Ci voleva ancora un Batman per dimostrare quanto Nolan non si trovi a suo agio con certe tipologie narrative. Splendido in The Prestige, Memento e Inception, cade rovinosamente alle prese con il cavaliere oscuro. I tempi narrativi, come nel precedente capitolo, sono approssimativi. Le quasi tre ore invece che essere utilizzate per dare allo spettatore l'impressione del tempo che passa e il relativo degrado di Gotham dopo l'avvento di Bane, è malamente utilizzato per delle lunghissimi, noiose e decisamente banali auto rilfessioni dei personaggi. Le scene d'azione sono poche e mal girate, ma non è certo l'action il terreno di Nolan. La recitazione non aiuta, con un Bale che non appare più particolarmente credibile. I personaggi buttati giù quasi a casaccio e in modo svogliato, come nel caso dello spaventapasseri di Murphy (sempre ottimo lui si) e Morgan Freeman. Il doppiaggio italiano, come negli altri due capitali, non aiuta di certo (raccapricciante oltre al solito Batman pure l'effetto dato alla voce di Bane, invasiva e fastidiosa). E' proprio il personaggio di Bane uno dei pochi a salvarsi, ma a confermare la scarsa forma di Nolan è il fatto che tanto bene era data l'impressione di invincibilità di Bane fino a 3/4 del film (tanto da provare davvero paura quanto compariva in scena), tanto è mal gettato via nel finale, liquidandolo in pochi secondi. Surreali alcuni dialoghi ("ma tu sei il male assoluto") ed eccessivi gli "spiegoni", si veda quando si sottolinea più volte che il bambino scappato dalla prigione era Bane, così da preparare anche lo spettatore più distratto al colpo di scena. Batman è sempre Batman, e tutto sommato il film si lascia guardare, ma dal punto di vista registico le pecca sono tanto evidenti quanto fastidiose. Peccato.
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