Titolo originale | Jojo Rabbit |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, Drammatico, Guerra, |
Produzione | Germania |
Durata | 108 minuti |
Regia di | Taika Waititi |
Attori | Roman Griffin Davis, Thomasin McKenzie, Taika Waititi, Rebel Wilson, Sam Rockwell Scarlett Johansson, Archie Yates, Alfie Allen, Stephen Merchant, Luke Brandon Field, Sam Haygarth, Stanislav Callas, Joe Weintraub, Brian Caspe, Gabriel Andrews, Billy Rayner, Christian Howlings, Gilby Griffin Davis, Hardy Griffin Davis, Curtis Matthew, Robert East. |
Uscita | giovedì 16 gennaio 2020 |
Distribuzione | 20th Century Fox Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,04 su 40 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 16 gennaio 2020
Un giovane ragazzo seguace di Hitler scopre che la madre sta nascondendo un ragazzo ebreo nella loro casa. Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 2 candidature a Golden Globes, 6 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 5 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, ha vinto un premio ai Writers Guild Awards, 1 candidatura a Directors Guild, ha vinto un premio ai CDG Awards, 1 candidatura a Producers Guild, Il film è stato premiato a AFI Awards, 1 candidatura a ADG Awards, In Italia al Box Office Jojo Rabbit ha incassato 4,1 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Jojo ha dieci anni e un amico immaginario dispotico: Adolf Hitler. Nazista fanatico, col padre 'al fronte' a boicottare il regime e madre a casa 'a fare quello che può' contro il regime, è integrato nella gioventù hitleriana. Tra un'esercitazione e un lancio di granata, Jojo scopre che la madre nasconde in casa Elsa, una ragazzina ebrea che ama il disegno, le poesie di Rilke e il fidanzato partigiano. Nemici dichiarati, Elsa e Jojo sono costretti a convivere, lei per restare in vita, lui per proteggere sua madre che ama più di ogni altra cosa al mondo. Ma il 'condizionamento' del ragazzo svanirà progressivamente con l'amore e un'amicizia più forte dell'odio razziale.
Prendere per il naso Hitler è avere l'ultima parola. (La) parola di Taika Waititi, che firma una favola über-assurda ficcata nella Germania nazista e agita alla fine della Seconda Guerra mondiale.
Alla maniera di Charlie Chaplin, che crea l'arma più bella contro Adolf Hitler (Il grande dittatore), e di Mel Brooks, che mette in scena l'invenzione stessa del ridere parodico (The Producers - Una gaia commedia neonazista), Taika Waititi scongiura il corpo a corpo con la storia e volge in ridicolo la fascinazione estetica per il III Reich. Diversamente da loro il risultato è meno feroce del previsto, sovente esilarante ma troppo 'carino' per il soggetto.
Niente in Jojo Rabbit farà urlare all'indecenza o scatenerà la polemica che aveva accompagnato l'uscita in sala di La vita è bella. L'anima Disney, proprietaria della Fox Searchlight Pictures, modera i toni e procede dolcemente verso l'ode alla tolleranza e alla fantasia, alla resistenza e al rispetto verso l'altro. Da par suo, Taika Waititi dirige e indossa la divisa di un Hitler concepito dall'immaginazione di un bambino che lo convoca in sostituzione del padre assente e ogni volta che è in preda al dubbio. Ma anche qui siamo lontani dall'interpretazione caustica di Chaplin del tiranno-buffone Adenoid Hynkel (Il grande dittatore), di cui Hitler ovviamente fu il modello.
Se l'obiettivo è il medesimo, deridere i protocolli e la messa in scena di un potere che si voleva spettacolare, Waititi pesca le risorse comiche più efficaci del film nell'orientamento sessuale dei suoi nazisti, Chaplin parla per la prima volta, indossa per l'ultima i baffi di Charlot e denuncia l'usurpatore, scalzandole non solo l'immagine ma anche la performance oratoria ridotta a gesti e parole incomprensibili.
Comprensibili e definitive sono invece le parole finali di Jojo che prende letteralmente a calci il suo 'idolo' e oppone al farfugliamento nazista il valore della poesia e dell'amicizia. Tuttavia Jojo Rabbit fallisce quello che distingue la grande satira: l'onda di ilarità è sempre associata a un sentimento d'orrore. Il dittatore di Taika Waititi è un fantoccio di cui ridiamo certo ma da cui non affiora mai dietro l'attitudine farsesca la crudeltà. Resta l'impegno sincero del film davanti al risorgere di movimenti populisti e di estrema destra. Figlio di padre maori e di mamma ebrea, il regista di Thor: Ragnarok cerca uno slittamento per colpire forte gli spiriti contemporanei, giocando con l'estetica nazista e applicando una distanza ironica e un dandismo nazi difficili da maneggiare.
