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Sandra Milo, una donna che ha vissuto molte vite

Estroversa, simpatica, disponibile, forse ingenua, a 90 anni sapeva ancora dare spettacolo. Di Pino Farinotti.
di Pino Farinotti

Sandra Milo (Elena Liliana Greco) 11 marzo 1933, Tunisi (Tunisia) - 29 Gennaio 2024, Roma (Italia).
martedì 30 gennaio 2024 - Celebrities

Attrice e donna importante. Non c’è dubbio. Sandra Milo ha fatto cinema partecipazione per tutta la vita. Con la sua presenza, oltre che sui set in infiniti talk e rubriche del piccolo schermo anche in età avanzata, ma sempre imponendo il suo volto, il suo corpo e la sua simpatia. Ha vissuto molte vite come attrice e come donna. Sempre nel segno delle sintesi alla quali occorre riferirsi quando si ricorda un personaggio così, la cosiddetta memoria di getto, “involontaria”, richiama la parte di Carla, l’amante di Guido Anselmi in , corre l’anno 1963. La citazione vale perché Guido nel film è l’alter ego di Federico Fellini e Sandra-Carla era l’amante di entrambi. E Sandra, nelle sue ospitate non finiva mai di ribadirlo: “Ci siamo amati per diciassette anni". 
Se fai parte dell’arte di Fellini, insieme ad attrici come Giulietta Masina, Claudia Cardinale e Anita Ekberg naturalmente, è chiaro che le vie del cinema ti sono tutte spianate. Certo con merito, non solo del grande maestro. Ma Sandra arrivava a Fellini dopo essersi imposta ed essere stata apprezzata da altri registi del massimo profilo. Per esempio da un Rossellini che le aveva assegnato il ruolo, che ricoprirà spesso, della prostituta Olga ne Il generale della Rovere (1959), accanto a Vittorio De Sica.  
E poi i francesi. Jacques Becker e Autant-Lara la chiamano per due titoli che si fanno ricordare: Le avventure di Arsenio Lupin (1957) e La giumenta verde. Ma nel 1960 è il cinema italiano ad accorgersi di lei e a collocarla come modello fondamentale di quella grande stagione italiana che furono gli anni sessanta. Antonio Pietrangeli le assegna il ruolo di Lolita, la prostituta in Adua e le compagne (1960). Al fianco di artisti come Simone Signoret, Emmanuelle Riva e Marcello Mastroianni, Sandra si dimostra alla loro altezza. Pietrangeli, tre anni dopo, le offre un’altra chance, impegnativa in La visita, e ancora una volta Sandra lascia un segno importante.    
In quello stesso anno approda dunque a Fellini che la richiamerà, nel 1965, nel visionario Giulietta degli spiriti. Dove la Milo risolve quel ruolo non semplice – una prostituta a cui non manca la fantasia-dimostrandosi attrice completa.  

Da quel momento la sua carriera si articola e tocca tutti i ruoli e tutti i progetti.
Diventa conduttrice televisiva collaborando anche con Gianni Minoli, un inventore di televisione
. Appare naturalmente in molti altri film fino alla fine del decennio “sessanta”. Da ricordare sono Le voci bianche (1964) di Festa Campanile e L’ombrellone (1966) di Dino Risi.

Sandra Milo è sempre stata un carattere irrequieto e curioso, pronta a tutte le esperienze. E così non poteva mancare la politica. Di idee socialiste fu, giovanissima, molto vicina a Pietro Nenni e poi a Bettino Craxi, col quale coltivò un’amicizia molto intima, alla… “Fellini”. 

Estroversa, simpatica, disponibile, forse ingenua, Sandra, chiamata e sollecitata dai conduttori, a quasi novant’anni sapeva ancora dare spettacolo.  
 


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