jared darko
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giovedì 30 agosto 2012
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carino, ma "carino" non è da nolan!
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Caro Christopher Nolan,
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Caro Christopher Nolan,
stavolta non sei stato all'altezza del tuo nome, il nome di un Signor Regista.
Troppi personaggi trattati con superficialità e grosse pecche di realismo/credibilità [lo so che si tratta di un supereroe ma parlo di realismo fisico-materiale-sociale, vedi l'aereo che ne trascina un altro grande la metà senza rallentamenti o
sbalzi d'altitudine, moto nascoste nella sede della borsa(come???), Batman che torna a Gotham dall'estremo oriente senza soldi né documenti, terroristi armati fino ai denti che sparano sull'asfalto invece che addosso ai poliziotti armati solo di pistole d'ordinanza]...
Pathos di conseguenza scarso.
Un film comunque da vedere, effetti e fotografia d'impatto, qualche sequenza notevole, spunti interessanti e attori convincenti.
Film carino, ma "carino" non si addice al regista di "Memento", "The Prestige", "The Dark Knight", "Inception"...
Questo è il mio più che modesto parere (tu stai nell'Olimpo del Cinema,io no... Un motivo ci sarà!)
Spero che leggendo questo (so che mi segui sempre con interesse) non te la prenda, ci sentiamo per quella birretta a Greenwich Village!
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camillo
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giovedì 30 agosto 2012
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finale superbo per una trilogia perfetta!
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Sono passati otto anni dalla morte di Harvey Dent e a Gotam regna la pace. Bruce Wayne vive rintanato in casa, incapace di aprirsi al mondo dopo la morte di Rachel e il suo congedo da supereroe. Ma una nuova minaccia attacca improvvisamente Gotam: Baine, seguace della lega degli assassini. La città verrà presto sottomessa, mentre Bruce sarà intrappolato dallo stesso Baine in una prigione impossibile da espugnare. Il caos e la legge marziale regnano presto su Gotman, mentre Bruce cerca di ritrovare se stesso sia fisicamente che psicologicamente. Il film si concentra più su Wayne che sullo stesso Batman. Protagoniste di questo film sono soprattutto le forti emozioni che colgono il protagonista, consumato dall'amore perduto e frustrato per la perdita della sua missione di supereroe.
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Sono passati otto anni dalla morte di Harvey Dent e a Gotam regna la pace. Bruce Wayne vive rintanato in casa, incapace di aprirsi al mondo dopo la morte di Rachel e il suo congedo da supereroe. Ma una nuova minaccia attacca improvvisamente Gotam: Baine, seguace della lega degli assassini. La città verrà presto sottomessa, mentre Bruce sarà intrappolato dallo stesso Baine in una prigione impossibile da espugnare. Il caos e la legge marziale regnano presto su Gotman, mentre Bruce cerca di ritrovare se stesso sia fisicamente che psicologicamente. Il film si concentra più su Wayne che sullo stesso Batman. Protagoniste di questo film sono soprattutto le forti emozioni che colgono il protagonista, consumato dall'amore perduto e frustrato per la perdita della sua missione di supereroe. La trama è espressa nei minimi dettagli, con tanti colpi di scena ed analisi introspettive dei vari personaggi (buoni e cattivi). Il terzo capitolo è fortemente legato al primo, mentre sono pochi gli accenni riguardo gli avvenimenti del secondo. Collegamenti col primo film della trilogia che ci riportano a Ra's al Ghul, allo spaventapasseri ed a molti flashback che accompagnano il viaggio del cavaliere oscuro. Effetti speciali di grande impatto emotivo e battaglie più che appaganti (anche se poche). Le musiche sono le stesse dei predecessori: belle, emozionanti. Christopher Nolan ci regala l'ultimo diamante di questa fantastica trilogia, mostrandoci più che il supereroe, colui che si cela dietro quella maschera da pipistrello, con tutte le sue paure e i suoi limiti. Insomma un terzo capitolo che chiude alla perfezione la miglior trilogia ispirata ad un personaggio dei fumetti, con il rimpianto per l'impossibilità di aggiungere un accenno al Joker di Heath Ledger.
