mujaive86
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giovedì 30 agosto 2012
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giù la maschera
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Chiunque abbia visto(e apprezzato) le prime due uscite del Batman targato Nolan era giustificato ad aspettarsi l'ennesimo capolavoro.Uscendo dalla sala tuttavia il sapore lasciato dal terzo capitolo della saga del cavaliere oscuro è decisamente agrodolce:è impossibile non apprezzare le capacità del regista nel trasmettere(anche attraverso la colonna sonora ,davvero ottima)un vago senso di tensione,di costante pericolo dietro l'angolo,che incolla lo spettatore allo schermo ed è un pò il filo rosso di tutta l'opera di Nolan ed il suo autentico cavallo di battaglia.Tuttavia,anche agli estimatori(come il sottoscritto) delle prime due avventure del pipistrello non sarà sfuggito che i difetti non si limitano più solamente a certe incongruenze logiche di sceneggiatura,a certi comportamenti quantomeno poco condivisibili dei personaggi,per certi versi intrinseci alla natura stessa di Batman e alla sua origine fumettistica.
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Chiunque abbia visto(e apprezzato) le prime due uscite del Batman targato Nolan era giustificato ad aspettarsi l'ennesimo capolavoro.Uscendo dalla sala tuttavia il sapore lasciato dal terzo capitolo della saga del cavaliere oscuro è decisamente agrodolce:è impossibile non apprezzare le capacità del regista nel trasmettere(anche attraverso la colonna sonora ,davvero ottima)un vago senso di tensione,di costante pericolo dietro l'angolo,che incolla lo spettatore allo schermo ed è un pò il filo rosso di tutta l'opera di Nolan ed il suo autentico cavallo di battaglia.Tuttavia,anche agli estimatori(come il sottoscritto) delle prime due avventure del pipistrello non sarà sfuggito che i difetti non si limitano più solamente a certe incongruenze logiche di sceneggiatura,a certi comportamenti quantomeno poco condivisibili dei personaggi,per certi versi intrinseci alla natura stessa di Batman e alla sua origine fumettistica.Le carenze si estendono sia alla trama,che alle volte sembra davvero che proceda a caso,tant'è che spesso si deve provvedere a spiegazioni raffazzonate che piovono dal cielo,sia ai nuovi personaggi che si è preferito ritrarre sommariamente,mortificando un'impresa che realisticamente era persa in partenza,quella di eguagliare il Joker di Ledger e,in maniera minore,Harvey Dent,col risultato di renderli sicuramente meno carismatici e profondi,meno complessi,meno umani.Purtroppo la sensazione è che le cartucce migliori siano già state sparate,ed è una sensazione che non si lascia ingannare nemmeno dall'immensa qualità tecnica del film,nemmeno dall'appeal che a distanza di decenni Bruce Wayne-Batman esercita su noi che nella sua ombra siamo cresciuti.
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evilnightmare 90
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giovedì 30 agosto 2012
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il cavaliere oscuro il ritorno (finalmente)
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Sono passati 8 anni da quando Joker terrorizò, con la sua follia, Gotham City, 8 anni da quando "l'eroe" Harvey Dent morì ingiustamente per mano di Batman. E' questa la bugia, creata per dare a Gotham l'eroe di cui aveva bisogno, che da base al terzo e ultimo capitolo della saga del Cavaliere Oscuro di Nolan. Una città in pace e un Batman ormai in "pensione", malconcio per gli anni di battaglie che si porta alle spalle e rassegnato a ciò che è diventata la sua vita. Ma l'arrivo del temibile Bane riporterà Gtham nel Caos e costringerà Wayne a rivestire i panni di un eroe sempre più umano.