Ciascuno dei suoi bad guys, dall'inatteso Capitano Klenzendorf di Sam Rockwell all'ufficiale lunare della Gestapo di Stephen Merchant, passando per la valchiria ubertosa di Rebel Wilson, è agito da un mélange di libido e cecità che li rende alle volte derisori e tollerabili. Taika Waititi li arruola, si prende il rischio e poi cerca la via d'uscita, dichiarando la guerra all'odio e praticando la giusta misura: realizzare un film mai troppo drammatico per essere divertente. Ad oggi soltanto Mel Brooks ha riso del nazismo senza compromessi producendo il 'peggior show possibile'. Un delirante capolavoro che annulla Hitler a forza di ridere (The Producers - Una gaia commedia neonazista).
La storia del cinema ci ha deliziato con numerosi amici immaginari, dal gigantesco coniglio bianco Harvey (nel film Harvey del 1950) a l'Humphrey Bogart di Provaci ancora Sam fino a Eric Cantona che interpreta - splendidamente - se stesso nel più recente Il mio amico Eric, ma nessuno aveva ancora portato sulla scena come compagno e confidente invisibile Adolf Hitler: ecco nel film, Jojo Rabbit, questa lacuna viene deliziosamente colmata.
Il film è ricco di dialoghi surreali, situazioni esilaranti e momenti di grandissima ironia. In una scena in cui si incontrano Jojo Rabbit con un suo coetaneo e forse unico amico, i due commentano: "Oh mio Dio, niente sembra avere più senso". E il ragazzino serissimo gli risponde: "Yeah, penso che non sia un buon momento per essere un Nazi". Strepitoso.
Il regista di Thor: Ragnarok, Taika Waititi, firma una commedia che riesce a mettere insieme i problemi dell'adolescenza con le ironie sul nazismo in un film ambientato in Germania durante gli anni della dittatura e in prossimità della Seconda Guerra Mondiale.
Al centro della narrazione del film troviamo il giovanissimo Jojo Betzler (Roman Griffin Davis) che a 10 anni ha molte difficoltà a relazionarsi con i suoi coetanei. Sempre impacciato viene appunto chiamato Jojo Rabbit - coniglio - appunto per sottolineare con la crudeltà di certi bambini, sostenuti dagli adulti in divisa nazista, le sue difficoltà. Per cercare di affrontare un mondo che gli sembra sempre ostile, Jojo si rivolge allora al suo amico immaginario che ha il volto di Adolf Hitler e che è interpretato dallo stesso regista. Ma il giovanissimo comincia a porsi molte domande sulla legittimità di quanto gli viene insegnato a scuola e nel campo di addestramento, quando scopre che la madre nasconde in soffitta Elsa (che ha il volto di Thomasin McKenzie), una ragazza ebrea. Tra Jojo e Elsa nasce un'amicizia che porta il ragazzino a guardare con altri occhi quanto sta succedendo intorno a lui e a dubitare sulla bontà degli insegnamenti relativi al nazismo che riceve.
Per mettere in scena questo hellzapoppin, Waititi, che ha firmato anche la sceneggiatura, ha raccolto insieme un super cast. Nei panni della madre di Jojo troviamo infatti Scarlett Johansson, in quelli di un folle capitano responsabile del campo di addestramento il sempre bravo Sam Rockwell e in quelli di una crudele addestratrice c'è l'attrice comica Rebel Wilson.
Il film è l'adattamento del libro di Christine Leunens dal titolo 'Caging Skies', che però è ambientato in Austria a Vienna.
