
|
Ultimo aggiornamento giovedì 20 ottobre 2022
Un focus sul personaggio di Black Adam. In Italia al Box Office Black Adam ha incassato 5 milioni di euro .
CONSIGLIATO NÌ
|
Kahndaq, 2600 avanti Cristo. In una protostoria fittizia, un despota sanguinario sale al trono e schiavizza una larga fetta del suo popolo per estrarre l'Eternium, minerale dai misteriosi poteri. Lo scopo è quello di costruire una corona demoniaca e divenire onnipotente: prima che questo possa avvenire, i Guardiani della Magia - già visti in Shazam! - conferiscono superpoteri divini a uno schiavo ribelle, Teth-Adam, che annienta il re e insieme a lui l'intero palazzo. 5000 anni dopo Adrianna e il figlio Amon conducono degli scavi in cerca della corona di Eternium, ma vengono aggrediti dall'organizzazione criminale Intergang. Presa dalla disperazione, Adrianna invoca lo spirito del Campione Teth-Adam e questo torna sulla Terra, facendo strage dei nemici.
Dwayne Johnson, altrimenti detto The Rock, è uno dei corpi cinematografici più sottovalutati e fraintesi in circolazione. È quasi impossibile non voler bene al suo tentativo sincero di evoluzione attoriale, consapevole dei propri limiti e dei propri punti di forza.
Autoironico e fisicamente insormontabile, era un supereroe dei cinecomics ancor prima che i cinecomics se ne rendessero conto e gli costruissero attorno un film. Il titolo in questione è Black Adam, spin-off di Captain Marvel/Shazam (il personaggio DC del film Shazam!, da non confondere con il Captain Marvel della Marvel) risalente agli anni 40: eroe a tutto tondo, inarrestabile e indistruttibile, collocato nel poco convincente - almeno al cinema - pantheon della DC Comics.
Maglie che stanno strette a The Rock, nonostante il suo carisma riesca sempre ad emergere, insieme alla capacità di rendere cinematografica anche la più ovvia delle espressioni facciali. Con Jaume Collet-Serra, considerato un tempo un quasi-autore, l'attore prosegue un sodalizio inaugurato dal poco convincente Jungle Cruise e Black Adam purtroppo sembra destinato a sperperare quel poco che ancora rimaneva della credibilità del regista spagnolo. Il tentativo di conferire un'identità e un'univocità a Black Adam resta infatti perennemente compresso tra i troppi déjà vu (l'emulazione di Clint Eastwood nella trilogia del dollaro? Ancora?), tra il timoroso corteggiamento al cinema comico-demenziale (come già in Shazam!) e la volontà indomita di elevare la scarsa reputazione del DC Universe.
Sono forze tra loro centrifughe e disgiunte, che non si amalgamano mai in un film dalla struttura incerta, con un incipit lungo e prolisso e uno svolgimento dalle scarse sorprese. Kahndaq vorrebbe ricordare l'Antico Egitto ma nella sua genesi ricalca Wakanda e l'intervento della Justice Society of America propone personaggi - Doctor Fate, Hawkman, Cyclone e Atom Smasher - che hanno una lunga storia fumettistica, ma non ne hanno alcuna su grande schermo e finiscono inevitabilmente per sembrare versioni contraffatte di - rispettivamente - Doctor Strange, Falcon, Tempesta e Ant-Man.
Il donchisciottesco tentativo DC di combattere con la Marvel sul suo stesso campo sembra cieco di fronte all'impatto che oggettivamente l'MCU ha avuto sull'immaginario collettivo. Sembra evidente, solare, ma non per gli strateghi della DC, a quanto pare. Chi ricorderà i personaggi della Justice Society of America a cinque minuti dalla fine della visione? Chi potrà affezionarsi a loro?
Il nobile tentativo di raccontare un altro Medio Oriente e la sua impossibilità di autonomia rispetto all'intervento invasivo (e mai richiesto) dei "protettori" americani potrebbero rappresentare lo spunto centrale di Black Adam, il sottotesto politico che ne giustifica l'esigenza. Ma le velleità affondano in un mare di scazzottate tonitruanti al rallentatore, con computer grafica debordante e in semplificazioni puerili, che spengono le speranze di allegorie politiche anche nei più volenterosi.
Di disarmante ovvietà anche i contributi musicali, con brevi estratti dalle inflazionate "Paint It Black" degli Stones e "Power" di Kanye West, che denotano l'incapacità per Collet-Serra di svincolarsi dall'ovvio. Difficile dire se ci sarà un seguito, come il finale con sorpresa ad uso e consumo dei fan lascia intuire: se così sarà, ci si augura che The Rock possa godere della libertà che merita.