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Sono passati 8 anni da quando Joker terrorizò, con la sua follia, Gotham City, 8 anni da quando "l'eroe" Harvey Dent morì ingiustamente per mano di Batman. E' questa la bugia, creata per dare a Gotham l'eroe di cui aveva bisogno, che da base al terzo e ultimo capitolo della saga del Cavaliere Oscuro di Nolan. Una città in pace e un Batman ormai in "pensione", malconcio per gli anni di battaglie che si porta alle spalle e rassegnato a ciò che è diventata la sua vita. Ma l'arrivo del temibile Bane riporterà Gtham nel Caos e costringerà Wayne a rivestire i panni di un eroe sempre più umano. Questo è l'incipit dell'ultimo capitolo della triloga cinematografica che ha dato a Batman una nuova veste, più cupa, più fragile, più umana. Ed è proprio quest'ultimo aspetto che viene approfondito nel film, rendere la figura di Batman meno eroica e molto più umana. Nolan ci riesce alla perfezione, mostrando un Batman sconfitto, distrutto dal suo passato e rassegnato per il futuro. Un duro percorso psicologico che si evolve per tutta la durata del film e che permette allo spettatore di entrare in simbiosi picologica e, di conseguenza, di vivere direttamente il cambiamento del personaggio di Wayne. Mille i punti a favore per questa coclusione cinematografica, magistrale la regia di Nolan, incredibile colonna sonora, stupefacenti effetti speciali. Il tutto accompagnato da discrete interpretazioni dei personaggi. Bene per Bale, finalmente dopo il terzo capitolo entra in totale armonia con il suo persoaggio, rendendo questa la sua migliore interpretazione nei panni del Cavaliere Oscuro, intrigante ed ironica la Hathaway, imponente la figura di Hardy. In grandissima forma fisica, fa bene il suo lavoro, ma non tarda a farsi sentire la mancanza del compianto Ledger. Da sottolineare come la prima volta che si sente la voce
semi-meccanica di Bane, si viene attraversati da un brivido per tutta la schiena. Tantissimi e tutti azzeccati i collegamenti con le altre pellicole. Notevoli colpi di scena.
Bisogna dire che non mancano i lati negativi, ma non serve elencarli per far capire che, anche se non è il migliore della trilogia, è un finale strepitoso per una imperdibile saga. Consigliato a tutti quelli che hanno visto gli altri film.
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uomoragno95
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giovedì 30 agosto 2012
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the dark knight rises, il finale della leggenda
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Faccio una premessa, sono e sono sempre stato un fan di Batman quindi forse sono di parte nel recensire questo spettacolo. Gia, perchè di uno spettacolo si tratta questo capolavoro, parlare di ottimo film sarebbe un eufemismo e forse anche parlare di cinema lo è. Qui Christopher Nolan (ormai il mio regista preferito) tocca vette che nemmeno col predecessore è riuscito a raggiungere e se gia quello era un capolavoro da 5 stelle questo ne meriterebbe una sesta.
All'inizio del film ci viene chiarito che fine ha fatto Bruce Wayne e lo vediamo sconfitto e divorato dal passato, forse in questo film il vero protagonista non è nemmeno l'uomo pipistrello ma la città di Gotham è la padrona; ora io non voglio dirvi assolutamente nulla della trama perchè è semplicemente maestosa, traboccante di colpi di scena e situazione al limite del pazzesco; comunque la morale del film è questa: Il momento più oscuro è quello prima del momento più luminoso.
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Faccio una premessa, sono e sono sempre stato un fan di Batman quindi forse sono di parte nel recensire questo spettacolo. Gia, perchè di uno spettacolo si tratta questo capolavoro, parlare di ottimo film sarebbe un eufemismo e forse anche parlare di cinema lo è. Qui Christopher Nolan (ormai il mio regista preferito) tocca vette che nemmeno col predecessore è riuscito a raggiungere e se gia quello era un capolavoro da 5 stelle questo ne meriterebbe una sesta.
All'inizio del film ci viene chiarito che fine ha fatto Bruce Wayne e lo vediamo sconfitto e divorato dal passato, forse in questo film il vero protagonista non è nemmeno l'uomo pipistrello ma la città di Gotham è la padrona; ora io non voglio dirvi assolutamente nulla della trama perchè è semplicemente maestosa, traboccante di colpi di scena e situazione al limite del pazzesco; comunque la morale del film è questa: Il momento più oscuro è quello prima del momento più luminoso. Certo non si puo assolutamente riassumere o peggio sintetizzare a una manciata di parole tutta la fatica di Nolan, una fatica costata tanto ma sicuramente ripagata dal risultato finale. Non voglio aggiungere altro, il film è uscito stasera ed è li che vi aspetta e i fan come me del Cavaliere Oscuro non potranno che inchinarsi davanti alla maestosità del più grande eroe di sempre: Batman.
