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Ultimo aggiornamento venerdì 9 febbraio 2018
Remake del film rivelazione tedesco, campione d'incassi, la versione italiana immagina il ritorno ai nostri tempi di Benito Mussolini. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Sono tornato ha incassato 2,4 milioni di euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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28 aprile 2017. Nel bel mezzo di Piazza Vittorio, cuore multietnico della Capitale, si materializza il Duce in persona, risorto proprio nel giorno della sua morte. Dopo un breve smarrimento iniziale ("Sono a Roma o ad Addis Abeba?") Mussolini decide di riprendere in mano le redini del Paese, e invece di venire rinchiuso in un ospedale psichiatrico accanto al matto che si crede Napoleone viene "scoperto" da un aspirante documentarista, Andrea Canaletti, che lo crede un attore perfettamente in parte. Andrea presenta il Duce ai dirigenti del canale televisivo con cui collabora da eterno precario, i quali creano un programma ad personam: un nuovo balcone dal quale Mussolini potrà affacciarsi per parlare alle masse. Ma gli italiani di oggi saranno pronti a seguirlo?
Luca Miniero riprende pari pari la trama della commedia tedesca Lui è tornato, a sua volta adattamento cinematografico dell'omonimo best seller, sostituendo il Duce al Fuhrer.
Ciò che cambia non è dunque la trama di base ma la reazione della gente a uno straordinario Massimo Popolizio in camicia nera: nei molti inserti girati da Miniero nella Roma contemporanea, intervistando i passanti e filmando le loro reazioni alla vista del "Duce", non c'è orrore ma spesso approvazione e complicità.
Sono tornato esce a un mese dal voto ed è chiaramente inteso come un monito pre elettorale. Ma la sua potenziale efficacia, tanto comica quanto pedagogica, è vanificata dalla scelta fatta da Miniero e dagli autori della sceneggiatura (lo stesso regista e Nicola Guaglianone) di non affrontare mai l'ideologia fascista nella sua pericolosità, né tantomeno nella sua componente ridicola, per concentrarsi sulla figura di un uomo che si esprime per frasi celebri: frasi che, tolte dal contesto, possono apparire come perle di saggezza. Nel costruire una galleria "super partes" degli imitatori del Duce, composta in rapida sequenza da Craxi, Berlusconi, Renzi, Salvini e Grillo, Sono tornato manca di identificare una comune deriva politica per sottolineare unicamente una reiterata gestione personalistica del potere.
In questo modo il pericolo per la democrazia viene identificato più nel culto della personalità (e nella ricerca tutta italiana di un "padre forte") che nella tendenza italica al populismo demagogico e alla delegazione della propria responsabilità individuale al capo di turno. L'unica scena davvero interessante, quella in cui Mussolini visita un circolo neofascista e ne critica la mancanza di ideologie, è in realtà la recensione più efficace al film di Miniero.
Parallelamente, come commedia Sono tornato si mantiene educatamente ai margini scansando tutte le opportunità di fare vera satira, di illuminare le contraddizioni del nostro tempo, aderendo di fatto a quel qualunquismo che sembrerebbe denunciare. L'intuizione intelligente di intessere nei dialoghi di Popolizio una serie di frasi pronunciate davvero dal Duce, privata di un contraltare critico, si riduce ad un elenco di aforismi, una paginetta Wikiquote. Non aiuta la scelta di affiancare a Popolizio, che correttamente conserva una recitazione teatrale dolente, il fenomeno del web Frank Matano, che bene incarna la pochezza della contemporaneità ma non è in grado, attorialmente parlando, di uscirne al momento opportuno. Allo stesso modo Sono tornato mette in mostra il qualunquismo italiano senza chiamarsene fuori, identifica il Male nei mass media più che nel dittatore di turno, elenca le derive aberranti del fascismo - l'omofobia, il razzismo, l'antisemitismo - senza delineare il pensiero politico che le sottende.
In questo modo non è né un antidoto a che le Storia si ripeta, né una messa in ridicolo di certi "ragionamenti di pancia" tanto popolari ai nostri giorni. Non è nemmeno abbastanza politically incorrect da fare veramente ridere, limitandosi a dipingere la nostra epoca come più confusa che amorale, più solitaria che egocentrica, più teneramente nostalgica che tenacemente reazionaria. Il che, alla vigilia delle elezioni, è quantomeno discutibile.
