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Far East Film Festival 26. A Udine 75 film da 11 paesi. Una selezione tornerà anche in streaming su MYmovies

Presentato il grande programma dell’evento al via il prossimo 24 aprile.

martedì 26 marzo 2024 - Far East Film Festival

Ci sono molti modi per iniziare un racconto. E il racconto del Far East Film Festival 26 inizia parlando il linguaggio dei numeri. Quest’anno la community fareastiana potrà ammirare 75 film (47 in concorso, 28 fuori concorso) provenienti da 11 paesi. Più esattamente, 15 world premiere (incluse quelle dei classici restaurati), 24 anteprime internazionali, 19 anteprime europee e 13 anteprime italiane. 

Il desiderio (ma anche la curiosità, la necessità, l’obiettivo) di cercare nuove narrazioni e nuovi narratori è il cuore pulsante del FEFF. Se, lo scorso anno, il festival ha documentato le conseguenze culturali e commerciali post-pandemiche, disegnando una mappa che toccava 14 paesi dell’Asia, quest’anno documenterà i segnali di un’industria generalmente in ripresa, in movimento, animata da espressioni artistiche e da artisti che spesso rappresentano (e simboleggiano) una cesura tra “prima” e “dopo”.

Atteso a Udine dal 24 aprile al 2 maggio, nel quartier generale storico del Teatro Nuovo e negli spazi del Visionario, il Far East Film Festival 26 darà vita a una full immersion lunga 9 giorni (proiezioni dalla mattina alla sera, talk, rassegna stampa live quotidiana, dive e divi che sfilano sul red carpet, senza ovviamente dimenticare gli itinerari industry di Focus Asia, gli itinerari giornalistici di Bambù, gli itinerari didattici del FEFF Campus) e colorerà d’Asia il cuore della città (sono oltre 100 gli eventi tematici in programma). Una selezione dell' enorme programma sarà disponibile in streaming su MYmovies grazie a un’iscrizione a MYmovies ONE
 

Uno degli eventi più attesi è quello che vedrà protagonista Zhang Yimou: due Leoni a Venezia, di un Orso a Berlino, di un Grand Prix a Cannes, tre candidature agli Oscar. Un gigante che giovedì 2 maggio, sul palco del Teatro Nuovo “Giovanni da Udine”, il Far East Film Festival 26 premierà con il Gelso d’Oro alla Carriera. Il FEFF, nel corso del tempo, ha descritto più volte le sfumature dello sguardo di Zhang Yimou e quest’anno lo farà presentando tre titoli: il thriller Under the Light e le versioni restaurate di Vivere! e di Lanterne rosse (la proiezione speciale di Vivere! aprirà la Closing Night, subito dopo la cerimonia di consegna del Gelso d’Oro). Zhang Yimou sarà inoltre protagonista di una masterclass mercoledì 1° maggio. 

Quest'ultimi film restaurati saranno presentati al FEFF in world premiere alla presenza del leggendario produttore taiwanese Chiu Fu-sheng a cui verrà consegnato il Gelso d’Oro alla Carriera

L’Opening Night di mercoledì 24 aprile viaggerà tra la Cina e la Corea del Sud con due anteprime internazionali. Il compito di aprire il sipario toccherà a YOLO, il campione d’incassi che porta la firma della famosa attrice comica Jia Ling (qui impegnata nel doppio ruolo di regista e di protagonista). È l’adattamento del cult giapponese 100 Yen Love e ruota attorno a una donna che, in modo del tutto inatteso, darà una svolta alla propria vita indossando i guantoni da boxe. Il secondo titolo della serata, Citizen of a Kind della regista Park Young-ju, è invece un’irresistibile action comedy che ruota attorno a una mamma single, disoccupata e vittima di fishing. 
 


Citizen of a Kind è la divertente storia di una donna che, spalleggiata da un gruppo di amici, dovrà evitare gli ingranaggi di una pericolosa organizzazione criminale.

