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Il viaggio di un uomo attraverso l'Estremo Oriente e della sua fidanzata che cerca di raggiungerlo. Espandi ▽
Miguel Gomes ha contribuito in maniera determinante a rendere una materia sempre più fluida la commistione di cinema documentario e di finzione. Grand Tour continua un discorso personale e lo porta in Estremo Oriente: la componente di finzione è ambientata nel passato ma è evidentemente girata nel presente, spesso in interni, anche a causa del lockdown da Covid-19. La suggestiva monocromia della fotografia e l’utilizzo di tecniche come l’iris rimandano però a un’epoca lontana del cinematografo. A rappresentare gli esterni sono invece immagini catturate da Gomes durante viaggi recenti in quei luoghi e il montaggio di vecchio e nuovo, bianco e nero e colore, documentario e finzione provoca l’effetto ossimorico desiderato dall’autore. Un effetto complessivo straniante, agevolato da un ritmo lento e suadente e dall’immersione in una vegetazione lussureggiante che culla lo spettatore in uno stato semi-onirico.Forse è cinema per iniziati, ma vale la pena provare ad avvicinarsi al culto del regista portoghese per poterlo apprezzare appieno. Recensione ❯
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Valentina è una bambina down che sogna di fare la trapezista. Espandi ▽
Valentina sogna di fare la trapezista e crede che, essendo Down, non potrà riuscirci, ma la nonna le assicura che, se i bruchi riescono a trasformarsi in farfalle, niente è impossibile. Recensione ❯
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Ricco di informazioni e ben montato, un ritratto non apologetico di un'artista che è stata poverissima e ricca. Documentario, Portogallo2022. Durata 94 Minuti.
Un ritratto di Cesária Évora, regina della musica di Capo Verde. Espandi ▽
L'arcipelago di Capo Verde e i suoi misteri sono entrati di prepotenza nel nostro immaginario grazie a due straordinari talenti: il cinema di Pedro Costa e la musica di Cesária Évora. Due magie arcane, che ci hanno introdotto a un singolare contrasto tra una tradizione antica e i lasciti del colonialismo portoghese. Scomparsa settantenne nel 2011, Évora è rimasta nel quasi anonimato per mezzo secolo, nota solo ai propri conterranei. Una dimostrazione ulteriore della miopia occidentale, spezzata solo dall'ostinazione di alcuni giornalisti francesi. Poi finalmente i riconoscimenti per la "diva dai piedi scalzi", tardivi ma doverosi, non sono mancati. Recensione ❯
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Alfredo sul letto di morte ripensa a tempi lontani e agli amori di giovinezza. Espandi ▽
Sul letto di morte, Alfredo, un re senza corona, viene riportato a ricordi lontani della sua giovinezza e del tempo in cui sognava di diventare un pompiere. L'incontro con l'istruttore Afonso, dei vigili del fuoco, apre un nuovo capitolo nella vita di due giovani dediti all'amore e al desiderio, e alla voglia di cambiare lo status quo. Recensione ❯
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Una coppia si divide tra mare e terra: lui viaggia, lei cresce i figli. Espandi ▽
Beatriz e Henrique si sono sposati il giorno in cui lei ha compiuto 21 anni. Henrique, un ufficiale di marina, ha trascorso lunghi periodi in mare. Sulla terra, Beatriz, ha imparato tutto sulla verticalità delle piante e si è presa cura delle radici dei suoi sei figli. Recensione ❯
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Quattro stagioni ad Uz, nella campagna portoghese. La vita della piccola comunità si svolge seguendo i ritmi della natura, traendone sostentamento. L'anziano Antonio è stato emigrante. È tornato ad Uz e ora è impegnato nei preparativi della festa del villaggio. Daniel è un giovane pastore: sogna l'amore. Lo troverà, forse, proprio alla festa. Volta à terra è un omaggio alla terra di origine del regista e ad un modo di vivere che va scomparendo. Recensione ❯
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Un film da far vedere nelle scuole per la dolcezza e la precisione con cui si racconta l'Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Animazione, Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Portogallo2022. Durata 70 Minuti.
