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Nicolas Winding Refn

Nicolas Winding Refn è un attore danese, regista, produttore, produttore esecutivo, scrittore, sceneggiatore, è nato il 29 settembre 1970 a Copenhagen (Danimarca).
Nel 2011 ha ricevuto il premio come miglior regia al Festival di Cannes per il film Drive. Nicolas Winding Refn ha oggi 53 anni ed è del segno zodiacale Bilancia.

Il tumultuoso danese

A cura di Marco Chiani

Tra i registi danesi della generazione esplosa negli anni Novanta, Nicolas Winding Refn è forse il più irritante e ambizioso, ma anche il maggiormente dotato, coerente e originale, come dimostra un cammino artistico che sembra migliorare di anno in anno.
Nato a Copenhagen nel 1970, studia a New York presso l'American Academy of Dramatic Arts per poi tornare in patria dove, invece di terminare la formazione interrotta prima del conseguimento del diploma, decide di autofinanziarsi il primo lungometraggio, Pusher (1996). Film di gangster rabbioso e colmo di temi difficili trattati attraverso uno sguardo sporco e duro, quest'impressionante esordio racconta la disperata storia di Frank, un piccolo spacciatore che deve trovare un mucchio di soldi da restituire ad un pericoloso boss serbo di cui è debitore. Per alcuni è già una folgorazione, per altri un'esperienza da dimenticare.

Verso il fallimento
Più maturo e risolto del precedente nel suo disegno complessivo, il successivo Bleeder (1999) è, invece, un esperimento a più voci sulle assurde vicende di alcuni personaggi che hanno il loro punto d'incontro in una videoteca dove lavora il commesso interpretato da Mads Mikkelsen: ancora una volta, un'ottica febbricitante e spietata mette in immagini un intreccio folle e privo di speranza con un finale atroce e difficilmente dimenticabile. Almeno nelle intenzioni, il passo successivo di Fear X (2003) avrebbe dovuto segnare il grande salto per un autore già notato dagli spettatori più attenti, ma pur sempre relegato in una nicchia. Scritto insieme a Hubert Selby Jr., questo terzo lavoro delude, invece, per la mole delle ambizioni, il linguaggio irritante, la programmatica confusione drammaturgica e, non ultimo, per un eccessivo debito verso l'universo lynchano. Nonostante la presenza di attori come John Turturro e Deborah Kara Unger, risulta dunque un flop totale al botteghino, mandando in bancarotta Refn, costretto a restituire un milione di dollari alle banche.

Una trilogia criminale
Come reazione al clamoroso insuccesso di Fear X, il danese decide allora di dirigere un sequel di quell'esordio diventato negli anni un "cult", firmando Pusher 2 (2004), cui segue presto anche Pusher 3 (2005). Se il secondo segmento dominato dal personaggio di Tonny (Mads Mikkelsen), uscito di prigione e alle prese con beghe famigliari e giri loschi, può essere considerato l'anello debole della saga, il terzo rende ancora più palese quel tipico barlume di follia - ora trasformato in stile - capace di creare un mondo putrescente e senza speranza con pochi accenni e con un'innegabile volontà di sorprendere anche lo spettatore più smaliziato. Per ragioni di certo più economiche che artistiche, nel 2007, il regista accetta poi di dirigere Miss Marple - Nemesi (2007), uno dei film televisivi inglesi in cui Geraldine McEwan interpreta l'investigatrice creata da Agatha Christie.

I titoli della consacrazione
Dopo le brume inglesi, il ritorno alla natura più selvaggia delle proprie inclinazioni avviene con il potentissimo Bronson (2008), incentrato sul vero Michael Peterson (che si fa chiamare Bronson in onore dell'attore del Giustiziere della notte), considerato uno dei criminali più pericolosi d'Inghilterra. Inizia da qui il periodo maturo del cineasta, ormai giunto ad una forma estetica di invidiabile presa e ad un maggior bilanciamento tra ambizione e risultato che in parte latitava nelle precedenti prove. Interpretato perfettamente da Tom Hardy, coperto da una montagna di muscoli, Bronson è un mattatore, un ultraviolento che ripudia l'omicidio, ma fa di tutto per avere il suo spazio tra i cattivi più temuti del mondo. Il nuovo incontro con l'attore feticcio Mads Mikkelsen produce poi Valhalla Rising (2009), ipnotico, lisergico e danzante mondo barbarico in cui un guerriero guercio, tenuto al guinzaglio, raggiunge una comunità di vichinghi insieme ai quali punta dritto verso l'ignoto: il mito si trasforma in gesto brutale che fa sentire il sapore del sangue, ammutolisce e catapulta lo sguardo in un verde marcio reso magnetico dal trascinante "noise" chitarristico di fondo. Dopo aver ormai colpito allo stomaco e alla testa critica e pubblico, Refn firma Drive (2011), premiato per la regia al Festival di Cannes, in cui il dolore e l'amore si mischiano seguendo la vicenda di un meccanico che di notte guida la macchina per dei rapinatori. Calato in una Los Angeles inedita e diviso in due parti distinte, è un film che divide, comunque vigoroso e imprevedibile, tenero e nichilista come il suo autore.
Torna a Cannes in Concorso nel 2013 con un nuovo film con Ryan Gosling, Only God Forgives, mentre nel 2016 passa a un film al femminile, The Neon Demon (anch'esso in concorso a Cannes), con Elle Fanning nei panni di una modella che si trasferisce a Los Angeles, dove la sua giovinezza e vitalità verranno divorate da un gruppo di donne ossessionate dalla bellezza che faranno di tutto per sottrarle ciò che ha.
Nel 2019 realizza la serie televisiva Too Old to Die Young e nel 2023 Copenhagen Cowboy.

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