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Nella nuova generazione Tim Burton ritrova l'energia che contagia. Un secondo capitolo migliore del primo. Commedia, Fantasy, Horror - USA2024. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'ex adolescente Lydia Deetz torna a Winter River dove ritroverà le sgradite apparizioni dell'incontenibile Beetlejuice. Espandi ▽
Per essere il sequel di un film (la sua opera seconda) in cui Tim Burton cercava di mettere in piedi una trama narrativa che gli interessava il giusto ma serviva ad aprire le porte, questo Beetlejuice Beetlejuice è un trionfo di trame e sottotrame, sopra e sottoterra, un vero e proprio manifesto del the more the better.
Tim Burton si ritrova, dopo aver attraversato alcuni banchi di nebbia, e mette in scena un secondo capitolo migliore del primo, che restituisce, tra l’altro, al personaggio del titolo, il ruolo centrale che la prima volta gli era stato curiosamente negato.
Nell’eccesso e nel raddoppio (oltre che nel nuovo, giovanissimo pubblico) Burton trova lo spazio per giocare di nuovo a fare il mago, a inserire racconto nel racconto, a citare, scherzare, fare la linguaccia a mamma Disney. Recensione ❯
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Il quarto capitolo riacchiappa tutti i fan della serie con un buonumore contagioso. Animazione, Avventura - USA2024. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Dopo sette anni dall'ultimo Cattivissimo Me, Gru, il supercattivo preferito dal mondo intero, diventato agente della Lega Anti-Cattivi, torna al fianco dei Minions per un'entusiasmante, caotica e audace nuova era. Espandi ▽
Durante la riunione degli ex alunni del Licée Pas Bon, la rinomata scuola dei cattivi, Gru reincontra Maxime Le Mal, un superbad che ce l'ha ancora con lui. Gru, la moglie Lucy, le figlie Margo, Edith e Agnes più l'ultimo arrivato, il neonato Gru Jr, si recano nell'amena cittadina di Mayflower, portando con sé i tre Minion Phil, Ron e Ralph. Lì dovranno relazionarsi con una coppia di vicini spocchiosi e la loro figlia adolescente Poppy. Nel frattempo i dirigenti della Lega trasformano cinque Minion in agenti d'élite dotati di superpoteri e Maxime trasforma la sua ossessione per gli scarafaggi in un'arma contro Gru.
Chris Renaud torna alla regia del quarto episodio della saga del Cattivissimo, aggiungendo un nuovo rivale (ma a fine film compariranno anche i rivali dei film precedenti) e un nuovo membro della famiglia di Gru, l'unico figlio naturale e l'unico maschio: di qui forse, l'ossessione che Gru ha nel farsi amare dal neonato.
Il film prosegue a rotta di collo intento a riacchiappare tutti i fan della serie, dedicando almeno un momento o una scena a ognuno dei personaggi che il pubblico ha imparato ad amare. Se non ha la forza innovativa del primo film della serie, mantiene comunque un buonumore contagioso e inoffensivo che piacerà ai suoi spettatori affezionati. Recensione ❯
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Dopo la morte prematura del marito, Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot si fa beffe delle convenzioni e prende le redini della nascente attività vinicola che aveva avviato con il consorte. Espandi ▽
Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot è una donna perdutamente innamorata di suo marito. Quando lui viene meno, si prenderà cura della sua vigna e resterà determinata a portare avanti la sua attività vinicola ad ogni costo.
Un film autobiografico insieme poetico e ribelle. È Widow Clicquot, il biopic sulla missione (im)possibile di Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot, passata alla storia come una delle pioniere dell'imprenditoria al femminile, nell'ambito del beverage e in particolare dello champagne.
Servendosi del talento espressivo di Haley Bennett, attrice profondamente innamorata dei film in costume, Thomas Napper firma un film d'epoca dal gusto moderno su quella che oggi definiremmo una "self-made woman”.
