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Julianne Moore: «Ho avuto la fortuna di avere guide eccezionali»

Dal Giffoni Film Festival, dove ha ricevuto il premio Truffaut, l'attrice americana parla dei grandi registi con cui ha lavorato, da Robert Altman a George Clooney.
di Paola Casella

Julianne Moore (Julie Anne Smith) (63 anni) 3 dicembre 1960, Fayetteville (Arkansas - USA) - Sagittario.
lunedì 17 luglio 2017 - Incontri

"Il compito di un regista è quello di prendere per mano gli attori e gli spettatori per guidarli attraverso il suo film. E io ho avuto la fortuna di avere guide eccezionali". Julianne Moore, che ha appena ricevuto il Premio Truffaut al Giffoni Film Festival, ci ha raccontato i suoi registi preferiti fra quelli con cui ha lavorato e lavorerà.

Robert Altman (America oggi e La fortuna di Cookie)
"Robert è il motivo per cui sono diventata un'attrice. Da ragazza guardavo moltissima televisione ma seguivo poco il cinema, finché non mi sono imbattuta nel suo Tre donne. Dentro di me si è accesa una lampadina, ho capito che cosa volesse dire essere un autore con la capacità di farti entrare completamente nel suo immaginario. Da quel momento ho desiderato diventare un'attrice e lavorare con lui, ma non credevo davvero che avrei avuto questa fortuna".

Robert Altman mi ha vista in teatro recitare Zio Vania e mi ha chiamata per un provino ed è diventato il faro di tutta la mia carriera. Robert pensava che tutti fossero perfetti nelle loro imperfezioni, era un grande osservatore e un ancor più grande estimatore della natura umana.

Paul Thomas Anderson (Boogie Nights, Magnolia)
"Paul è un grandissimo estimatore di Altman, e sono convinta che le sue sceneggiature siano espliciti omaggi all'idea di cinema che aveva Robert. La differenza è che le regie di Paul hanno una qualità più teatrale, quasi iperrealistica, mentre Robert era di un realismo assoluto. Ma condividono lo stesso amore profondo per il genere umano e la stessa pietas per le umane debolezze".


In foto Julianne Moore.
In foto Julianne Moore.
In foto Julianne Moore.

Todd Haynes, (Safe, Lontano dal paradiso, Io non sono qui e La stanza delle meraviglie)
"Todd è un'anima speciale con cui ho formato una partnership artistica straordinaria. La sua è una voce personalissima, e questo era evidente fin da quando mi ha fatto leggere la sua sceneggiatura per Safe. Era scritta così bene che ho scommesso che sarebbe stato in grado di portarla sullo schermo con successo, anche se raccontava una storia davvero insolita. Ha un punto di vista specifico, ma fa in modo che possa essere capito da tutti, e riesce a creare una profonda empatia anche con i personaggi più lontani dall'esperienza dello spettatore".

George Clooney (con cui Moore ha appena finito di girare Suburbicon, il suo nuovo film da regista)
"George è generoso e pieno di vita. Sul suo set c'era un'atmosfera rilassata e divertente".

La dote migliore di George Clooney? Sa circondarsi di persone di talento, non solo gli attori ma anche ogni singolo componente della troupe, che lui sceglie personalmente, fior da fiore. E tutti gli dicono di sì non solo perché vogliono lavorare con lui, ma perché vogliono proprio compiacerlo.
Julianne Moore

Bart Freundlich (I segreti del cuore, World Traveler, Uomini & donne)
"Leggendo il copione del primo film che abbiamo girato insieme ho pensato: questo sì che è un autore interessante. Mi piaceva così tanto che... l'ho sposato".


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