Per quanto il film possa "scusarsi" ammettendo durante i titoli iniziali di aver tratto spunto dal film tedesco 'Lui è Tornato' (Er ist wieder da) del 2015, che vede il ritorno del Führer Adolf Hitler nella Germania odierna, non si può scusare il fatto che il film, nel suo insieme, sia la completa scopiazzatura dell'originale.
Idea non originale, ma interessante che però non viene sfruttata al meglio. Il ritorno di Mussolini nell' Italia di oggi dà inizio ad una serie di gag che però rimangono fini a se stesse e mantengono un' eccessiva dose di superficialità. La presenza di Frank Matano toglie poi qualsiasi possibilità al film è mi viene da chiedere come possa essere considerato [...] Vai alla recensione »
Riproposizione di un film tedesco del 2015 " Lui è tornato" in cui si ipotizza il ritorno di A.Hitler, scritto e diretto da L. Miniero con la collaborazione di N.Guaglianone ,u inizia in maniera piuttosto originale; Benito Mussolini si materializza , in virtù di un probabile prodigio spazio-temporale, di fronte alla Porta Alchemica a Roma.
Chissà davvero cosa accadrebbe se tornasse...cosa penserebbe e direbbe. Di certo alcune reazioni del film sono centrate e vere. Il Duce troverebbe un Italia senza identità, che ha perso la speranza, "...con la testa china a fissare lo schermo di un telefono, in uno stato di coma perenne, depressivo, .... senza sogni, in balia dei media sociali, che vi rendono soli, invidiosi e pieni [...] Vai alla recensione »
La struttura classica è quella della commedia all’italiana, che mira a divertire attraverso un’incisiva critica dei costumi. Portavoce di tale critica è, per buona parte del film, Mussolini stesso: "Eravate un popolo di analfabeti, dopo 80 anni torno e vi ritrovo un popolo di analfabeti"; "L’Italiano non ha mai voluto pagare le tasse"; "Gli Italiani [...] Vai alla recensione »
Si è cercato in tutti i modi di sensibilizzare l'elettorato ad un passo dalle sospirate elezioni dopo sette anni di regime che ci ha portato al tracollo morale e che ha fatto emigrare centinaia di migliaia di giovani verso altri stati più cazzuti o forse più normalmente a favore dei propri cittadini. Si è cercato inutilmente di insegnare agli appena diciottenni che votare [...] Vai alla recensione »
Il Film si basa su una idea davvero originale, ma purtroppo sviluppata nel peggior modo possibile, il regista ha proprio toppato.L’arrivo di Mussolini è quasi decontestualizzato se non con qualchè battuta mediocre.Il film si sviluppa in maniera lenta e noiosa a parte qualche dialogo di Mussolini che riesce a carpire l’attenzione, tutto il resto è da rifare.
Certe idee per ora si aggirano disinvolte dalle nostre parti, e anche altrove. Nazionalismo e razzismo si vendono bene nei mercati elettorali e il cinema ne tiene conto. Dopo il ritorno di Hitler a Berlino, ecco Mussolini redivivo a Roma. In attesa di Stalin, e perché no?, di Salazar, Ceausescu e Franco. Se il botteghino risponde, il secolo delle idee assassine è un ricchissimo filone [...] Vai alla recensione »
questo sembra un film incredibile, sul podio nel gradino più basso però, non come action storici tipo primo cavaliere ecc, la ballerina coperta da 4 veli a ornamento e 4 lustri a brillantamento è la classica controfigura per film del genere e provoca quel divertimento per il solito fetecchionne col cocktail e 5 fettine infilzate sul bordo del bicchiere e 6 freschi cubetti [...] Vai alla recensione »
Film che ritrae appieno l'Italia di oggi sotto il profilo politico e culturale. ..lo denota altamente la frase pronunciata dal "Duce" quando esce dal circolo neo-fascista. Una Patria senza idee e ideali...L'acclamazione del popolo al suo passaggio come avvenne nella sua epoca di vana gloria. Retorico nello sfottò contro chi ha preso il Governo in carico negli ultimi da Berlusconi a Mattarella ,Renzi [...] Vai alla recensione »
