winterwake
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mercoledì 5 settembre 2012
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che sia ancora colpa della warner?
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Iniziamo col dire che anche questa volta Nolan (con suo fratello) ha scritto davvero un'ottima sceneggiatura, con ben tre "cattivi" che si susseguono nella vicenda: il manager traditore John Daggett, che si scopre pedina di Bane e non mandante, e Bane a sua volta vassallo del vero antagonista. Una catwoman introdotta con sapienza, come ladra delle impronte digitali di Bruce, indispensabili per attivare il vero piano d'azione per la rovina di Gotham. Eppure nonostante la bella storia, il film risulta più sconnesso del suo predecessore. Troppe cose sono lasciate allo spettatore, che deve accettare per fede un nesso fra alcune sequenze. Alcuni esempi: il cellulare del deputato innamorato di catwoman, che lei utilizza per trarsi d'impaccio allo scambio delle impronte di Bruce con "lo smacchiatore".
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Iniziamo col dire che anche questa volta Nolan (con suo fratello) ha scritto davvero un'ottima sceneggiatura, con ben tre "cattivi" che si susseguono nella vicenda: il manager traditore John Daggett, che si scopre pedina di Bane e non mandante, e Bane a sua volta vassallo del vero antagonista. Una catwoman introdotta con sapienza, come ladra delle impronte digitali di Bruce, indispensabili per attivare il vero piano d'azione per la rovina di Gotham. Eppure nonostante la bella storia, il film risulta più sconnesso del suo predecessore. Troppe cose sono lasciate allo spettatore, che deve accettare per fede un nesso fra alcune sequenze. Alcuni esempi: il cellulare del deputato innamorato di catwoman, che lei utilizza per trarsi d'impaccio allo scambio delle impronte di Bruce con "lo smacchiatore". Certo, un dettaglio, ma sarebbe valsa la pena usare alcuni minuti per introdurre il presunto rapimento di questo deputato manovrato da Catwoman. I soldi spesi dalle industrie Wayne mentre Bruce fa l'eremita nelle sue stanze. Non c'è un antefatto alla produzione del magico reattore, esiste in funzione di una non meglio precisata iniziale collaborazione tra le industrie Wayne e Talia. E così via per molti altri "dettagli", che finiscono per essere troppi. Tutto ciò a sfavore della sospensione dell'incredulità necessaria per abbandonarsi al film come accadeva con "Il cavaliere oscuro". Il finale poi tra bacio, comparsa a sorpresa di Robin e Happpy End sembra davvero estraneo al resto del film. Sembrerebbe che la Warner abbia ricommesso gli errori che in origine fece con C'era una volta in America e Blader Runner. Con tutti i dettagli forse il film raggiungeva le 4 ore, e la cosa dev'essere stata stroncata. Inoltre, senza uno straccio di appiglio (Robin) come poteva la Warner sperare di spremere un altro po' il filone del Batman Nolaniano? Buon film, ma troppo distante dai primi due capolavori.
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paul edgecombe
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martedì 4 settembre 2012
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chiunque può essere un eroe. anche nolan.
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Film avvincente, di quelli che non ti permettono di alzare le gambe sulla sedia di fronte al cinema per quanto è coinvolgente. Un film di quelli che ti fanno rimanere lì a guardare i titoli di coda, perché speri ancora che non sia finito del tutto; l'unica cosa che ti riman da fare è alzarti e applaudire: allora applaudi anche se il genio Nolan non può sentirti.
La regia, premetto che non me ne intendo in maniera eccezionale ed ho un'esperienza amatoriale del cinema, è eccelsa. Gli effetti speciali sono ottimi, pari a quelli dei film precedenti.
L'antagonista Bane sarà sicuramente meno amato dal pubblico rispetto al Joker, quest'ultimo era anche più ''realista'' rispetto a quello che ho rinominato giocondamente ''il Darth Fener calvo''.
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Film avvincente, di quelli che non ti permettono di alzare le gambe sulla sedia di fronte al cinema per quanto è coinvolgente. Un film di quelli che ti fanno rimanere lì a guardare i titoli di coda, perché speri ancora che non sia finito del tutto; l'unica cosa che ti riman da fare è alzarti e applaudire: allora applaudi anche se il genio Nolan non può sentirti.