Menzione speciale per le musiche di Bryce Dessner, utili ad accompagnare, incorniciare e suggellare momenti cruciali della narrazione senza mai rivelarsi preponderanti, ingombranti o fuori posto. Recensione ❯
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Il racconto di un mondo antico osservato con grande attenzione e restituito con commovente naturalezza. Drammatico, Italia, Francia, Belgio2024. Durata 119 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tre sorelle, Lucia, Ada e Flavia: non più bambine, non ancora donne, nell'ultimo anno del conflitto mondiale, un unico sparo segna la fine della loro innocenza Espandi ▽
Lucia, Ada e Flavia sono le tre figlie femmine della famiglia Graziadei che ha contato dieci nascite, non tutte purtroppo andate a buon fine. Quando i Graziadei ospitano un soldato siciliano che ha disertato l’esercito si innesca una reazione a catena che l’unità famigliare dovrà gestire, e che si svilupperà lungo le quattro stagioni dell’ultimo anno di guerra.
Vermiglio è l’opera seconda di Maura Delpero e dà già prova di una sorprendente maturità espressiva che affonda le sue radici nel cinema di Ermanno Olmi, ma ancor di più in una realtà osservata con grande attenzione e restituita con commovente naturalezza.
Delpero e i suoi personaggi (si) raccontano con la calma e l’apparente semplicità di un tempo e uno schema di relazioni domestiche ben codificate dal costume sociale e dall’abitudine, ma sempre in procinto di aprire il fianco al nuovo, e non sempre al meglio. Agli spettatori riserva il privilegio di seguire passo passo il suo racconto, assaporandone il gusto e annusandone gli odori, godendosi la musicalità di un dialetto montanaro e i suoi vocaboli desueti, il calore di una tazza di latte fra due mani giunte o di tanti corpi giovani assembrati in una sola stanza e un letto, anche posizionandosi testa e piedi. Recensione ❯
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Una famiglia invitata a trascorrere un fine settimana in un'idilliaca casa di campagna, passa da una vacanza da sogno a un incubo psicologico. Espandi ▽
Una famiglia americana, dopo aver stretto amicizia con una inglese durante un viaggio in Italia, viene invitata a passare un weekend nella loro tenuta di campagna. Quella che all'inizio sembra una vacanza da sogno, però, si trasforma presto in un incubo.
Instant remake, prodotto dalla celebre Blumhouse, dell'omonimo film danese scritto e diretto da Christian Tafdrup, Speak No Evil è un potente thriller psicologico venato di commedia nera che si trasforma in un horror senza vie d'uscita.
L'atmosfera è familiare ma il senso di instabile inquietudine che quei luoghi sprigionano richiama direttamente quello di uno dei capolavori di Sam Peckinpah, Cane di paglia, con la fondamentale differenza che il male non arriva da fuori. Recensione ❯
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Un feel good movie dallo humour intelligente, che affronta spunti seri con testarda leggerezza. Azione, Commedia - USA2024. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quando la 93enne Thelma Post viene ingannata da un truffatore telefonico che finge di essere suo nipote, intraprende una pericolosa missione attraverso la città per recuperare ciò che le è stato portato via. Espandi ▽
Thelma Post ha più di novant'anni, è vedova da due, è autonoma ma non cammina più di tanto, anche perché cadere potrebbe risultarle fatale; ci sente solo grazie alle protesi acustiche e la maggior parte delle volte, quando incontra un viso noto, non saprebbe dire con certezza di chi si tratti. La tengono viva uno spirito indomito, una sana curiosità per il presente, e le attenzioni del nipote Daniel. Quando cade vittima di una truffa telefonica, però, la puntura nell'orgoglio è tale che Thelma decide di andarsi a riprendere i soldi che le sono stati rubati, facendo affidamento solo sulla sua determinazione e sullo scooter elettrico di un vecchio amico che vive all'ospizio
«Non pensavo di vivere così a lungo» confessa Thelma a Danny, che si preoccupa per lei e la vorrebbe sempre al sicuro tra le mura di casa. Invece l'età media si è alzata e persino il cinema ha capito che non può più mandare le attrici in pensione a quarant'anni.
