Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Emanuela Piovano |
Attori | Lara Guirao, Fabrizio Rizzolo, Isabella Tabarini, Marc Perrone, Renato Liprandi Danilo Bertazzi, Dil Gabriele Dell'Aiera. |
Uscita | venerdì 11 marzo 2011 |
Distribuzione | Bolero Film |
MYmonetro | 2,59 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 23 novembre 2017
Ispirato a un vero episodio della breve vita della filosofa francese Simone Weil, il film è la storia dell'incontro della donna con Gustave, "il filosofo contadino" che pubblicherà uno dei suoi più famosi manoscritti. In Italia al Box Office Le stelle inquiete ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 45,9 mila euro e 15,5 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Nella notte della Storia, quando cala il buio del Nazismo e del Comunismo aggressivi, arrivano le lucciole e le stelle inquiete a squarciare l'oscurità. Quelle che vede Simone Weil nella campagna piemontese dove è arrivata per lavorare come bracciante dal suo amico, il "filosofo contadino" Gustave Thibon, col quale la pensatrice e attivista francese intratterrà un'amicizia intellettuale e totale che lambisce l'amore per una delle più grandi donne e filosofe del Novecento.
Emanuela Piovano, la regista torinese di Le rose blu, torna al cinema e dirige il primo film, tratto da un episodio vero, su una figura potentissima della filosofia che ha messo insieme nelle sue riflessioni il cristianesimo e il comunismo, il pensiero sulla fede e la militanza politica, soprattutto nell'azione: oltre che bracciante fu fresatrice alla Renault per capire come emergeva quella realtà che lei difendeva.
Siamo davanti al primo film su Simone Weil dichiarato, perché, in realtà, quel capolavoro di Europa '51 di Roberto Rossellini era ispirato alla figura della Weil incarnata dalla solennità di Ingrid Bergman. Occasione ghiotta quindi per la Piovano che dopo 5 anni di gestazione dirige una pellicola con una troupe giovane e con talenti certificati come il montatore Roberto Perpignani (Ultimo Tango a Parigi) e Lara Guirao, francese che recita in italiano non doppiato nel film.
Da una scenografia in molti casi artificiosa e paratelevisiva, prendono vita le stelle inquiete che non sempre brillano in lucentezza. I temi trattati sono imponenti e l'obiettivo arduo ma il risultato è un cinema che sta troppo a guardare: la magia è dipinta da una buona fotografia, ma il tutto ci passa davanti coinvolgendo appena lo spettatore, travolto poco dal pensiero di una donna che, ad ogni modo, va conosciuto.
Piovano/Piovano-Schiaffino /Perpignani ovvero regia, soggetto, montaggio. Meraviglioso Cinema, che consenti il risveglio ai sopiti ricordi. Restituisci linfa vitale agli inevitabili, dolorosi trascorsi. Tu, decidi, con materno Amore di far conoscere ai posteri i passati destini attraverso i sensi. Ci seduci con profumi e sapori, immagini, armonie e carezze.
Non è un film ideologico, nè un film didascalico. Poteva essere noioso e allontanare lo spettatore curioso. E' a lui che forse si rivolge il film, con alcuni punti d'eccellenza, quali la fotografia, le musiche, la recitazione della protagonista, con la bella scelta di rallentare i pensieri con la parlata, senza doppiaggio, nell'italiano strascicato.
Un film di difficile lettura, sfuggente, al punto che pare non lasciarsi avvicinare più di tanto, interpretare. A volte odioso, a volte anche buffo: esattamente come Simone Weil. L'ho visto due volte, con due impressioni totalmente diverse. Fosse anche solo per questo destabilizzante fenomeno, credo che il piccolo e coraggioso film della Piovano vada visto.