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viv.lo
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giovedì 30 agosto 2012
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squadra vincente non si cambia
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La trilogia di Nolan, che ha per protagonista Bruce Wayne, è un masterpiece per diversi motivi: dopo l'avvento di Christian Bale nessuno ricorda più le prestazioni poco convincenti dei suoi predecessori Geoge Clooney, Val Kilmer, Michael Keaton. Alfred è umano, vero, compassionevole, paterno; ma soprattutto qui ha un passato, è un ex agente dello Special Air Service che sembra quasi non viva con Bruce, ma piuttosto viva per Bruce. Gary Oldman che mette il cappotto sulle spalle del piccolo appena diventato orfano, genera lacrime cosi nel primo capitolo come in questo. Apprezzabile il mancato sforzo di Gordon di essere un Super Poliziotto a tutti i costi. Tom Hardy è impressionante! Per chiunque abbia letto il fumetto, lui è l'incarnazione di Bane, o forse Bane è la sua trasposizione fumettistica.
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La trilogia di Nolan, che ha per protagonista Bruce Wayne, è un masterpiece per diversi motivi: dopo l'avvento di Christian Bale nessuno ricorda più le prestazioni poco convincenti dei suoi predecessori Geoge Clooney, Val Kilmer, Michael Keaton. Alfred è umano, vero, compassionevole, paterno; ma soprattutto qui ha un passato, è un ex agente dello Special Air Service che sembra quasi non viva con Bruce, ma piuttosto viva per Bruce. Gary Oldman che mette il cappotto sulle spalle del piccolo appena diventato orfano, genera lacrime cosi nel primo capitolo come in questo. Apprezzabile il mancato sforzo di Gordon di essere un Super Poliziotto a tutti i costi. Tom Hardy è impressionante! Per chiunque abbia letto il fumetto, lui è l'incarnazione di Bane, o forse Bane è la sua trasposizione fumettistica. Ha recitato con gli occhi e con il corpo, e ha convinto a pieni voti. Infine, un plauso a Filippo Timi, magistrale nel prestare la voce ad Hardy. Mi dispiace solo che in pochi capiranno il motivo del titolo "The Dark Knight Rises", le ragioni sono da ricercare nella traduzione. Bruce, appunto, Rises,"Scala", "Risale" da un punto ben preciso..
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rick ash
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giovedì 30 agosto 2012
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nolan non delude, ma occhio alle 3 stelle!
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L’ultima fatica di Christopher Nolan, sembra spaccare in due l’audience, fra appassionati di fumetti che gridano “capolavoro!” e appassionati di cinema che restano dubbiosi (se non delusi). Proviamo a trovare il giusto mezzo.
La trama ci presenta un Bruce Wayne “invecchiato” (avercelo quel telaio alla sua età), che abbandonata la maschera di Batman per ben 8 anni e non riuscendo a trovare un suo posto nel mondo, dopo la morte di Rachel Dawes nel precedente film, si rintana nel suo maniero, dando adito a leggende sulla sua sorte.
Tutto ciò, assieme all’apparente pace che regna su Gotham , costruita sulle menzogne riguardo l’incorruttibilità di Harvey Dent e la colpevolezza di Batman, viene sconvolto dall’arrivo di Bane.
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L’ultima fatica di Christopher Nolan, sembra spaccare in due l’audience, fra appassionati di fumetti che gridano “capolavoro!” e appassionati di cinema che restano dubbiosi (se non delusi). Proviamo a trovare il giusto mezzo.
La trama ci presenta un Bruce Wayne “invecchiato” (avercelo quel telaio alla sua età), che abbandonata la maschera di Batman per ben 8 anni e non riuscendo a trovare un suo posto nel mondo, dopo la morte di Rachel Dawes nel precedente film, si rintana nel suo maniero, dando adito a leggende sulla sua sorte.
Tutto ciò, assieme all’apparente pace che regna su Gotham , costruita sulle menzogne riguardo l’incorruttibilità di Harvey Dent e la colpevolezza di Batman, viene sconvolto dall’arrivo di Bane. Un mercenario grezzo e feroce, dal passato tanto oscuro, quanto i suoi piani che vanno via via rivelandosi col procedere del film. Così come il fato incontrollabile ed inarrestabile questo nuovo villain, mina alle fondamenta (in senso figurato E reale)l’ordinamento della città promettendo libertà dai ricchi oppressori corrotti e uguaglianza per tutti, tenendo il controllo della situazione sotto la minaccia di un ordigno nucleare. Così presentato lo scopo non pare neanche tanto negativo, non fosse ovviamente per i mezzi sfruttati, il caos generato e per le menzogne su cui è fondata questa illusione posta davanti a persone comuni.
