Suburra |
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Un film di Stefano Sollima.
Con Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, Alessandro Borghi.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 130 min.
- Italia 2015.
- 01 Distribution
uscita mercoledì 14 ottobre 2015.
MYMONETRO
Suburra
valutazione media:
3,33
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Niente di nuovodi giulioFeedback: 100 |
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sabato 24 ottobre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Niente di nuovo, niente che valga la pena; due ore ben confezionate dei soliti, perpetui, immortali stereotipi di un'Italia avvinghiata su se stessa. Un film che non dice nulla, non aggiunge nulla, anzi livella ogni carattere fino a farne macchia parossistica, quasi morbosa, appunto scontata, ove ogni personaggio fa esattamente ciò che ci si aspetta. C'è il politico colluso con la celtica al collo che va per prostitute e festini e al solito se ne fotte della magistratura; il delinquente di Ostia, giovane e tatuato, che morde il freno e agogna l'ascesa con la fidanzata tossica; lo zingaro che irrimediabilmente finisce per sequestrare un bambino; l'imprenditore messo alle strette che tradisce tutto e tutti per salvar capre e cavoli; il fascista coperto bene, riciclato nel malafarre, traffichino agganciato al vaticano con l'idelogia nel cuore e la mano sul portafoglio; la piazza che grida Ladri o al più Buffoni. Un copione già visto, un bagno moralizzante senza troppo slancio, anzi un certo senso di stanchezza, di accorto perbenismo che ormai ha poco da dire e ancor meno da mostrare se non la reiterata commedia dei ruoli per cui tutti son corrotti, tutti hanno segreti, tutti chiedono favori o ne fanno, fino alla nemesi becera della piazza, delle fogne che straripano, del papa che rinuncia allo scranno, delle pistolettate sotto casa e del governo che rovina. Inutili lungaggini nei dialoghi, inutili scene di sesso, inutile la sparatoria dentro la Coop, maldestre le musiche. Tutto già raccontato, tutto irreparabilmente identico, fermo, inconsistente, poco approfondito, superficiale analisi di chi nulla intercetta del mondo ma si contenta di elencare e intrecciare vizi e malcostume con frasi fatte e malumori apocalittici.
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