Titolo internazionale | Citizens of the World |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Gianni Di Gregorio |
Attori | Ennio Fantastichini, Giorgio Colangeli, Gianni Di Gregorio, Daphne Scoccia Salih Saadin Khalid, Francesca Ventura, Silvia Gallerano, Iris Peynado, Galatea Ranzi, Roberto Herlitzka, Francesca Ventura, Marco Felli, Giancarlo Porcacchia, Simona Sorbello, Riccardo Ciancarelli, Alessandro Bernardini, Alberto Buccolini, Michelangelo Ciminale, Matteo Maglia, Marcello Ottolenghi, Marco Caldoro, Francesca Borromeo (II), Alessandro Bertoncini, Fabio Celi, Francesco Lagi, Dario Beffa, Carlo Mucari, Andrea Sartoretti. |
Uscita | giovedì 20 febbraio 2020 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Parthénos |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,44 su 36 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 23 gennaio 2020
Tre uomini decisi a cambiare vita abbandonano tutto per trasferirsi all'estero. Andrà tutto come sognavano? Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, ha vinto un premio ai David di Donatello, In Italia al Box Office Lontano lontano ha incassato 127 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Giorgetto e il professore sono amici da sempre. Tra un bicchiere di vino (bianco) e una passeggiata a Trastevere discutono della pensione che non basta mai e che probabilmente dovrebbero spendere altrove, in un paese straniero in cui la vita costi meno e il ritiro sia più dolce. A loro si aggiunge Attilio che una pensione non ce l'ha ma sopravvive restaurando mobili fuori porta. Dopo aver consultato un 'esperto' di pensioni statali all'estero, optano per le Azzorre. Stabilita una cassa comune e presa la prima lezione di portoghese, si preparano scrupolosamente per la partenza ma una variabile maggiore si impone e i nostri non andranno oltre Porta Settimiana.
Quarta volta per Gianni Di Gregorio che riprende il filo del suo cinema di quartiere con una modestia sempre benvenuta.
Niente effetti speciali o scenari ricostruiti ma una storia inscritta nel suo habitat naturale: Trastevere e i suoi caffè, luoghi preferiti dell'ozio romano e viavai di saluti, proposte, offerte, idee, progetti. E la romanità è da sempre l'ingrediente segreto aggiunto all'intrigo principale. A questo giro di vicoli, il soggetto è la 'favolosa pensione' degli italiani all'estero, tra vantaggi fiscali e sole abbagliante. Ma più dei film precedenti, Lontano Lontano coglie l'essenza della romanità, della sua espressività linguistica che impasta le immagini. Immagini che compongono insieme un vero e proprio saggio di antropologia urbana (trasteverina). Perché Trastevere è un'isola all'interno della città, è una culla della tradizione popolare romana di cui Di Gregorio intercetta i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni, stemperandoli in una bonaria e calorosa mimesi del parlato. Una scelta stilistica che è anche chiave interpretativa per proporre una delle possibili letture sociali del tessuto trasteverino, così stratificato, variegato e ricco. Letteralmente costellato di 'voci', Lontano Lontano ne schiera tre, Ennio Fantastichini, Giorgio Colangeli e naturalmente Gianni Di Gregorio lui même, producendo un coro che moltiplica i punti di vista e riferisce dall'interno cosa significhi oggi abitare nel 'rione' Italia. Mentre il film costruisce il 'senso del luogo', regista e compagni progettano la maniera di 'disattivarlo', emigrando.