Si avverte chiaramente qui il rischio del solito pistolotto filoamericano, per cui pochi ricchi superpotenti sono in realtà buoni, non corrotti e ci vogliono tanto bene a tutti, mentre il terrorista grosso, brutto e cattivo predica libertà lasciando fra le righe un “tanto morirete tutti!”.
Qui s’incontra il primo conflitto fra chi è convinto che si tratti della solita porcata americana con un sacco di stelle e strisce (in effetti anche qui le bandiere si sprecano) e chi invece sostiene che l’attualità non abbia alcuna attinenza con un film di supereroi. La verità a mio parere sta nel mezzo. Sì perché, Nolan, introduce temi di attualità e politica a lettere cubitali, e sicuramente lo fa in piena coscienza di sé, ma questa morale apparentemente buonista, ha risvolti che ne mitigano l’interpretazione: l’operazione che in fondo è guidata da personaggi altrettanto potenti ed influenti, l’alienazione e il dolore che condizionano le azioni di Bane (e non spoilero oltre).
Dispute filosofiche a parte, il film è visivamente una bomba come ci si attendeva, ci sono sequenze che trasudano potenza da ogni fotogramma senza però per questo, diventare pacchiane (complice anche l’azzeccatissima colonna sonora di Hans Zimmer). Le idee sono buone è abbastanza ben sviluppate, ma il tutto non è esente da difetti.
Innanzitutto il poco equilibrio fra azione e dialogo. Soprattutto la frazione iniziale pare decisamente troppo lenta, non solo per le aspettative del pubblico da film tamarro e fracassone. Si resta con l’impressione che snellendo un po’ di dialoghi si sarebbe potuto ottenere qualcosa di molto più scorrevole e immediato.
Poi c’è Anne Hathaway che se pur brava, azzeccata nel suo ruolo (e bella…assai….), continua insistentemente con le battute da femme fatale che alla lunga stonano e infastidiscono un po’…una, va bene, due, tre, ok. Alla quarta bòna! Hai reso! Verso la fine del film poi, la vediamo sfrecciare sulla supertecnologica moto di Batman, che non ha mai guidato, ma che controlla perfettamente. Di sicuro è intelligentissima, l’avrò sottovalutata.
Anche sul protagonista c’è qualcosa da dire, o meglio, da non dire. Per buona parte del film Batman scompare del tutto con un Bruce Wayne che prima non muove una gamba è pare del tutto impossibilitato, poi da recluso in 5 mesi recupera una schiena spezzata…
Gli attori infine convincono tutti, restanto sempre azzeccati nei loro ruoli, sia vecchi che nuovi.
In generale si può dire che con tanta carne al fuoco (tanti eventi e più personaggi), ci sia scappato qualche buco nella sceneggiatura, e Nolan può essere facilmente scusato, poiché comunque il film rimane pervaso da un’atmosfera di grandezza ed universalità che soddisfa decisamente.
Nonostante non si possa definire un film perfetto, la visione sicuramente vale i soldi del biglietto e una buona parte di elogi. Merita sicuramente le 4 stelle, e se verso metà si poteva pensare che rischiasse di scivolare nella mediocrità delle 3, con l’ultima frazione decolla togliendo ogni dubbio e facendo dimenticare qualche mancanza. Trilogia perfetta.
Speriamo non ci siano seguiti.
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andremovie
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giovedì 30 agosto 2012
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conclusione degna di una trilogia già leggenda
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Christopher Nolan mette fine al mito dell'Uomo Pipistrello con un film che non lascia spazio a delusioni. Otto anni dopo la morte del finto eroe Harvey Dent, Gotham vive tranquilla e si vanta di essere relativamente pulita dal crimine. In realtà è tutta apparenza, perchè tra le mura della città continua a serpeggiare la corruzione e dalle sue fondamenta sta per scatenarsi una tempesta dalle conseguenze catastrofiche. Se il tema di Batman Begins era la paura, quello di The Dark Knight il caos (e il caso), Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno è interamente costruito sul concetto di dolore. Un dolore profondo e viscerale che attanaglia tutti i personaggi, con il cattivo di turno, Bane, che ne è la personificazione stessa.