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andrex93
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mercoledì 29 agosto 2012
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il migliore della trilogia! capolavoro!
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Nolan ha fatto una trilogia fantastica proponendo il miglior personaggio di Bruce Wayne di sempre. Ha fatto sicuramente molto meglio di Burton.
Avete visto Begins e Il Cavaliere Oscuro? Beh, Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno è ancora più grandioso. Una trama e un finale mozzafiato e sceneggiatura da Oscar. I dialoghi sono più belli di quelli di Batman Begins.
Nonostante qualche piccolo episodio un po' inverosimile, il film è curato veramente bene ed emerge tutta la fragilità dell'eroe protagonista.
Tutte le interpretazioni sono state a dir poco eccezionali (non solo quelle di Bale e Freeman). Però ero troppo abituato al solito doppiatore di Morgan Freeman (Renato Mori) e purtroppo in questo film era un altro.
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Nolan ha fatto una trilogia fantastica proponendo il miglior personaggio di Bruce Wayne di sempre. Ha fatto sicuramente molto meglio di Burton.
Avete visto Begins e Il Cavaliere Oscuro? Beh, Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno è ancora più grandioso. Una trama e un finale mozzafiato e sceneggiatura da Oscar. I dialoghi sono più belli di quelli di Batman Begins.
Nonostante qualche piccolo episodio un po' inverosimile, il film è curato veramente bene ed emerge tutta la fragilità dell'eroe protagonista.
Tutte le interpretazioni sono state a dir poco eccezionali (non solo quelle di Bale e Freeman). Però ero troppo abituato al solito doppiatore di Morgan Freeman (Renato Mori) e purtroppo in questo film era un altro.
Gli effetti speciali sono veramente ben fatti e le riprese sono di altissima qualità. Spendete i soldi del biglietto perché un film così merita di essere gustato al cinema!
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alcoholfueledtommy
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mercoledì 29 agosto 2012
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i limiti degli uomini e degli eroi
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Batman si è ritirato da 8 anni, un'accusa di omicidio e tutto il peso di un amore perduto e di una rispettabilità sacrificata in nome del bene comune. Saprà ritornare quando Gotham rischia di ridiventare una zona di guerra, e ,soprattutto, sarà all'altezza della situazione?
Sperando che non arrivino troppo presto improbabili reboot, ecco la conclusione del ciclo datato 2005 del Cavaliere Nero: più fumettoso dei precedenti, ha in attivo un' avvincente trama corale ,concentrata adeguatamente sui (molti) personaggi e situazioni, e il controllo assoluto delle scene d’azione, a tratti di respiro epico. Bane (Tom Hardy, eccellente) è un cattivo coi fiocchi, zero battutine da T-shirt e forza distruttiva di un panzer, peccato per la voce italiana da televendita.
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Batman si è ritirato da 8 anni, un'accusa di omicidio e tutto il peso di un amore perduto e di una rispettabilità sacrificata in nome del bene comune. Saprà ritornare quando Gotham rischia di ridiventare una zona di guerra, e ,soprattutto, sarà all'altezza della situazione?
Sperando che non arrivino troppo presto improbabili reboot, ecco la conclusione del ciclo datato 2005 del Cavaliere Nero: più fumettoso dei precedenti, ha in attivo un' avvincente trama corale ,concentrata adeguatamente sui (molti) personaggi e situazioni, e il controllo assoluto delle scene d’azione, a tratti di respiro epico. Bane (Tom Hardy, eccellente) è un cattivo coi fiocchi, zero battutine da T-shirt e forza distruttiva di un panzer, peccato per la voce italiana da televendita. In passivo una Catwoman (Anne Hathaway) insipida e poco graffiante ,un piccolo dettaglio nel finale e poco altro. Mancano forse le atmosfere cupe e poliziesche del secondo episodio, per il resto Nolan è cresciuto: non cerca di essere realistico a tutti i costi (quindi soprassediamo su qualche momento meno verosimile) e costruisce un discorso interno sui limiti umani, sul senso dell'eroismo e sul dolore (vero tema centrale del film, come i primi due che erano incentrati rispettivamente sulla paura e sul caos) con vero piacere del racconto. Le annose discussioni sulla trama e sui significati politici (presenti, ma meno rilevanti di quanto sembri) lasciamole ai fanboy del Web e ai giornalisti. Blockbuster serio e completo, magari imperfetto ma appassionante e godibile. Il Batman di Nolan e Bale ci mancherà.