La regia, premetto che non me ne intendo in maniera eccezionale ed ho un'esperienza amatoriale del cinema, è eccelsa. Gli effetti speciali sono ottimi, pari a quelli dei film precedenti.
L'antagonista Bane sarà sicuramente meno amato dal pubblico rispetto al Joker, quest'ultimo era anche più ''realista'' rispetto a quello che ho rinominato giocondamente ''il Darth Fener calvo''.
Catwoman è semplicemente fantastica! Il personaggio in sè è incredibilmente sexy, ma in questo film l'interpretazione di Anne Hathaway è da capogiro. Si merita tutto il mio sfondo di copertina di Facebook. Il suo ripensamento all'esodo era abbastanza ovvio, ma un sorrisetto è comunque nato sul mio viso nella sua ricomparsa in quella scena.
La cosa però che mi è piaciuta di più è "l'afinale'' o ''il non finale''. L'incontro finale sull'Arno tra Bruce, con Selina, e Alfred è un momento quasi strappalacrime. La nascita dell'alleato Robin ti lascia col sorriso in bocca.
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[+] rispetto
(di darklady88)
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razzamateriax
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martedì 4 settembre 2012
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the dark knight of nolan - rises
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Il Terzo e ultimo capitolo della saga di Nolan, si presenta come l'epico finale di una trilogia che ha ottenuto in media pareri positivi, sia da parte del pubblico che della critica (conciliazione spesso difficile per i "cinefumetti").
La sceneggiatura, si riallaccia spesso ai primi due capitoli, con tanto di mini flashback, permettendosi di "esagerare" nell'estensione e, quindi, nella durata del film, che non contando di lunghissime sequenze d'azione, cerca di contenere davvero tutto per chiudere il ciclo. La regia e il cast è sempre uno dei punti di forza dei film di Nolan; tutto il vecchio cast di attori (C. Bale, M.Caine, M.
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Il Terzo e ultimo capitolo della saga di Nolan, si presenta come l'epico finale di una trilogia che ha ottenuto in media pareri positivi, sia da parte del pubblico che della critica (conciliazione spesso difficile per i "cinefumetti").
La sceneggiatura, si riallaccia spesso ai primi due capitoli, con tanto di mini flashback, permettendosi di "esagerare" nell'estensione e, quindi, nella durata del film, che non contando di lunghissime sequenze d'azione, cerca di contenere davvero tutto per chiudere il ciclo. La regia e il cast è sempre uno dei punti di forza dei film di Nolan; tutto il vecchio cast di attori (C. Bale, M.Caine, M.Freemam e G.Oldman ecc) conferma i buoni risultati già ottenuti nei primi due capitoli. Interessanti i nuovi personaggi/attori che però tra i vari A.Hathaway/Catwoman, T.Hardy/Bane, J.Gordon-Levitt/Blake e M.Cotillard/Miranda Tate, nessuno brilla particolarmente tranne forse la Catwoman che il regista ha rivoluzionato molto per renderla un personaggio più vicino alla realtà (come ha sempre fatto con il resto dei personaggi della trilogia). Nulla da dire su la ottima colonna sonora di Hans Zimmer che potenzia l'energia visiva accompagnandosi di un'ottima fotografia mai esosa o sforzata e da un montaggio e montaggio sonoro da oscar. Come detto prima, le scene d'azione non abbondano ma sono comunque soddisfacenti nella loro concentrata alternanza è sono realizzate ottimamente.
Nolan si conferma tra i migliori registi mondiali del 2000. In questi anni, ha di fatto creato un "Batman d'autore" sfidando tutti su alcune scelte che si sono rivelate assolutamente azzeccate al fine di creare, più che una semplice trasposizione dal fumetto, tre grandi Thriller d'azione (e per i miei gusti "tre capolavori").