A questo punto, dopo la magistrale lezione di Roberto Herlitzka sui vantaggi di una 'seconda vita' lontano dall'Italia e dalla pressione fiscale che riduce le pensioni, Di Gregorio dimostra che il cinema italiano è ancora capace di fare i conti con l'economia, con i suoi processi e con i riflessi che provoca sulla vita delle persone. Con precisione socio-antropologica e un grande senso dell'umorismo, Lontano Lontano metta a fuoco l'identità di coloro che non producono più ricchezza, un gruppo di pensionati a confronto coi meccanismi e le trasformazioni dell'economia. Cialtroneschi e pasticcioni, progettano il colpo grosso in una spiaggia delle Azzorre, dove la qualità della vita e il potere di acquisto non hanno eguali. La messa in scena dei goffi tentativi, dei gesti maldestri e della confusione emotiva dei personaggi consente all'autore di schiacciare sul pedale del velleitarismo, spremendo dall'evidente inadeguatezza dei suoi antieroi effetti comici di irresistibile ilarità. Ma la costruzione irridente di caratteri dismessi e fallimentari, è bilanciata dalla rappresentazione 'oggettiva' di una moderata produttività. Mentre i nostri tentano invano di convincersi a lasciare il Belpaese, il piano li obbliga a impegnarsi, per non sfigurare agli occhi degli altri, in un'attività (minima) di produzione (vendita di libri antichi, scarico della frutta). Il ricavato finisce in una cassa comune che finanzierà non il loro futuro ma il presente del prossimo. L'idea ingegnosa è derivare quel gesto di solidarietà dalla flemmaticità esistenziale (e tutta romana) dei protagonisti e non da un movimento filantropico spontaneo. Il risultato, privato di qualsiasi ridondanza, è esilarante e procura effetti (e un affetto) incontenibili, che rinforzano una satira scanzonata del mito del ritiro all'estero. Lontano Lontano è una presa d'atto dei paradossi dell'economia, in fondo alla quale la coppia 'risata-magnata' sembra la più coerente possibile. Le evasioni fuori porta (Settimiana), principalmente alla ricerca del ristorante migliore, provocano una gradita indolenza, ancorando la storia ai sampietrini della realtà, che il popolo di Trastevere gestisce con orgoglio e spirito. E la dignità che Gianni Di Gregorio gli conferisce è veramente bella da guardare.
C'è un Cinema, fatto di dialoghi intelligenti, che racconta la vita reale. In questo Cinema i personaggi sono persone che si comportano proprio come quelle che ogni giorno incontriamo o con cui ci sfioriamo. Questo Cinema è vero perché sa raccontare l'uomo in tutte le sue debolezze e nei suoi punti di forza. Non c'è una storia costruita attorno ad un personaggio, [...] Vai alla recensione »
Lontano Lontano è un film che parla delle difficoltà economiche, della vecchiaia, della voglia, ma anche della mancanza di coraggio di cambiare. Mostra con garbo, ma anche con un sottile scatto di rabbia l’indifferenza verso un’età dove si è sempre più invisibili. Mostra però, al tempo stesso una Roma fuori tempo, migliore di quella che è. Con [...] Vai alla recensione »
Lontano Lontano. Il primo lontano mi piace pensarlo come lontano dagli anni passati dei personaggi, vite come tante, da pensionati che “tirano a campare” con le loro abitudini e passatempi, con legami venuti a mancare perché gli anni avanzano. Un altro lontano potrebbe essere la distanza dal proprio quartiere romano ad un paese straniero sconosciuto, per cambiar vita o dove [...] Vai alla recensione »
Lontano Lontano … dove si vuole andare, con la fantasia, sognando il sogno, programmando, pianificando, giocando contro la fortuna, in un gratta e vinci contro la carognaggine dell’età che avanza, della tristezza che ti prende, della solitudine che ti assale, della mestizia che ti accompagna. Una commedia delicata e malinconica, piena di una Roma intravista con garbo [...] Vai alla recensione »
Ha la grazia di uno Jacques Tati “romano” il cinema di Gianni Di Gregorio. E’ un cinema lento, dialogico, chiuso dentro i palazzi della sua Trastevere, privo di ogni effetto speciale, ma imperniato sulle difficoltà quotidiane, quelle semplici e forse assai più terribili di ogni fantasticheria spielberghiana. La storia è la stessa di tante, troppe, che abbiamo [...] Vai alla recensione »
GRAZIE GIANNI DI GREGORIO!!! Ma che film BELLO, BELLO, BELLO!!! Un film senza pupazzi digitali, senza serial killer, psicopatici, assassini, maniaci.... Un film pieno di levità e di GRAZIA che è un inno a uno dei sentimenti più belli che esistono: L'AMICIZIA! Questo non è un film: è un BALSAMO nel mare della produzione di films disturbanti e distopici.
