Facciamo la sua conoscenza in Italia soltanto di recente, perché è la protagonista di un film italiano. Ma Lara Guirao non è improvvisamente apparsa dal nulla, ha alle spalle tanta gavetta pressoché in tutte le possibilità espressive dell'arte, eccezion fatta per la pittura.
Il sodalizio con Tavernier
Le sue aspirazioni di bambina riguardano la musica, e comincia a studiare pianoforte all'età di sette anni. Si cimenta con la musica classica, col jazz, ma si avvicina anche al teatro dove, all'età di 22 anni, viene scritturata per un dramma di Xavier Durringer. Di lì a poco piomba nel cinema con L.627 (1992), film poliziesco di Bertrand Tavernier, suo vero scopritore.
Volto noto della televisione francese
Parallelamente, inizia la gavetta sul piccolo schermo. Serie Tv (Il commissario Navarro, Haute tension, L'instit, Il commissario Maigret) e film Tv (Connections, La mal-aimée, La part de l'ombre) le permettono di guadagnare fama in patria, e al cinema lavora alla commedia Couples et amants (1993).
A questo punto le sue apparizioni si fanno meno frequenti, perché l'attrice francese preferisce dedicarsi alla sua grande passione, il canto. Nel 1999 torna a farsi vedere e lo fa con Méditerranées di Bérenger, accanto a Monica Bellucci e Vincent Cassel. Tavernier la richiama per Laissez-Passer (2001), che viene presentato a Berlino, e per il drammatico La piccola Lola (2004).
Simone Weil
Votata al pittoresco cinema d'oltralpe, nel 2009 interpreta la madre di Bazil (Dany Boon) ne L'esplosivo piano di Bazil di Jeunet, eccentrico film maker già autore de Il favoloso mondo di Amelie e Una lunga domenica di passioni. Nel 2011 arriva finalmente a ricoprire un ruolo da protagonista, e lo fa per Emanuela Piovano ne Le stelle inquiete, opera che ripercorre l'incontro intellettuale tra la filosofa francese Simone Weil ed il 'filosofo contadino' Gustave Thibon nel Piemonte d'epoca fascista.
Curiosità
Tra il 2006 ed il 2010 si è esibita in tour con l'album rock ''J'aime bien c'que vous faites''. I miti musicali con cui è cresciuta sono tutti francesi: Alain Souchon, Laurent Voulzy e Chedid.