Il 28 aprile 2017, a poco più di settant’anni dalla sua morte, nel pieno centro di Roma, atterra, direttamente dal cielo, il Duce. Dopo un primo momento di smarrimento, Mussolini capisce di essere nel 2017 e, dal suo punto di vista, trova un Paese messo peggio di come lo aveva lasciato. Decide così di riprendere in mano la situazione e di intraprendere questo viaggio per l’It [...] Vai alla recensione »
SONO TORNATO E' DA VEDERE!Nessuno si aspetta un film così. Finalmente un regista ha saputo indovinare come svegliare le persone dal declino che ci circonda e come distruggere i politici non politici. C'è la quotidianità, c'è il sistema, la derisione, la satira, la commedia, il drammatico, c'è come siamo arrivati a tutto questo, ma soprattutto c'è la metafora a come possiamo evitare a continuare a far [...] Vai alla recensione »
SONO TORNATOun film che farà storia. Un film che disturba chi ha scheletri dentro l'armadio. Un film che entusiasma le persone stanche di una politica sporca, corrotta. Un film per dare coraggio a vedere e intravedere la nostra ingenuità, il nostro poco coraggio, la nostra grossolanità del vivere quotidiano. Un film dove ridi e piangi davvero. Un film che ti farà pensare quanto sia necessario e importante [...] Vai alla recensione »
L'idea, copiata dal film tedesco Lui è Tornato, avrebbe potuto essere sviluppata molto meglio!, Poca Satira e attori cani ci mettono il resto... film trascurabile che non lascerà il segno!....
Una commedia riuscita male, storpie interpretazioni e poca fantasia. Poteva avere avere multiple ramificazioni. Ma è alla fine che mi lascia perplesso, in giro per la città, la gente lo saluta. Forse il vero fascismo non è morto, ma di sicuro è risorto.
Sembrava copiato di sana pianta da "lui è tornato", vecchietta, account e tutto il resto, girato nel 2014...persino alcune battute sono IDENTICHE... che fantasia! Soldi buttati per un film già visto solo con personaggio storico diverso. (da Hitler a Mussolini).
MUSSOLINI È TORNATO. "Sono tornato, anzi no, non me n'ero mai andato. Il mediocre cinema italiano a corto di idee, pensa bene di scopiazzare “Lui è tornato” di David Wnendt, tratto da un romanzo di Timur Vermes (ma qui torna Adolf Hitler). Poche idee scialbe (perché copiate, e copiate male). Attori mediocri (pessimo F.
Un film godibile, che intrattiene con la sua comicità per quell' ora e mezza, anche se a volte altalenante sul demenziale. Tuttavia cerca di discostarsi dal solo genere comico , cercando di portare a riflettere lo spettatore e ponendosi come più impegnato di quanto realmente sia. Il film si dimostra una copia identica di "Lui è tornato", film di produzione tedesca [...] Vai alla recensione »
piu che un film commedia e un film di denuncia sulla nostra società basata sul successo e sul fare soldi. Si tende ad osannare il presente senza pensare a un tragico e drammatico passato. Film che fa riflettere.
Se pur poco pubblicizzato, in tanti lo hanno visto. A me è piaciuto!
Poco pubblicizzato! Come la maggior parte delle persone che hanno visto il film, penso sia stato un leggero velo a dividere il ricordo del suo operato ed il plagio, comunque i pro ed i contro Mussolini hanno interpetrato il film come voleva il regista. A me ed alla mia famiglia è piaciuto. Consiglio la visione a tutti.
Film che ti metto addosso una certa rabbia. Rabbia perché il film più che puntare sulla bravura di Propizio nel recitare i panni del Duce, o sulla trama totalmente assente, mostra la profonda ignoranza, mente decerebrata, idiozia, e povertà mentale del popolo Italiano. Se poco poco disprezzate gli Italiani, e siete antifascisti, bè vedere quei mentecatti fare il saluto fascista [...] Vai alla recensione »
LO SCHIFO DELLO SCHIFO UNA COPIA NEFASTA DEL BELLISSIMO FILM "LUI è TORNATO", INTERPETRAZIONE ORRIBBILE DEL PERSONAGGIO PRINCIPALE, SOLITI NUDI VOLGARI FEMMINILI BUTTATI A CASO SENZA SENSO.SCONSIGLIATISSIMO.
