Wong Kar-wai racconta l'amore, il suo sviluppo e la sua eterna illusione. Come solo lui è capace di fare. Drammatico, Cina2000. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Due coniugi scoprono che i rispettivi partner sono amanti. Questo creerà un legame anche tra di loro. Espandi ▽
Hong Kong, 1962. Chow è il redattore capo di un quotidiano che trasloca con la moglie in un appartamento in cui coabitano nuclei familiari provenienti per lo più da Shanghai. Qui incontra Li-Zhen, anche lei trasferitasi da poco insieme al marito. La donna è segretaria in una ditta di esportazioni mentre il marito viaggia spesso come rappresentante per un'importante ditta giapponese. Anche la moglie di Chow è spesso assente e così tra lui e Li-Zhen si sviluppa un rapporto di intimità che diventa progressivamente amore. Scoprono però che i loro coniugi hanno una relazione e compiono la scelta più difficile. Recensione ❯
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Tra reale e rappresentato, il film di Grabsky racconta Hopper attraverso le più diverse angolazioni. Documentario, Gran Bretagna2022. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il pittore che più di ogni altro ha saputo raccontare la geografia delle emozioni, la solitudine, il silenzio e l'attesa. Espandi ▽
Le opere pittoriche di Edward Hopper hanno sempre rappresentato un momento particolare della storia dell'arte. Il film di Phil Grabsky inizia proprio da qui: dal contesto storico in cui un talento americano sviluppa i primi passi nel mondo dell'arte. Nei primi del Novecento, quando il giovane studente americano inizia a dipingere le sue tele di piccole dimensioni, e a creare illustrazioni che narravano il quotidiano, le avanguardie artistiche si stavano facendo strada attraverso sperimentazioni e forti rotture formali ed estetiche.
Una storia d'amore americana va in profondità nell'analisi di Hopper, analizzandone gli aspetti più privati. Grabsky fa intervenire professionisti dell'arte che raccontano di Hopper attraverso le più diverse angolazioni.
Piccole tracce di bellezza, di paesaggi americani, di riflessioni visive e introspezioni dell'anima, soprattutto femminile; i tetti, gli abbaini, i campi, le pompe di benzina, i bar semi vuoti, i colori accesi degli abiti delle donne, gli sguardi e pose immobili rivolte all'esterno.... questi sono i frammenti che Hopper ha, traccia dopo traccia, lasciato nel suo percorso, da pittore rigoroso di un quotidiano immobilizzato. Recensione ❯
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Makbul Mubarak ha avuto un sogno premonitore, e questo sogno è Autobiography – Il ragazzo e il generale. Eppure non si tratta di sogni e visioni che costruiscono una premonizione, no. Sta tutto nel titolo, Autobiography, che è un’idra a tre teste ardua da sbrogliare e spurgare dal suo veleno: la prima autobiografia è quella di Mubarak stesso; la seconda autobiografia è quella di tutta la famiglia di Mubarak che per decenni ha lavorato come “civil servants” nelle istituzioni guidate da Suharto, sempre leale al regime e non al popolo di cui faceva parte; la terza autobiografia è quella dell’intera nazione, che nasce con Suharto e sempre con Suharto sembra destinata a morire, visto che dopo la deposizione del ’98 e il passaggio a miglior vita del generale nel 2008, poco è cambiato in Indonesia, sempre attraversata dai fantasmi della dittatura. Autobiography non è una premonizione ma un avvertimento. Recensione ❯
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Una sinfonia visiva e sonora che ci riporta al senso originario del termine ecologia e resta aperta all'interpretazione. Drammatico, Giappone2023. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Takumi e sua figlia Hana vivono nel villaggio di Mizubiki, vicino a Tokyo. Come le generazioni che li hanno preceduti, conducono una vita modesta secondo i cicli e l'ordine della natura. Espandi ▽
In una località boschiva non lontana da Tokyo, il tuttofare Takumi e sua figlia Hana, di otto anni, vivono in armonia con la natura e con i pochi abitanti del luogo. Una grande impresa dello spettacolo decide però di aprire un glamping, ovvero un camping con il glamour di un resort, proprio sulla strada che i cervi percorrono per abbeverarsi, minacciando oltretutto la pulizia dell'acqua di sorgente, della quale gli abitanti tutti, umani e animali, fanno un uso vitale. La comunità si preoccupa e domanda spiegazioni, così due impiegati della grande azienda vengono mandati sul posto per chiedere l'aiuto e l'intercessione di Takumi.