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k. de rose
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martedì 28 agosto 2012
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epilogo riuscito - risalita dell'eroe terreno
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Se si volesse approfondire esaustivamente il fenomeno "Batman" e l'aura di interesse che naturalmente si è creata intorno al mastodontico terzo capitolo, più che un critico servirebbe un sociologo; preferisco quindi non esulare dalle mie competenze e limitarmi a proporre un analisi del film in quanto tale.
La visione de "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" porta a un compiacimento infantile per nulla deprecabile alla cui base vi è un meccanismo ben strutturato: il punto di forza sta in buona parte nell’atmosfera grigio-blu della sfortunatissima Gotham e nei personaggi che per un’intera trilogia ne hanno solcato le sporchissime strade; elementi, questi, di sicuro impatto, resi maggiormente funzionali dalla sceneggiatura dei fratelli Nolan che si son divertiti una volta ancora a intricare l’intricabile (ma poco male, per comprendere c’è tempo).
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Se si volesse approfondire esaustivamente il fenomeno "Batman" e l'aura di interesse che naturalmente si è creata intorno al mastodontico terzo capitolo, più che un critico servirebbe un sociologo; preferisco quindi non esulare dalle mie competenze e limitarmi a proporre un analisi del film in quanto tale.
La visione de "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" porta a un compiacimento infantile per nulla deprecabile alla cui base vi è un meccanismo ben strutturato: il punto di forza sta in buona parte nell’atmosfera grigio-blu della sfortunatissima Gotham e nei personaggi che per un’intera trilogia ne hanno solcato le sporchissime strade; elementi, questi, di sicuro impatto, resi maggiormente funzionali dalla sceneggiatura dei fratelli Nolan che si son divertiti una volta ancora a intricare l’intricabile (ma poco male, per comprendere c’è tempo).
Nel terzo capitolo la città si popola di interessanti “nuovi arrivi” che valorizzano ulteriormente un cast molto ben assortito: Anne Hathaway stupisce e diverte nel ruolo di Catwoman, equilibrando il carattere viperino del personaggio con un buon sense of humor e la sua nascosta fragilità con un atteggiamento provocante ma non volgare; l’ottimo Tom Hardy veste i panni del malvagio Bane, tra i nemici del Nostro probabilmente quello dotato di maggiore fisicità ma anche di un’inaspettata capacità oratoria (un plauso va sicuramente a Filippo Timi per l’impeccabile doppiaggio); interessanti anche personaggi quali John Blake, integerrimo poliziotto interpretato con candore da Joseph Gordon-Levitt, e Miranda Tate, membro della Wayne Enterprises col volto di Marion Cotilliard. Tra i le figure che già conosciamo, maggiore rilievo viene dato al maggiordomo Alfred (Michael Caine) che si palesa definitivamente come personificazione della coscienza di Bruce/Batman.
Si ripresenta inoltre la tematica del cammino verso una redenzione personale che porti a qualcosa di “alto” (affrontata in maniera magari non originalissima ma certo meno “leccata” che altrove); parallelamente a questa “risalita”, che nel film non è solo metaforica, si sviluppano abilmente sequenze narrative di ritmo serratissimo che potrebbero facilmente portare allo sfinimento uno spettatore impreparato (ricordo che sono pur sempre due ore e mezza di pellicola). Meno riusciti sono i brevi flashblack disseminati lungo la trama, piccole didascalie talvolta un po’ forzate sui “come” e sui “perché”.
Se siete amanti del genere, tuttavia, passerete volentieri sopra a queste piccolezze e il film scorrerà via con la velocità di un Batpod. Il Cavaliere Oscuro dimostra che i lati più terreni dell’eroe moderno vincono su quelli eccezionalmente “super”, che alla lunga stancano.
