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Berlinale 2013, il giorno di Danis Tanovic tra storia e filosofia

In concorso anche Bille August e David Gordon Green.
di Annalice Furfari

Rooney Mara e Jude Law sul red carpet per Side Effects, in concorso alla 63a Berlinale.
Rooney Mara (39 anni) 17 aprile 1985, New York City (New York - USA) - Ariete. Interpreta Emily Taylor nel film di Steven Soderbergh Effetti collaterali.

mercoledì 13 febbraio 2013 - News

Storie intime di vita che si intrecciano con la storia, passata e recente, di paesi in tensione. È questo il trait d'union della giornata odierna al Festival internazionale del cinema di Berlino. Se ieri sul red carpet hanno sfilato le star americane - Jude Law e Rooney Mara - del nuovo film di Steven Soderbergh, Side Effects, oggi il tasso di glamour sarà inferiore, ma la qualità cinematografica si preannuncia comunque elevata. In concorso è atteso il regista per eccellenza delle guerre slave, Danis Tanovic, che presenterà An Episode in the Life of an Iron Picker, film di denuncia sui problemi sanitari della Bosnia-Herzegovina, paese natale del cineasta di No Man's Land - Terra di nessuno. La storia è quella di una famiglia rom sprovvista di assicurazione sanitaria. Quando la donna, già madre di due figlie, ha una complicazione con la gravidanza che sta portando avanti, è costretta a fare i conti con le storture di un sistema sanitario che non garantisce assistenza a chi non ha i soldi per pagarla. Il dramma in cui precipita questa famiglia è tratteggiato con uno stile intriso di realismo sociale, accentuato dalla circostanza per la quale gli attori non professionisti hanno reinterpretato un episodio che hanno effettivamente vissuto, restituendo una parte del loro coraggio straordinario e dell'infallibile volontà di sopravvivenza.

Altro titolo in concorso è Night Train to Lisbon del danese Bille August. Trasposizione cinematografica del romanzo best-seller di Pascal Mercier, questo film, attraversato da tensioni filosofiche e storiche, narra il percorso di ricerca di Raimund Gregorius (interpretato da Jeremy Irons, affiancato da Christopher Lee, Charlotte Rampling e Mélanie Laurent), un professore di latino di 57 anni che conduce un'esistenza prevedibile e monotona in Svizzera. Per sfuggire alla noia e alla solitudine, il docente parte alla volta di Lisbona sulle tracce di una donna misteriosa che ha conosciuto per caso e di un filosofo portoghese, Amadeu de Prado, che sembrava ossessionato dalle sue stesse domande sullo scopo delle azioni umane e sul potenziale latente di ogni vita. La sua inquieta ricerca per le strade di Lisbona getta progressivamente luce sulla storia di un uomo intelligente e coraggioso, ma contraddittorio, che si scontrò con la dittatura di Salazar. Visioni filosofiche, seppur declinate in chiave molto più leggera, anche nel terzo film in concorso oggi, Prince Avalanche, diretto dal filmmaker americano indipendente David Gordon Green. Remake a stelle e strisce del film islandese Either Way, questa commedia on the road vede Emile Hirsch e Paul Rudd nei panni di due operai molto diversi, costretti a una convivenza forzata lungo una sperduta strada di campagna su cui devono fare manutenzione. Seduttore festaiolo l'uno, fedele e tranquillo innamorato l'altro, rappresentano due visioni del mondo e della vita contrapposte, forse destinate a trovare un insperato punto di incontro.

La famiglia è al centro di due titoli presenti oggi nelle sezioni collaterali. In Berlinale Special vedremo Tokyo Family del giapponese Yoji Yamada, storia di un moderno nucleo familiare che fa i conti con la lontananza dei figli e l'anzianità dei genitori. Il regista omaggia il maestro di cui è stato assistente, Yasujiro Ozu, nel film capolavoro Viaggio a Tokyo (1953). La vicenda è sempre quella di due anziani coniugi della provincia rurale che si recano a fare visita ai figli nella metropoli. Qui scoprono che i ragazzi, ormai adulti, presi come sono dal tram tram quotidiano, non hanno più tempo per i genitori, trattati alla stregua di estranei. L'ambientazione è spostata dal dopoguerra al presente, ma non cambiano le inquietudini di un paese dove il divario generazionale è ancora palpabile, con i giovani in lotta per affermarsi in un mondo molto più confuso e con le cicatrici dello tsunami del 2011 ancora addosso. Altro ritratto familiare in Forum, con Father's Garden - The Love of my Parents di Peter Liechti, in cui un figlio - il regista stesso - scruta una generazione d'altri tempi, quella degli anziani genitori piccolo borghesi.

La sezione Berlinale Special tributerà un omaggio al cineasta tedesco Rosa von Praunheim, che riceverà il riconoscimento Berlinale Camera, attribuito a personalità che hanno dato un contributo unico al cinema e a cui il festival si sente particolarmente legato. Pseudonimo di Holger Mischwitzky, Rosa von Praunheim - scelto in omaggio alle artiste che nel passato si sono appropriate di nomi maschili - è noto come "il ragazzaccio della comunità gay tedesca", autore di film dolenti e provocatori. Nella sezione Panorama vedremo, infine, Kai Po Che!, che riporta alla luce un evento molto sanguinoso della storia indiana, la violenza scoppiata tra indù e musulmani nel 2002, ripercorrendolo come sfondo di un'emozionante storia di amicizia e tradimento, diretta dal regista Abhishek Kapoor, rappresentante della Bollywood più moderna, capace di fondere elementi del cinema tradizionale indiano con un approccio autoriale.

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