Al centro del quadro c’è l’ambiente naturale, la cui complessità è paragonabile soltanto a quella della musica, unico mezzo artistico adatto a dargli voce. E poi c’è il modo in cui gli esseri umani si relazionano con la natura (quel rapporto che chiamiamo “ecologia”).
Grandi temi, ma sussurrati in maniera estremamente libera, persino ermetica, in un film che sfugge alla norma e resta aperto all’interpretazione. Recensione ❯
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Una donna lascia tutto per un uomo ma lui sembra non averla mai conosciuta. Espandi ▽
Márta si è innamorata. Per questo motivo, si lascia alle spalle la brillante carriera intrapresa negli Stati Uniti in un reparto di neurochirurgia e torna a Budapest per iniziare una nuova vita con l'uomo che ama. Lui però non si presenta all'appuntamento al Ponte della Libertà. Dopo un'attesa inutile, lo cerca disperatamente e quando finalmente lo trova, l'amore della sua vita le risponde di non averla mai vista prima d'ora. Recensione ❯
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Un'opera fondamentale che si pone come la testimonianza definitiva sui fatti del 2019 a Hong Kong. Documentario, Hong Kong2021. Durata 152 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'immersione nella realtà delle proteste di Hong Kong tra la repressione cinese e il crescente senso di comunità della popolazione. Espandi ▽
Nel 2019, in seguito al varo di una legge sull'estradizione dei condannati dalla giustizia in Cina, Hong Kong insorge di nuovo, come nel 2015 quando l'Umbrella Movement mise in difficoltà il governo di Pechino. Orde di manifestanti occupano il quartiere di Central e raggiungono la cifra di due milioni di persone, più di un quarto della popolazione di Hong Kong. La strenua lotta a colpi di slogan, fionde e molotov contro i manganelli e i lacrimogeni della polizia si conclude con l'occupazione del Politecnico e l'arresto dei manifestanti. Ma le coscienze sono state risvegliate.
152 minuti di durata per un film che racconta in modo diacronico le origini degli scontri, il loro sviluppo e la loro conclusione, avvalendosi di immagini straordinarie riprese dalla giornalista Gwyneth Ho o dalle Go-Pro fissate sui manifestanti stessi e delle testimonianze dei protagonisti, ora in clandestinità, in carcere oppure espatriati a Taiwan.
Siamo di fronte ad un'opera fondamentale per comprendere una situazione politica tutt'altro che definita e in continua evoluzione. Recensione ❯
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Un thriller soprannaturale che esplora la natura artigianale del cinema e trova felici intuizioni visive. Thriller, Horror - Italia2021. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Costretto allo sfratto, Pietro mette a punto una strategia per continuare a vivere dentro casa sua. Un giorno, però, una madre disperata stravolgerà i suoi piani. Espandi ▽
La casa non è più un rifugio ma una minaccia. Come in Avati (La casa dalle finestre che ridono) e Argento (Profondo rosso), è lei la principale protagonista di L’angelo dei muri. Viene invasa da sconosciuti, diventa potenziale luogo di visioni (lo stesso passato del protagonista?), ma anche di contatti segreti come quello tra Pietro e la bambina. Bianchini, più che un horror, firma un thriller soprannaturale dove, come nei suoi precedenti lungometraggi, mostra la materia del set (la polvere nell’appartamento) e utilizza in modo efficace la componente sonora come nel rumore del vento che apre le finestre. L’angelo dei muri è l’esempio di un cinema di genere indipendente che, a prima vista, può anche apparire quasi silenzioso e sottratto perché non cerca il facile effetto sorpresa, ma alla fine riesce a portare a casa il risultato. Recensione ❯
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Il lato nascosto della grande scrittrice. Espandi ▽
L'immagine di Emily Dickinson che nel corso dei decenni si è diffusa e cristallizzata, cioè quella di un'autrice prolifica ma chiusa in se stessa ed indifferente a qualsiasi relazione sentimentale viene proposta sotto una luce completamente diversa. Al centro c'è la relazione, durata negli anni con la, inizialmente amica, e poi addirittura cognata Susan.
Emily Dickinson diviene per la prima volta protagonista non di un biopic serioso e carico di dolente mestizia ma bensì di una commedia carica di brio e di irriverenza.
