Il cavaliere oscuro - Il ritorno |
||||||||||||||
Un film di Christopher Nolan.
Con Christian Bale, Gary Oldman, Morgan Freeman, Michael Caine, Anne Hathaway.
continua»
Titolo originale The Dark Knight Rises.
Azione,
durata 164 min.
- USA, Gran Bretagna 2012.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 29 agosto 2012.
MYMONETRO
Il cavaliere oscuro - Il ritorno
valutazione media:
3,76
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il ritorno di Batman eroe solitario e dark
di Natalia Aspesi La Repubblica
L'orfano miliardario ed eccentrico Bruce Wayne vive da sette anni recluso nel suo Manor e solo il paterno maggiordomo Alfred può vederlo, più la ladra di perle Selina che riesce a intrufolarsi (e a rubare) nel suo non così inaccessibile rifugio. L'orfano poliziotto Blake è il solo a conoscere, per ragioni di orfanità, la vera identità dell'orfano Batman, pure lui scomparso in quanto accusato dell'assassinio del procuratore distrettuale Harvey Dent, diventato un eroe per aver (apparentemente) sconfitto il crimine organizzato. L'orfano Bane, mercenario crudelissimo e psicopatico, costretto a vivere con una maschera stile Hannibal per lenire misteriosi dolori, ha dichiarato guerra ai ricchi corrotti e sfruttatori del popolo di Gotham City; di un ulteriore personaggio che si rivelerà solo alla fine orfano e spietato, non si può fare il nome, per non rovinare una delle tante mirabolanti sorprese.
Esce adesso in Italia Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno, l'ultimo capitolo della venerata trilogia batmaniana (primo Batman begins, 2005, secondo Il cavaliere oscuro, 2008), tutta diretta dal quarantunenne regista inglese Christopher Nolan, che tra gli altri suoi grandi meriti ha quello di aver creato immagini soprattutto notturne di minaccioso incanto, senza far uso dell'insulso 3D.
Il film, lunghissimo (164 minuti) e labirintico, andrebbe visto minimo due o anche tre volte, (e forse per questo nel solo primo fine settimana in USA ha incassato 164 milioni di dollari) se ci si intestardisce, nel frenetico accavallarsi di colpi di scena, a voler capire tutto quello che succede: se no basta lasciarsi andare al cinegodimento di tutti gli spaventi e intrighi e volonterosi attori: e filosofie e lunghissime discussioni sul bene e sul male; più inseguimenti e accavallamenti di macchine, e scontri polizia-criminali e criminali-criminali, e colli rotti e ossa spezzate e ammazzamenti a non finire e luoghi di tortura e ricordi crudeli e palazzi che saltano in aria e fogne invase dall'acqua. E alla fine l'eroico sacrificio di Batman che riesce a salvare Gotham City dalla bomba atomica, trasportandola lontano: nulla si sa però del destino nucleare del resto del mondo.
Per tradizione i supereroi delle comics non sono mai degli allegroni, né se la spassano con le signore (né coi signori). Figuriamoci Wayne, che sotto i baffoni a spazzola (per fortuna poi scompaiono) ha il viso dolente di Christian Bale, ed è talmente depresso da non accorgersi che nel frattempo i suoi soci e forse anche Marion Cotillard, impadronendosi con l'aiuto di Anne Hathaway, delle sue impronte, gli hanno fatto fare affari sballati estromettendolo dalla sua azienda e riducendolo alla miseria.
Ma non è per questo che nell'armadio riscopre la sua nera tuta con orecchie da pipistrello, che gli fa pettorali enormi: inutilmente il buon maggiordomo Michael Cane cerca di dissuaderlo, raccontandogli di averlo sognato sulle rive dell'Arno, mentre gustava un Fernet Branca, assieme a una giovane moglie, e di temere per la sua vita. Ma Gotham City è in pericolo e il commissario Gary Oldman che pare Groucho Marx, è tutto rotto in ospedale, e il poliziotto Joseph Gordon-Lewitt, anche lui, solitario e malinconico, da solo non ce la fa: e perciò Batman via a balzi sul Batmobile nuovo modello fornitogli da Morgan Freeman, incontro al suo nero destino che si chiama Bane ed è un enorme Tom Hardy dalla voce d'oltretomba, appena un po' più funebre di quella di Batman: mentre Wayne mormora dolcemente solo concetti tombali.
Il regista Nolan nega che nel suo film ci sia un minimo riferimento all'attualità e gli si crede senz'altro, tanto è omicida l'invasione della Borsa rispetto a "Occupy Wall Street", e truci i suoi senzatetto che vivono nelle fogne, e sanguinari i suoi indignados. Al massimo si può pensare che se fosse americano, Nolan voterebbe Romney. Inutile poi chiedersi perché Bane dopo aver gridato da capopolo vendicatore, "abbiamo strappato la città ai corrotti, ai ricchi, agli oppressori e la restituiamo al popolo", poi voglia farla saltare. Il pensiero, lungo il lungo film, si ottunde, si rinuncia a dare un senso alle trame dei cattivi e alle crudeltà dei cattivissimi. Ci si abbandona sereni al fracasso dello schermo, però anche chiedendosi, in un momento di lucidità, perché non tanto Batman, che con quella tuta di gomma senza una sola zip avrebbe certo non poche difficoltà, ma l'elegante, languido, sempre sofferente Bruce Wayne, lasci del tutto intonse le due belle signore dalla voce sensuale che gli soffiano suadenti nell'orecchio, la Cotillard dallo sguardo assassino e la Hathaway dalla bocca color fiamma.
Oltretutto, questo non sarebbe un film per bambini e adolescenti, che pure correranno a vedere il loro supereroe trasformato in un nevrotico solitario; come Batman lo si vede poco e poco vittorioso, come Wayne lo sbatacchiano e pestano e sprofondano in una voragine da cui pare non riesca ad uscire, come se ci provasse gusto. Né sarebbe un film per adulti desiderosi di divertirsi, data la sua insistenza sulla fine e la morte: perfetto forse per filosofi, studiosi comportamentali, psichiatri e giallisti, oltre a scienziati delle comics e superstudiosi che seguono Batman sin dal film di Tim Burton dell'89, non trascurando neppure quello tremendo del '97 (Batman e Robin) funestato da George Clooney. Ma poi, potenza di Batman e del grandioso lancio pubblicitario: negli Stati Uniti è già al massimo degli incassi e così, ancora storditi, ci auguriamo che lo sia anche qui.
|