L'opera prima di Josh Margolin, ispirata alla figura della vera nonna del regista (e girata nel suo vero appartamento, per le scene che lo prevedono), mette l'anziana signora al centro del racconto e costruisce attorno al suo corpo e alla sua età più che avanzata niente meno che un'action-comedy intelligente e inclusiva. Recensione ❯
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Un film che mantiene le promesse del romanzo da cui proviene e dello stile della sua autrice. Drammatico, Sentimentale - USA2024. Durata 130 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un dramma sentimentale tratto dall'omonimo romanzo bestseller di Colleen Hoover. Espandi ▽
t Ends With Us - Siamo noi a dire basta è il primo adattamento cinematografico di un romanzo di Colleen Hoover, autrice di chick lit di grande successo: e che qui si resti nell'ambio della chic lit è evidente già dai nomi dei personaggi, degni di una Liala del nostro tempo.
Ma qui Hoover si cimenta anche con argomenti più spinosi di quelli generalmente forniti dal genere, ovvero la violenza domestica, e fa un lavoro interessante nel mantenersi sul crinale fra violenza vera e propria e potenziale, poiché i gesti di collera di Ryle - che a ben guardare cominciano con il suo prendere a calci una sedia durante il primo incontro con Lily - sono al confine fra il penalmente perseguibile e il possibilmente accettabile, nell'ambito della caratterizzazione romantica di un bad boy con una dark side. Recensione ❯
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C'era bisogno del reboot di un film che ha già un posto unico nella memoria e nel cuore di molti spettatori?. Azione, Fantasy - Gran Bretagna, Francia, USA2024. Durata 111 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il leggendario e iconico personaggio della graphic novel di James O'Barr, rivisitato in questa nuova versione cinematografica diretta da Rupert Sanders. Espandi ▽
Eric Draven ha un passato oscuro del quale sappiamo solo che ha perso le persone e le creature che amava, e ora è internato in una struttura per la riabilitazione dalle tossicodipendenze. Shelly Webster è una ragazza che ha ricevuto un video compromettente, e lei e tutti coloro che hanno avuto parte in quel video sono entrati nel mirino di Mister Roeg, un uomo che si nutre del sangue delle creature innocenti nel tentativo di vivere in eterno e parla loro all’orecchio spingendole al suicidio. Per sfuggire a Roeg, Shelly viene catturata dalla polizia che la ricovera nella stessa struttura dove è rinchiuso Eric. I due si incontrano ed è amore a prima vista, ma dopo una parentesi di assoluta felicità vengono intercettati dai sicari di Roeg, che condannano l’una all’inferno, l’altro a vagare in una terra di mezzo e a cercare vendetta tornando nel mondo dei vivi come un non-morto capace di rigenerarsi – non senza dolore – all’infinito. Crow – Il corvo è il reboot, 30 anni dopo, di Il corvo – The Crow, film di culto del 1994 che costò la vita al suo attore protagonista Brandon Lee. Tutto rimane esteriore, compresa la tristezza esistenziale del protagonista e il suo presunto avventurarsi nelle parti più oscure dell’animo umano. I puristi della leggenda del Corvo resteranno forse perplessi, le nuove generazioni che non conoscono il personaggio di O’Barr (né quello di Lee) forse apprezzeranno questa storia un po’ raffazzonata che si conclude con una strizzatina d’occhio alla possibile apertura di un franchise. Ma la domanda resta: c’era bisogno del reboot di un film che ha già un posto unico nella memoria e nel cuore di molti spettatori? Recensione ❯
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Un viaggio di nonno e nipote che cambierà la loro vita per sempre. Espandi ▽
Pietro e Mattia sono nonno e nipote. Il primo è un ex scrittore di successo in depressione, che il giorno del suo compleanno sta per suicidarsi. D'un tratto riceve una telefonata inattesa e apprende la più terribile delle notizie. Riguarda sua figlia e suo genero. Mattia è un ragazzo sensibile, che conosce poco suo nonno, eppure sarà lui a dargli la triste notizia. Il futuro appare più nero che mai, ma è tutto da capire: a chi verrà affidato Mattia? Per rispondere a questa domanda, farà un viaggio con il nonno, insieme doloroso, divertente e fondamentale per entrambi.