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alvise72
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martedì 4 settembre 2012
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epilogo degno
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Nel caso di film come questo, ispirati a fumetti e/o super erori, non giudico quasi mai il prodotto in base a parametri quali il realismo, la fedeltà alla storia originale, la qualità/presenza/assenza/eccessivo uso degli effetti speciali, la poca o esagerata cura nei dettagli; c'è chi ha trovato la perfettibilità, dimostrandolo, anche in grandi maestri del passato come Kubrick. Giudico un film in base alle emozioni che mi trasmette e ovviamente anche in base ad un minimo di logica che ci deve stare sotto. Perfino un film "lento", come tanti dicono, come 2001 può emozionare, soprattutto alla fine quando costringe a riflettere sull'infinito.
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Nel caso di film come questo, ispirati a fumetti e/o super erori, non giudico quasi mai il prodotto in base a parametri quali il realismo, la fedeltà alla storia originale, la qualità/presenza/assenza/eccessivo uso degli effetti speciali, la poca o esagerata cura nei dettagli; c'è chi ha trovato la perfettibilità, dimostrandolo, anche in grandi maestri del passato come Kubrick. Giudico un film in base alle emozioni che mi trasmette e ovviamente anche in base ad un minimo di logica che ci deve stare sotto. Perfino un film "lento", come tanti dicono, come 2001 può emozionare, soprattutto alla fine quando costringe a riflettere sull'infinito. Anche dialoghi e sceneggiatura sono ingredienti importanti; e sono d'accordo che in questo film il parlato poteva essere più breve e intenso (e meno "americano"), come alcuni hanno rilevato.
Detto questo, 5 stelle non le posso dare, ma le emozioni il film me le ha date; tutto lo staff si è impegnato seriamente, per non parlare del compositore.
Il prodotto visivo (e il cinema è soprattutto visione... per tutto il resto ci sono i libri) è terrificante, nel senso americano del termine: "terrific", di spessore, di impatto, che lascia un segno e non esci dal cinema esattamente nello stato in cui eri entrato; e allo stesso tempo realistico; non importa se un aereo viene trascinato per aria; lo scopo è la visione e l'emozione. Stupenda e dissacrante la prima lotta fra i due protagonisti; dissacrante perché è difficile immedesimarsi, come si fa sempre, nel buono quando presume di poter vincere qualunque lotta e poi viene piegato miseramente come un adolescente presuntuoso.
E' un bagno di realismo vedere il proprio eroe debole e tutto sommato non la roccia indistruttibile che credevamo; ciò riporta la mente dello spettatore alla paura circa le proprie debolezze. La perdita di certezze genera emozioni e paura, e in questo film il nostro eroe "si perde"... non solo in quel combattimento ma anche fino alla fine del film, quando decide che l'eroe non ha vinto come il grande pubblico ESIGE senza se e senza ma, perché non è un super uomo; ha solo compiuto la sua missione.
Poi i dettagli di come la rottura dell'eroe viene implementata nel film sono solo, appunto, dettagli. Ci si può ragionare su per ore, senza dimenticare però che non siamo di fronte a SuperQuark.
Non siamo davanti ad un capolavoro del cinema; ma non pretende neppure di esserlo. E' un film sull'eroe Batman, figura antica in termini fumettistici, e recentemente resa più drammatica e tragica rispetto al Batman anni 60, calzamaglia e pancetta. E' un erore che sa che deve perdere, privo di orgoglio e senso di importanza (altrimenti non porterebbe la maschera!), con un compito da portare a termine prima di tornare ad essere un uomo. E Nolan è stato bravo a trasformare il Batman-fumetto, nel Batman drammatico, complessivamente nella triplice saga.
Un aneddoto sul realismo (da alcuni criticato in questo film): molti anni, ad una seratina "star trek", durante la scena di in cui Spock esce con uno zaino a reazione e ad un certo punto se lo sganca, ad un certo punto ci fu un commento del tipo, "ma lo zaino ruota e Spock invece no... questo viola la tal legge di fisica"...Come se nel film, le leggi della Fisica avessero un qualche ruolo (non sarebbe allora FANTASCIENZA !).
Andate a vedere il film, perché vi emozionerà vi proporrà delle visioni;vi farà uscire col pensiero che non volete i soldi del biglietto indietro, anzi...