Le stelle inquiete di Emanuela Piovano, è un film difficile. Rappresentare una figura storica, per lo più complessa come Simone Weil, è rischioso, perché si rischia l’intellettualizzazione o l’agiografia, o peggio ancora la banalizzazione. E’ difficile ( per me) dire quanto sia poi veritiera la caratterizzazione che ne fa la regista torinese, ma, [...] Vai alla recensione »
Il grande demerito di questo film è quello di voler essere a tutti i costi un film: poteva essere un documentario, ma purtroppo manca la ricerca e la passione per tutte quelle carte cariche di inchiostro scritte da Simone Weil. Poteva essere un piccolo pamphlet filosofico in versione cinematografica capace di prendere di mira i tempi bui in cui la vicenda è ambientata, ma anche in questo [...] Vai alla recensione »
La regista Emanuela Piovano ha provato a raccontare un episodio quasi sconosciuto di Simone Weil una delle più grandi pensatrici del Novecento. Nell'estate del 1941, durante l'occupazione nazista della Francia, Simone Weil trovò rifugio nella tenuta agricola vicino a Marsiglia di Gustave Thibon, il filosofo contadino che più [...] Vai alla recensione »
L'intenzione della regista Emanuela Piovano di fare un film "arioso e profumato" è stata realizzata a pieno. Grazie alla collaborazione del Premio Oscar Roberto Perpignani per il montaggio e di Raoul Torresi, direttore della fotografia il risultato ottenuto è perfetto per una riflessione più approfondita sullo sfaccettato personaggio della filosofa protagonista, [...] Vai alla recensione »
IL film le stelle inquiete è uno dei film più curati da un punto di vista fotografico visto ultimamente. La storia è un atto di coraggio verso la fusione tra cinema e filosofia.Il montaggio realizzato dal premio Oscar Roberto Perpignani ci riporta in un universo onirico. trovo la storia originale e ben costruita soprattutto perchè svela questo tratto della vita di Simone [...] Vai alla recensione »
“Era già tutto previsto …”dice una canzone di Cocciante ed era previsto che un vigneron come Gustave (Thibon, che divenne scrittore a sua volta, “mi diletto a scrivere, cerco un senso a questa vita”), assetato di cultura e filosofia, che vuole scappare per fare "tutto quello che non farò mai restando qui", si innamorasse di Simone Weil. L’intellettuale-filosofa-scrittrice, “stella inquieta” dalla parte [...] Vai alla recensione »
film ben costruito, fotografia perfetta. Raccontare la storia di una filosofa con tale intensità è impresa di pochi bravi registi. La visione è rinnovata e profonda. da andare a vedere soprattutto per chi è un fan appassionato della weil!
film pesantissimo, recitato abbastanza male, stenta a prendere il volo e lo spettatore si addormenta. Il tema sarebbe interessante davvero, ma manca tutto il resto. Peccato.
QUESTA SARA' STATA LA QUARTA O LA QUINTA VOLTA CHE MI VEDO QUESTO FILM MGNIFICOOOOOOOOO. LE ATMOSFERE LA FOTOGRAFIA NON GLI SI PUO DIRE NIENTE A QUESTO FILM ANCHE AGLI ATTORI SONO VERAMENTE BRAVISSIMI. ANCHE LA REGIA NON E'MALE DAL PUNTO DI VISTA POETICO E' VERAMENTE UNO DEI FILM PIU' BELLI, INTENSI,POETICI,DELICATI,STUPENDI DEGLI ULTIMI ANNI.
Ho espresso ilmio dissenso sul film in modo eccessivamente sintetico magari, ma non era possibile niente di meno drastico. Lo avete tollerato per qualche giorno poi l'avete censurato. Non è così che si fa!
il film non è un capolavoro ma è ammirevole la delicatezza con cui la regista si incontra con la gigantesca figura di Simon Weil, lasciando intendere e suggerendo senza andare oltre i propri limiti. In alcuni momenti poi la poesia aiuta e in sostanza se il compito è risvegliare l'interesse per questa grande donna, la Piovani riesce. Certo la faccia troppo piemontese degli attori e la scelta di un personaggi [...] Vai alla recensione »
"In ogni passione avvengono prodigi" uno degli aforismi più intensi della filosofa francese Simone Weil, alla quale la regista Emanuela Piovano ha dedicato il suo ultimo film presentato oggi a Roma, al Centro San Luigi dei Francesi: Le stelle inquiete. La pellicola uscirà l’11 marzo prossimo, coproduzione Italo-francese passata nella selezione ufficiale al festival di Montreal e premio Gilda a Firenze 2010, festival internazionale cinema e donne.
