Advertisement
Il sacco di Roma: da Alarico a 007

ONDA&FUORIONDA di Pino farinotti.
di Pino Farinotti

In foto un momento delle riprese sul set del nuovo film di James Bond 007 Spectre .

domenica 1 marzo 2015 - Focus

Il titolo in realtà andrebbe completato, in chiave di attualità: il sacco di Roma da Alarico ai barbari olandesi a 007. Due sacchi in una settimana, record per la Storia. Manteniamo il focus sui Visigoti di Alarico. Il re barbaro si era messo in testa di distruggere Roma, siamo all'inizio del quarto secolo. Sconfitto dal generale romano Stilicone, che lo respinse fuori dall'Italia, Alarico che non era uno arrendevole, nel 410 ripassò le Alpi e scese fino a Roma. La assediò, la prese e la distrusse. I "sacchi" si susseguirono e nei secoli la città eterna si vide invasa da Vandali, Goti, Saraceni, Normanni, Lanzichenecchi, fra gli altri. Ma rimase "eterna". Sopravviverà anche a Spectre, il 24esimo episodio della serie di 007, diretto da Sam Mendes, con Daniel Craig per la quarta volta nella parte di Bond, con Monica Bellucci la "girl" di turno. L'esercito della Eon Productions, la casa fondata da Saltzman e Broccoli nel 1961 proprio per la saga di 007 e che da allora si tiene stretta quella miniera di diamanti, ha dunque messo a ferro e fuoco la città. E va detto che Roma non sarebbe la location più adatta a ospitare quel tipo di film. Nelle epoche la città ha ospitato, oltre a quelle italiane, centinaia, produzioni internazionali, decine. Alcuni momenti esemplari, esteticamente, culturalmente "romani", e parlo di grandi nomi, scrittori e attori: Gregory Peck in Vespa con Audrey Hepburn è uno storico fotogramma del novecento: Vacanze romane reca la firma di William Wyler; Tennessee Williams ha scritto La Primavera romana della signora Stones, con una Vivien Leigh che frequenta salotti e "play" della capitale; Orson Welles ha girato Il processo, da Kafka; Tre soldi nella fontana, di Negulesco racconta gli amori di tre americane, il contesto è la mitologica fontana di Trevi. La Versione di Barney, dal bestseller di Mordecai Richler, racconta una Roma "artistica", degli anni settanta. Tutta roba che si addice alla complessa identità di una città lenta e topograficamente complicata, che non offrirebbe teatri compatibili coi format alla 007.

Smoking
Bond, da molti film, non è più quello che indaga, che si prende qualche pausa nelle hall, che seduce le donne secondo smoking e champagne, è un acrobata sempre trafelato, senza umorismo, pochissimo "inglese". La produzione, nei decenni ha dovuto adeguarsi alle regole del cinema, inseguendo i gusti giovanili della fantasy, della robotizzazione e dell'eccesso. I film di Bond li distingui dai vari "mission impossible" solo perché sono più ricchi. Tutto questo è... poco romano, appunto. Infatti la città è esplosa. I camion della produzione, gli apparati delle luci, le comparse, gli elicotteri, l'Aston Martin di Bond e la Jaguar dell'antagonista che devono correre come su una pista di formula uno, hanno costretto i romani a ... cambiare abitudini. Il lungotevere Michelangelo è stato bloccato per giorni, così come il Museo della Civiltà dell'Eur, così come le vie adiacenti al Colosseo e la zona fra corso Vittorio Emanuele e Ponte Sisto. Piazza Trilussa è diventato un set, con transenne che hanno bloccato tutto e i tetti dei palazzi occupati dai fari di scena puntati verso il cielo per illuminare l'elicottero. Scene girate più volte. Naturalmente la televisione ha offerto grandi assist e tutti, soprattutto ai cittadini fermi sulle strade, senza poter andare al lavoro o portare i bambini a scuola. O senza possibilità di parcheggio. E' notorio, il cinema è così, è invasivo e prepotente, ritiene di avere tutti i diritti e le franchigie. Non rispetta nulla. Specie quel tipo di cinema elefantiaco, dove girano tanti soldi. I film di James Bond sono assolutamente cosmopoliti. 007 ha agito davvero in tutto il mondo. Dall'Austria al Brasile, Hong Kong, tanta Africa, Centroamerica, India, Europa tutta, Giappone e Russia. Ribadisco, tutto il mondo. Con una predilezione che apparteneva a Ian Fleming, lo scrittore inventore dell'agente, che possedeva una grande tenuta in Giamaica. A volte l'inserto ha oltrepassato il concetto di pura location per l'azione, ha ricercato anche sul piano artistico, come quando Pierce Brosnan (Il mondo non basta) si cala dal Guggenheim museum di Bilbao, la splendida costruzione di Frank O. Gehry. Ultima citazione: Roma, città d'arte è stata anche più fortunata di Venezia, che ha dovuto subire ben tre invasioni di 007, con altrettanti modelli: Sean Connery è in gondola con Daniela Bianchi sotto il ponte dei sospiri (Dalla Russia con amore); Roger Moore distrugge il museo del vetro di Venini in Moonraker; Daniel Craig in Casino Royale corre e spara praticamente in tutte le calli e i canaletti della città. Venezia è sopravvissuta.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati