La vita di Douglas Kenney, dagli esordi con una rivista universitaria ad Harvard fino alla creazione di un successo multimediale con National Lampoon, che da pubblicazione cartacea fece da modello per la comicità del Saturday Night Live e trasvolò al cinema con l'enorme successo di Animal House. Per molti anni affiancato dall'amico Henry Beard, Kenney scoprì comici come Chevy Chase e John Belushi e si batté con l'editore Matty Simmons e gli studios per difendere la propria voce artistica e quella del suo gruppo. La sua battaglia più difficile fu però quella contro la depressione.

Volevamo raccontare una grande e avvincente storia che mostrasse com'è nata questa sensibilità comica. Di certo è un lavoro diverso da quelli che ho fatto prima, dove cercavo solo di infilare il maggior numero di battute possibile e di limarle fino a renderle efficaci. È stato liberatorio per me poter dire «Ci sono altre sfumature e livelli in quest'opera, ed è tanto un dramma quanto una commedia».

Tratto dalla biografia di Josh Kapp e diretto dal comico David Wain, noto soprattutto per il film e la serie Wet Hot American Summer, questo omaggio a National Lampoon è stato appropriatamente definito anche come una tragedia popolata di comici.

Vanta un cast di tutto rispetto con: Will Forte (Nebraska) e Domhnall Gleeson (Questione di tempo) come protagonisti, affiancati da Matt Walsh (Veep), Natasha Lyonne (Orange Is the New Black) e Joel McHale (Community). Tutto il racconto è incorniciato dalla narrazione della versione anziana di Douglas Kenny, che interviene a commentare e ad alterare la struttura temporale e che soprattutto aggiunge un tono agrodolce all'intera vicenda.