È un film profondamente tenero, L'ultima settimana di settembre, con dolenti punte di amarezza difficilmente dimenticabili.
Un viaggio soprattutto interiore, emotivo, pervaso di tristezza, eppure mai privo di ironia, il cui tono si staziona sull'agrodolce delle emozioni trattenute e delle parole mancate. Nonno e nipote non si conoscono, la loro convivenza è forzata, per diventare ricercata c'è bisogno di un progressivo quanto lento avvicinamento. In questo la scrittura mostra grande sobrietà, misura e morbidezza, mettendo in fila le piccole mosse di ogni giorno capaci di costruire la forza mai scontata di un legame. Recensione ❯
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Il sogno di un'ipotetica famiglia perfetta in una commedia a misura di bambino. Commedia, Italia2024. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un bambino sogna di far divorziare i loro genitori. Architetterà un piano per fare in modo che questo si realizzi. Espandi ▽
Gabriele avrebbe tutto: due genitori innamorati che si preoccupano soprattutto della felicità del loro figlio. Ma nella sua classe tutti hanno i genitori separati: e lui si sente diverso. Quindi fa di tutto per far separare la coppia con l’aiuto dell’amica del cuore Rebecca. Poche nuvole, poco dramma in una commedia a misura di bambino. Tutto viene sottolineato, disciolto nel film come le bustine solubili, per rendere sempre tutto evidente, comprensibile. Gianluca Ansanelli si preoccupa molto di rendere tutto comprensibile, easy. Il rischio, ovviamente, è che per un adulto ogni scena sembri caricaturale. Crescentini e Morelli, alla quarta collaborazione insieme fra cinema e teatro, lavorano in sintonia. La piccola protagonista, l’amica del cuore di Gabriele, interpretata da Judith Schiaffino, è sorprendentemente naturale. Recensione ❯
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Un film che ci sa regalare un mondo tutto nostro nel quale possiamo inventare e aggiustare ciò che vogliamo. Animazione, Avventura, Commedia - USA2024. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Harold era un bambino che disegnava il suo mondo con una matita viola. Ora però è un adulto spaesato che fa amicizia con un bambino con la sua stessa immaginazione. Espandi ▽
“Harold and the Purple Crayon” – “Harold e la matita viola” – è il titolo di un celebre libro per bambini uscito nel 1955. Racconta di un bambino capace di creare tutto ciò che immagina, solo disegnandolo con la sua magica matita viola. L’adattamento cinematografico del libro parte da lì. Ma ora Harold ha il corpo di un adulto e l’anima di un bambino. Si ritrova, spaesatissimo, a Providence, nel Rhode Island: con lui i suoi amici Alce – Lil Rel Howery – e Porcospino, Tanya Reynolds. Anche loro passati dall’animazione al mondo “reale”. La loro prima missione è cercare di incontrare il loro creatore, l’autore del libro. Ma si imbattono in Terry, madre di un ragazzino dalla fervida immaginazione, che ha un amico invisibile di nome Carl. Il ragazzino e Harold entrano subito in sintonia. Lo spunto narrativo è l’idea di un adulto spaesato, ingenuo, puro tuffato nel mondo reale. Da questa situazione iniziale, il candore del protagonista illumina tutto il film. Niente di propriamente nuovo sotto il sole. Nessuna gag pare propriamente “nuova”, sorprendente. La regia di Carlos Saldanha, veterano del cinema di animazione dirige senza pecche, ma senza punti esclamativi. Recensione ❯
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Una storia curiosamente slegata che sembra fuori fuoco rispetto allo stile del regista. Drammatico, Italia2024. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vita di un'influente famiglia vicentina viene sconvolta da un evento imprevedibile. Espandi ▽
Vicenza, 1980. Maria scopre di essere incinta e annuncia con gioia la sua gravidanza al marito Osvaldo. Ma quando la neonata Rebecca viene al mondo ha una vistosa macchia rossa sul viso e Maria la rifiuta, individuando in quella “voglia” l’oscuro segno di un peccato nascosto. Nell’adolescenza la ragazza comincia a reagire all’indifferenza ostile della madre e a porsi le prime domande sulla sua origine. Col tempo Rebecca arriverà ad intuire che le dinamiche famigliari custodiscono quel segreto che ha reso la sua infanzia e adolescenza tanto disfunzionali e infelici.