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Christopher Nolan mette fine al mito dell'Uomo Pipistrello con un film che non lascia spazio a delusioni. Otto anni dopo la morte del finto eroe Harvey Dent, Gotham vive tranquilla e si vanta di essere relativamente pulita dal crimine. In realtà è tutta apparenza, perchè tra le mura della città continua a serpeggiare la corruzione e dalle sue fondamenta sta per scatenarsi una tempesta dalle conseguenze catastrofiche. Se il tema di Batman Begins era la paura, quello di The Dark Knight il caos (e il caso), Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno è interamente costruito sul concetto di dolore. Un dolore profondo e viscerale che attanaglia tutti i personaggi, con il cattivo di turno, Bane, che ne è la personificazione stessa. Come in tutta la trilogia, Nolan sa approfondire i suoi personaggi, sa quando farli emergere e quando defilarli, ed ecco che Batman cede gran parte della scena a Bruce Wayne, mai così centrale prima d'ora. Bruce (che nella prima parte ricorda non poco quello di The Dark Knight Returns, il fumetto di Frank Miller) è un eroe sconfitto dall'età e dal fisico, che viene progressivamente spinto al punto più basso della sua esistenza, prima di rinascere dalle ceneri. Bane (che il pubblico guarda con ancora negli occhi il Joker di Heath Ledger) si dimostra un villain glaciale e metodico, determinato a prendere in mano Gotham e a distruggere Batman nel modo peggiore possibile, ossia facendo a pezzi la sua anima. Non sarà forse all'altezza del secondo, ma questo terzo film è la conclusione perfetta di una trilogia capolavoro che ha riscritto le regole del cinecomic. Nolan è riuscito a cogliere nel segno la vera natura di Batman, esplorandone al meglio paure, conflitti interiori, valori e debolezze. Senza dubbio, la miglior saga di sempre su un supereroe.
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[+] grande chrisopheeeeeeeer...
(di andreve)
[ - ] grande chrisopheeeeeeeer...
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joan holden
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giovedì 30 agosto 2012
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batman risorge per la seconda volta
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Christopher Nolan fa risorgere Batman per la seconda volta. La prima resurrezione avveniva dalle ceneri del disastro di Joel Schumacher, deriva imbarazzante che aveva fatto precipitare l'uomo pipistrello e l'intera Gotham con lui in un vortice di kitsch e ridicolo . Nel terzo e conclusivo capitolo della saga, quello di Batman non è un semplice ritorno, come recita erroneamente il titolo italiano. La sua è una vera e propria resurrezione: questa volta risorge dalle ceneri del suo stesso mito, immolato sull'altare del bene comune, in modo da preservare l'innocenza di Gotham.
Il Bruce Wayne che ci viene presentato all'inizio è un recluso, un uomo a pezzi, privo di una ragione d'esistere ora che Rachel è morta e il suo servizio da giustiziere non è più richiesto.
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Christopher Nolan fa risorgere Batman per la seconda volta. La prima resurrezione avveniva dalle ceneri del disastro di Joel Schumacher, deriva imbarazzante che aveva fatto precipitare l'uomo pipistrello e l'intera Gotham con lui in un vortice di kitsch e ridicolo . Nel terzo e conclusivo capitolo della saga, quello di Batman non è un semplice ritorno, come recita erroneamente il titolo italiano. La sua è una vera e propria resurrezione: questa volta risorge dalle ceneri del suo stesso mito, immolato sull'altare del bene comune, in modo da preservare l'innocenza di Gotham.
Il Bruce Wayne che ci viene presentato all'inizio è un recluso, un uomo a pezzi, privo di una ragione d'esistere ora che Rachel è morta e il suo servizio da giustiziere non è più richiesto. In seguito perderà anche la sua eredità miliardaria e si ritroverà solo, abbandonato anche dal fido Alfred.
Metafora della rinascita è la caverna, anche se si tratta di una trappola ben peggiore di quella in cui si era imbattuto da piccolo. Ora poi non c'è più il padre che venga a trarlo in salvo: Bruce dovrà affrontare la paura da solo, sorretto solo dal coro d'incoraggiamento di altri reclusi, per tornare al mondo dei vivi e rivedere la luce. Con tanto di pipistrelli a "battezzare" la sua uscita dalle tenebre.