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sergentewelsh
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martedì 4 settembre 2012
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unitevi ai membri della resistenza di ghotam!
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Avevo già scritto in questo forum il 31 agosto, con il titolo "tra la realtà di Ghotam e il sogno di Firenze" allora avevo visto solo una volta Rises, adesso dopo aver visto una seconda volta la pellicola posso affermare serenamente che abbiamo davanti un capolavoro di assoluta perfezione, perfetto nella scelta del cast, gli attori sembrano tagliati perfettamente per i ruoli dei loro personaggi, a dimostrazione del minuzioso lavoro di ricerca svolto da Nolan nel selezionare il cast, Michael Caine e Hanne Hathaway sono da Oscar immediato, perfetto anche nello svolgersi della trama che non è per nulla banale e mai noiosa (il film dura quasi 3 ore), al contrario emoziona e stupisce, i colpi di scena nella seconda parte sono davvero intelligenti e per nulla scontati (cosa che qualcuno aveva invece detto) la narrazione non presenta sbavature (anche in questo qualcuno sosteneva il contrario).
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Avevo già scritto in questo forum il 31 agosto, con il titolo "tra la realtà di Ghotam e il sogno di Firenze" allora avevo visto solo una volta Rises, adesso dopo aver visto una seconda volta la pellicola posso affermare serenamente che abbiamo davanti un capolavoro di assoluta perfezione, perfetto nella scelta del cast, gli attori sembrano tagliati perfettamente per i ruoli dei loro personaggi, a dimostrazione del minuzioso lavoro di ricerca svolto da Nolan nel selezionare il cast, Michael Caine e Hanne Hathaway sono da Oscar immediato, perfetto anche nello svolgersi della trama che non è per nulla banale e mai noiosa (il film dura quasi 3 ore), al contrario emoziona e stupisce, i colpi di scena nella seconda parte sono davvero intelligenti e per nulla scontati (cosa che qualcuno aveva invece detto) la narrazione non presenta sbavature (anche in questo qualcuno sosteneva il contrario)... il Montaggio? uno dei migliori degli ultimi film di Nolan, il ritmo incalsante e crescente che si era già visto in Inception, quà sembra arrivare al suo apice, dimostrazione evidente di come ormai questo regista non solo ha piena padronanza del proprio mestiere, ma avrebbe molto da insegnare ai più di Hollywood, per non parlare della colonna sonora, Hans Zimmer non sbaglia un colpo (anche se di brani realmente nuovi in questo film se ne contano solo un paio) usando i vecchi brani degli altri due film li mixa sapientemente a esplosioni cori e suoni metallici della ghotam sotterranea, francamente ho trovato davvero enfatizzante la scelta di non mettere musica nel primo scontro tra Bane e Batman, i due personaggi si studiano con sottofondo un sordo rumore di acqua che scorre e si infrange , in questo modo lo spettatore riesce a udire ogni respiro e gemito per l'eccessivo sforzo di batman, con il cuore in gola.
Anche se il regista continua a negarlo, in questo film è presente della politica, risulta fin troppo evidente nella scena della presa della borsa da parte di Bane, uno degli azionisti rivolgendosi al villain dice "non cè denaro liquido da rubare in questo posto" la risposta di Bane è immediata "davvero...? allora cosa ci fate quì?", e ancora quando arriva la polizia fuori l'edificio, ad accoglierli cè uno dei maggiori azionisti che spinge i polizziotti a sbrigarsi ad entrare nell'edificio, sembrando molto più preoccupato per il denaro che sta bruciando in quei minuti ,che per le vite degli ostaggi, per tutta risposta riceve la frase secca del vice commissario Folley " non manderò al macello i miei uomini per i suoi soldi" (quà la denuncia contro gli speculatori dell'economia mondiale con palesi richiami a occupy wall street diventa più che evidente).
Il personaggio di Bane (se pur pazzo sadico omicida) sembra avere realmente a cuore il bene delle persone più povere e deboli, quelle schiacciate dai ricchi e potenti di Ghotam, così organizza un attacco al carcere di Blackgate, liberandone i galeotti quelli che lui chiama gli "opressi da un sistema giuridico ipocrita", decidendo di mettere completamente a nudo il commissario Gordon, dimostrando a tutti come in realtà questi si sia servito della menzogna per continuare a svolgere il suo mestiere.