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dellimellow
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martedì 28 agosto 2012
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di oscuro c'è solo la sceneggiatura
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Incredibile sentir parlare così tanto bene di un film così mediocre , ma partiamo dicendo che il film è veramente divertente , ci sono scene di guerriglia urbana molto action ( soprattutto quelle che vedono protagonisti i mezzi ) , gli attori sono bravissimi , Bane e Cat Woman caratterizzati benissimo e i temi trattati sono interessantissimi ( ma sviluppati molto poco ) , senza contare una colonna sonora da Oscar.
Allora perchè dico che il film è mediocre ? Semplice , è un fil che perde tutto il realismo a cui i due precedenti film ci avevano abituato e perde realismo a causa di una sceneggiatura piena di forzature e banalità nelle situazioni e nei dialoghi , difetti enormi che non si possono non vedere se non per fede cieca o vera ciecità .
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Incredibile sentir parlare così tanto bene di un film così mediocre , ma partiamo dicendo che il film è veramente divertente , ci sono scene di guerriglia urbana molto action ( soprattutto quelle che vedono protagonisti i mezzi ) , gli attori sono bravissimi , Bane e Cat Woman caratterizzati benissimo e i temi trattati sono interessantissimi ( ma sviluppati molto poco ) , senza contare una colonna sonora da Oscar.
Allora perchè dico che il film è mediocre ? Semplice , è un fil che perde tutto il realismo a cui i due precedenti film ci avevano abituato e perde realismo a causa di una sceneggiatura piena di forzature e banalità nelle situazioni e nei dialoghi , difetti enormi che non si possono non vedere se non per fede cieca o vera ciecità .
I DIALOGHI : si dividono in due tipi , quelli da fumetto e quelli messi per giustificare scene senza senso ma senza risultato ( attenzione al primo incontro Blake - Bruce : pippone assurdo per giustificare un fatto assurdo che serve alla trama ) ed attenzione alle battutacce da strisce a fumetti degli anni '40 ;
TRAMA: va avanti grazie a tantissimi deus ex machina , dove qualcosa accade perchè deve accadere , piani che riescono per una serie infinita di coincidenze , fatti inspiegabili che succedono per predestinazione ;
ora senza spoiler è impossibile far capire cosa intendo ma quando lo guarderete vedrete come lo spettatore viene preso in giro sperando che giustifichi qualunque evento gli verrà mostrato ,
personaggi assolutamente inutili e buttati nel cesso ,compresi i cattivi , un montaggio assolutamente confuso, coreografie di lotta brutte e fuori dal personaggio , insomma , un vero e proprio fallimento di quello che credevo sarebbe stato un film fantastico . Solo vedendolo con attenzione capirete . voto 5 ( TRANSFORMERS 3 )
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rainsaint
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martedì 28 agosto 2012
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il cavaliere oscuro risorge
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Con Il cavaliere oscuro-il ritorno, l’acclamato regista britannico Christopher Nolan fa scorrere i titoli di coda su un’epopea che ha accompagnato gli appassionati del genere e il grande pubblico fin dal 2005. Milioni di dollari di incasso e due precedenti capitoli che sono due capolavori del cinema di genere e non solo, non potevano non far crescere il desiderio di un’epica conclusione della trilogia che ha rivoluzionato il cinecomics e il cinema in generale. Il cavaliere oscuro-il ritorno, conoscendo i suoi "precedenti", essendo abituati ai virtuosismi dei suoi autori in fatto di sceneggiature originali e sorprendenti, rimanendo sempre stupiti dall’abilità alla regia del suo creatore, non poteva non rivelarsi un film imponente, permeato in toto da un vibrante realismo e dai toni cupi che solo i film di Nolan possiedono.