La responsabilità di fare un'opera quando hai l'ombra addosso di chi ti ha preceduto. Cosa si può dire di più? Se vuoi fare un film sul nazismo cosa puoi dire di più di quanto hanno già fatto Chaplin, Kubrick e mille altri fino ad arrivare a Benigni? Jojo rabbit è la risposta. Un film che probabilmente non sarebbe esistito senza opere [...] Vai alla recensione »
L'hanno definito un film da humour nero o favola nera che misura l'impatto della guerra e dei fascismi sugli spiriti innocenti, e hanno citato a (s)proposito Chaplin del "Grande Dittatore" o altre pellicole di Mel Brooks. Un film strano in verità, tutto giocato sul sentimento del contrario; una rappresentazione allegorica del Male, ma tutta dentro i codici [...] Vai alla recensione »
Un ragazzino di dieci anni nella Germania di provincia hitleriana, Johannes Betler (soprannominato Jojo il “coniglio”, per via del suo temperamento non proprio coraggioso), indottrinato e infatuato del nazismo al punto da vestirsi sempre in divisa con svastica e coltellino e ad avere come amico immaginario Hitler che lo accompagna in ogni sua azione (alla stregua del coniglio di Donnie [...] Vai alla recensione »
Fra tutti gli orrori del Novecento, il nazismo è stato quello che ha assunto il ruolo di simbolo del Male assoluto perché è stato l'apice ( la punta dell'iceberg, se preferite ) di tutto lo strisciante razzismo che stava alla base dei nazionalismi esasperati che avevano imperversato in Europa (e anche nel resto del mondo) durante gli anni precedenti e che, purtroppo, ancora [...] Vai alla recensione »
Jojo, il protagonista, è un bambino di 10 anni caratterizzato da una passione innata verso l’ideologia nazista che caratterizza quasi tutti i tedeschi di quegli anni. Un’ideologia allegoricamente interpretata dalla presenza di Adolf Hitler nella mente del bambino che fa appunto pensare a come la sua figura di furher abbia influenzato e corrotto la mente del popolo tedesco durante la seconda guerra [...] Vai alla recensione »
Torna l’irriverente Taika Waititi con il film JoJo Rabbit. Il film racconta la storia di Joharnez “JoJo” Betlezr nella Germania nazista. Jojo è un ragazzino di 10 anni che vive insieme alla madre e condivide le giornate con il suo amico immaginario, una versione fanciullesca e surreale di Adolf Hitler, data l’ammirazione per il regime politico in cui è cresciuto. Dopo [...] Vai alla recensione »
Dal romanzo "Come semi d'autunno"(conosciuto anche come "Il cielo in gabbia"),una commedia surreale e favoleggiante dove il piccolo protagonista diventa lo specchio della follia che lo circonda in uno dei periodi più tragici nel secolo scorso.Il regista(che sceneggia e interpreta niente meno che il Fuhrer immaginario))cita i grandi modelli passati("Il grande dittatore&quo [...] Vai alla recensione »
un film di di Taika Waititi(alias David Cohen) Il regista è anche sceneggiatore ed interprete del film, nel personaggio di Hitler , mentre il giovane protagonista ,Roman Griffin è di grande bravura ,interpretando un bambino come JojO detto rabbit, coniglio, per tutti i suoi nazi amici che inizialmente lo colgono spaventato all'ordine di un soldato [...] Vai alla recensione »
Jojo è un bambino, ha solo dieci anni. E nella Germania nazista è un bambino che ha un grande amico immaginario, Adolf Hitler. Jojo è fanatico come solo un bambino può essere, odia gli ebrei, anche se non ne ha mai visto uno. Quando scopre che, in realtà, uno, anzi una ebrea, le è molto vicina, in quanto è stata nascosta in casa dalla mamma, fa la cosa [...] Vai alla recensione »
Per chi fosse nato in Germania negli anni trenta del secolo scorso il nazismo sarebbe stato la normalità e Hitler il grande Fürher, il condottiero della grande e potente Germania. A partire dai dieci anni avrebbe indossato obbligatoriamente la divisa della Gioventù Hitleriana (la Hitler-Jugend), partecipando a un sistema di addestramento militare e paramilitare.
Un piccolo gioiello da vedere: un film che dietro la patina brillante si scaglia contro i pregiudizi, la guerra, il fanatismo. Ma soprettutto è la storia di un drammatico percorso di crescita di un bambino; il bisogno di essere accettato, la mancanza del padre e la necesaria ricerca di un modello. Tutto questo e di più raccontato con leggerezza ma fuggendo dalla banalità.
“Jojo Rabbit” (id., 2019) è il sesto lungometraggio dell’attore, sceneggiatore e regista neozelandese Taika David Waititi (Taika Cohen). Film salutare e inverecondo, intriso di riso e pieno di vero, scaraventato da un bambino in prima pagina e mandato indietro da un calcio alle idee distorte. Il Coniglio Jojo apre le danze con il suo amico Fuhrer.
Parte in modo strepitoso questo film su un bambino che sogna di essere un vero nazista mentre esita a uccidere un coniglio, ma poi non osa e gioca in difesa. Non è facile guardare a Jojo Rabbit senza pensare a una lunga serie di riferimenti. La storia, quella di un giovanissimo figlio della Germania nazista, fedele al partito e alla sua linea più per necessità di omologazione [...] Vai alla recensione »
Una chiave di lettura potrebbe essere questa: una parodia del nazismo in chiave rock, che ne ridicolizza certi tratti. Come si evince fin dalle prime inquadrature: scorrono sullo schermo le tipiche scene di adunata di regime, coperte però dalla beatlesiana” I want to hold your hand”, gridolini femminili di fan estasiate inclusi. Per arrivare a una scena di gioia accompagnata da un ballo che mima le [...] Vai alla recensione »
Ridicolizzare il nazismo non è impresa ardua, farlo bene e con sagacia si. La critica all’estetica del potere totalitario si ferma alla fumettistica televisiva e a un umorismo da commedia poco impegnata. Il film non incide e raramente mi ha strappato un sorriso. Impresentabile la caricatura di Hitler. Si salva solo il bambino protagonista.