Questo villain terrorista che si serve di marcenari è fantastico, per certi versi ricorda il colonello Kurtz di Apocalypse now, e a un certo punto diventa fondamentale conoscere la storia di Bane per capire chi è, e perchè agisce in questo modo, Nolan cè la mostra lentamente con dei flashback, si può avere un quadro veramente chiaro solo alla fine del film, così come per la doppiogiochista Miranda Tate, che ci aveva lanciato alcuni indizi che potevano collegarla a Ra's al ghul, ad esemio quando accendeva il fuoco nella a casa di Wayne lasciando incredulo quest'ultimo, o quando raccontava alcuni episodi della sua infanzia assieme alla sua famiglia, ma mai sino alla fine mi sarei aspettato un tradimento del genere, geniale, anche questi due attori bravissimi, Finale estremamente commovente,un fim estremamente coinvolgente e da vedere e rivedere assolutamente! unica nota negativa il doppiaggio italiano di Bane.
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mrvendetta1983
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martedì 4 settembre 2012
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un batman lacunoso e approssimativo ...
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Ci voleva ancora un Batman per dimostrare quanto Nolan non si trovi a suo agio con certe tipologie narrative. Splendido in The Prestige, Memento e Inception, cade rovinosamente alle prese con il cavaliere oscuro. I tempi narrativi, come nel precedente capitolo, sono approssimativi. Le quasi tre ore invece che essere utilizzate per dare allo spettatore l'impressione del tempo che passa e il relativo degrado di Gotham dopo l'avvento di Bane, è malamente utilizzato per delle lunghissimi, noiose e decisamente banali auto rilfessioni dei personaggi. Le scene d'azione sono poche e mal girate, ma non è certo l'action il terreno di Nolan. La recitazione non aiuta, con un Bale che non appare più particolarmente credibile.
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Ci voleva ancora un Batman per dimostrare quanto Nolan non si trovi a suo agio con certe tipologie narrative. Splendido in The Prestige, Memento e Inception, cade rovinosamente alle prese con il cavaliere oscuro. I tempi narrativi, come nel precedente capitolo, sono approssimativi. Le quasi tre ore invece che essere utilizzate per dare allo spettatore l'impressione del tempo che passa e il relativo degrado di Gotham dopo l'avvento di Bane, è malamente utilizzato per delle lunghissimi, noiose e decisamente banali auto rilfessioni dei personaggi. Le scene d'azione sono poche e mal girate, ma non è certo l'action il terreno di Nolan. La recitazione non aiuta, con un Bale che non appare più particolarmente credibile. I personaggi buttati giù quasi a casaccio e in modo svogliato, come nel caso dello spaventapasseri di Murphy (sempre ottimo lui si) e Morgan Freeman. Il doppiaggio italiano, come negli altri due capitali, non aiuta di certo (raccapricciante oltre al solito Batman pure l'effetto dato alla voce di Bane, invasiva e fastidiosa). E' proprio il personaggio di Bane uno dei pochi a salvarsi, ma a confermare la scarsa forma di Nolan è il fatto che tanto bene era data l'impressione di invincibilità di Bane fino a 3/4 del film (tanto da provare davvero paura quanto compariva in scena), tanto è mal gettato via nel finale, liquidandolo in pochi secondi. Surreali alcuni dialoghi ("ma tu sei il male assoluto") ed eccessivi gli "spiegoni", si veda quando si sottolinea più volte che il bambino scappato dalla prigione era Bane, così da preparare anche lo spettatore più distratto al colpo di scena. Batman è sempre Batman, e tutto sommato il film si lascia guardare, ma dal punto di vista registico le pecca sono tanto evidenti quanto fastidiose. Peccato.
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[+] occasione mancata...
(di icutino)
[ - ] occasione mancata...
[+] il colpo si scena finale....
