Laureata in lettere nel 1984, dal 1981 al 1987, collabora come ricercatrice all'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. Dopo un lunghissimo lavoro, nel 1987, firma la sceneggiatura e la regia del cortometraggio prodotto dalla RAI Senza fissa dimora. Fondatrice del movimento Camera Woman, che si propone di indagare sulla condizione femminile, è anche la fondatrice della casa di produzione Kitchenfilm, grazie alla quale produce Il processo a Caterina Ross (1982) di Gabriella Rosaleva.
I documentari
Dopo aver diretto filmati didattici e videointerviste, nel 1989 realizza con le cineaste Anna Gasco e Tiziana Pellerano il documentario Le rose blu su un incendio che il 3 giugno 1989 distrusse una prigione femminile italiana provocando la morte di undici detenute. Girato in 16 mm e allargato fino a 35 mm, distribuito dalla Airone, racconta la candida realtà carceraria e la condizione femminile nelle prigioni nostrane con uno stile sperimentale nuovo. Nel 1992 arriva invece il docufiction L'aria in testa, realizzato con Adriano Belli, premiato in tutta Italia.
I film a soggetto
Poi, dopo aver firmato la regia del programma della Rai "Parole incrociate" si lancia nel suo primo film a soggetto, la trasposizione di un romanzo di Maria Rosa Cutrufelli, dal titolo Le complici (1998) con Arnaldo Ninchi, Francesca Fago e Urbano Barberini impegnati in un thriller femminile. A seguire verranno: il romantico Amourfù (2003) con Sonia Bergamasco, Ignazio Oliva e Luigi Diberti; e Le stelle inquiete (2011) con Fabrizio Rizzolo, Isabella Tabarini e Renato Liprandi, che racconta l'incontro dell'attivista, filosofa e mistica francese Simone Weil con il contadino Gustave Thibon. Girerà poi l'omaggio al cinema di L'età d'oro, con Laura Morante, Giulio Scarpati e Gigio Alberti.