Olnek dosa con maestria e con sguardo femminile la materia a sua disposizione offrendo così una prospettiva diversa e non più esclusivamente per addetti ai lavori della vita e dell'opera di un'autrice che merita di essere conosciuta anche sotto aspetti sin qu, più o meno volutamente, lasciati in ombra dai biografi ufficiali. Recensione ❯
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Il film sull'artista veneziano che ha rinnovato l'arte del dipingere con l'uso del colore e della composizione. Documentario, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Biopic su Tintoretto con focus sull'innovazione da lui rappresentata nel campo della pittura. Espandi ▽
La figura artistica e umana di Jacopo Tintoretto (Venezia, 1518-1594) racchiude le più diverse peculiarità che, solitamente, sono dono di coloro nati geniali. Nel bene e nel male. Tintoretto era un talento nelle arti - dalla musica, fino alla pittura per cui è noto ancora oggi - e aveva una natura legata a un'ossessiva urgenza del fare, e dalla forte necessità di giungere in alto, di essere riconosciuto. Per questo motivo, già da giovane, si fa notare per le calli veneziane come l'incessante pittore che inizialmente non viene compreso poiché le sue opere erano diverse da ciò che si era abituati a guardare. Scene dense di movimento e numerosi soggetti; collettività spesso drammatiche, a indicare un malessere di classi sociali basse, a cui Tintoretto guardava, perché trovava più vivide e interessanti da replicare in pittura. Colori mischiati, sperimentazioni, luci studiate minuziosamente alla maniera di un regista cinematografico dal valore di un Visconti o Kubrick, ma con la velocità nella narrazione di un Christopher Nolan. Recensione ❯
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Una regia fluida e armoniosa accompagna con grazia la storia di una riscoperta e della progressiva presa di coscienza della propria sessualità. Drammatico, Francia2021. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ahmed si innamora di Farah scoprendo insieme a lei un corpus di letteratura araba erotica. Benché sconvolto da questo desiderio, cerca in tutti i modi di resistere. Espandi ▽
È la parola poetica la terza protagonista di Una storia d’amore e desiderio, ed è attraverso la parola che due ragazzi di origine nordafricana scoprono che la loro cultura un tempo accoglieva la sensualità maschile e femminile e non condannava la ricerca del piacere o dell’ebbrezza, compresa quella dopo un bicchiere di vino. Ma mentre Farah, proveniente da una città di mentalità più aperta come Tunisi e da uno strato sociale economicamente più avanzato, è felice di quella scoperta, Ahmed, di famiglia modesta e circondato da coetanei conservatori, prova un rifiuto che ha anche che fare con una scarsa dimestichezza con la propria sessualità. Più che una storia d’amore, il film di Bouzid è la storia della presa di coscienza della propria sessualità da parte di un maschio che non vuole darle spazio, e che invece la regia “sessualizza” alla stessa maniera dei personaggi femminili del passato. Una storia d’amore e desiderio è un racconto imbevuto di tensione sessuale, aumentata da quel diniego e quella ritrosia che un tempo, anche cinematograficamente, erano esclusivo appannaggio femminile, e che invece qui fano capo ad un giovane uomo al picco della propria “riproduttività”. Recensione ❯
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Un documentario con la guida eccezionale di Jeremy Irons. Espandi ▽
Quando Jacques-Louis David, nel 1805, realizza la grande tela l'Incoronazione di Napoleone, segue le istruzioni dell'Imperatore: documentare il momento in cui il Bonaparte incorona Giuseppina di Beauharnais. Dunque, l'artista di corte, il pittore che ancora oggi simboleggia quel periodo storico vivace e di cambiamento, ritrae un Napoleone in azione, già incoronato, mentre trasmette il suo potere alla compagna. Quest'azione è indicativa della personalità forte e colta di un uomo che, sin dagli esordi della sua carriera militare, intuì da subito l'importanza della cultura e dell'arte come arma di scambio e di competenze. Napoleone sapeva che, attraverso ai manoscritti, alle opere del passato, ai musei e monumenti, alle istituzioni culturali legati all'arte, alla musica, alla ricerca e alla conversazione, avrebbe potuto lasciare una grande traccia e una buona memoria di sé. Recensione ❯
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Il grande cantautore viene indagato dallo sguardo del figlio Cristiano che ne eredita parole e musica. Espandi ▽