L'emigrazione italiana in Francia in un film in stop motion poetico e personale. Premio della giuria ad
Annecy. Espandi ▽
Quella che con un tono altisonante potrebbe definirsi la ‘saga’ degli Ughetto viene narrata con profonda dolcezza e partecipazione da un discendente. Grazie all’utilizzo della stop motion e di pupazzi in plastilina alti 23 centimetri il regista ha raccontato con dolcezza, ma anche con precisione storica, l’Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Di quelli cioè di cui lo Stato si ricordava quando doveva mandarli a morire nelle tante guerre che hanno costellato la prima metà del secolo scorso. Salvo poi non offrire loro altro che la strada dell’emigrazione. Un film come questo, grazie alla tecnica adottata e ai toni utilizzati, dovrebbe essere mostrato nella scuola dell’obbligo per ricordare a tutti, sin dalla più giovane età, che il passato del nostro Paese va conosciuto e non dimenticato. Anche e soprattutto quando si pronuncia con disprezzo la parola ‘migranti’. Recensione ❯
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Ritratti di coppie, amici, famiglie che condividono l'intimità della vita quotidiana, le abitudini, i gusti e persino alcuni tratti fisici. Espandi ▽
Amor Fati ricerca parti che si completino a vicenda. Sono ritratti di coppie, amici, famiglie, animali domestici e loro proprietari. Condividono l'intimità della vita quotidiana, le abitudini, le credenze, i gusti e persino alcuni tratti fisici. Dai loro volti, dalla coreografia dei loro gesti, si rivela la storia che li lega. Tratto dalla vita di tutti i giorni, il film ritrae, proprio davanti ai nostri occhi, un coro di affetti e la memoria collettiva di un Paese, evocando il discorso di Aristofane nel Simposio di Platone: 'Desiderate forse avvicinarvi quanto più è possibile l'uno all'altro, cosi da rimanere uniti sia di notte che di giorno?' Recensione ❯
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Un film su una persona che è al contempo la radiografia di un'età e di un paese in un'epoca difficile. Espandi ▽
Modi spicci e parlata franca, Joana trascorre le sue giornate bighellonando con amiche e gestendo un difficile rapporto con i genitori. A complicare le cose c'è una figlia piccola e una libertà economica che le manca. Mescolando riprese dirette e messa in scena, grazie ad un rapporto di forte complicità, Filipa Reis e João Miller Guerra realizzano un film che va ben oltre il semplice ritratto. Un film su una persona che è al contempo la radiografia di un'età e di un paese in un'epoca difficile. Recensione ❯
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A Buenos Aires, Exe, 25 anni, ha appena perso il lavoro e non ne cerca un altro. Vicini e amici gli appaiono strani come sempre Espandi ▽
A Buenos Aires, Exe, 25 anni, ha appena perso il lavoro e non ne cerca un altro. Vicini e amici gli appaiono strani come sempre. Su Internet incontra Alf, un ragazzo originario del Mozambico, ugualmente stufo del proprio lavoro, che ne contatterà un terzo, Archie, fuggendo con lui nella giungla. Attraverso la foresta e il folto della vegetazione, Archie segue delle formiche fino al formicaio. Una di loro si allontana dal tracciato e incontra Canh, un filippino, seduto in cima a una montagna di terra; quest'ultimo tornerà presto nella propria città, bella e strana, dove anche lui ha un lavoro ingrato. Recensione ❯
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Tredici cortometraggi per raccontare il ruolo di Sarajevo nell'Europa, con riferimento allo scoppio della prima guerra mondiale. Espandi ▽