La notizia dell'uscita del IV firlm di Gianni De Gregorio mi ha entusiasmato, e già da mesi sono in attesa di gustarmi questo nuovo film, film ovunque preannunciato in uscita nelle sale cinematografiche il 5 dicembre 2019. Macché, introvabile, almeno nei cinema della provincia di Venezia, Padova, Treviso, e sono tante le sale e i multisala.
Gianni, Giorgietto e Attilio sbarcano il lunario fra una pensione esigua, le giornate trascorse al bar e la ristrutturazione di mobili antichi. I tre decidono di abbandonare l’Italia per trovare nuovi stimoli e vivere una vita più agiata. La prima decisione che dovranno prendere sarà capire in quale nazione recarsi. Grazie all’aiuto dello sceneggiatore Marco Pettenello, [...] Vai alla recensione »
Vedere un film di Gianni Di Gregorio è come entrare in affettuosa complicità con personaggi conosciuti, con un gruppo di amici guardati con indulgenza nel loro pigro vagare per le strade di Trastevere. I suoi lavori, dalla rivelazione Pranzo di Ferragosto in poi, possono essere più o meno riusciti, ma sono in fondo un unico film, che segue un personaggio di piccoloborghese romano alle soglie della [...] Vai alla recensione »
Difendere e promuovere i piccoli film meritevoli, quelli fragili e giocati sul gioco delle sfumature e la delicatezza del tocco è un piacere e non un dovere (come credono gli addetti col complesso di colpa nei confronti del cinema epico e spettacolare). In una fase della stagione ricca come non mai di film aggressivi, provocatori e antitetici all' ordinaria carineria consolatoria, non si possono per [...] Vai alla recensione »
Con una pensione italiana si può vivere benissimo in qualsiasi parte del mondo. Tranne che in Italia. Ci sono da calcolare, però, le variabili. Clima e disastri naturali. Aumento o svalutazione del denaro. E le tasse, che se non sposi un cittadino del Paese in cui vai ad abitare devi comunque continuare a pagare. Tutte considerazioni che Giorgetto, Attilio e Il Professore devono ben bilanciare, prima [...] Vai alla recensione »
Lo chiamano il Tati di Trastevere. Per la capacità di trovare la poesia nel quotidiano e per la leggerezza con cui sa rendere buffe le piccole cose della vita. Affezionato a un'idea di cinema piccolo, quasi da quartiere, Gianni Di Gregorio (Pranzo di Ferragosto) sa rendere universali le storie locali che racconta: come in questo Lontano Lontano, che pur non uscendo quasi mai da Trastevere e da Porta [...] Vai alla recensione »
La scintilla la attribuisce a una conversazione con Matteo Garrone (per il quale - ricordiamolo - è stato aiuto regista in Estate Romana, L'Imbalsamatore, Primo Amore e tra gli autori della sceneggiatura di Gomorra). «Mi stimolò a scrivere di un pensionato povero che è costretto ad andare all'estero per migliorare le sue condizioni di vita. L'idea mi folgorò e dopo tre anni di lavoro sono arrivato [...] Vai alla recensione »
Roma, anni Duemila e quasi venti. Il Professore staziona da un bar all'altro, un bianchetto di qua un altro di là, saluta i baristi, fa conversazione, lascia sul conto. Incontra Giorgio, per gli amici Giorgetto, si siede al sole con lui, parlottano della pensione, dei soldi che non bastano mai, sono in crisi ma non lo danno a vedere, ci bevono su. L'estate, i gratta e vinci, i sanpietrini, i vicoli [...] Vai alla recensione »
"Lontano lontano", quarto film scritto diretto e interpretato da Gianni Di Gregorio, torna ai livelli di accattivante simpatia e di sottile analisi comportamentale, rivelate dal cineasta romano all'esordio nel 2008, in "Pranzo di ferragosto". Ma anche di regia al servizio degli interpreti, e di ambientazione scenografica puntuale. In questo Di Gregorio è un professore di latino e greco in pensione, [...] Vai alla recensione »
Il cinema di Gianni Di Gregorio è leggero, e leggero non sta per superficiale. Dopo Pranzo di ferragosto (2008), Gianni e le donne (2011) e Buoni a nulla (2014), leggero è anche Lontano lontano (Italia, 2019, 92'). Scritto con Marco Pettenello, il film racconta una settimana nella vita di Gianni (lo stesso Di Gregorio), Giorgio detto Giorgé (Giorgio Colangeli) e Attilio (Ennio Fantastichini).