La vita accanto è basato sul romanzo omonimo di Mariapia Veladiano e vanta una sceneggiatura scritta a sei mani da Marco Tullio Giordana, che del film è il regista, Gloria Malatesta e Marco Bellocchio. Le difficoltà nella realizzazione nascono forse proprio dal fatto che la presenza di Bellocchio si avverte in modo dominante rispetto alla narrazione, ma resta secondaria rispetto alla regia.
È una storia insolitamente fuori fuoco per un autore di solito centrato come Marco Tullio Giordana, che in passato ha saputo fotografare perfettamente i suoi temi e personaggi. Restano invece efficaci e degne di nota le scenografie austere di Luca Gobbi e le musiche perturbanti di Dario Marianelli. Recensione ❯
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Un classico che ha ridefinito l'horror moderno. E che ha colorato di tinte cupe il sogno americano. Horror, USA1974. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una famiglia di macellai, minata da tare ereditarie, prima seziona i cadaveri d'un cimitero texano, poi stermina una comitiva di gitanti. Espandi ▽
Un gruppo di giovani spensierati - Sally e il fratello disabile Franklin, Jerry, Kirk e Pam - in viaggio a bordo di un furgoncino si imbatte in uno strano autostoppista dalle idee apparentemente confuse e dalle pulsioni prima autolesionistiche e poi minacciose. Forti del numero e convinti che il tizio sia solo uno stralunato inoffensivo, i ragazzi lo cacciano dal furgoncino e proseguono nel loro viaggio, diretti a una casa, adesso abbandonata e in rovina, di proprietà della famiglia di Sally e Franklin. Quello strano incontro però è solo la prima avvisaglia di un avvicinamento inevitabile al Male che alberga nel profondo Texas e si incarna in una feroce famiglia di macellai.
Assieme a La notte dei morti viventi (e in misura minore a L'ultima casa a sinistra), Non aprite quella porta è uno dei piccoli film indipendenti che hanno cambiato per sempre il volto dell'horror, colorando di tinte cupe quello che restava del sogno americano.
Tobe Hooper, in questo film è in uno stato di grazia che non gli fa sbagliare un colpo e gli consente di firmare un film che, nel suo genere, rasenta la perfezione. Anche un cast di sconosciuti fa bene la propria parte: Gunnar Hansen è l'epitome del mostro grazie anche a una mimica perfetta, Marilyn Burns è una final girl da antologia, mentre Jim Siedow ruba la scena con una caratterizzazione di grande incisività e pura malignità. Recensione ❯
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Un classico di Kurosawa che ha fatto scuola, per l'uso del sonoro e per le immagini. Drammatico, Giappone1961. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un samurai arriva in un villaggio dilaniato dalla discordia di due avverse fazioni. Espandi ▽
Un samurai ronin senza nome, soprannominato Sanjuro, finisce in un villaggio dove la civiltà sembra essersi fermata: neppure un negozio è aperto, mentre tutto ruota attorno allo scontro tra le gang di due yakuza, Saibei e Ushitora. Compresa la situazione, Sanjuro escogita un piano per ingannare entrambe le fazioni e sbarazzarsene, prestando i propri servigi di samurai al miglior offerente. Il suo piano sembra funzionare, finché il samurai non decide di liberare dalla prigionia la bella Nui, per restituirla alla sua famiglia.
