Ormai in preda ad una smania convulsiva per dei pezzi di carta con riconosciuto valore legale (altrimenti conosciuti come dollari), il celebre regista Cristopher Nolan dirige il suo più grande inno al capitalismo, segno evidente che l’incolore e deprimente fame di danaro ha mietuto un’altra vittima, ha soppresso la forza creativa di un regista i cui lavori passati (mi riferisco ai film di Nolan che ho visionato, tra cui “Memento”, “Batman Begins”, “The Prestige”, “Il cavaliere oscuro” e “Inception”) sono stati indice (almeno, per quanto mi riguarda) di una certa vena ispiratrice, di una passione per il cinema – passione, evidentemente, oramai spenta.
Sto parlando del più recente strafalcione uscito da quell’immondezzaio che ormai è divenuto Hollywood, sto parlando de “Il cavaliere oscuro - Il ritorno”, conosciuto in patria come “The Dark Knight Rises”.
La trama ha inizio in una Gotham City la cui (quasi) intera criminalità è stata domata. Ovviamente, l’equilibrio e la pace hanno vita breve, a fronte di un nuovo e immenso (fisicamente parlando) terrorista, Bane (un Tom Hardy rasato ed evidentemente imbottito di steroidi). Sarà Batman – stavolta affiancato (o ostacolato?) da Catwoman ed inizialmente ostacolato dal vice-commissario di Gotham – a dover affrontare prima i suoi malanni fisico-mentali e poi il terrorista Bane, che, con l’aiuto di qualche dottore in fisica, è riuscito a porre l’intera città sotto la minaccia di un’imminente catastrofe nucleare (mi sto riferendo, ovviamente, all’ennesimo ordigno in procinto di esplodere).
L’intero film si rivela un immenso minestrone in cui vengono rimestati personaggi e vicende in modo quasi del tutto casuale e sfaccendato: in tal senso, la trama rivela un buon quantitativo di buchi logico-narrativi. La narrazione si rivela complessa fino all’inverosimile, causa anche l’inserimento di ‘mini-storie’ relative a diversi personaggi secondari; storie che paiono dilatare (e annacquare) all’infinito la durata della trama stessa. Numerosi personaggi (tra cui l’appariscente Catwoman) risultano ininfluenti in termini narrativi, o meglio: la loro presenza non pare porti variazioni di rilievo alla trama dell’intero film. A dir la verità, questo concetto potrebbe addirittura essere generalizzato: la quasi totalità dei personaggi (compreso il protagonista stesso) pare essere passiva al susseguirsi degli avvenimenti; in effetti, l’unico essere umano con pulsione alla vita pare essere (guarda caso) il terrorista Bane, responsabile della maggior parte degli avvenimenti e, quindi, del susseguirsi degli eventi. Questa impalpabilità dei personaggi viene ulteriormente esasperata dall’inespressività dei maggiori interpreti: Christian Bale risulta qui più inespressivo che mai; la Hathaway non fa altro che mostrare i fianchi (non dirò volgarità) e ammiccare; il doppiatore di Tom Hardy (il cui viso è semi-coperto da una maschera) suona spesso goffo e, spesso, (ahimè) involontariamente comico; l’ormai anziano Morgan Freeman è più goffo e imbolsito che mai; si salvano, forse, Michael Caine e Gary Oldman, che però mostrano più lacrime del necessario, sfiorando il melenso.
Non è tutto. La sceneggiatura risulta banale e, a volte, non necessaria: i dialoghi sfociano spesso in frasi fatte o, peggio ancora, pseudo-filosofiche che vorrebbero dare toni epici all’opera, ma che non fanno altro che enfatizzare e intensificare le situazioni (involontariamente?) comiche ed imbarazzanti. Spesso e volentieri l’azione finisce in una scazzottata i cui motivi scatenanti risultano vaghi. In tal senso, non manca certo un ingente quantitativo di azione nel film: l’arsenale di mezzi ed armi dispiegato è uno dei più coloriti ed esotici mai visti e spesso il motivo per cui un personaggio compie un’azione più o meno acrobatica o spettacolare si perde nell’azione stessa.
Ma è nel citazionismo delle sue opere antecedenti che il regista tradisce la sua povertà di idee e originalità nel bel mezzo di un’operazione prettamente commerciale (d’altronde è questa la vera natura dei sequel, per la maggiore): non passano dieci minuti che uno dei personaggi rievoca un evento, pensiero o dialogo relativo ad una delle due opere passate: non ha importanza se risulta poco attinente con quello che si sta svolgendo nella narrazione presente, perché lo scopo è unicamente quello di destare l’orecchio vigile dello spettatore, quasi a forzare dei nessi logici tra questo film e quelli passati: in questo modo, sembra che le varie sotto-trame siano state riciclate dalle trame dei due film passati, risultando così estranee alla trama centrale di questo film (e qui mi domando: “ma lo spettatore che non ha visionato le opere antecedenti, ma che mi****a se ne fa delle innumerevoli citazioni?).