Un film che fa riflettere molto sulla situazione attuale del nostro paese e sulla nostra mentalità, non ho gradito molto la presenza di matano in questo film (parere personale) ottima invece la prova di Massimo Popolizio. Davvero un bel film tutto sommato
Tutti salutano il Duce. I bambini, Frank Matano, la sua fidanzata, la spietata "donna" Bellini, il pubblico televisivo, il popolo, la folla. Nessuno sembra ricordare, tutti sono meravigliati dall'incredibile somiglianza con Lui dell'attore, il quale non vuole mai uscire dalla parte. L'unica che non saluta il Duce è la vecchia nonna, memore del rastrellamento compiuto all'alba di un giorno del 1943 [...] Vai alla recensione »
Riproporre un'opera non è di per se sbagliato, anzi: se rielaborata e arricchita può diventare qualcosa di molto interessante... "Lui è tornato" offriva un'idea molto suggestiva e anche provocatoria perchè proposta in un paese (la Germania) che ancora fa i conti col suo passato ma che comunque ha trovato (con i suoi chiari ed i suoi scuri ovviamente) [...] Vai alla recensione »
Da qualunque lato pencolate, vi prego di non cercare di tirare acqua al vostro mulino. Sono tornato è un geniale saggio di satira che utilizza nella maniera virtuosistica di Massimo Popolizio quella che è - piacca o non piaccia - una "maschera" storica. E non fate finta di non capire che il bersaglio siamo noi, tutti.
sono tornato. film da ridere, ma allo stesso tempo un panorama di vita della italia di oggi. Una visione un pò da fantascienza cosa direbbe mussolini se tornasse in italia oggi. Una film azeccato se ci si vuole ridere in maniera sana. Regia e montaggio eccelenti, Stefania Rocca in gran forma . Anche se il finale è ambiguo .
Un film ben recitato e che fa riflettere sull'Italia di oggi! Definirlo sconclusionato significa NON CAPIRE NULLA o ESSERE COL PREGIUDIZIO : NON SI DEVE PARLARE DI QUEL PERIODO SE NON IN MODO ESTREMAMENTE NEGATIVO. Il film, come già detto da chi lo ha capito, è un modo per riflettere sull'Italia di oggi. Bocciarlo, come la critica ha fatto solo perché riprende alcune [...] Vai alla recensione »
Un capolavoro. Una commedia bellissima ed un ritratto tragico del nostro paese. Popolizio merita il David.
Visto ieri sera , la sala un po' vuota X essere il primo giorno ... film discreto ben recitato dal protagonista ,meno da Frank Matano che invero non dovrebbe recitare , comunque adorabile. Pieno di retorica il personaggio del duce che parla X frasi stereotipate che , tragicamente, ben si adattano al nostro clima sociopolitico. Va avanti disordinatamente tra filmati di strada e pseudo interviste [...] Vai alla recensione »
Remake del film rivelazione tedesco Lui è tornato, la versione italiana di Luca Miniero, Sono tornato, immagina il ritorno ai nostri tempi di Benito Mussolini.
Nel bel mezzo di Piazza Vittorio, e proprio nel giorno della sua morte, il 28 aprile, il Duce (Massimo Popolizio) si materializza.
L'uomo non apprezza lo scenario multietnico della piazza, né comprende l'attaccamento morboso al "telefonino". Convinti che si tratti dell'ennesima attrazione per turisti, i passanti continuano a ignorarlo finché, Andrea Canaletti (Frank Matano), un aspirante documentarista che lo crede un attore comico, non gli propone di diventare protagonista di un film documentario. Per Mussolini è l'occasione di riconquistare le masse.
In occasione dell'uscita al cinema di Sono tornato, Massimo Popolizio e Frank Matano raccontano ad Alessandra Vitali la loro esperienza sul set.
28 aprile 2017. Nel bel mezzo di Piazza Vittorio, cuore multietnico della Capitale, si materializza il Duce in persona, risorto proprio nel giorno della sua morte. Dopo un breve smarrimento iniziale ("Sono a Roma o ad Addis Abeba?") Mussolini decide di riprendere in mano le redini del Paese, e invece di venire rinchiuso in un ospedale psichiatrico accanto al matto che si crede Napoleone viene "scoperto" da un aspirante documentarista, Andrea Canaletti, che lo crede un attore perfettamente in parte. Andrea presenta il Duce ai dirigenti del canale televisivo con cui collabora da eterno precario, i quali creano un programma ad personam: un nuovo balcone dal quale Mussolini potrà affacciarsi per parlare alle masse. Ma gli italiani di oggi saranno pronti a seguirlo?