I critici di una volta uscivano di sala alla fine del primo tempo per non lasciarsi influenzare dalla storia e dal finale. Non è proprio il caso di far questo con il film del neozelandese Waititi (1975) che ha nello stupendo finale, anzi proprio nell'ultima scena, la sua sintesi poetica. Anche se c'è qualche battuta incisiva e gli interpreti sono davvero bravi (i due ragazzini, [...] Vai alla recensione »
Inizia lento, annoia, è arduo affrontare una tematica così dura è sconvolgente in chiave comica, infatti il film non ci riesce. A tratti diventa fastidioso. S mira un film per bambini, infatti sono loro i protagonisti, ma trasformati in " macchiette" diventano ridicoli senza riuscire ad avere la verve comica necessaria.Un sala erano presenti alcuni bambini , mi chiedo che cosa possano aver capito di [...] Vai alla recensione »
Allegro e profondo, a tratti stupidino ed in altri toccante. Con grande abilità, si mostrano gli effetti della propaganda nazista sulla vita, tipicamente in continua evoluzione, di un bambino di 10 anni. Durante la guerra, Jojo fa parte della gioventù hitleriana e, come tutti, è un convinto sostenitore del fuhrer, tanto da averlo persino come amico immaginario.
Taika Waititi riesce in un'impresa per niente semplice: fare satira su temi molto delicati quali il razzismo, il culto del capo ed il cieco fanatismo senza sminuirne la pericolosità, unendo con maestria il dramma al demenziale. Un cast al massimo della forma accompagna il piccolo ma sorprendentemente capace Roman Griffin Davis in un viaggio che stravolgerà fisicamente e caratterialmente [...] Vai alla recensione »
E' un film capolavoro che risce a mostrare al tempo stesso l'assurdità della guerra e dell'odio e l'importanza dell'amore verso gli altri. Ti prende per mano e ti abbraccia nella semplicità di un bambino di 10 anni che in mezzo a tanta misera e aridità si salva capendo proprio che la vita è bello e niente potrà valere altrettanto.
se il cinema ha il compito di regalare emozioni, questo film raggiunge il suo scopo, sono emozioni forti e contrastanti: è un film che diverte ma ci rende anche tristi, un film che fa riflettere nonostante i suoi toni a tratti spensierati. E' un film ricco di contrasti interpretato in modo memorabile (sopratutto dal protagonista). Lo si può amare ma anche criticare, comunque da vedere. [...] Vai alla recensione »
Jojo Rabbit, è un po' Moonrise Kingdom ai tempi della Seconda Guerra Mondiale in Germania con "Inquadrature simmetriche e poi partono i Beatles" (semi cit.) e La vita è bella. È proprio dall'incipit di quest'ultimo che Taika Waititi costruisce il suo piccolo gioiello "Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla, come in una favola c'è dolore, e come una favola, è piena di meraviglia [...] Vai alla recensione »
Se La vita è Bella fu il racconto della shoah dal punto di vista di un bambino ebreo, questo è il racconto del nazismo dal punto di vista di un bambino nazista. Bella idea, che ci fa vedere quello spaccato di storia con occhi nuovi, puri, pieni di magia, mistero, fantasia, poesia... e un tocco di ironia. Per una volta, Hitler è un buffo e contraddittorio personaggio, l'ufficiale nazista è un povero [...] Vai alla recensione »
Un gioiellino di film. Poetico e feroce al tempo stesso. Un film di luce e colore (la fotografia è di primissimo livello), che scalda il cuore.
La "Vita è bella" è un'altra cosa, ma il film merita merita certamente. Ci sono chicche umoristiche niente male, e momenti per delicati e drammatici.Sam Rockwell si vede poco, ma è sempre un grande come del resto la Scarlet. Colonna sonora molto buona. Un plauso a Taika Waititi.Certamente se vi piacciono I film stile Marvel... forse non fa per voi.
