Anno | 2013 |
Genere | Fantascienza, |
Produzione | USA |
Durata | 122 minuti |
Regia di | Ari Folman |
Attori | Robin Wright, Harvey Keitel, Sami Gayle, Kodi Smit-McPhee, Danny Huston, Paul Giamatti Jon Hamm, Michael Stahl-David, Michael Landes, Sarah Shahi, Ed Corbin, Christopher B. Duncan, Evan Ferrante, Frances Fisher, Michal Kahan. |
Uscita | giovedì 12 giugno 2014 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Wider Films |
MYmonetro | 2,97 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 22 ottobre 2014
Viaggio nel futuro di un'attrice la cui carriera è scemata da quando la sua immagine è stata campionata e riutilizzata all'infinito. Ha vinto un premio ai European Film Awards, In Italia al Box Office The Congress ha incassato 19,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Robin Wright vive in un hangar con due figli, di cui uno disabile, il suo agente le procura un colloquio ad alto livello con il dirigente di uno degli studi hollywoodiani più importanti, la Miramount (crasi fittizia tra Miramax e Paramount), durante il quale le viene offerto di diventare la pioniera di un nuovo modo di recitare: cedere tutti i diritti sulla digitalizzazione della propria persona, così che lo studio crei una copia perfetta e virtuale di lei da utilizzare in tutti i film che vuole mentre la vera Robin Wright non dovrà recitare mai più. L'attrice, stimolata dalla brutta piega della sua carriera, accetta.
Vent'anni dopo il mondo è cambiato e quella piccola innovazione è diventata la regola, gli esseri umani si drogano per vedere la realtà diversamente, come fosse un film d'animazione, e così assumere l'aspetto che vogliono. Robin Wright è diventata l'attrice più sfruttata dalla Miramount ma al congresso per il futuro viene fatto un annuncio sconvolgente che scatena una rivolta.
Ari Folman, cinque anni dopo Valzer con Bashir, torna a utilizzare l'animazione in maniera inaspettata e anticonvenzionale, prendendo spunto dal racconto "The Futurological congress" di Stanislav Lem. Stavolta però la sua base del film è live action mentre l'animazione è sfruttata per realizzare una terribile distopia.
Seguendo con una dedizione e una precisione impressionanti le regole del cinema di fantascienza (dominio delle multinazionali, instaurazione di un sistema di soddisfazione dei bisogni epidermici da parte di un'entità dittatoriale, violenza all'ordine del giorno e spersonalizzazione dell'individuo) Folman in realtà realizza la cosa più vicina che possa esserci, in Occidente, ai film di Satoshi Kon come Paprika. La realtà non cambia, sono le persone che vedono tutto animato in virtù delle sostanze chimiche che assumono a darne diversa percezione, e questo ad un livello tale che nessuno sa più come sia fatta la vera realtà, come sia ridotto davvero il mondo. Non ci sono i sogni (anzi ogni tanto ci sono) ma poco ci manca.
A fare la differenza è l'immaginazione incredibile di Folman, la sua capacità di plasmare scenari pseudo realistici, avvitando di poco i loro elementi, di modo che lentamente diventino paradossali e finiscano per dire molto su ciò che viviamo oggi. The congress non fa mistero di essere un film sulla rimozione del passato che mette in gioco con forza in primis la protagonista (introdotta come un'attrice di successo che aveva tutto e l'ha buttato, e che in effetti ha sperimentato moltissimo il motion capture con Robert Zemeckis) e la mania sua e degli altri di mutare l'apparenza, così cancellando il passato e il presente in una costante spinta verso il futuro. Non ogni riflessione è sempre centrata e in più d'un momento Folman è preda della propria fantasia, tuttavia è sempre in grado di realizzare svolte improvvise che aprono squarci di significato.
Non manca la presa in giro di una convention Apple (con l'imbonitore venerato come un dio Reeve Bobs) e le apparizioni disegnate di altri attori noti che avrebbero scelto la via di Robin Wright. C'è quindi molto umorismo eppure la sensazione dominante è uno stordimento lisergico che cerca, pur raccontando una storia, di mettere fuori uso la logica. Non tutto si comprende al volo in The congress e molti sono gli azzardi di senso, ma non è importante. Con un impianto visivo così forte e potente Ari Folman riesce spesso a superare la comprensione razionale da parte del pubblico per puntare direttamente alle emozioni.
THE CONGRESS disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€14,99 | – | |||
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FULL SPOILER! La messa in scena di un mondo fantascientifico del futuro è un pretesto per parlare del mondo oggi. Sopra ogni cosa, questo film tratta della possibile facoltà umana del libero arbitrio! Una attrice famosa ma decaduta, fa contratto con major cinematografica cedendo i diritti di digitalizzazione della sua immagine. Qualche decennio dopo, la major è diventata una multinazionale totalitaria [...] Vai alla recensione »
Dopo l'apprezzato "Valzer con Bashir" Ari Folman, regista israeliano, tenta di stupire ancora, questa volta con uno strano incrocio di live action e film d'animazione di fantascienza. Robin Wright (per i novizi la Claire Underwood di House of Cards) ,interpreta se stessa, ormai alla fine della sua carriera da attrice ad alti livelli.
