Nuova commedia americana
Pellicole con espliciti richiami al sesso, un linguaggio fresco e spontaneo, in tre parole pieno di parolacce. È la nuova commedia americana o, meglio, quella in cui, in un modo o nell'altro, è coinvolto il guru del momento: Judd Apatow. Con l'arrivo nelle sale di Adventureland l'argomento torna di moda, perché l'autore e regista Greg Mottola ha fatto parte della missione Suxbad– Tre menti sopra il pelo che costituisce uno degli esempi più esilaranti del genere "apatowiano". In Adventureland il legame è, per lo più, di ispirazione: i soliti ragazzi americani, questa volta trasportati indietro nel tempo nell'età dell'oro dei 40enni a cui appartengono Apatow e Mottola, gli anni '80. Sta di fatto che ormai, da qualche tempo, sembra esserci il nome di Apatow dietro ogni buona commedia in giro, spesso R-Rated a causa del suo linguaggio spregiudicato. Tutti i migliori attori vogliono lavorare con lui, che ha iniziato con Ben Stiller, passato da Jim Carrey (partecipando alla stesura della sceneggiatura di Il rompiscatole e Dick & Jane Operazione Furto) e chiudendo almeno temporalmente con Jack Black (producendo Anno uno, appena uscito negli States e seppellito dalle critiche); l'ultimo – ma sempre e solo in ordine di tempo – sarà Adam Sandler in Funny people insieme a Seth Rogen e Leslie Mann, moglie di Apatow. Ma quali sono i migliori cinque film apatowiani? Ecco la risposta.

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È il film in cui Will Ferrell e John C. Reilly interpretano una coppia di piloti che dominano il campionato americano Nascar e la cui carriera è compromessa dall'arrivo di un temutissimo collega francese che ha i baffi, l'accento e le battute di Sacha Baron Cohen. I tre non sono certo dei personaggi molto svegli, così, il film si trasforma in una gara al non senso, con dei momenti a dir poco epocali. Tra gli autori c'è lo stesso Ferrell; qui, Apatow produce. Nella prima settimana raccolse circa 47 milioni di dollari ed è, al momento, il secondo incasso di sempre per una commedia, secondo solamente a Una settimana da Dio. Ecco cosa si intende quando alcuni affermano che Apatow ha resuscitato la commedia americana.

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Probabilmente è il manifesto al willferrelismo e il prototipo più elegante della commedia "alla Apatow". Innanzitutto per il cast impressionante che ne fa parte, con dei preziosi cameo di Tim Robbins, Jack Black e Ben Stiller, l'atteso ritorno in grande stile di Christina Applegate, i caratteristi Paul Rudd e David Koechner e le perle di Steve Carell e Vince Vaughn. Se fate attenzione, riuscirete a scorgere lo stesso Apatow, nei panni di un impiegato della televisione mentre Rudd cerca di sedurre la Applegate, e Seth Rogen, nei panni di un cameraman.

Suxbad – Tre metri sopra il pelo
L'emblema della commedia "teen" marcata Apatow. Non mancano certo gli ingredienti: linguaggio fresco e spesso supervolgare a sfondo sessuale, tale da far meritare al film un R-Rated. Ciò non basta a bloccarlo al box office, se è vero che ha incassato 33 milioni di dollari nella prima settimana, che ne ha raccolti 121 complessivamente e circa altri 50 nel resto del mondo. Poi, non mancano i volti cari ad Apatow e Mottola: Michael Cera e Christopher Mintz-Plasse (lo straordinario McLovin, li ritroveremo entrambi in Anno uno), ma anche Bill Hader e Seth Rogen, assolutamente attori feticcio avendo partecipato a tantissimi dei film targati Apatow come Molto Incinta. Il primo lo potremo ammirare anche in Adventureland; il secondo nel prossimo Funny People.

Molto incinta
È il film culto di Judd Apatow, anche se, forse, non il migliore. Prendi una superbella come Katherine Heigl, conduttrice televisiva di successo, e mettila ubriaca a letto con Seth Rogen, 23enne che vive con gli amici, con pochi soldi, sognando di diventare milionario con un sito internet che mostra le celebrità nude. Lei resta incinta e i due, così lontani e diversi, devono venirsi incontro. Il film rivela tutta la sua forza dei dialoghi al limite dell'assurdo e nelle battute fulminanti, mentre si perde un po' nella ricerca di uno spessore nel descrivere le implicazioni morali delle azioni dei personaggi, senza contare, forse, l'eccessiva lunghezza: 129 minuti per una commedia sono un po' troppi.

40 anni vergine
Il titolo la dice lunga sull'argomento del film. Steve Carell è in una delle poche prove effettivamente convincenti da protagonista. È circondato da tanti attori che abbiamo imparato a conoscere nel film di Apatow, come Paul Rudd e l'onnipresente Seth Rogen, e il dato veramente sorprendente è che, malgrado il tema "caldo" - e la garbata campagna italiana ("più aspetti, più sarà duro") - il film ha dei momenti anche eleganti. Notevoli Catherine Keener e Elizabeth Banks.