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Berlinale 2012, la verità sul G8 di Genova

Oggi la pena di morte secondo Herzog e The Flowers of War di Yimou.
di Nicoletta Dose

Isabelle Huppert al photocall del film Captive di Brillante Mendoza.
Isabelle Huppert (Isabelle Ann Huppert) (71 anni) 16 marzo 1953, Parigi (Francia) - Pesci. Interpreta Therese Bourgoine nel film di Brillante Mendoza Captive.

lunedì 13 febbraio 2012 - News

Il nostro Paese trascina ancora avanti una bruttissima vicenda mediatica e giudiziaria: l'assalto della polizia alla scuola Diaz durante il G8 di Genova. La vicenda non passa inosservata a Berlino dove il film di Daniele Vicari, Diaz – Non pulire questo sangue, ha disturbato molto, ha scosso gli animi con immagini di violenza che si sono dimenticate troppo presto perché, troppo rapidamente, sono rimaste impunite e archiviate. Il film colpisce e conquista perché racconta ciò che si fa fatica ad accettare ma con il quale è indispensabile fare i conti; il regista lo dice chiaro: "una cosa è certa. Il G8 di Genova è stato quello che ha fermato il Movimento. Perché, cosa strana, non solo l'Italia, ma le cancellerie di tutto il mondo sono state solo a guardare quello che era successo, anche se i propri ragazzi erano stati trattati come degli assassini". Senza dietrologie, senza schematismi. E così il cinema diventa veicolo di un'inchiesta civile che non ha ancora avuto un vero e proprio corso giudiziario ma che un festival come quello di Berlino, così attento, soprattutto quest'anno, alle ingiustizie sociali, non poteva lasciarsi sfuggire. Grande successo anche per il documentario dedicato a Bob Marley, Marley appunto, un omaggio al re del reggae che non si inginocchia ma approfondisce il personaggio in tutti i suoi aspetti. Ieri è stata la giornata degli scontri tra politici e manifestanti no-global, delle sonorità di una musica che viene da lontano e della tensione di un gruppo di ostaggi religiosi. Quest'ultimo tema, a Berlino, è stato rappresentato dal film in concorso Captive di Brillante Mendoza, con l'algida Isabelle Huppert nei panni di un'operatrice umanitaria rapita dagli estremisti islamici. Una storia vera che il regista ha voluto raccontare per "fare una denuncia, per portare a conoscenza del mondo quello che accade nel paese di Manila".

Oggi invece è il giorno delle grandi star. Fuori competizione è atteso il dramma storico di Zhang Yimou, The Flowers of War, dedicato alla strage di Nanchino e con protagonista l'americano Christian Bale nei panni di un prete tormentato dalle contraddizioni violente di un conflitto insensato e troppo cruento. Ritorna Léa Seydoux, l'attrice francese già presente a Berlino il 9 febbraio per la serata d'apertura con Les adieux à la reine, oggi nel film franco-svizzero L'enfant d'en haut di Ursula Meier, anche con Gillian Anderson e Jean-François Stévenin. In arrivo anche il dramma sociale di Billy Bob Thornton, Jayne Mansfield's Car che racconta l'attrazione/scontro di due famiglie rivali durante i libertini anni Sessanta. In Berlinale Special invece grande fermento per il secondo lavoro di Werner Herzog dedicato alla pena di morte, Death Row, raccolta di una serie di ritratti, creati attraverso le interviste, di detenuti nel braccio della morte dei penitenziari americani.

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