In Sono tornato Luca Miniero riprende la trama della commedia tedesca Lui è tornato, a sua volta adattamento cinematografico dell'omonimo best seller, sostituendo il Duce al Fuhrer.
In occasione dell'uscita di Sono tornato al cinema, il 1° febbraio, il regista racconta ad Alessandra Vitali il suo film e la reazione della gente al "ritorno del Duce".
Luca Miniero ci riprova. Con Benvenuti al Sud fortunato remake del francese Giù al Nord, aveva creato un caso capace di produrre quasi 30milioni di incasso. Ora lo sguardo si è spostato verso il remake del tedesco Er ist wieder da, uscito un paio d'anni nelle sale italiane solo come evento con il titolo Lui è tornato. Laddove lui era Hitler in Sono tornato ecco Mussolini.
II Duce è tornato. Non si tratta dello spauracchio montato in vista delle elezioni, ma di cinema. Che essendo la macchina dei sogni, potrebbe, con questo film, materializzare, anche se solo su grande schermo, il desiderio di diversi italiani. Così, almeno, risulta dalla pellicola girata da Luca Miniero, versione italiana del tedesco Lui è tornato, nel quale si ipotizzava il ritorno di Hitler ai giorni [...] Vai alla recensione »
A 80 anni dalla sua scomparsa Benito Mussolini è di nuovo tra noi. La guerra è finita, molte cose sono cambiate, o forse no. Di lui si accorge un documentarista ambizioso ma di scarso successo, che lo crede un comico e vorrebbe farlo diventare il protagonista di un film. I due iniziano così un viaggio attraverso l'Italia, tra show televisivi e confronti con gli italiani di oggi.
Il duce che cadde sulla terra. Come un alieno. Un tonfo sordo, una nuvola di polvere nel mezzo dei giardini di Piazza Vittorio. Riecco Benito Mussolini. Il passaggio dal mondo dei morti a quello dei vivi ha un limite così sottile da sembrare plausibile: anche perché Massimo Popolizio, nel mettersi addosso la divisa da dittatore, è talmente bravo e credibile da rendere labile il confine tra finzione [...] Vai alla recensione »
Da una porta etrusca vivi/morti torna Mussolini, la corda ancora ai piedi. Un aspirante regista lo filma, lo crede attore full time, lo introduce ai nuovi mass media. Che Italia trova? «Eravate analfabeti. Torno dopo 80 anni e vi ritrovo analfabeti». Dal film tedesco su Hitler, commedia e satira cercano la quadra su ieri oggi domani, impresa difficile.
Eravate un popolo di analfabeti, dopo 80 anni torno e vi ritrovo un popolo di analfabeti". E, di più, ferventi mussoliniani, se non fascisti tout-court. A parte che gli anni sono 73, il Duce è tornato, e in prima persona singolare: Sono tornato, per la regia di Luca Miniero, dal 1° febbraio in sala. Non è un'idea originale, bensì la versione italiana del tedesco Lui è tornato, libro di Timur Vermes [...] Vai alla recensione »
Per essere un film comico, è abbastanza deprimente. Almeno nella seconda parte, quando le gag da strana coppia spariscono, Benito Mussolini conquista il suo show televisivo, e vanta un notevole seguito di italiani "quando c'era lui" (i treni arrivavano in orario, l'Italia era rispettata, avevamo le terre al sole). Non sono tutti nostalgici, ad alcuni l'età neppure lo consente.
Mussolini torna accidentalmente dall'oltretomba e, scambiato per un suo imitatore, acquista una fama mediatica in grado di assicurargli di nuovo il potere. Ricalcata sull'omonimo film tedesco (a sua volta basato sul best-seller di Timur Vermes), dove il protagonista era Hitler, la pellicola italiana intendeva forse ironizzare su una società confusionata e in crisi di valori, che rifiuta la politica [...] Vai alla recensione »
Almeno nella prima parte il Sono tornato di Luca Miniero (co sceneggiatore il bravo Nicola Guaglianone di Jeeg Robot, Indivisibili e L'ora legale) ricalca fedelmente il modello tedesco. Il film Lui è tornato (2015) a sua volta tratto dal bestseller (2012, in Italia Bompiani l'anno dopo) dallo stesso titolo, rispettivamente di David Wnendt e Timur Vermes, immaginavano la resurrezione di Adolf Hitler [...] Vai alla recensione »