Robin Wright interpreta Robin Wright, prodotta da Robin Wright. E quando le ricapiterà mai di essere tanto al centro dell'attenzione, mi chiedo? The Congress mi ha ricordato tanto "A day in the life" dei Beatles: una prima parte non eccezionale che propone un tema interessante, quello del futuro del mestiere di attore, che verrà completamente trasformato dei potenti mezzi [...] Vai alla recensione »
L'attrice statunitense Robin Wright (una volta nota come Wright-Penn) interpreta se stessa. O almeno quello che teme di essere: un'attrice prossima alla 50ina e in declino. Con in più due figli a carico di cui uno splendido ma problematico, Aaron. Per questo accetterà dal capo della Miramount Pictures una proposta simile a un patto col diavolo: infatti si impegna a cedere i [...] Vai alla recensione »
A 6 anni di distanza da "Valzer con Bashir",Folman adatta il romanzo di Stalinslaw Lem "Il congresso di futurologia" per riflettere sulla cinematografia disumana di Hollywood(con casa di produzione che rimanda palesemente alla Paramount e alla Miramar),l'inesorabile scorrere del tempo,l'abuso delle immagini e il sopruso sulle stesse,oltre che su coloro da cui provengono.E [...] Vai alla recensione »
In un futuro e in un luogo imprecisati, il cinema è in declino, la potentissima Miramount Pictures assume una soluzione drastica: decide di scansionare gli attori, di appropriarsene, di rendere gli attori un file digitale. E il vero attore cessa di essere un attore. Così la produzione potrà far fare all’attore tutto quello e egli non ha mai fatto o non avrebbe mai voluto [...] Vai alla recensione »
Robin Wright vive con i due figli in un hangar in disuso. L'attrice riceve una proposta dalla Miramount e cioè quella di vendere la propria immagine per sole produzioni fatte a computer senza poter più recitare in nessuna occasione per vent'anni. Ari Folman imbastisce un film tosto e assolutamente sperimentale che si divide a metà tra film e cartoon con una perfetta contaminazi [...] Vai alla recensione »
Ari Folman è certamente uno dei registi e autori di cinema più importanti del nostro tempo: traendo spunto dal romanzo"The Congress"dell'autore polacco(di"fantastico"piùttosto che di"sciience-fiction")stansilav Lem, laico negatore delle derive autoritarie insite anche nel regime capitalista dell'Ovest, oltre che in quelli dell'Est.
Film in cui si racconta di un'attrice famosa (Robin Wright), ormai non più giovanissima ed ormai un pò in declino per ciò che riguarda la sua carriera, a cui la produzione cinematografica propone di vendere la propria immagine al fine di essere riprodotta digitalmente sullo schermo e riuscendo così a fornire al pubblico negli anni futuri un'immagine propria [...] Vai alla recensione »
Il biglietto d’acquistare per “The Congress” è :1)Manco regalato 2)Omaggio 3)Di Pomeriggio 4)Ridotto 5)Sempre “The Congress” è un film del 2013 scritto e diretto da Ari Folman, ispirato dal racconto "The Futurological congress" di Stanislav Lem.Con Robin Wright, Harvey Keitel, Paul Giamatti, Kodi Smit-McPhee, Danny Huston.
Innanzitutto una constatazione: questo film non è stato prodotto da alcuna major (anzi le major in questo film sono il male) e infatti in Italia ce lo vediamo con il binocolo (e in inglese). The Congress è un film affascinante e coinvolgente, con grandissimi attori (Keitel, Wright e Giamatti !!!!), ed è un piacere per occhi e orecchie: la parte animata è un'esplosione di colori e immagini che lascia [...] Vai alla recensione »
Mi sembra che le recensioni di questo film siano tutte un po' autocompiaciute. Con tutta sincerità a me è sembrato un mattone clamoroso. Premetto che mi piace la fantascienza, soprattutto quella non banale e senza trama. Beh, questo non è proprio un film di fantascienza, è più un esperimento alla roger rabbit in chiave allucinogena, solo che le allucinazioni sono [...] Vai alla recensione »
Innanzitutto una constatazione: questo film non è stato prodotto da alcuna major (anzi le major in questo film sono il male) e infatti in Italia ce lo vediamo con il binocolo (e in inglese). The Congress è un film affascinante e coinvolgente, con grandissimi attori (Keitel, Wright e Giamatti !!!!), ed è un piacere per occhi e orecchie: la parte animata è un'esplosione di colori e immagini che lascia [...] Vai alla recensione »
Classico film "piace molto o non piace per niente". Il genere postapocalittico/società degradata=disperazione sociale=droghe chimiche non è certo originale, già avevano ottenuto buoni risultati "strange days" ed "existenz". Però nessuno l'aveva buttata sull'animazione, che in questo caso è davvero bella e rispondente all'immag [...] Vai alla recensione »
Brava e bellissima come sempre, Robin Wright non basta a salvare una pellicola inconcludente e visionaria. Mezzo film e mezzo cartone, questo The Congress non decolla ed annoia dall'inizio alla fine. Una storia troppo assurda, resa in maniera ancor più assurda, personalmente da dimenticare.