In breve, il film mi è parso una spremuta di citazionismo, vicende inconcludenti, personaggi ininfluenti e interpreti ai minimi storici, con un’aggiunta di frasi fatte dai toni comico-epici. Una spremuta atta a prelevare il maggior quantitativo possibile di grana dal portafoglio di ignari spettatori, fiduciosi e speranzosi, ancora affascinati da film e interpreti passati (a onor del vero, io stesso rimasi affascinato dalla prima visone de “Il cavaliere oscuro”, anche per via dell’interpretazione di attori in ottima forma, se non in stato di grazia).
A malincuore – ma neanche troppo – sintetizzerò la mia opinione circa questo film in un unico aggettivo: PESSIMO.
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maigal
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giovedì 23 agosto 2012
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se lo dici tu...
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A parte il fatto che trovo maleducato il fatto di scrivere con una dimensione del carattere simile, non sono d'accordo assolutamente con il tuo commento. La sceneggiatura ha qualche buco, che trovo trascurabile, anche vista la durata del film. Io non ho avuto alcuna difficoltà nell'assimilazione della trama, e sinceramente penso tu non abbia colto che questo è l'epilogo di una trilogia, l'epilogo della vita di un uomo, e l'immortalità di un simbolo. Ti consiglio di riguardarteli tutti e 3 di fila, come ho fatto io, e cogliere le diversità tra un capitolo e l'altro, alias la versatilità di un regista.Per quanto riguarda la voce di Bane, più che goffa a me sembrava ironica, e penso sia stata confermata dal finale.
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A parte il fatto che trovo maleducato il fatto di scrivere con una dimensione del carattere simile, non sono d'accordo assolutamente con il tuo commento. La sceneggiatura ha qualche buco, che trovo trascurabile, anche vista la durata del film. Io non ho avuto alcuna difficoltà nell'assimilazione della trama, e sinceramente penso tu non abbia colto che questo è l'epilogo di una trilogia, l'epilogo della vita di un uomo, e l'immortalità di un simbolo. Ti consiglio di riguardarteli tutti e 3 di fila, come ho fatto io, e cogliere le diversità tra un capitolo e l'altro, alias la versatilità di un regista.Per quanto riguarda la voce di Bane, più che goffa a me sembrava ironica, e penso sia stata confermata dal finale. Ma queste sono solo delle libere interpretazioni davanti a cui Nolan è abituato a lasciarti.
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nic90
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giovedì 23 agosto 2012
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edit
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Scusate, ma non era mia intenzione pubblicare un commento a caratteri cubitali...è la prima volta che scrivo su mymovies.it. Come potete vedere dal commento subito successivo a questo, ho avuto dei 'problemi' col metodo di pubblicazione dei commenti: i caratteri cubitali sono spariti, però manca la 2a parte (che ho pubblicato). Se possibile, chiedo gentilmente alla redazione di ridimensionare questo commento ed eliminare i tentativi di ri-pubblicazione. Grazie.P.S.: Scusate l'intralcio...
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il3gemello
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giovedì 23 agosto 2012
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ma per cortesia!!
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Ma smettila.. un film su uno dei capostipiti del fumetto trasformato in un inno al capitalismo!! Ma per cortesia!! cerchiamo di non fare dietrologia e vediamo un film per quello che è... un semplice film che tra l'altro è un capolavoro!!vorrei proprio sapere che film che ti piacciono!!e non continuo onde evitare censure!!
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nic90
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venerdì 24 agosto 2012
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@il3gemello
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A priori, un qualsiasi film che manca anche di un minimo di ispirazione e che preme la sua visione tramite consensi ricevuti dai capitoli precedenti (in altre parole, vive di rendita) dello stesso, ecco, quel film non è un'opera artistica, bensì una palese trovata commerciale di proporzioni colossali, indi per cui un inno al capitalismo.Vedo il film per quello che è: una mediocre e furba trovata commerciale (P.S.: ricordi Avatar?).Mi piacciono molti dei passati film di Nolan (li ho già elencati nel commento centrale) e recentemente ho visto 'Balla coi lupi', a mio avviso un film eccelso. Se t'interessano altri titoli, dì pure...ciao
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4ng3l
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sabato 25 agosto 2012
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ma modifica il ridicolo voto
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che brutto ed incomprensibili disastro, è terribile vedere tanta maestosità data in mano e agli occhi di chi vede marcio. che pena.
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paulife
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lunedì 27 agosto 2012
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commento e voto irreali
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ma per caso ti hanno pagato per una recensione negativa? Che film hai visto? Posso capire che per una tua opinione personale alcuni punti del film possano non piacere, ma è altamente spettacolare e ricco di riflessioni sulle incertezze e la forza di volontà ferrea di un uomo. Una stella sa di sabotaggio del voto globale solo per partito preso.
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