Il film di Vinterberg racconta il senso dell'attesa. E naturalmente l'altra faccia della medaglia, l'impotenza. Presentato alla Festa del Cinema di Roma e prossimamente al cinema.
di Claudia Catalli
Il 10 agosto del 2000 il Kursk, sottomarino russo a propulsione nucleare, intraprende la prima esercitazione con 118 marinai. Il siluro a bordo si surriscalda più del previsto ed esplode a sette minuti dal lancio. Segue un'altra esplosione, il sottomarino affonda nelle acque del Mare di Barents e i 23 superstiti, marinai e amici insieme, lottano fino alla fine per sopravvivere.
Il versatile cineasta danese Thomas Vinterberg non cessa mai di stupire. A sei anni dal film candidato all'Oscar Il sospetto, e a dieci da quel Festen che fu premiato a Cannes, firma adesso l'adattamento cinematografico di 'A Time to Die' di Robert Moore, sostenuto e prodotto da Luc Besson.