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Con Il cavaliere oscuro-il ritorno, l’acclamato regista britannico Christopher Nolan fa scorrere i titoli di coda su un’epopea che ha accompagnato gli appassionati del genere e il grande pubblico fin dal 2005. Milioni di dollari di incasso e due precedenti capitoli che sono due capolavori del cinema di genere e non solo, non potevano non far crescere il desiderio di un’epica conclusione della trilogia che ha rivoluzionato il cinecomics e il cinema in generale. Il cavaliere oscuro-il ritorno, conoscendo i suoi "precedenti", essendo abituati ai virtuosismi dei suoi autori in fatto di sceneggiature originali e sorprendenti, rimanendo sempre stupiti dall’abilità alla regia del suo creatore, non poteva non rivelarsi un film imponente, permeato in toto da un vibrante realismo e dai toni cupi che solo i film di Nolan possiedono. Invece, difficile a credersi, Il cavaliere oscuro non risorge, semmai si alza in piedi a fatica. Molti purtroppo sono i difetti di un film che aveva tutte le carte in regola per affermarsi e far gridare al capolavoro. Sono passati otto anni dalla sconfitta del Joker e dalla morte del procuratore distrettuale di Gotham Harvey Dent. Gotham vive un periodo di pace sociale grazie al decreto Dent, un provvedimento che ha di fatto sconfitto la criminalità organizzata della città. Batman (Christian Bale) è scomparso nel buio prendendosi sulle spalle la colpa per gli omicidi di Harvey/Due Facce e il commissario Gordon (Gary Oldman) regge il gioco e la menzogna a fin di bene. Bruce Wayne vive isolato e preso dagli acciacchi in un’ala secondaria di Wayne Manor ricostruita, ospitando feste commemorative in onore del defunto procuratore. Tutto questo finchè non si presenta una nuova minaccia a turbare i sonni degli abitanti di Gotham: si tratta di Bane (Tom Hardy), un violento mercenario affiliato alla Setta delle Ombre le cui intenzioni sono quelle di distruggere la città e realizzare i piani di dominio del mondo del suo vecchio mentore Ra's al Ghul (Liam Neeson). Il film risulta lento nei primissimi minuti, ma mai pesante, in quanto i dialoghi sono ben calibrati e ogni personaggio si impone a modo suo sullo schermo ogni volta che vi compare rivelando egregiamente la sua psicologia. Molte sono le frasi "d'effetto" che danno al film quel tocco epico di cui necessita. Davvero ben ideate e realizzate le lunghe e articolate, nonché altamente spettacolari, scene d’azione, nelle quali il regista mostra il meglio di sé pur non avendo grande esperienza realizzativa come altri suoi illustri colleghi. Gli effetti speciali e visivi appagano pienamente, benchè il montaggio risulti un tantino scattoso e insicuro. I personaggi risultano caratterizzati e presentati alla perfezione, in modo particolare Bane per quanto riguarda il suo passato da recluso e le motivazioni che lo spingono ad agire. Infine la colonna sonora, realizzata dal maestro Hans Zimmer, è in grado di catapultare lo spettatore nel vivo dell’azione grazie al suo alto tasso di epicità e violenza espressiva. Che cosa c’è, dunque, che non funziona? Sono numerosi piccoli dettagli che, pur apparendo insignificanti, presi insieme fanno crollare paurosamente il livello generale del film. L’aggiunta di nuovi personaggi (Blake, Selina, Miranda Tate, Foley ecc...) non è brillante, anzi non rende giustizia ai protagonisti e all’antagonista, che si vedono derubati di minuti preziosi di comparsa sulla scena. Il giovane poliziotto Blake (Joseph Gordon Levitt)è davvero troppo presente sulla scena in rapporto al suo effettivo coinvolgimento e alla sua importanza nella storia, escludendo il finale del film in cui a diritto assume il ruolo che gli spetta. Selina Kyle (Anne Hathaway) fatica molto ad inserirsi nella storia. Miranda Tate/Talia al Ghul (Marion Cotillard) d’altro canto si ritrova per troppo tempo ai margini della vicenda per poi assumere a pochi minuti dall’epilogo un ruolo predominante, tanto da far scuotere la testa allo spettatore che vede Bane farsi soffiare il ruolo di antagonista principale. E ancora, poco Gordon, costretto su un letto d’ ospedale per buona parte del film; poco Lucius Fox (Morgan Freeman); poco Alfred (Michael Caine), che inspiegabilmente a metà film abbandona il suo padrone e protetto; e soprattutto poco Batman: difficile spiegare esattamente il perché, ma alla fine del film si ha come la sensazione di non averlo visto abbastanza, nella fiumana di personaggi che fanno capolino davanti alla telecamera del regista. Infine una nota di amarezza merita di essere spesa per Bane: a fatica si guadagna il rispetto che si confà ad un vero antagonista e, non appena riesce a farsi