Quando si raggiunge la fase che Cicerone definisce senectus, è tempo per tracciare un bilancio della propria esistenza. Ed è proprio ciò che decidono di fare Attilio (il compianto Ennio Fantastichini, qui alla sua ultima apparizione), Giorgetto e il Professore, tre arzilli settantenni, dalle attitudini differenti, ma uniti nella triste sorte di barcamenarsi in una monotona vita di quartiere.
La fuga dei pensionati all'estero è un fenomeno consolidato che sta diventando una realtà consistente anche in Italia. Si va verso paesi caldi o tax free, ma cambiare vita a settant'anni non è semplice. Lo racconta nella sua delicata e schietta commedia Gianni Di Gregorio, al cinema da sempre (anche come sceneggiatore di "Gomorra" di Matteo Garrone), ma diventato famoso a sessant'anni con la sua spassosissi [...] Vai alla recensione »
Si ha più coraggio a cambiare vita, cercando un luogo migliore altrove, o a stare a casa, e resistere? È una domanda, che la nuova creatura divertente e malinconica (vista all'ultimo Torino Film Festival) di Gianni Di Gregorio, conviviale autore di "Pranzo di Ferragosto", "Gianni e le donne", "Buoni a nulla", prova a porsi. Un film che in fondo se lo chiede spassosamente, tornando a raccontare le [...] Vai alla recensione »
Da sempre nel mondo del cinema (soprattutto nel campo della scrittura), Gianni Di Gregorio è approdato alla regia in tarda età, già ultracinquantenne, con il delizioso «Pranzo di Ferragosto» del 2008, di cui era anche interprete, cui sono seguiti «Gianni e le donne» del 2010 e «Buoni a nulla» del 2014. Il dinoccolato attore e regista si ripresenta ora al pubblico con questo altrettanto delizioso «Lontano [...] Vai alla recensione »
Tutti ormai le definiscono di quartiere&amicizia le commedie di Di Gregorio, autore-attore tardo, ma d'esperienza, che fa di questo ritardo una poetica della sobrietà, capace di diventare forza d'indagine sociale e umana. Qui si pensa all'evasione: tre pensionati squattrinati e acciaccati, come sempre i suoi protagonisti, da Trastevere puntano a un bar della salvezza nelle Azzorre.
Lontano lontano, cantava Luigi Tenco a Un disco per l'estate del 1966. E Lontano lontano sognano di andare i tre settantenni romani, diversissimi fra loro ma legati dal comune desiderio di espatrio, del film di Gianni Di Gregorio, al cinema dal 20 febbraio. La vecchiaia, tra noia e nostalgia, è il tema che riesce meglio al regista, 71 anni, tra gli sceneggiatori di Gomorra, il film di Matteo Garrone, [...] Vai alla recensione »
Una settimana nella vita di Giorgetto (Colangeli), Attilio (Fantastichini) e il Professore (Di Gregorio). I primi due trasteverini doc («Dì la verità che non sei mai uscito da Porta Settimiana», ci si prende in giro) mentre il terzo vive a Tor Tre Teste e ha un banchetto a Porta Portese. Piccoli gesti, quotidianità (esilaranti Giorgetto e il Prof mentre prendono la Linea C per arrivare da Attilio) [...] Vai alla recensione »
Tre pensionati che vogliono alla loro età cambiare aria, scappare da Roma e dall'Italia, per vivere più agiatamente in qualche posto più confortevole, decidono di intraprendere questo "trasloco", ma strada facendo si accorgono che forse è tutto sommato meglio restare al sicuro tra le mura amiche. Gianni Di Gregorio (come non ricordare il suo "Pranzo di ferragosto", scoperto dalla Settimana della Critica, [...] Vai alla recensione »
Per cambiare vita non si è mai troppo vecchi. Questo almeno sperano Attilio, Giorgetto e il Professore, tre romani sulla settantina che un giorno decidono di mollare la vecchia vita di quartiere e andare a vivere all'estero. All'estero dove? È solo la prima di una lunga serie di questioni da risolvere, ma il Professore, in pensione dopo una vita a insegnare il latino, si annoia moltissimo, Giorgetto, [...] Vai alla recensione »
Con le pensioni attuali, in Italia, in tanti fanno fatica a vivere, sognando la grande fuga all'estero. Che è il piano di Giorgetto, Attilio e il Professore, tre amici al bar, decisi a lasciare il nostro Paese, in cerca di un luogo dove trascorrere una vecchiaia più serena. Ci riusciranno? Che bel film quello scritto, diretto ed interpretato dal bravo Gianni Di Gregorio, quanto mai attuale.