Indubbiamente “romanzare” ciò che tutti oggi conosciamo come storia realmente accaduta nn è missione facile,Benigni lo fece per primo e fu premiato per ciò,lo stesso lo aspetterei per questo film. Delicato nonostante la tematica,ironico senza perdere di vista il messaggio che da,tenero perché il protagonista è un bambino che nella sua interpretazione [...] Vai alla recensione »
Film banale che non dice niente di nuovo e che forse vorrebbe misurarsi con La vita è bella per il rapporto tra bambini e dittature e guerre. La ricerca dell'otiginalità a tutti i costi lo fa cadere spesso nel ridicolo, specialmente nell'immaginario rappresentazione di un Hitler da barzelletta. Dopo una prima parte di una monotonia sconcertante il film mostra qualche spunto di [...] Vai alla recensione »
Quando leggo recensioni di Jojo Rabbit in cui lo si dice non all'altezza di film come "La vita è bella" di Benigni, "Vogliamo vivere!" di Lubitsch o addirittura "Il grande dittatore" di Chaplin, mi vien da pensare che in tanti abbiano ormai preso il nazismo come genere cinematografico, quando invece qui, di nazismo, si parla veramente poco. E anzi, si potrebbe dire che quello stesso nazismo che la [...] Vai alla recensione »
Johannes è un bambino viennese di dieci anni che vive con sua madre Rosie, abbandonata dal marito partito per il fronte italiano, e con un’altra figlia morta a causa di una malattia. Nella vita di Johannes, da tutti chiamato Jojo, l’idea della supremazia nazista è talmente radicata al punto di avere come amico immaginario una versione fanciullesca di Adolf Hitler. [...] Vai alla recensione »
Piccolo capolavoro.. Una tematica così triste ecorcizzata in questo film così dolce e tenero. Per chi ama il cinema lo consiglio vivamente, una delle rare volte in cui esci dal cinema col sorriso e la soddisfazione di aver visto un buon film a cui pensare ol giorno dopo
4.5 << su una cosa siamo d'accordo, che non siamo d'accordo >> by JOJO anche alcuni grandi tengono un amico immaginario........ci fanno a cazzotti....... si chiama coscenza
sul film avrete letto di tutto nelle righe di chi mi ha preceduto. Resta lo spazio per il punto di vista dello spettatore medio (io) che arriva al botteghino e che deve scegliere fra Jojo e Figli. Ebbene, sono certo di essermi "divertito" molto di più entrando nella sala di Jojo. Dove per divertito non intendo aver riso, ma aver sentito scosse molte personali sensazioni.
Ottimo Film..fattto benissimo....una frase su tutte...un bambino all'altro bambino : sai, in tutta confidenza questi giapponesi non mi sembrano così ariani. Da vedere
Jojo Rabbit Regia di Taika Waititi voto aaaab Potrebbe essere l'outsider dei prossimi Oscar (sei nomination, incluso il film): probabilmente non è il migliore, ma di certo è il più originale. A dieci anni Johannes, detto Jojo, è un nazista fanatico e ha Hitler come amico immaginario. Però, al campo di addestramento, non esegue l'ordine di uccidere un coniglio; così si guadagna il soprannome di Rabbit. Joj [...] Vai alla recensione »
Sei nomination ai prossimi Oscar: miglior film dell anno, sceneggiatura non originale (del regista Taika Waititi liberamente tratta da un romanzo del 2004 di Christine Leunens), Scarlett Johansson come non protagonista, montaggio, scenografie e costumi. Jojo Rabbit è forse il titolo meno noto tra i candidati di quest' anno ed anche il più anomalo. È infatti una commedia surreale e fiabesca, un parodistico [...] Vai alla recensione »
Nel tempo della dittatura essere felici è non sentirsi soli, è vincere la propria condizione di inferiorità e di isolamento. E il massimo della felicità è omologarsi, sentirsi parte di una comunità. Esserne fuori è colpa. Questo pensa e sente Jojo Betzler (Roman Griffin Davis), il protagonista di Jojo Rabbit. Betzler è un ragazzo timido e introverso, sedotto dal fascino di Hitler, e che, essendo stato [...] Vai alla recensione »
Solo per spettatori adulti. Gente che non si spaventa se vede un giovanotto vestito da Hitler, con svastiche e baffetti ("Poco prima della Giornata della Memoria, poi, ma come si permettono!"). L' attore che fa l'ingrata parte, nonché regista del film, si chiama Taika Waititi, maori per parte di padre mentre il cognome della madre - lo usa ogni tanto nei crediti - sarebbe Cohen.
Tutti gli anni e ormai da tempo, la triste ricorrenza del 27 gennaio viene puntualmente celebrata dall'uscita in sala di film che, in un modo o nell'altro, si ripropongono di aiutarci a ricordare. Ma spesso e volentieri, si sa, l'obiettivo didattico e terapeutico prevarica a tal punto sul contenuto da produrre - nel migliore dei casi - esiti didascalici e sovrapponibili, volti unicamente a far leva [...] Vai alla recensione »
La Germania nazista nel pieno della guerra, vista attraverso gli occhi di un ragazzino di 10 anni, capace di sognare a occhi aperti ma non ancora di distinguere completamente il bene dal male. Jojo (Roman Griffin Davis) non è certo un bambino coraggioso, per questo gli altri ragazzini della gioventù nazista lo hanno soprannominato "coniglio", ma nonostante tutto Jojo sogna di adempiere il compito che [...] Vai alla recensione »
Johannes Betzler (l'esordiente Roman Griffin Davis), 10 anni, non si sente all'altezza, e al suo migliore amico confessa: "Adolf, credo di non potercela fare". Adolf, allora, cioè Adolf Hitler - che la mente del bambino convoca con frequenza -, lo incoraggia, gli dà la carica, puntualmente gli offre sigarette che altrettanto puntualmente Jojo con garbo (almeno fino a un certo punto) rifiuta.