Se nel precedente capitolo il supereroe si faceva rubare la scena dall'irresistibile carisma del Joker e dal fascino del "buono caduto" Due Facce, qui la riflessione psicologica sul personaggio è tutta per lui. Bane è infatti tutto fisico e violenza, e Catwoman, pur reinterpretata in modo interessante, è priva di quella vena di follia che caratterizzava la donna-gatto burtoniana.
Niente villain freak per un episodio che qui raggiunge il culmine del "realismo", sin dall'inizio tratto peculiare della saga targata Nolan: quanta differenza dagli eroi Marvel sempre pronti a strizzare l'occhio allo spettatore. Qui non si ricerca complicità col pubblico, si cerca l'immedesimazine. Perchè, per quanto ne dica Nolan, non si può non rivedere nelle tematiche economiche e sociali di Gotham la realtà che viviamo tutti i giorni. Con la crisi economica e le proteste di chi ha poco contro chi ha tutto che echeggiano Occupy Wall Street e psicopatici terroristi che spargono sangue in una sala cinematografica, dove il film proiettato è proprio quello dell'uomo-pipistrello.
Il caos profetizzato dal Joker qui si compie sotto forma di una finta anarchia orchestrata da Bane, un sorprendente Tom Hardy che riempe lo schermo ed era forse meritevole di una fine più degna. Affida il destino del mondo nelle mani dell'unico individuo più folle di lui, e crea una "corte dei miracoli" il cui giudice non poteva che essere lo psichiatra psicolabile Jonathan Crane. Morte o esilio, a voi la scelta. Ma scappare da Gotham è in realtà impossibile.
Bane è un uomo dell'oscurità, un pazzo che riesce però a cogliere il disagio della massa e a illuderla alimentando la sua speranza per poi rivelare la sua natura distruttiva. Il suo ingannevole appello a Gotham assomiglia al coro dei detenuti della prigione sotterranea, che incitano alla rinascita pur sapendo che è quasi impossibile tornare alla luce del sole e il destino sono le tenebre eterne.
Anne Hathaway è una Selina convincente, un personaggio affascinante, simbolo degli ultimi in cerca di giustizia (che lei ricerca a modo suo) e vittima di una tecnologia onnipresente che non le permette di cancellare il passato e ricominciare daccapo. Felina ed elegante, vederla muoversi con grazia e agilità sullo schermo è un piacere, in perfetta contrapposizione alla mole imponente di Bane.
The Dark Knight Rises è senza dubbio il capitolo più cupo della saga, ma allo stesso tempo quello dove il "bene" e il "male" sono più delineati e contrapposti l'uno all'altro: con Bane a rappresentare il secondo nascosto nelle fogne della città, e Batman a simboleggiare il bene in cielo, a volare tra i grattacieli di Gotham col suo nuovo gioiellino.
Nel capitolo precedente Gordon affermava "Batman è l'eroe che Gotham merita, ma non quello di cui ha bisogno adesso". In questo film è esattamente il contrario: probabilmente Gotham non merita il suo eroe, ma ne ha un disperato bisogno. Qui più che mai la città è un vero e proprio personaggio aggiunto. Wayne è legato a doppio filo al destino di Gotham: come miliardario che ne alimenta l'economia e come protettore mascherato che alimenta la speranza.
I due temi ricorrenti della pellicola sono le bugie (quelle a fin di bene di Gordon e Alfred, quella omicida di Bane) e la speranza stessa, incarnata dal poliziotto/detective John Blake, protagonista di un finale-rivelatore. Perchè se Wayne decide finalmente di vivere una vita là fuori, ci vuole qualcuno che vegli su Gotham.
Il film è il meno riuscito della saga, forse perchè il più complesso. La prima parte presenta una dose eccessiva di dialoghi, mentre alcuni risvolti fondamentali nel finale vengono presentati in modo troppo sbrigativo. Inoltre sono presenti tante (troppe!) sbavature e veri e propri buchi di sceneggiatura inaspettati a questo livello.