(di franco svizzero)
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andrea1967
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martedì 4 settembre 2012
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nolan non delude
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Nolan non delude. Nel terzo capitolo della saga, egli rilancia tutti gli elementi meritatamente vincenti di “Batman begins” ed “il cavaliere oscuro”. Complessità, imprevisto, fotografia eccezionale, introspezione psicologica e 180 minuti di azione senza quartiere lasciano lo spettatore con i crampi allo stomaco.
“Dark knight the return” è un film d’autore e logicamente porta con sé il genio visionario nelle architetture di Gotham City e la riflessione sugli abissi dell’anima e l’impredittibilità delle conseguenze nei difficili personaggi di Bruce Wayne e di Alfred.
Molti punti di forza, quindi, che fanno volentieri perdonare la presenza di una catwoman macchiettistica e sostanzialmente superflua, la banalità del disegno criminale di Baine, alcune incongruenze sotto il profilo del realismo e l‘eccessiva anticipazione del climax finale - lo scontro decisivo tra Batman e Baine.
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Nolan non delude. Nel terzo capitolo della saga, egli rilancia tutti gli elementi meritatamente vincenti di “Batman begins” ed “il cavaliere oscuro”. Complessità, imprevisto, fotografia eccezionale, introspezione psicologica e 180 minuti di azione senza quartiere lasciano lo spettatore con i crampi allo stomaco.
“Dark knight the return” è un film d’autore e logicamente porta con sé il genio visionario nelle architetture di Gotham City e la riflessione sugli abissi dell’anima e l’impredittibilità delle conseguenze nei difficili personaggi di Bruce Wayne e di Alfred.
Molti punti di forza, quindi, che fanno volentieri perdonare la presenza di una catwoman macchiettistica e sostanzialmente superflua, la banalità del disegno criminale di Baine, alcune incongruenze sotto il profilo del realismo e l‘eccessiva anticipazione del climax finale - lo scontro decisivo tra Batman e Baine.
In un arte cinematografica in cui molto è stato ormai detto, i rimandi sono inevitabili e se la claustrofobica e gotica Gotham deve molto a “Blade runner”, il personaggio di Bruce, gigantesco sia nella disciplina del corpo che in quella morale deve molto al superomistico “Conan” di John Milius.
Trentamila anni di riflessione filosofica danno a Bruce un bel vantaggio, ma entrambi conducono guerre solitarie, circondati da un pugno di amici e da un’umanità indolente e incolore.
Al pari del Gary Cooper di “mezzogiorno di fuoco” e del Clint Eastwood di “dirty harry”, Bruce è mosso da una profonda religiosità, un senso del dover essere, che trascende la sua storia individuale.
Notevole la prova recitativa di Christian Bale, capace di acquistare eleganza e perfino bellezza di scena in scena. Eccezionali Michael Caine e Gary Oldman.
Il tema musicale di Hans Zimmer fa da ottimo collante e marchio di fabbrica per una saga di rara qualità.
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babis
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martedì 4 settembre 2012
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splendido film
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Purtroppo non ho ancora avuto la possibilità di vedere gli altri due film su Batman diretti da Nolan, però questo film, per me, è uno dei più belli di questo 2012! Una storia per niente banale, dialoghi serrati, mai una caduta, visto che in tre ore di film non ho mai guardato l'orologio, ottima interpretazione di tutti gli attori...c'è tutto. Il personaggio di Batman, con la sua personalità di essere umano, e non eroe, che riesce a sconfiggere il nemico fidandosi di se stesso e delle persone che lo circondano, è un ottimo esempio di sceneggiatura ben scritta. Un capolavoro.
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paperinik
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martedì 4 settembre 2012
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ok chistopher. that's enough!
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Ben fatto, nulla da dire.
Purtroppo dopo il (quasi?) capolavoro del cavaliere oscuro è comprensibile non riuscire a bissare l'abissale profondità dei caratteri e il coinvolgimento emotivo.
Però qualcosa in più si poteva fare, smarcandosi dal mainstream delle americanate tutte azioni ed effetti speciali.