Grande spazio anche all’onda giovane dell’Asia che vede in prima linea Nick Cheuk: classe 1988, gavetta d’alta scuola con Dante Lam e Wilson Yip. La sua opera prima, Time Still Turns the Pages, rappresenta il coronamento di un sogno e racconta di quanto sia difficile per un bambino affrontare la competizione in famiglia, a scuola, nella vita.È una giovane autrice anche Zhang Yudi, che vive a Pechino, ha studiato negli Stati Uniti e scrive e dirige assieme a un team di sole donne. The Midsummer's Voice è un film dove si racconta, delicatamente, la storia di un ragazzino innamorato dell’opera cinese. 

Punta invece sui colori dei sentimenti e della nostalgia il romantic drama 18x2 Beyond Youthful Days, sorprendente coproduzione fra Taiwan e Giappone. A proposito di sentimenti, strizza l’occhio a tanto cinema francese l’opera prima Mimang del coreano Kim Taeyang: i dialoghi e le battute rendono le strade di Seoul romantiche quasi quanto le strade di Parigi! C’è ben poco romanticismo, invece, nel futuro distopico di Motion Picture: Choke, il primo (e unico) film muto giapponese di fantascienza prodotto finora! 

Com’è successo in Italia con la micidiale sequenza Barbie-Oppenheimer-C’è ancora domani, il cinema ha bisogno di grandi incassi per lasciarsi dietro le spalle l’incubo della pandemia. Emblematico, in questo senso, il caso della Corea del Sud. Nonostante un pessimismo che sfiorava il disfattismo, ha portato due titoli a superare i 10 milioni di spettatori: 12.12: The Day di Kim Sung-su, thriller politico ambientato sullo sfondo del golpe militare del 1979, e un eccezionale horror con demoni, Exhuma, interpretato dal grandissimo Choi Min-sik. Entrambi i film saranno presentati al FEFF e al FEFF ritorneranno anche entrambi i registi!

Graditissimi ritorni saranno anche quello di Shiraishi Kazuya, con lo spettacolare samurai movie Goban-giri, quello di Jun Lana, con la divertente commedia degli equivoci LGBT filippina Becky & Badette, quello di Norris Wong, con il film musicale The Lyricist Wanna Be, e quello di Nick Cheung, l’inimitabile attore hongkonghese alla sua seconda regia: Peg O'My Heart, affascinante e anarchico horror-thriller sulle strade dell’ex colonia britannica.

Restando ancora sulle strade di Hong Kong, ecco il mago Herman Yau, a Udine con due action: Moscow Mission (cinesi e russi decidono di allearsi per annientare un banda di ladri sulla Transiberiana!) e Raid of the Lethal Zone, dove gli interventi della polizia vengono complicati da una violenta e spettacolare alluvione. 

E poi? E poi non dimentichiamo l’epica reunion di Tony Leung Chiu-wai e Andy Lau! Se Infernal Affairs è il cult che tutti veneriamo, e che il FEFF ha regalato al suo pubblico nel 2003, adesso è tempo di sognare ancora: ecco The Goldfinger, splendido crime thriller che porta la firma di Felix Chong.

Altro grande protagonista sarà Don Lee, la cui consacrazione è arrivata con una saga poliziesca aperta nel 2017 con The Outlaws di Kang Yun-sung, presentato a Udine nel 2018, e che ha poi generato tre capitoli pullulanti di cazzotti e di fragore action: The Roundup (2022), The Roundup: No Way Out (2023) e, adesso, The Roundup: Punishment, prontissimo ad affrontare il pubblico del FEFF 26. Ma non è tutto: per la gioia del fandom italiano, infatti, la Tucker Film ha deciso di acquistare l’intera quadrilogia.

Far East Film Festival 26 ha inoltre scelto di portare avanti Greatest Hits from ‘80s e ‘90s, un appassionante racconto iniziato l’anno scorso. Cos’e successo in Oriente tra la fine degli anni Ottanta e l’alba del nuovo millennio? Com’era, al tempo, lo scenario del cinema coreano, oggi cosi amato e frequentato dal pubblico occidentale? Come ha preso forma il terreno fertile da cui sono germogliati i filmmaker giapponesi? Insomma: com’era il FEFF prima del FEFF? La retrospettiva messa a punto per la ventiseiesima edizione risponderà a tutte le domande attraverso una selezione di 14 titoli


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