Jojo Betzler, 10 anni, vive a Vienna con la mamma vedova durante gli ultimi mesi del nazismo. Come tutti i bambini e ragazzi del Reich deve entrare nella Gioventù hitleriana. Jojo lo fa con grande entusiasmo e molte aspettative. La sua aspirazione è quella di diventare un perfetto nazista. Tanto da avere come amico immaginario nientemeno che il suo idolo, il Führer, del quale da grande vorrebbe diventare [...] Vai alla recensione »
Cronaca della nascita di un "autore" o: cosa significa la parola autore nella Hollywood contemporanea? Il caso di Taika Waititi è esemplare per ripensare i meccanismi della fabbrica dei sogni, in un'epoca in cui gli Studios sono in profonda trasformazione, in cui il centro produttivo dell'immaginario mediatico si sposta sempre di più verso i prodotti creati dai giganti dello streaming mondiale.
Ci si approccia all'horror sempre con una miscela conflittuale di paura e speranza, ogni qualvolta ne esca in sala uno con fondate speranze di dare una decisa sterzata a un genere che, visto l'elevato numero di uscite, perlopiù mediocri, rischia sempre la stagnazione. Ari Aster e Jordan Peele sono i nomi del futuro su cui puntare, forti di uno score di due su due, che non sono proprio numeri da NBA, [...] Vai alla recensione »
Scritto, diretto e interpretato dal neozelandese Taika Watiti, "Jojo Rabbit" racconta di un bimbo tedesco di dieci anni che porta la divisa della gioventù hitleriana, e aspira a diventare guardia del corpo del Führer. Anticipando il futuro, il piccolo si immagina l'amicone Adolf quale consigliere che lo conferma nell'azione e nella fede ariana. Ma se Jojo, alla lezione del combattente, e del crimine [...] Vai alla recensione »
Johannes Betzler, detto JoJo, ha 10 anni e vive in una cittadina tedesca. Siamo a Seconda guerra mondiale già avanzata, quando le sorti della Germania cominciano a complicarsi. Il ragazzino, che vive da solo con la madre mentre il padre è al fronte, è un nazista fanatico, si veste sempre in divisa e ha come amico immaginario niente meno che Adolf Hitler.
In epoca nazista il piccolo imbranato Jojo "vede" un immaginario e grillo parlante Hitler (il comico e regista Waititi), fuhrer bizzaro incitante virilità, fedeltà, propaganda. La relazione va in scacco quando Jojo scopre che la mamma nasconde una sorta di Anna Frank. La parodia, indecisa tra sketch e racconto di formazione, è al di sotto di Benigni (La vita è bella), non parliamo di Chaplin.
Germania. Seconda Guerra mondiale. Il piccolo Johannes "Jojo" Betzler (Roman Griffin Davis), dieci anni, è un convinto giovane nazista, tanto da avere come amico immaginario un parodistico Adolf Hitler (il regista stesso, Taika Waititi). D'altronde, è stato indottrinato dalla propaganda fino al midollo e il suo sogno è omologarsi agli altri piccoli nazisti, diventando spavaldo come loro.
Il vivace Jojo ha dieci anni, vive a Vienna con la mamma e ha un curioso amico immaginario: Adolf Hitler. Fan del gerarca nazista fin dalla prima ora, col padre al fronte a boicottare il regime, è arruolato nelle fila nella gioventù hitleriana. Dopo essersi ferito al volto e alle gambe con una granata, il piccolo scopre che la madre nasconde in casa Elsa, una ragazzina ebrea che ama il disegno, le [...] Vai alla recensione »
Jojo è un bambino di dieci anni che nella Germania nazista ha deciso di diventare la guardia personale del Führer. Hitler è il suo eroe, l'amico immaginario mentre il padre è al fronte e la madre prova a combattere contro il regime come può. Quando lo scoppio di una granata lo ferisce al volto e lo costringe e una convalescenza a casa, il babynazi scopre che tra le mura domestiche la madre tiene nascosta [...] Vai alla recensione »
Il film di Taika Waititi, la storia di Jojo, un ragazzino nazista che s'innamora suo malgrado di una ragazzina ebrea che la madre tiene nascosta in casa, è in parte una commedia demenziale, in parte un dramma sull'olocausto. Ma le due parti proprio non combaciano. È molto divertente vedere Jojo che dialoga con Hitler, mentore immaginario un po' come Bogart in Provaci ancora, Sam.