Ci voleva lo sguardo speciale di Gianni Di Gregorio, lieve, ironico, ma privo di cinismo, per cogliere l'anima profonda di Ennio Fantastichini e farla brillare sullo schermo, in un ruolo (l'ultimo, purtroppo), che sembra fatto apposta per lui. Nel trio di anziani in fuga ma-forse-no di Lontano lontano, Fantastichini è Attilio, venditore di anticaglie, ex- fricchettone, amante di camicie hawaiane e [...] Vai alla recensione »
Torna in Lontano lontano la riconoscibile ritmica umoristica di Gianni Di Gregorio applicata alle problematiche contemporanee e ai suoi personaggi trasteverini. Questa volta sono «il professore», il suo amico Giorgetto sfaticato e ombroso (Giorgio Colangeli) a cui si aggiunge un tipo (Ennio Fantastichini) di Tor Tre Teste, ambulante di modernariato.
La canzone di Luigi Tenco non si sente, è solo uno spunto per il titolo del film. Diciamo subito che si ride parecchio, anche se una buffa malinconia attraversa la nuova commedia di Gianni Di Gregorio, la sua quarta, che esce, a cinque anni da "Buoni a nulla", con Parthénos giovedì 20 febbraio (producono Angelo Barbagallo e Raicinema). Consiglio vivamente di andarla a vedere, perché, pur parlando di [...] Vai alla recensione »
Giorgetto, il Professore e Attilio sono tre settantenni romani che faticano ad arrivare a fine mese: i primi due sono pensionati, il terzo è un fricchettone che si arrangia facendo lavoretti saltuari. Insieme mettono a punto un piano: trasferirsi all'estero in un posto dove la vita costi meno che in Italia. Ma lasciare Roma, le loro abitudini e il quartiere dove hanno sempre vissuto si rivela meno [...] Vai alla recensione »
I lunedì al sole di Attilio, Giorgetto e il Professore. Quelli del film del 2002 diretto da Fernando León de Aranoa erano gli interminabili giorni tutti uguali di un gruppo di amici disoccupati, il più ribelle dei quali, il Santa interpretato da Javier Bardem, sognava di andarsene in Australia. Quelli del terzetto di settuagenari di Lontano lontano sono fatti di birrette al San Calisto, il bar simbolo [...] Vai alla recensione »
Dei suoi film Gianni Di Gregorio è autore e protagonista. Per questo piace immaginarseli specchi e spicchi di vita. Il figlio di mezza età di Pranzo di ferragosto ha portato con naturalezza al pensionato con famiglia a carico di Gianni e le donne e al quasi pensionato che vede l'agognata fine lavoro allontanarsi in Buoni a nulla. Ora tocca a un altro pensionato, un ex insegnante di latino spiaggiato [...] Vai alla recensione »
Chiedi a tre settantenni romani se siano felici. Il Professore in pensione dopo una vita a insegnare latino si annoia moltissimo. Giorgetto non riesce ad arrivare a fine mese con l'assegno sociale, mentre Attilio vive nel ricordo dei viaggi giovanili. Sono tutti decisi a cambiare vita e ci riusciranno, anche se forse non nel modo che si aspettavano.