La coralità degli attori è ben orchestrata, l'unico personaggio poco convincente è quello di Marion Cotillard, un peccato vista la valenza del personaggio nella trama.
Ma nonostante la lunga durata e i numerosi difetti, è difficile non rimanere coinvolti per le quasi tre ore dello spettacolo, scandito dai pesanti tamburi di Hans Zimmer.
Nonostante l'atmosfera da fine del mondo, a ricordarci che si tratta di un film e non della vita reale, il lieto fine è garantito: per Wayne, che può finalmente iniziare una nuova vita, per Alfred che non dovrà più temere per l'incolumità dell'amato padrone, per Selina, che potrà "smacchiare" il suo passato e per Gotham che avrà il suo nuovo vigilante e potrà tornare ad avere speranza (radiazioni nucleari permettendo).
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diegoscatena
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giovedì 30 agosto 2012
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un film di una moralità assoluta
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semplicemente il più bel eroe mai raccontato in un film....grazie Batman
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ste.star
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giovedì 30 agosto 2012
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capolavoro... non saprei...
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Ottimo film... di come non se ne vedevano da tempo.. in questo mondo digitale in cui gli attori recitano su di un telo verde che rende tutto "magico", Nolan mostra il VERO cinema.
Cinema fatto di personaggi, di attori e di una trama! una trama articolata, piena di sorprese.
Un inizio forse troppo simile al cavalire oscuro (rapina in banca del Joker) ma sicuramente un finale con il botto!
Dopo inception Nolan ci regala un film strutturato, innovativo e dinamico che si distacca profondamente dal mondo dei fumetti o dai cinecomics. Un blockbuster che non è un blockbuster. Un gran bel film... UN CAPOLAVORO... NON SAPREI.. NON DIREI.. MA SICURAMENTE UN GRANDE CINEMA!!!
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alessio c.
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giovedì 30 agosto 2012
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un batman in agrodolce....
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Diciamolo chiaro e tondo subito: questo capitolo finale delude e non è neanche lontanamente paragonabile al suo predecessore.
Forse la grande attesa ha fatto crescere in misura eccessiva le aspettative o forse i problemi sono altri. Ma andiamo con ordine. Se pensate, in quanto episodio conclusivo della saga Nolaniana del nostro pipistrello, che in sala vi aspettino due ore abbondanti di fuoco e fiamme, state di fatto commettendo il vostro primo errore: nulla di tutto questo o almeno non quanto ci si aspetterebbe. Di contro però avrete davanti agli occhi il senso di apatia, di depressione e di sconfitta di un eroe finito, un eroe di cui non si sente più il bisogno nella città di Gotham, un eroe che cade e che solo la sua vera nemesi è in grado di risvegliare.
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Diciamolo chiaro e tondo subito: questo capitolo finale delude e non è neanche lontanamente paragonabile al suo predecessore.
Forse la grande attesa ha fatto crescere in misura eccessiva le aspettative o forse i problemi sono altri. Ma andiamo con ordine. Se pensate, in quanto episodio conclusivo della saga Nolaniana del nostro pipistrello, che in sala vi aspettino due ore abbondanti di fuoco e fiamme, state di fatto commettendo il vostro primo errore: nulla di tutto questo o almeno non quanto ci si aspetterebbe. Di contro però avrete davanti agli occhi il senso di apatia, di depressione e di sconfitta di un eroe finito, un eroe di cui non si sente più il bisogno nella città di Gotham, un eroe che cade e che solo la sua vera nemesi è in grado di risvegliare. Ed ecco il secondo punto critico: la nemesi di Batman, il cattivo. In questa veste, almeno per come è reso cinematograficamente, Bane non assume mai lo spessore necessario ad essere il vero contrario di Batman se non sul livello della pura forza fisica (è proprio in questo capitolo finale che sarebbe dovuto comparire a pennello il carisma del Joker di Ledger), aspetto decisamente troppo semplicistico se funzionale al risveglio di un eroe perduto.
In relazione a queste osservazioni, il film non può che decollare lentamente (molto a dir la verità) e farci immedesimare nello sconfitto Bruce Wayne risulta molto più facile che volteggiare per i cieli di Gotham sul Batwing.
