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Probabilmente due stelle sono poche – un voto più equo sarebbe tre stelle – ma volevo marcare la delusione per il capitolo finale della trilogia di Batman firmata Nolan. Non sono mai stato un appassionato di fumetti, né tantomeno di supereroi, ma quando ho visto per la prima volta Il Cavaliere Oscuro, è stata una folgorazione; tanto che l’ho consigliato a tutti, anche a chi, appunto, non ama i fumetti e i supereroi. Era, e rimane, un grande film. C’è una storia intrigante ma dallo svolgimento lineare, o quantomeno la trama è intelligibile, cosa che non succede in molti altri film simili (si veda, per es., Ocean Twelve, di cui non finirò mai di parlar male). Le caratterizzazioni sono eccellenti, a partire, manco a dirlo, da un Heath Ledger superlativo. Gli effetti speciali, il montaggio serrato, il sonoro roboante, sono tutti funzionali e necessari all’effetto che il film deve avere sullo spettatore. Èun film che piace a chi ama le pellicole fracassone, ma allo stesso tempo ha uno stile asciutto come non si penserebbe mai. E poi, non ci sono battute cretine, siparietti sdrammatizzanti tipici dei film d’azione made in Hollywood. E potrei continuare con gli elogi.
Insomma, quello che Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno (molto più affascinante il titolo originale, con quel “rises” che indica un risollevarsi da terra) non è. L’ironico e freddo Alfred – magnifico nel secondo capitolo della trilogia – diventa un frignone (sarà perché è invecchiato), e perde quasi tutto lo smalto che aveva. Lucius Fox, complice un nuovo doppiatore per Morgan Freeman, di certo non all’altezza del primo, cala in carisma e presenza scenica. Catwoman è carina, ma niente di più – e poi, Nolan fratello (autore della sceneggiatura) le mette in bocca una battuta degna del migliore (cioè, peggiore) blockbuster americano – qualcosa del tipo, “non sono sicura di voler accettare la tua [di Batman] regola “niente armi” fino in fondo”, dopo aver silurato, proprio sul filo di lana, il cattivo Bane. E il villain, Bane, appunto, è tutt’altro che memorabile. È cattivo, e questo descrive l’intera psicologia del personaggio – capirai! Sì, ha prestanza fisica, ma vuoi mettere il Joker di Ledger (o anche quello di Nicholson)? Tutto un altro mondo.
E ancora, strepito a non finire, scene che si accavallano l’una sull’altra, una trama incasinata, combattimenti corpo a corpo visti e rivisti, battute cretine (come già detto) o banalotte, e la classica bomba che non può essere disinnescata e deve essere portata distante dalla città - ma non è radioattiva? E allora, forse, gli abitanti di Gotham non moriranno per via della detonazione, ma di cancro, no? Invece, pare che tutto sia risolto, tutti stanno bene, tutto è finalmente ok. Mah...
Consigliato ai fan di Batman, a quelli dei film d’azione, e a quelli che non hanno mai visto Il Cavaliere Oscuro. Anche a questi ultimi il film, forse, piacerà. Ma per chi si era immerso nella Gotham di Joker, con massima goduria, è in serbo una delusione, ahimè. Grande Nolan, come hai potuto?
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