gli animali che ci circondano per scoprire le soluzioni originali che la natura ha privilegiato per il suo sviluppo e la sua sopravvivenza.
Questa conoscenza è preziosa per tutti noi e lo sarà ancora di più per affrontare le sfide climatiche e ambientali che ci minacciano. Le soluzioni adottate dalla natura per rispondere ai suoi problemi non sono infatti così lontane da quelle che ci vengono attualmente poste. È tempo di lasciarsi ispirare dal mircocosmo per costruire un mondo più sostenibile ed ecologico. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il ritratto di un grande regista giapponese. Espandi ▽
Un sottile ritratto del regista giapponese Satoshi Kon da parte dello specialista del cinema giapponese Pascal-Alex Vincent. Un tuffo in un'opera ricca con interviste ai più grandi registi giapponesi, francesi e americani ispirati dalla sua filmografia. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.