Jacques Lacan, psicanalista e filosofo francese, riteneva che le contestazioni giovanili del '68 avessero demolito l'autorità simbolica del padre nella vita della famiglia e in quella della società. La sua previsione era che il vuoto lasciato dal padre venisse colmato dal carattere feticistico delle merci, dall'oggetto di consumo. La previsione era corretta ma in quel Maggio, Fabrizio De André resiste come un'anomalia, come l'eccezione che fu: un padre-testimone che irriga oggi nuovi narrazioni. De André#De André. Storia di un impiegato è una di quelle narrazioni. È la storia di un disco che si fa spettacolo teatrale e poi cinema. È la storia di un figlio che interroga il padre e il suo patrimonio rintracciando la loro intimità, i loro fantasmi, i loro ricordi. Recensione ❯
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Il racconto di una città speciale che nasconde un mistero in ogni dettaglio architettonico. Arte, Italia2021. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film documentario prende avvio dall'immenso patrimonio veneziano per raccontare la città. Espandi ▽
1600 anni dopo la sua leggendaria fondazione, il film documentario prende avvio dall'immenso patrimonio veneziano per raccontare la città. I percorsi nei palazzi che ospitano capolavori e oggetti storici danno vita a connessioni artistiche e culturali, ma anche a semplici nessi visivi che, viaggiando tra le epoche, vanno a comporre il ritratto di una citta` futuribile. Come ne "Il Mondo Novo" di Giandomenico Tiepolo a Ca' Rezzonico, la societa` veneziana del '700, accorsa ad ammirare quella sorta di "lanterna magica" che era il cosmorama, si spinge e si accalca a stupirsi e a nutrirsi delle meraviglie del mondo che verra`. Nel film documentario, e` Carlo Cecchi, a consegnarci la memoria della citta`: un maestro del teatro italiano che ha studiato, conosciuto e lavorato con i grandi intellettuali, registi, letterati e attori della cultura del '900. Oltre a lui, vediamo muoversi per i luoghi di Venezia una giovane pianista polacca di grande talento, Hania Rani: cerca ispirazione e suggestioni per la sua musica per comporre la colonna sonora del film. Hania si muove tra musei, calli, palazzi e meraviglie veneziane; ci guida con i pensieri, ma soprattutto con le note musicali. A tenere il filo tra questi due diversi sguardi su Venezia e soprattutto tra due diverse generazioni c'e` la voce narrante di Lella Costa, a sottolineare che Venezia e` donna. Un racconto che conduce lo spettatore affinché possa orientarsi tra le epoche e incrociare storie e relazioni tra passato, presente e futuro. Recensione ❯
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Un film fatto di parole da ascoltare e guardare con pazienza. Solo così ci si accorge di trovarsi di fronte a un capolavoro. Drammatico, Giappone2021. Durata 179 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di un uomo di teatro che supera il trauma della morte della moglie grazie all'incontro con una giovane autista. Espandi ▽
Yûsuke Kafuku, un attore e regista che ha da poco perso la moglie per un'emorragia cerebrale, accetta di trasferirsi a Hiroshima per gestire un laboratorio teatrale. Abituato a memorizzare il testo durante lunghi viaggi in auto, Kafuku è costretto a condividere l'abitacolo con una giovane autista: inizialmente riluttante, poco alla volta entra in relazione con la ragazza e, tra confessioni e rielaborazione dei traumi, troverà un modo nuovo di considerare sé stesso, il proprio lavoro e il mondo che lo circonda. Un film di parole: parole scritte in un testo, recitate su un palcoscenico, mimate con le mani, create nell'estasi del piacere o dette nell'abitacolo di un'automobile. Parole, ancora, usate per inventare storie, per confessare traumi, per ammettere colpe e trovare sé stessi. È la storia di una rieducazione alla vita; la storia di un uomo gelosamente legato ai propri spazi che impara ad accogliere, ascoltare, donare. Il film va guardato con pazienza, come se lo spettatore, legato alle proprie parole e ai propri pensieri come i personaggi, dovesse anch'egli reimparare a guardare e ad ascoltare. Solo così ci si accorge di trovarsi di fronte a un capolavoro. Recensione ❯
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Il bullismo nel sistema scolastico cinese visto attraverso l'epopea romantica e spaventosa di un'adolescente. Drammatico, Cina2019. Durata 138 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La lotta per sopravvivere fa incontrare una studentessa bullizzata e un teppistello. Espandi ▽
Nian si sta preparando per l'esame di ingresso all'università dove la concorrenza tra studenti è fatale e il bullismo fa una vittima, che si getta nel vuoto a scuola. Nian diviene l'oggetto delle attenzioni delle bulle e mentre il test si avvicina la sua unica speranza è il teppistello Bei, che diventa il suo custode. Un disperato ritratto adolescenziale, dolente e necessario. Recensione ❯
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