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Malcolm McDowell

Malcolm McDowell (Malcolm John Taylor) è un attore inglese, doppiatore vers. originale, produttore, è nato il 13 giugno 1943 a Leeds (Gran Bretagna). Malcolm McDowell ha oggi 80 anni ed è del segno zodiacale Gemelli.

Un drugo di nome Malcolm

A cura di Fabio Secchi Frau

È stato uno degli attori preferiti di uno dei massimi esponenti del movimento del Free Cinema inglese, è passato sotto l'occhio truccato di Kubrick regalandoci uno dei personaggi che sono entrati di diritto nel nostro immaginario collettivo, per non parlare del suo imponente ruolo nella storia del cinema. Si è perso nelle pellicole commerciali americane, ha provato il piacere di lavorare in Italia, ed è tornato prepotentemente alla ribalta in un ruolo violento. Attore inglese maschile, famosissimo per aver prestato il suo volto a uno dei personaggi più feroci del cinema: il criminale Alex DeLarge (chi di voi non ha sentito l'impulso di vestirsi come lui durante qualche festa in maschera?) di Arancia meccanica. Dinamico e spettacolare, non ha opposto resistenza al cinema che l'ha voluto con così tanta prepotenza e ne è diventato uno dei tasselli più belli.
Cresce con i suoi genitori nello Yorkshire, poi a 11 anni viene mandato alla Cannock House School di Eltham, nel Kent. Suo padre, un alcolista cronico, fin da quando era piccolo era solito essere violento con lui, motivo che spinge Malcolm a odiare entrambi i genitori: il padre perché lo picchiava, la madre perché rimaneva inerme e non lo difendeva. Durante l'adolescenza, decide di andare via di casa e di tentare la strada della recitazione, pagandosi gli studi con il duro lavoro al pub dei suoi genitori. Si iscrive alla London Academy of Music and Arts, dove si diploma, ma quando, per il vizio del bere, il padre finisce in bancarotta, Malcolm si allontana definitivamente da casa, trovando lavoro come commesso viaggiatore di caffè. A venti anni decide di cambiare il proprio cognome in McDowell, perché in Gran Bretagna c'è già un attore di nome Malcolm Taylor. Comincia a lavorare in televisione, con dei piccoli ruoli in serie televisive di successo come Crossroads (1964) e Z Cars (1967).
Il suo primo ruolo sul grande schermo lo trova nel film di Ken Loach Poor Cow (1967), ma la scena dove lui appare (2 minuti) viene tagliata nel montaggio. Nonostante questo, Malcolm attira l'attenzione di un regista che fa parte del movimento del Free Cinema inglese: Lindsay Anderson. Sarà proprio lui a offrirgli il suo primo ruolo da protagonista nella pellicola drammatica Se... (1968) e ne farà suo attore prediletto dirigendolo anche in O Lucky Man (1973) e Britannia Hospital (1982). Affiancato a Robert Shaw, sarà poi diretto dal grande Joseph Losey in Caccia sadica (1970), poi arrivò Stanley Kubrick che gli propose un ruolo cruciale in uno dei suoi capolavori, Arancia meccanica (1971) segnando definitivamente in maniera formidabile la sua carriera di attore. Il suo ruolo è quello di Alex DeLarge, un giovane violento, dedito a furti, stupri e omicidi che è a capo di una banda di altrettanti ragazzi violenti e che, dopo l'ennesimo crimine, viene arrestato e condotto in carcere, dove subisce un "trattamento particolare". La sua performance, fra polemiche e ovazioni, fu un'enorme prova d'attore per lui tanto da essere nominato ai Golden Globe come miglior attore protagonista in un film drammatico. Notevole, oltre la recitazione, fu l'apporto che McDowell diede alla pellicola: fu sua l'idea di ballare e cantare "Singin' in the Rain" durante la sequenza dello stupro. In più, si ferì nel corso delle riprese, rimediando una costola incrinata durante un pestaggio, rischiando un malore per aver trattenuto troppo fiato mentre gli immergevano la testa nell'acqua putrida (che in realtà era brodo di carne) e soprattutto lesionandosi le cornee con il divaricatore durante la "cura Ludovico".
Il cinema mondiale gli spalanca definitivamente le porte e McDowell accetta ruoli anche secondari per i grandi registi di allora, come Richard Lester che lo affiancano al fior fiore degli attori inglesi: Oliver Reed e Alan Bates (Royal Flash - L'eroico fifone, 1975). Per quel che riguarda la sua vita privata, trova l'amore nell'attrice Margot Bennett, prima moglie dell'attore Keir Dullea. Il matrimonio però non funzionerà e durerà solo 5 anni, dal 1975 al 1980, anche perché McDowell conoscerà un'altra attrice, il non-ancora-premio-Oscar Mary Steenburgen, che sposerà subito dopo il divorzio dalla Bennett, rendendola madre di due figli, l'attrice Lilly McDowell e il produttore e regista Charlie McDowell. Scelto da Stuart Rosenberg per entrare nel grande cast de La nave dei dannati(1976), lavora anche in Italia nel 1977, diretto da Tinto Brass nella biografia erotica Io, Caligola.
Con gli anni, scopre di essere più simile al padre di quel che pensava: sviluppa anche lui la dipendenza da alcol e cerca di curarsi frequentando gli appositi corsi psicoterapeutici. Una volta guarito, torna a recitare ne Il bacio della pantera (1982) di Paul Schrader, nel ruolo del fratello degenere di Nastassja Kinski. Verrà poi scelto da Blake Edwards per il giallo Sunset - Intrigo a Hollywood (1988) con Bruce Willis. A cavallo fra gli anni Ottanta e i Novanta, accetta soprattutto ruoli in pellicole horror e di fantascienza, a volte anche un po' mediocri come Classe 1999 (1989). Torna a lavorare in Italia, diretto prima dal sottovalutato Sergio Citti ne Mortacci (1989), accanto a Vittorio Gassman, poi da Ugo Gregoretti in Maggio musicale (1990). Poi torna in America dove viene diretto da Roland Emmerich, Morgan Freeman, Rachel Talalay e Robert Downey Sr in pellicole che saranno dei tremendi flop. Si consola con il terzo matrimonio, quello con Kelly Kuhr, dalla quale avrà il suo ultimo figlio Beckett Taylor.
Sarà il ruolo di un vecchio gangster in Gangster N°1 (2002) di Paul McGuigan a riportarlo in auge. Per sua stessa ammissione è uno dei ruoli migliori che ha interpretato dopo il mitico Alex DeLarge di Kubrick, disgraziatamente però il suo nome continua a comparire in pellicole horror assolutamente mediocri. Recita accanto a Sophia Loren e Gérard Depardieu in Cuori estranei (2002) di Edoardo Ponti, poi passa a Robert Altman (The Company, 2003) e infine all'indipendente Mike Hodges (I'll Sleep When I'm Dead, 2003). Dopo un cameo in In Good Company (2004) di Paul Weitz, si fa cannibale nel biografico Evilenko (2004) e appare nel remake di Halloween di John Carpenter, firmato da Rob Zombie. Negli ultimi anni presta il suo volto a numerosi progetti di vario genere, dalla commedia (Easy Girl, Franklin & Bash) al thriller (Silent Hill: Revelation 3D, The Spider, Antiviral).
D'altra parte, nonostante tutti questi ruoli, noi lo ricorderemo per sempre con quell'occhio azzurro bene in vista, evidenziato da un trucco pesante che mette in risalto le ciglia, in un volto deformato dall'eccitazione e dall'adrenalina che entrano in circolo nel momento della corsa automobilistica ad alta velocità. Le labbra che si aprono, mostrando i denti stretti e la bombetta gli mette in ombra una parte del viso. Guarda noi, sta andando verso di noi, vuole investirci... o forse... forse siamo nell'auto con lui, in questa corsa pazzesca nella storia del cinema, affianco a un drugo di nome Malcolm.

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