temere, viene liquidato bruscamente con una morte tutt'altro che gloriosa e tutt'altro che degna di un villain che si rispetti, per lasciare spazio a Talia in un finale che di fatto, come portata epica, non le appartiene. La trama è ben congegnata, la storia è auto conclusa e risponde a tutti i quesiti che apre, anche se in alcuni momenti non brilla per originalità. I dialoghi risultano meno incisivi di quelli de Il cavaliere oscuro, risultando talvolta troppo articolati e poco fluidi nel ricercare a tutti i costi la frase o il concetto memorabile. Alcune scelte di sceneggiatura tuttavia risultano difficili da accettare e viene così a mancare leggermente, ma inesorabilmente, quel connotato realistico e originale che ha contraddistinto i precedenti due film: Blake che scopre l’identità segreta di Batman attraverso uno sguardo risulta davvero poco credibile e banale; Alfred che, raccontando le sue vacanze in Italia nel periodo in cui Bruce vagava eremita per il mondo, arriva a nominare l’amaro Fernet Branca, cosa perfettamente evitabile che suscita anche un riso amaro quanto il liquore; tutti i poliziotti di un’intera città bloccati nelle gallerie della metro non è credibile; Bruce Wayne pieno di acciacchi ricorre a un tutore per camminare e successivamente, pur non avendolo, ritorna ad essere meglio di prima. Il cavaliere oscuro-il ritorno non brilla di originalità e perde in realismo, ma guadagna a tutti gli effetti in contenuto. Dopo aver avuto a che fare con la paura nel primo capitolo e con la follia nel secondo, in questo terzo capitolo Batman deve affrontare il peggiore fra gli elementi che compongono l’animo umano: la violenza, e non solo quella fisica, ma anche quella sociale. Bane si manifesta non solo come "male assoluto", ma anche come sobillatore delle masse, incitandole a soverchiare le autorità. È qui che l’originalità dei Nolan tocca il suo apice: per la prima volta si arriva quasi a parteggiare per il "cattivo" che promette di cambiare il sistema radicalmente, e si arriva a non comprendere del tutto un eroe che si ostina a difendere coloro che non meritano di essere difesi, funzionari corrotti e indifferenti ai bisogni della cittadinanza. Ma ecco che si accende prontamente la spia che ci avvisa di tornare nei ranghi: l’idea è quella giusta, i mezzi non lo sono. È questo il messaggio intrinseco del film, il quale sembra impersonare il bisogno della società in cui viviamo di poter contare su un eroe che, lasciata da parte la sua natura corruttibile di uomo, si possa ergere a simbolo della comunità, esattamente come accade nell epilogo del film. Il finale tuttavia non esalta al massimo lo spettatore: avrebbe potuto essere diverso e avrebbe potuto lasciare quel poco o quel qualcosa in sospeso come solo i finali di Nolan riescono a fare, ma probabilmente la necessità (non oserei dire fretta) e la voglia di concludere hanno fatto optare per un epilogo più semplicistico, scelta in fin dei conti comprensibile e accettabile con riserva. Il cavaliere oscuro-il ritorno è indubbiamente un film possente, coinvolgente, epico e squillante nelle sue sequenze più vive, una degna conclusione di una silloge di film che, pur essendo "oscura", è fra le più brillanti degli ultimi anni. Purtroppo però il film lascia insoddisfatti. Si poteva fare non di più, 164 minuti sono adeguati per un film di questa portata e importanza, ma meglio. Forse a causa dell’imponenza stessa del film, o forse della sua indubbia difficoltà realizzativa, o delle elevate aspettative a riguardo, o ancora della difficoltà a misurarsi con l’ indubbiamente straordinario Il cavaliere oscuro, Il cavaliere oscuro-il ritorno conclude degnamente questo capitolo di storia del cinema, ma lascia un certo sapore di amaro in bocca all’uscita della sala che non ha affatto il gusto di un bicchierino di Fernet Branca.
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bartleby corinzio
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lunedì 27 agosto 2012
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nero più del nero
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La mia prima esile, umile, gioviale impressione è che The Dark Knight Rises sia un film complesso, per quanto non completamente riuscito. Se ne Il Cavaliere Oscuro la cupezza generale veniva, paradossalmente, addolcita dallo strepitoso Joker di Heath Ledger, in questo terzo capitolo l'oscurità cala completamente su Gotham; vale a dire su quello che simboleggia, in qualche modo: il sociale attuale e il suo pessimismo realista. Gotham è la "città appestata", ove la precauzione consiste nella chiusura in toto della città, l' "interdizione ad uscire sotto pena della vita".