Vivere alla grande si può, anche se si è uomini soli e stanno per scoccare i 70 anni? Come organizzare un'irreversibile fuga a tre dall'ormai sterile "mamma Roma de quartiere", all'estero (resta da discutere dove) per invecchiare godendosela anche soltanto un po'? Riusciranno i nostri antieroi a tagliare i ponti con l'inerzia e la vita grama e andare Lontano lontano? Ecco una storia di rapsodica, umanissima [...] Vai alla recensione »
Trastevere continua ad essere il centro del mondo di Gianni Di Gregorio. Con il bar San Callisto, il tabaccaio con i gratta e vinci e Porta Settimiana come confine. Ogni spostamento fuori quel perimetro è come un viaggio. Lontano lontano, appunto. Come quello in autobus a Tor Tre Teste. Con un asino vicino alla fermata. Stavolta Gianni è il Professore.
Un viaggio senza navigatori. Ignorando dove, come e quando, semplicemente aspirando a una nuova vita. Possibilmente esentasse. Ma i tre protagonisti non sono certo cervelli in fuga o ambiziosi studenti, al contrario si tratta di pensionati precari romani, Attilio, Giorgetto e Il professore. Garbata, "malincomica" e inconfondibile, arriva Lontano lontano la nuova commedia di Gianni Di Gregorio, da lui [...] Vai alla recensione »
Pensionati solitari nella Roma popolare di oggi alle prese con magre entrate economiche, Giorgetto e il Professore iniziano a progettare di fuggire all'estero per sfruttare il cambio favorevole o un migliore potere d'acquisto. Chiedono consulto ad Attilio, coetaneo che ancora si arrabatta tra diversi lavori e che dice di aver viaggiato il mondo. Il progetto di fuga all'estero diventa a tre, resta "solo" [...] Vai alla recensione »
Il solito bicchiere di bianco, le sigarette, i vicoli di una Trastevere assolata e non troppo popolata, il bar a S. Calisto, la maestosità di Santa Maria, la Porta Settimiana che separa il Rione dalle "insidie" di Roma. Gianni Di Gregorio stavolta è un ex professore di latino e greco, tra gli ultimi amici di zona rimasti c'è Giorgetto (Colangeli), che tira avanti con una pensione da fame e inizia [...] Vai alla recensione »
L'ultimo sorriso di Ennio Fantastichini. L'attore scomparso il 1 dicembre 2018 lo potrete vedere nella sua ultima interpretazione su grande schermo in questi giorni al Torino Film Festival o dal 5 dicembre al cinema in Lontano Lontano. Il terzo lungometraggio scritto, diretto e interpretato da quel gustoso oggetto cinematografico che è Gianni Di Gregorio.
L'ultimo sorriso di Ennio Fantastichini. L'attore scomparso il 1 dicembre 2018 lo potrete vedere nella sua ultima interpretazione su grande schermo in questi giorni al Torino Film Festival o dal 5 dicembre al cinema in Lontano Lontano. Il terzo lungometraggio scritto, diretto e interpretato da quel gustoso oggetto cinematografico che è Gianni Di Gregorio.
Tre pensionati che vogliono alla loro età cambiare aria, scappare da Roma e dall'Italia, per vivere più agiatamente in qualche posto più confortevole, decidono di intraprendere questo "trasloco", ma strada facendo si accorgono che forse è tutto sommato meglio restare "al sicuro" tra le mura amiche. Gianni Di Gregorio (come non ricordare il suo "Pranzo di ferragosto", scoperto dalla Settimana della [...] Vai alla recensione »
Che sollievo uscire contenti e appagati da una commedia nostrana: capita, ormai, molto ma molto di rado. In anteprima al Torino Film Festival e sugli schermi dal 5 dicembre, "Lontano lontano", scritto, diretto e interpretato da Gianni Di Gregorio, riannoda i fili con quel delizioso "Pranzo di Ferragosto" che undici anni fa rastrellò tutti i premi su piazza per l'Opera prima, fatto inaudito per un regista [...] Vai alla recensione »
Una commedia autunnale interpretata e diretta con un certo spirito resistenziale da Gianni Di Gregorio, affiancato da Giorgio Colangeli e da Ennio Fantastichini, qui alla sua ultima prova attoriale. Lontano Lontano è uno di quei film cui si vorrebbe istintivamente bene per il suo essere fuori dal tempo e dal mondo se non fosse poi che nelle pieghe della vicenda il tutto prende anche una china autocompiaciut [...] Vai alla recensione »