Non è facile strappare qualche risata con i grandi drammi, specie se di tutta l'umanità. Ci riescono solo i grandi registi. Scherzare con Hitler e il nazismo è un'operazione complicata e certo il neozelandese Taika Waititi è molto distante da Chaplin, che si permise con "Il dittatore" di smontare una figura così tragica con lo sberleffo geniale che gli apparteneva.
Tra La vita è bella di Roberto Benigni e Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino. Jojo Rabbit, adesso nelle sale italiane, è il caso cinematografico della stagione in corso. Alla base c'è il romanzo Il cielo in gabbia di Christine Leunens, edito da Sem. Ma è la mente visionaria e spericolata di Taika Waititi, l'autore neozelandese già dietro blockbuster "atipici" come Thor: Ragnarok, a renderlo [...] Vai alla recensione »
Jojo è un bambino tedesco di dieci anni che, durante la Seconda Guerra Mondiale, vive con la madre in una grande casa di una cittadina che dà su un fiume. Il padre non si vede mai se non in foto, o in qualche ricordo, ed entrambi stentano a parlarne. Fin qui tutto bene, se non fosse che Jojo fa parte della Gioventù Hitleriana e la madre sta nascondendo una ragazzina ebrea in un ripostiglio dietro uno [...] Vai alla recensione »
Per Sam Rockwell, il capitano Klenzerdorf di Jojo Rabbit, scomparire nel ruolo è un gioco da ragazzi. Aiutato dalla maschera duttile e dalla fisicità poco appariscente, sa diventare i personaggi che interpreta aderendo alle loro più intime contraddizioni. Incoerenze che spesso, come nel film di Taika Waititi candidato a 6 Oscar, svelano personalità migliori di quelle immaginate al primo sguardo.
Roberto Benigni ci ha dimostrato che si può ridere del nazismo ne "La vita é bella". Prima di lui, Charlie Chaplin, aveva fatto lo stesso ne "Il grande dittatore". Stavolta è Taika Waititi a mettere in ridicolo Adolf Hitler e il Terzo Reich, scegliendo un bambino come protagonista del suo film, nelle sale dal 16 gennaio con The Walt Disney Company. Il piccolo "Jojo Rabbit" (titolo della pellicola), [...] Vai alla recensione »
Adolf Hitler al cinema, tra satira e tragedia. Da Charlie Chaplin a Mel Brooks, fino a Lui è tornato del 2015. Difficile far ridere su un tema così delicato. Questa volta ci prova il regista Taika Waititi, che ha fatto della commedia la sua bandiera. Sferzante e pungente oltre il politicamente corretto. È complesso avvicinarsi a un film come Jojo Rabbit.
Avevamo visto Hitler firmare un autografo ad Indiana Jones, palleggiare annoiato col mappamondo ne Il grande dittatore (1940) di Chaplin e fare rap in un videoclip firmato Mel Brooks del 1983. Mancava in versione amico immaginario. L'adattamento delle pagine di Christine Leunens da parte del maori-ebreo Taiki Waititi è un romanzo di formazione ambientato nella Germania del 1945 dove tutti sono agghindati [...] Vai alla recensione »
Germania, anni 40. Jojo Betzler, 10 anni, non riesce a relazionarsi con i coetanei che l'hanno crudelmente soprannominato Jojo Rabbit, coniglio, per sottolinearne le debolezze. Per farsi forza, si rivolge a un amico immaginario che ha il volto di Adolf Hitler e diventa il più nazista tra i piccoli della gioventù hitleriana. Finché scopre che una ragazzina ebrea vive nascosta in casa sua proprio per [...] Vai alla recensione »
Tutti i bimbi, prima o poi, si creano un amico immaginario, compagno di gioie e tristezze. Anche il piccolo Johannes, detto Jojo, ne ha uno: è il suo idolo, Adolf Hitler. Siamo in Germania, nelle fasi finali della Seconda guerra mondiale, e Jojo desidera essere un bravo nazista; ignora però che la sua mamma (una luminosa, bravissima Scarlett Johansson) non condivide il suo fervore, anzi, nasconde in [...] Vai alla recensione »
Un ragazzino della gioventù hitleriana, Jojo (bravo il piccolo Roman Griffin Davis), è del tutto convinto della "validità" del regime nazista e delle sue teorie sulla superiorità della razza ariana. Come amico immaginario ha Adolf Hitler in persona (interpretato dal regista del film, Watiti). Un giorno scopre che sua madre (Scarlett Johnasson) sta nascondendo una ragazzina ebrea (Thomasin McKenzie) [...] Vai alla recensione »
Jojo Rabbit è il nuovo film del regista neozelandese Taika Waititi, che ha aperto il Torino Film Festival 2019. Una pellicola che già dal trailer si propone agli spettatori come un film sopra le righe, una commedia nera, che però è colorata ed energica, un film-fumetto che usa la parodia per ironizzare sul nazismo, soprattutto sull'indottrinamento nazista, prendendo spunto dal romanzo Il cielo in [...] Vai alla recensione »
