The Congress |
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Un film di Ari Folman.
Con Robin Wright, Harvey Keitel, Sami Gayle, Kodi Smit-McPhee, Danny Huston.
continua»
Fantascienza,
durata 122 min.
- USA 2013.
- Wider Films
uscita giovedì 12 giugno 2014.
MYMONETRO
The Congress
valutazione media:
2,96
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tutto ha un senso...e tutto è nella nostra mentedi veritasxxxFeedback: 7044 | altri commenti e recensioni di veritasxxx |
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lunedì 16 giugno 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Robin Wright interpreta Robin Wright, prodotta da Robin Wright. E quando le ricapiterà mai di essere tanto al centro dell'attenzione, mi chiedo? The Congress mi ha ricordato tanto "A day in the life" dei Beatles: una prima parte non eccezionale che propone un tema interessante, quello del futuro del mestiere di attore, che verrà completamente trasformato dei potenti mezzi tecnologici (non ci sarà più bisogno di attori in carne e ossa perchè tutto sarà riproducibile al computer), e una seconda parte che si tuffa nel delirio surreale-psichedelico di un mondo virtuale a cartoni animati. Il progetto è sicuramente ambizioso e il primo impatto con l'allucinato Miramount Hotel vi sorprenderà, ma non per molto. Infatti la visione orwelliana del futuro prossimo e gli occhi tristi della bella Robin (molto più espressivi nella sua versione animata) dopo un po' comincerà a pesare sulle vostre giovani coscienze, inducendo un provvidenziale sonno liberatorio. Ma perchè il futuro deve essere sempre così alienato e catastrofico? È vero, la cultura dominante attuale è quella del "tutto e subito" e "il mio migliore amico è il mio cellulare" e le cose non andranno sicuramente migliorando nei prossimi venti o quaranta anni, ma il film progredisce troppo velocemente nel trattare temi tanto complessi. Non appena vi sarete adattati ad un concetto già non semplice come quello dell'eterna giovinezza digitale e di una vita virtuale dove chiunque può essere ciò che vuole e vivere i sogni più ambiziosi, la storia procede oltre come se gli sceneggiatori si fossero costantemente domandati "ma cosa succederà quando ANCHE QUESTO sarà la nuova normalità?". Il risultato è che molti spettatori rimarranno indietro nella comprensione di concetti così complicati e neanche io temo di aver afferrato tutto, pur avendo visto il film due volte. Comunque sia, un bello smacco alle storielline preconfezionate di Hollywood. Peccato che in sala ci fossero solo cinque persone, e due siano uscite prima della fine. Forse si saranno domandate quale fosse il senso del film. "Tutto ha un senso...e tutto è nella nostra mente". "E dall'altra parte, c'è la verità". Cruda e inesorabile, come la vecchiaia.
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