L'elicotterone (orribile, a mio avviso) va anche dopo che gli han staccato la spina; la bomba nucleare esplode a 3 km dalla città ma tutti esultano, ormai fuori pericolo; il pilota automatico lo progetta l'amico Bruce tra una passeggiata col bastone e una festa in maschera; il doppiatore del miliardario a la "s" sibilante da vecchietto del far west... vabbé: vada pure per il bacio appassionato a 10 secondi dall'esplosione.
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Ben fatto, nulla da dire.
Purtroppo dopo il (quasi?) capolavoro del cavaliere oscuro è comprensibile non riuscire a bissare l'abissale profondità dei caratteri e il coinvolgimento emotivo.
Però qualcosa in più si poteva fare, smarcandosi dal mainstream delle americanate tutte azioni ed effetti speciali.
L'elicotterone (orribile, a mio avviso) va anche dopo che gli han staccato la spina; la bomba nucleare esplode a 3 km dalla città ma tutti esultano, ormai fuori pericolo; il pilota automatico lo progetta l'amico Bruce tra una passeggiata col bastone e una festa in maschera; il doppiatore del miliardario a la "s" sibilante da vecchietto del far west... vabbé: vada pure per il bacio appassionato a 10 secondi dall'esplosione... però ditemi dove trovo l'osteopata che mi rimette in sesto il ginocchio e mi raddrizza la schiena rinserendomi la vertebra dopo la manovra alla Wrestlemania!
Ok, Kris: ora torniamo a far film da tenere in videoteca!
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smilzo
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martedì 4 settembre 2012
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bruce supera batman
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Prima di scrivere una recensione ho aspettato di vedere la seconda volta il film al cinema. Alcune prime impressioni sono rimaste invariate ed una di queste è quella espressa sopra. In questo terzo capitolo della saga, molto più che negli altri due (soprattutto il secondo) il personaggio principale è focalizzato più su Bruce Wayne che su Batman. Lo denota chiaramente il fatto che praticamente tutti i coprotagonisti conoscono l'identità segreta di Batman. In combattimento Bane non lo chiama mai Batman, ma sempre Bruce anche se porta la maschera. Questa variazione sul tema principale non è necessariamente un male: la prima parte del film (con Batman quasi assente) fino all'addio di Alfred è decisamente godibile; oserei dire più della seconda.
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Prima di scrivere una recensione ho aspettato di vedere la seconda volta il film al cinema. Alcune prime impressioni sono rimaste invariate ed una di queste è quella espressa sopra. In questo terzo capitolo della saga, molto più che negli altri due (soprattutto il secondo) il personaggio principale è focalizzato più su Bruce Wayne che su Batman. Lo denota chiaramente il fatto che praticamente tutti i coprotagonisti conoscono l'identità segreta di Batman. In combattimento Bane non lo chiama mai Batman, ma sempre Bruce anche se porta la maschera. Questa variazione sul tema principale non è necessariamente un male: la prima parte del film (con Batman quasi assente) fino all'addio di Alfred è decisamente godibile; oserei dire più della seconda.
Un'altra impressione che non è cambiata è il Dark Knight molto meno dark di come ci aspettassimo, forse complice lo stupefacente lavoro con il Joker del capitolo precedente. Per i veri fan del DARK knight questo lascia un pò perplessi e con l'amaro in bocca, ma la partecipazione della maschera alla riuscita di questo film è comunque buona.
Inizialmente ero rimasto un pò deluso da Bane, nella seconda visione, invece, ho avuto modo di apprezzarlo di più, soprattutto nel combattimento con Batman nelle fogne. Catwoman, al contrario, si è rivelata accattivante fin dall'inizio riuscendo a dipingere l'immagine di un personaggio misterioso, affascinante e a cavallo della sua dubbia moralità.
Davvero una chicca l'idea del caffè a Firenze.
Un voto in più per il finale (a patto che non si metta in produzione un quarto capitolo): quando ormai tutti si erano abituati alla triste fine del nostro cavaliere oscuro, la regia riesce a tratteggiare in un paio di minuti una fine rasserenante per tutti i personaggi. Una fine che non lascia l'amaro in bocca. Ma che sia una fine. Ogni capolavoro ha un termine. DEVE averlo per essere un capolavoro. Se terminerà qui, questa saga sarà ricordata nella storia del cinema (non solo fumettistico).
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