Simone Weil, la filosofa ebrea che coniugò cattolicesimo e comunismo, e in Italia dove ha sempre avuto studiosi appassionati ispirò la politica industriale di Adriano Olivetti è la protagonista del film di Emanuela Piovano, la regista delle immersioni estreme, dai segreti del trasfert, alla fotogenia della parola. Bisogna tornare ai tempi di Rossellini per trovare il primo film ispirato a Simone Weil. [...] Vai alla recensione »
Ebrea ma attratta dal cattolicesimo dopo una visita ad Assisi e accusata di simpatie filoarabe; comunista poi vivace contestatrice di Marx e del materialismo; dalla parte dei lavoratori, operai e contadini; insegnante di filosofia famosa anche se la maggior parte delle sue opere furono pubblicate postume: Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, è uno dei personaggi più controversi e contestati del secolo [...] Vai alla recensione »
Una intellettuale immersa nella natura, nel pieno rigoglio estivo: rivela l’anima profondamente contemplativa di Simone Weil il film Le stelle inquiete, che esce l’11 marzo nelle sale italiane contemporaneamente alla comparsa nelle librerie di un volumetto-notes con lo stesso titolo, curato da Città Nuova (pagine 96, euro 5,50). Una piccola perla antologica di pensieri, che ripropone in copertina la [...] Vai alla recensione »
Un film ascetico per una pensatrice ascetica, un’estate luminosa e sensuale che però esclude i piaceri del corpo, un episodio poco noto della vita di Simone Weil rievocato con dolcezza, profondità (e qualche oscurità) da una regista indipendente che coglie tutta l’attualità del personaggio. Anche grazie all’interpretazione miracolosa della francese Lara Guirao, che dona momenti di vera grazia a questa [...] Vai alla recensione »
Esce in questi giorni nelle sale italiane un film su un episodio particolare della vita della filosofa francese Simone Weil. “Le stelle inquiete” è il titolo della pellicola realizzata da Emanuela Piovano. Stella inquieta e tra le più sfolgoranti nel nostro cielo boreale Simone Weil lo è senz’altro, per l’intensa partecipazione personale e non solo intellettuale agli eventi drammatici dell’Europa a [...] Vai alla recensione »
Il cinema e Simone Weil si erano incontrati idealmente in Europa 51 di Roberto Rossellini, film nel quale le gesta della protagonista, Irene Gerard, si ispirerebbero - lo sostenne per primo il filosofo, storico delle religioni ed esoterista torinese Elémire Zolla - all’attivismo mistico della filosofia francese. Con Le stelle inquiete, da questo venerdì 11 marzo nelle sale italiane, la regista torinese [...] Vai alla recensione »
Su Simone Weil, una delle figure femminili più contraddittorie e simboliche del secolo scorso, ci sono molti libri ma nessun film. Filosofa, mistica, rivoluzionaria, assolutista, intellettuale, indagatrice di ogni settore dello scibile, ha lasciato una enorme quantità di scritti sui più svariati argomenti, pur essendo morta a soli 34 anni, con l’ultima guerra ancora in corso.
Il mare è arrabbiato. Onde giganti schiaffeggiano la carena. Il battello si piega. Il vento soffia da nord. Un marinaio viene a raccogliere le gomene. Non si aspettava di trovare qualcuno sul ponte. Me. Una ragazza. Magra. Affondata in un cappotto trasandato, con i libri che spuntano dalle tasche scucite. Le mani piantate sul bordo del parapetto. Mi lancia un lungo sguardo di disapprovazione e rientra. [...] Vai alla recensione »
Emanuela Piovano, regista indipendente, tra gli animatori della factory romana Kitchenfilm, ha provato, attraverso un film altrettanto libero e indipendente, di raccontare una delle più grandi pensatrici del Novecento: la filosofa francese Simone Weil. Della vita varia della Weil, la Piovano seleziona l'episodio legato all'amicizia con Gustave Thibon, il filosofo contadino, conosciuto nella campagna [...] Vai alla recensione »
Ci dispiace davvero non poter tessere le lodi di questo film, sia perché è evidentemente pieno di buone intenzioni, sia perché affronta una delle figure più interessanti del pensiero moderno, la filosofa francese Simone Weil, contraddittoria e affascinante. Purtroppo però la sceneggiatura, firmata dalla regista e da Lucilla Schiaffino, fa apparire Simone prevalentemente un'eccentrica, comunicando [...] Vai alla recensione »
Un episodio quasi sconosciuto nella vita di Simone Weil, quando nell’estate del ‘41 trovò rifugio nella tenuta agricola vicino a Marsiglia di Gustave Thibon, un filosofo contadino che aveva dato rifugio alla giovane ebrea. Più che in fuga Simone era in cerca di qualcosa. Di un’identità, invano cercata nell’insegnamento, in politica, in fabbrica, nelle trincee di Spagna, negli studi.