Tutto però si risveglia nel secondo tempo: Bruce Wayne risorge e Batman con lui e la sua prima apparizione durante un inseguimento per le strade di Gotham ha del magico a dir poco. In parallelo, Bane esprime tutta la sua forza e la sua distruttività nell'epica scena dello stadio e nella liberazione ( molto "rivoluzione francese-style" con la prigione di Gotham ad assumere il ruolo di una moderna Bastiglia) dei peggiori criminali e psicopatici della città.
Per carità, altri punti critici rimangono (l'eroe che da solo va incontro a morte certa (?) per salvare la città, la scontatissima pseudo-genesi di un nuovo eroe, la "telefonata" verità (?) sull'unico evaso dall' "Inferno in terra" per non parlare della fine tutta italiana di Batman) ma diciamo che non vogliamo vederli.
Mi si permetta però una critica molto dura riguardo il doppiaggio, pessimo a mio avviso, del tutto lontano dagli alti standard che i doppiatori nostrani sanno offrirci.
In sostanza, come ho menzionato nel titolo, quello che resta una volta usciti dalla sala è un senso di amaro in bocca, è la sensazione che qualcosa manchi o che si sarebbe potuta fare meglio. Sicuramente è proprio questa pseudo-delusione che spingerà ognuno di noi a rivederlo almeno una volta e chissà poi che sapore ci lascerenno Nolan e l'uomo pipistrello.
Da vedere.
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[+] finalmente
(di drakul)
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- joker -
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giovedì 30 agosto 2012
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la fine di una leggenda
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Dopo la morte di Harvey Dent la città di Gotham è apparentemente pulita, senza criminalità organizzata. Tutto ciò fondato su una grossa bugia raccontata dal Commissario Gordon(Gary Oldman), il quale nasconde la verità sulla morte di Dent, incolpando così Batman dell'omicidio e facendolo passare un criminale alla faccia del popolo.
Il plurimiliardario Bruce Wayne(Christian Bale) vive in solitudine nella sua villa e dopo la morte di Rachel e l'entrata in pensione di Batman non riesce a trovare più un senso alla sua vita. A trovare un senso prova Alfred(Michael Caine), il maggiordomo, che cerca di convincere il padrone a costruirsi una vita privata con una donna e dei bambini, senza risultati.
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Dopo la morte di Harvey Dent la città di Gotham è apparentemente pulita, senza criminalità organizzata. Tutto ciò fondato su una grossa bugia raccontata dal Commissario Gordon(Gary Oldman), il quale nasconde la verità sulla morte di Dent, incolpando così Batman dell'omicidio e facendolo passare un criminale alla faccia del popolo.
Il plurimiliardario Bruce Wayne(Christian Bale) vive in solitudine nella sua villa e dopo la morte di Rachel e l'entrata in pensione di Batman non riesce a trovare più un senso alla sua vita. A trovare un senso prova Alfred(Michael Caine), il maggiordomo, che cerca di convincere il padrone a costruirsi una vita privata con una donna e dei bambini, senza risultati.
A dare una svolta alla vita di Bruce ci pensa Bane(Tom Hardy), un mercenario cresciuto nella setta delle ombre di Ra's al Ghul. Bane prima manda in rovina la Wayne Express e in seguito prende il reattore nucleare che viene trasformato in un ordigno nucleare.
Dopo un arduo scontro e la vittoria di Bane, il quale instaura nella città di Gotham una tirannia e affida il detonatore dell'ordigno a un cittadino misterioso. Nel frattempo Bruce è stato rinchiuso in prigione e deve riuscire a uscire per fermare tutta questa follia.
Il film è stato realizzato da i due fratelli Nolan in modo da far marcare la tematica dello scontro, alzando il livello del terrore in gioco, passando prima dal Joker di Ledger e poi per il Due Facce di Eckhart fino ad arrivare al mostruoso Bane interpretato veramente bene da Tom Hardy. Ottima anche l'interpretazione di Joseph Gordon-Levitt nei panni di John Blake che ancora una volta dimostra la sua bravura e la sua esperienza di giovane veterano.
Bella la trama del film con un finale che, invece di mettere un punto alla storia, lascia una fine un pò vaga che può essere interpretata solo dallo spettatore.
Perciò ottimo film, ma senza un vero finale...anche se sotto sotto è giusto così perchè come insegna il mondo di Hollywood, le storie dei supereroi sono infinite!
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