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Prossimamente al cinema: Da Prince of Persia a Sex and the City 2

Grande varietà nella programmazione di fine maggio.
di Chiara Renda

Azione e tensione
Noomi Rapace - Capricorno. Interpreta Lisbeth Salander nel film di Daniel Alfredson La regina dei castelli di carta.

mercoledì 5 maggio 2010 - News

Azione e tensione
A fine maggio, con l'avvicinarsi della stagione estiva, arrivano in sala alcuni degli ultimi titoli di punta della stagione: si comincia con il Prince of Persia interpretato da un quanto mai avventuroso Jake Gyllenhaal, che porta per la prima volta fuori dal videogioco il principe impegnato ad arrestare un sovrano che vuole scatenare una tempesta di sabbia per distruggere il regno. Si tratta di un kolossal d'azione prodotto da Jerry Bruckheimer, il re Mida responsabile dei Pirati dei Carabi e diretto da Mike Newell (Quattro matrimoni e un funerale, Donnie Brasco e Harry Potter e il calice di fuoco): non mancheranno dunque avventura, divertimento ed epica da combattimento.
Promette invece suspence e tensione The Final Destination 3D, versione in 3D stereoscopico del nuovo sequel della celebre saga horror giovanilistica. La storia ha inizio stavolta con la premonizione di un incidente in occasione di una corsa automobilistica in pieno stile Gioventù bruciata. La Morte però sembra aver sete di rivalsa sulle sue prede sfuggite e cercherà in tutti i modi di recuperarle.
Rimanendo in ambito thriller ed alta tensione, giunge a fine maggio al cinema il terzo e conclusivo capitolo della trilogia Millennium di Stieg Larsson: La Regina dei Castelli di carta. La giovane hacker Lisbeth Salander sarà anche stavolta immobilizzata in un letto d'ospedale a causa di una pallottola in testa. Intanto, il giornalista Mikael Blomkvist si avvicinerà alla verità sul terribile passato di Lisbeth, deciso a pubblicare su "Millennium" un articolo di denuncia che farà tremare i servizi di sicurezza, il governo e l'intero paese. Una storia cupa che descrive sottoforma di thriller la società di oggi e la violenza contro le donne.

Da Hollywood all'Italia
A proposito di sequel, forse il più atteso è il Sex and the City cinematografico, che per il secondo episodio si sposta dalla Grande Mela al Marocco per un viaggio al femminile. Poche sono le indiscrezioni su questo secondo capitolo: di sicuro ci sarà un tuffo revival nel passato delle quattro ragazze in versione anni '80, a giudicare dalle foto di scena. Si parla inoltre di una crisi tra Carrie e Big e di una donna (Penelope Cruz) che si metterà tra loro, ma anche di un incontro fortuito tra Carrie e lo storico romanticissimo ex Aidan. Per quanto riguarda le altre tre ragazze, pare che si dedicheranno alla maternità, anche con un tentativo in extremis della più "matura" Samantha.
Si cambia genere con The Road, un film che finalmente viene distribuito in Italia nonostante l'iniziale reticenza dei distributori. Il film di John Hillcoat, trasposizione del romanzo disperato di Cormac McCarthy, analizza la relazione padre/figlio lungo la strada di un'America bruciata e devastata, con in mano soltanto una pistola per difendersi dai banditi e poter raggiungere indenni la costa. Un film sicuramente particolare, introspettivo e minimale, che analizza le relazioni umane all'interno di un contesto post-apocalittico capace di rendere universali i sentimenti e le emozioni.
Di sentimenti e reazioni umane al trauma si parla anche nell'ultimo film di Daniele Luchetti, unico film italiano in concorso al prossimo festival di Cannes. La nostra vita vede protagonista Elio Germano (già con Luchetti in Mio fratello è figlio unico), operaio trentenne con figli a carico che si trova ad affrontare l'improvviso lutto della moglie. La sua scelta sarà quella di rimuovere il dolore cercando di fare soldi attraverso imprese azzardate, al limite della legalità, considerando il denaro come il risarcimento del dolore. Un film definito "furioso e vitale" dallo stesso Luchetti, per la sua quarta volta a Cannes. E dal concorso di Cannes passa anche Copia conforme, il nuovo film dell'iraniano Abbas Kiarostami; il regista Palma d'Oro per Il sapore della ciliegia dirige per la prima volta un lungometraggio fuori dal suo Iran e come ambientazione ha scelto la Toscana (la pellicola è stata girata tra Arezzo e San Gimignano). Nel cast figura l'eleganza tutta francese di Juliette Binoche, una gallerista che conoscerà lo scrittore inglese James (William Shimell); tra i due nascerà un rapporto che viaggia in bilico tra gioco e pericolo. Kiarostami ha dichiarato che scrivendo la sceneggiatura ha pensato proprio alla Binoche, che per lui aveva già recitato nel film-saggio sulla visione cinematografica Shirin (2008).

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