Il paradosso di Yojinbo (significa "guardia del corpo" ed è traslitterazione più corretta rispetto a Yojimbo), noto da noi come La sfida del samurai, è di essere nato quasi come un omaggio al western di John Ford, rivisitato in chiave samurai, per poi essere ripreso in un remake sotto mentite spoglie come Per un pugno di dollari, che di La sfida del samurai riprende trama, atmosfere ed espedienti (Sergio Leone perderà una causa per plagio in merito).
Kurosawa riprende anche l'Odissea e altri testi fondanti della cultura occidentale, ma l'approccio è così radicale e moderno che influenzerà tutto il cinema giapponese a seguire, tanto nella rielaborazione del genere jidaigeki (film in costume) che nella escalation di violenza. Recensione ❯
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DiCaprio produce questo film di animazione che - divertendo - mette in guardia le nuove generazioni. Animazione, Gran Bretagna, Francia, USA, India2023. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Una piccola orangotango si batte per la difesa dell'ecosistema in cui è nata e cresciuta. Espandi ▽
Ozi è una piccola orangotango che vive serenamente con i propri genitori nella foresta fino a quando l’intervento dell’uomo distrugge l’ecosistema separandola dai familiari. Verrà adottata da due attivisti ecologisti grazie ai quali imparerà ad interagire con gli esseri umani. Fino al punto di diventare un’influencer in difesa dell’ambiente. L’impegno ecologista di DiCaprio è noto e questo film di animazione da lui prodotto ha proprio il compito di mettere in guardia divertendo. Lo fa (non poteva essere diversamente) seguendo il mainstream made in USA, quindi eccedendo talvolta in sequenze di azione che potevano anche essere sviluppate con minore adrenalina. Detto ciò resta interessante il mix che viene proposto tra diversi elementi che si collocano nell’ambito dell’originalità. Un film di animazione può servire ad usare i colori accesi per intrattenere e divertire sapendo che possono essere finalizzati a far pensare. Magari anche ad agire in favore di un futuro più sostenibile. Recensione ❯
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Il film evento che celebra il ventesimo scudetto del club neroazzurro. Espandi ▽
Un racconto capace di emozionare e sorprendere per celebrare un traguardo incredibile. Il film evento celebra il 20° Scudetto del Club nerazzurro attraverso immagini inedite, racconti e testimonianze esclusive, behind the scenes e i momenti indimenticabili che hanno accompagnato l'incredibile cavalcata verso la conquista della Seconda Stella. Il derby che ha sancito il traguardo più atteso apre un racconto che si espande nei luoghi simbolo dello Scudetto, ripercorsi con accessi esclusivi e contenuti inediti: dagli spalti al campo, dallo spogliatoio al centro sportivo di Appiano Gentile e all'Inter HQ per poi esplodere in tutte le strade di Milano invase durante le celebrazioni dei Campioni d'Italia. Recensione ❯
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Immagini, clip e filmati inediti su Volontè, l'artista al centro del documentario. Espandi ▽
Il 2024 segna il trentennale della morte di Gian Maria Volonté, uno dei più importanti e amati attori della storia del cinema italiano. Il film ne ricorda il percorso personale e artistico sottolineando quanto Volonté sia ancora oggi un riferimento assoluto per i più importanti interpreti contemporanei. Saranno loro, insieme alla famiglia e agli amici, a raccontarne l'unicità e l'attualità, accompagnandoci a scoprire le tematiche che lo hanno definito nel suo cammino artistico e militante. Il racconto è arricchito da immagini, clip e filmati inediti. Nel film ci sono testimonianze di (in ordine di apparizione): Giovanna Gravina Volonté, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Valerio Mastandrea, Marco Bellocchio, Margarethe Von Trotta, Felice Laudadio, Daniele Vicari, Angelica Ippolito, Mirko Capozzoli, Gianna Giachetti, Pierfrancesco Favino, Jean A. Gili, Toni Servillo, Fabio Ferzetti, Gianna Gissi, Giuliano Montaldo. Recensione ❯
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