Un film interessante e gradevole . Anche la parte a cartoni ,genere che attualmente non mi entusiasma , non è per niente noioso . Robin Wright è molto brava e sensibile . Si può vedere :
Valzer con Bashir non mi aveva convinto, penso di averlo scritto anche su questo sito, ma era stato accolto quale modo innovativo per descrivere la guerra, in una dimensione collettiva ed individuale. Anche stavolta le pretese non mancano, spaziando dall attrice in carne e ossa che diventa cartoon, sino agli scenari futuristici, su cui si discetta da oltre un quarto di secolo.
Lento, personaggi complessi ma appena tratteggiati, vicende poco esplicitata, da intuire. La trama risulta quindi faticosa da seguire, il messaggio che vuole passare emerge solo a tratti, tra un'allucinazione e l'altra. Belle le animazioni, grandi effetti, ma insomma... per decidere se seguire o meno il coniglio bianco meglio scegliere qualcos altro.
Se vi aspettavate un film di fantascienza dopo un breve avvio "classico" (le scansioni tridimensionali e le animazioni al computer di personaggi reali sono già in uso da decenni vedasi ad es.Tom Hanks e presidente Kennedy) sarete catapultati in un cartone psichedelico dai mille colori e niente più .... anzi grafica piatta da Manga Giapponese e privo della sensualità che invece la psichedelia anni '70 [...] Vai alla recensione »
Ari Folman ha lavorato a The Congress per ben quattro anni. Un lungo percorso che l'ha portato alla costruzione di un'opera affascinante e originale, ambientata nella sua parte animata in un mondo colorato, effervescente, nel quale tutti, o quasi, sembrano aver trovato la felicità. Durante la stesura della sceneggiatura, Folman decise di recuperare una sua lettura, il libro "The Futurological Congress" di Stanislaw Lem.
Valzer con Bashir , che nel 2008 segnalò a Cannes il talento emergente di Ari Folman, era un film semi-documentario e a sfondo autobiografico rievocante le incursioni effettuate dagli israeliani nei campi profughi palestinesi in Libano nei giorni caldi del 1982. Ora l'interessante cineasta di Haifa volta pagina e trasmigra alla fiction, rielaborando il fantascientifico Il congresso di futurologia del [...] Vai alla recensione »
Una proposta che Robin Wright sulla soglia degli anta non può rifiutare: vendersi. Meglio, vendere la propria immagine cinematografica a uno Studio, Miramount: opportunamente scansionata, emozioni comprese, l'attrice diventerà eterna, reificata giovane, bella e digitale in tutti i film che la vorranno fare propria. Vent'anni dopo il calco in codice binario, la Wright ricompare in carne e ossa al Congresso [...] Vai alla recensione »
Cartoline da un vicino futuro. Una star in declino (Robin Wright, qui se stessa) si vede spinta dal suo fido agente (Keitel) a firmare un contratto capestro. Per una grossa cifra (suo figlio è malato, ne ha bisogno) cederà tutti i diritti sulla sua immagine a una major che creerà un suo doppione digitale perfetto, destinato a non invecchiare mai e fare ogni possibile ruolo.
A Robin Wright (che impersona se stessa), con carriera in declino e età che avanza, gli studios fanno pervenire un'offerta particolare: comprare la sua immagine digitale, per poi duplicarla in una sorta di clone che reciterà, al posto suo, in eterno. Bizzarro film che mescola vari generi per raccontare, con accusa anche alla mecca hollywoodiana, il mito dell'eterna giovinezza; con sconfinamenti orwelliani. [...] Vai alla recensione »
Hitchcock sosteneva che nei futuro i film sarebbero spariti. A sostituirli, elettrodi sulle tempie, programmati per farci ridere, piangere, rabbrividire senza bisogno di una sceneggiatura e di attori che recitano. Il regista di "Valzer con Bashir" prende l'idea terribilmente sul serio. La intreccia con un racconto di Stanislaw Lem intitolato "Il congresso di futurologia (uscì nel 1970, disegna un universo [...] Vai alla recensione »
Così stellari che svaniscono, i corpi degli attori in futuro prossimo. Fantascienza apocalittica, a sfondo filosofico (col corpo scompare anche il passato), tra live action e animazione fumettistica, è un'avvincente traduzione del romanzo di Stanislaw Lem (lo scrittore che ispirò Tarkovski per "Stalker"). Appena un passo prima della decadenza, la diva Robin Wright è indotta a donare definitivamente [...] Vai alla recensione »
Forse The Congress fa della stranezza allucinata e psichedelica la propria cifra con troppo compiacimento. Ma rimane un oggetto originale nel mare di storie proiettate in un orribile futuro fanta-catastrofico, in particolare per la sua tecnica mista che accompagna i passaggi narrativi da un mondo a un altro con la trasformazione degli attori in cartoni animati (motion capture).