Film decisamente curioso questo di Taika Waititi, che spiazza fin dalle prime scene, con il regime nazista dispiegato sulle note di I want to hold your hand in versione tedesca. Irriverente e farsesco, gioca con qualcosa di molto serio, e solo grazie ai soldi (tanti) guadagnati con Thor: Ragnarok il regista ha potuto fare un film così. Seguendo l'impianto classico del film di formazione, racconta le [...] Vai alla recensione »
Nella Germania del secondo conflitto mondiale, Jojo Betzler, fiero membro della Gioventù hitleriana, trascorre gran parte del proprio tempo in compagnia del suo amico immaginario Adolf, una versione del Führer adorabile, vitale, motivante. Nella sua completa adesione all'odio nazista, Jojo si infuria quando scopre che sua madre lavora per la Resistenza, e nasconde una giovane ragazza ebrea in soffitta. [...] Vai alla recensione »
Film d'apertura è la storia di un ragazzino che durante il nazismo ha Hitler come amico immaginario. Vorrebbe essere un nazista perfetto, ma in fondo è buono e timido e così lo prendono in giro. A casa la madre nasconde una ragazzina ebrea: i due giovani inevitabilmente entrano in contatto. E la coscienza nazi del bambino vacilla. Non è facile far ridere con le tragedie, figurarsi con questo immenso [...] Vai alla recensione »
È nella forma del racconto ad altezza di bambino che Taika Waititi rinnova la sua voglia di giocare con i meccanismi del cinema: dopo il mockumentary di Vita da vampiro - What We Do in the Shadows e il blockbuster Thor: Ragnarok (uno dei pochi Marvel Movies a non aver subito la pressione dello Studio e a mantenere una sua veste autoriale) stavolta il modello è, per l'appunto, quello del film per ragazzi, [...] Vai alla recensione »
È già un grande il piccolo Roman Griffin Davis, l'indomito baby protagonista di Jojo Rabbit, e il 37° Torino Film Festival l'ha istantaneamente adottato. L'attore inglese, 11 anni e sguardo fra il dolce e il rapace, è l'ospite d'onore a presenziare la prémière nazionale del film diretto dal neozelandese Taika Waititi che coincide con l'inaugurazione della cine-kermesse sotto la Mole.
Ironizzare sul nazismo è un classico dell'umorismo, ed ecco che ora con Jojo Rabbit Taika Waititi (Thor: Ragnarok) si mette in scena come Chaplin che interpretava Hitler col suo mappamondo. Anche qui Hitler gioca, è l'amico immaginario di Johannes fervente giovane nazista di dieci anni che si prepara ad entrare nella Jung-folk ad aggiungersi alle milizie nelle ultime fasi della guerra (furono arruolati [...] Vai alla recensione »
Aperto il 37° TFF con sobri ringraziamenti e senza chiacchiere inutili, il direttore Emanuela Martini ha introdotto il protagonista del film inaugurale; e davanti all' affollata platea del cinema Massimo è apparso un undicenne, Roman Griffin Davis, che da attore consumato ha spiegato la sua difficoltà a immedesimarsi in un coetaneo con la testa imbottita di slogan nazi.
Si può ridere del nazismo? Al cinema è già successo, con risultati esemplari: da "Il grande dittatore" di Charlie Chaplin a "Per favore, non toccate le vecchiette" di Mel Brooks, fino ai più recenti "La vita è bella" di Benigni e "Train de vie" di Mihaileanu. Il regista neozelandese Taika Waititi firma con "Jojo Rabbit" una commedia satirica che vorrebbe ripercorrere l'umorismo tragico di quei modelli [...] Vai alla recensione »
Il giovane Jojo vive con la mamma, in pieno crepuscolo nazista. Il ragazzino vorrebbe entrare nella Gioventù hitleriana e ha, come amico immaginario, proprio il Führer o, meglio, la sua caricatura. Una sera scopre che nel solaio di casa è nascosta una adolescente ebrea. Che fine farà la sua fede nazista? Esaltato dalla critica e inspiegabilmente candidato agli Oscar, il film è, in realtà, un pasticcio [...] Vai alla recensione »
Il piccolo Jojo (Roman Griffin Davis, bravo) vive con la madre (Scarlett Johansson) nella Vienna nazista: siamo agli sgoccioli del secondo conflitto mondiale, il bambino si addestra per entrare nelle fila della Hitler Jugend, ma c'è di più, il Führer (Taika Waititi) è sempre al suo fianco, ovvero è il suo amico immaginario, mentore e guida insieme. Lo sceneggiatore, attore e regista neozelandese trapiantat [...] Vai alla recensione »