Il 28 giugno 1914, l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell'impero austro-ungarico, fu assassinato a Sarajevo. Il suo omicidio è considerato la causa scatenante della Prima Guerra Mondiale che precipitò l'Europa nel caos e nel sangue. Cento anni dopo il colpo di pistola sparato dall'anarchico Gavrilo Princip, che cosa rappresenta Sarajevo dentro la storia contemporanea e dentro la memoria collettiva europea? Alla domanda prova a rispondere il progetto artistico di Jean-Michel Frodon, giornalista, critico e storico del cinema, che recluta tredici registi e intende altrettante riflessioni su Sarajevo, cuore e cornice di tragici eventi storici. Recensione ❯
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Basato sul romanzo "A trança de Inês" (La treccia di Inês) di Rosa Lobato de Faria Espandi ▽
Il film narra questa famosa storia di passione nel corso di tre epoche differenti. Il Medioevo, quando tutto accadde originariamente, il tempo attuale, nel quale Pedro e Inês sono architetti in una grande città, e un futuro distopico, in cui le persone fuggono dalle città per sopravvivere. Pedro e Inês si incontrano sempre, e ogni volta si innamorano perdutamente, in ogni tempo, rendendo immortale la più gloriosa storia d'amore portoghese. Recensione ❯
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Un film che attiva e rende vivido ogni singolo dettaglio della vita e dei tormenti dell'artista spagnolo. Arte, Francia, Spagna, Portogallo2022. Durata 90 Minuti.
La ricca e sinuosa opera del genio spagnolo in questo affascinante documentario corale. Espandi ▽
Seguire le tracce di Francisco Goya sul filo narrativo di Jean-Claude Carrière è già un’azione che non può lasciare indifferenti. Due intelligenze speciali, quella dello scrittore in dialogo con quella del pittore; due narratori eccezionali. Visionari che, posti a confronto dal regista José Luis López-Linares, hanno lasciato, a loro modo, tracce incancellabili e sentimenti vividi. Il talento, l’osservazione e l’analisi del quotidiano, anche quello più duro; i volti delle dame, i loro piedi dentro a eleganti calzari di seta; quelle mani - che Goya non amava dipingere e dunque si faceva pagare in più -; i tori e la corrida; la morte, la guerra, il dramma, il dolore forte, i giochi di corte, i tessuti, le incisioni raffinate e dense di stratificazioni lineari; i volti espressivi e grevi, la critica. Si potrebbe colmare una pagina intera con le sole descrizioni dei dettagli e delle reazioni dei soggetti nei dipinti intensi di Goya. Recensione ❯
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Un film dall'efficace atmosfera di minaccia e tensione ma dalla trama ingarbugliata. Thriller, Portogallo, Gran Bretagna, USA2022. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'autore solitario e controverso Bruce Cogburn viene tirato fuori dal suo nascondiglio da un fan ossessivo, costringendo il romanziere a confrontarsi con un passato a cui pensava di poter sfuggire. Espandi ▽
Bruce Cogburn, autore di un solo romanzo, il celebre "The Infernal Machine" che, a inizio anni '80, ispirò un lettore a compiere una strage di civili, vive da tempo isolato dal mondo. Perseguitato da un fan che gli invia continuamente lettere minatorie e inviti a riprendere a scrivere, Bruce è costretto a mettersi a contatto con la sua casa editrice e con il suo stesso stalker. La ricerca lo porterà a rinvangare un passato a lungo rimosso, risalendo all'origine della sua opera maledetta, che prima ancora di innescare una furia omicida poggiava su un misfatto inconfessabile...
Guy Pearce interpreta la classica figura dello scrittore travolto dalla sua stessa opera, con echi delle ossessioni tipiche di Stephen King e, come a un certo punto si sente dire, «il look di Sam Shepard, la passione per il bere di Truman Capote e lo stile di vita di Jim Thompson».
La trama di The Infernal Machine s'ingarbuglia così in modo inutilmente confuso, dal momento che la soluzione è talmente ovvia - non tanto per lo spettatore quanto per il protagonista - che viene da chiedersi come sia possibile che l'esasperato Cogburn non ci abbia pensato fin dalla prima apparizione delle lettere minatorie… Recensione ❯
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