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La mia prima esile, umile, gioviale impressione è che The Dark Knight Rises sia un film complesso, per quanto non completamente riuscito. Se ne Il Cavaliere Oscuro la cupezza generale veniva, paradossalmente, addolcita dallo strepitoso Joker di Heath Ledger, in questo terzo capitolo l'oscurità cala completamente su Gotham; vale a dire su quello che simboleggia, in qualche modo: il sociale attuale e il suo pessimismo realista. Gotham è la "città appestata", ove la precauzione consiste nella chiusura in toto della città, l' "interdizione ad uscire sotto pena della vita". Sulla scorta del 17° secolo, per capirci, laddove "per veder funzionare le discipline perfette, i governanti postulavano lo stato di peste" (lo dice Foucault mica io e mica pizza e fichi). Nel film, Bane esercita questa forma di potere. Un fine idealistico radicale e terrorista. Da un'altra parte (e non è spoiler in quanto lo si vede chiaramente nel trailer) l'uomo che tende a mascherarsi ricerca la rinascita in una sorta di panopticon, struttura ambivalente, significativa oltremodo.
Film nero come il pipistrello, stupendamente girato, perfettamente coreografato, solido come la potenza muscolare di Bane. La maestria della sua realizzazione fa, a mio avviso, quasi perdonare alcune pecche nonché leggerezze che rischiano di far scricchiolare immeritatamente l'intera struttura. Si muove, cosa direi peculiare di Nolan, su più livelli e questo giustifica la sua durata (quasi tre ore!). Tom Hardy se la cava alla grande e, come ho letto da qualche parte, si intravede la furia micidiale del Tommy Conlon di Warrior ed è quasi un peccato che debba indossare quella maschera che, nella versione originale, gli conferisce una voce stranissima e sinistra. Nella versione italiana a doppiarlo c'è il buon Filippo Timi, ma quell'accento di Hardy è affascinante e inquietante allo stesso tempo.
Anne Hathaway è la presenza più solare del film, la sua è una catwoman senza eccessi, spigolosa, ironica. E... Be', ora non sto a dare un giudizio sull'intero cast, se no se fa notte e si creerebbe un effetto da pagella calcistica nonché un fastidioso fare spocchioso. E' un film corale ecco, così tagliamo corto. Un film da rivedere certamente, magari in una sala imax, ma pare che in tutta Italy ve ne sia solo una. Un vero peccato. Deve essere spettacolare. Godurie cinefile!
Il capitolo precedente rimane, secondo me, il migliore dei tre, anzi direi che è un gran bel film indipendentemente dal ricollocarlo in una saga pipistrellesca. Questa terza parte è ancora in fase di valutazione e di revisione ma a suo modo sulle prime dico che mi ha colpito. Mi ha colpito e affascinato o viceversa. E' un film triste, triste in loco all'epoca nella quale viviamo. Un film mainstream oscuro, il che di per sé è un'ottima cosa. Forse l'avrei voluto un po' più crudo, più esplicito e anche - in certi piccoli punti - meno ingenuo. Ma direi che in fin dei conti l'attesa è stata ricompensata. Lungi da me fare spoiler (non ne farò) ma è difficile non poter parlare apertamente di alcuni aspetti, di alcune scene che... Ma evitiamo come la peste (per l'appunto) gli spoiler o i bat-spoiler sulla scia dell'incedere del Deshi Basara di Zimmer.
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paulife
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lunedì 27 agosto 2012
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......la volonta' di agire e' tutto!
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DA VEDERE E RIVEDERE. COINVOLGENTE, EMOZIONANTE .... UNICO NEO: NON HO GRADITO IL NUOVO DOPPIAGGIO (ANCHE SE PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE) IN ITALIANO DI LUCIUS FOX. COMPLIMENTI AL TEAM DI NOLAN CHE HA SAPUTO CREARE E SVILUPPARE UNA INDIMENTICABILE TRILOGIA.
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