Anno | 2004 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Paul Weitz |
Attori | Dennis Quaid, Topher Grace, Scarlett Johansson, Selma Blair, Marg Helgenberger David Paymer, Clark Gregg, Philip Baker Hall, Zena Grey, Malcolm McDowell, Ty Burrell, Frankie Faison. |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,49 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 25 marzo 2019
Dennis Quaid è un cinquantenne di successo la cui vita viene sconvolta dall'arrivo di un ventiseienne che prende il suo posto nell'azienda, diventa il suo capo e inizia una relazione con la più giovane delle sue due figlie. In Italia al Box Office In Good Company ha incassato 720 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Dennis Quaid è un cinquantenne di successo con una splendida famiglia e un'ottima posizione nei vertici di una nota rivista sportiva americana. La sua vita viene sconvolta dall'arrivo di un ventiseienne che prende il suo posto nell'azienda, diventando il suo capo. Come se non bastasse il giovane inizia una relazione con la più giovane delle sue due figlie, una deliziosa Scarlett Johansson. La nuova commedia di Paul Weitz ("About a Boy", "American Pie") prende di mira il mondo del lavoro: i rapporti e le rivalità fra colleghi, il problema della mobilità, le difficoltà delle aziende all'interno delle multinazionali. Il risultato è piacevole e divertente, ha ritmo, è ben recitato. Ma niente di più. Stupisce vedere quello che potrebbe essere un buon film per una serata di svago al cinema o un home video nel concorso ufficiale del Festival di Berlino.
Non sarà un film"epocale", ma"IN Good Company"mostra , con toni da commedia amara, anzi con risvolti francamente drammatici, la vita di un ufficio pubblicitario(lo ritengo uno dei film più efficaci, negli USA, su tematiche lavorative)in rapporto con la vita"privata"dei protagonisti, il cinquantenne dirigente interpretato da Dennis Quaid e il ventiseinne"rampa [...] Vai alla recensione »
Non sarà un film"epocale", ma"IN Good Company"mostra , con toni da commedia amara, anzi con risvolti francamente drammatici, la vita di un ufficio pubblicitario(lo ritengo uno dei film più efficaci, negli USA, su tematiche lavorative)in rapporto con la vita"privata"dei protagonisti, il cinquantenne dirigente interpretato da Dennis Quaid e il ventiseinne"rampa [...] Vai alla recensione »
Capisco che per un 50enne ritrovarsi con un capo che ha la metà dei suoi anni sia difficilissimo e che per giunta il suddetto nuovo giovane capo gli insidia la splendida figliola che ha le deliziose fattezze di Scarlett Johansson sia ancor più difficile. Ciò che invece non capisco è che questo film sia così inutile, noioso e stereotipato con luoghi comuni sul [...] Vai alla recensione »
"IN good Company"(Paul Weitz, 2004)es una pelicla que monstra una situacion tipica de los anos 2000, donde la dominacion de la informatica y la tendencia de las impresas en automatisar todo trae hasta la consecuencia extrema de redicir el personal, botando como si fuera un juego... Comedia/drama de trabajo, donde un hombre de mas de 50 anos se vuelve el"vice"de un muchacho de 26, [...] Vai alla recensione »
Il rapporto tra vita lavorativa e vita affettiva in questa epoca dominata da... multinazionali. Ma nessun dominio è...assoluto !
Dennis Quaid ritorna protagonista dopo qualche sbandamento. Eccolo nei panni di Dan, responsabile delle vendite di un giornale sportivo. È una persona decisamente perbene, lavora in squadra, ha una famigliola felice, con figlia intorno ai venti e un'inaspettata ma gradita gravidanza della moglie. Un cinquantenne sereno e positivo. Ma il giornale appartiene a una corporation, gestita da squali, che [...] Vai alla recensione »
Papà Dan ha una bella figlia adolescente, Alex, un altro bimbo in arrivo e un sereno matrimonio. Ha pure un buon posto, perlomeno tino a quando i boss non decidono di rivoluzionare tutto, anteponendogli un capo, Carter, che ha la metà dei suoi anni. I tagli del personale fioccano, gli stipendi si assottigliano. Poi Carter decide di mettersi con Alex, e Dan si incavola.
Non è che il film di Paul Weitz In good company sia un capolavoro, per carità, però è una discreta commedia forte in particolare di due qualità: la scelta di un tema interessante, quella dell'emarginazione di un cinquantenne, e la buona e credibile performance del protagonista Dennis Quaid, un attore rimasto sempre un po' in seconda linea che qui sa dare vita, passione e spessore umano, con un'alternanza [...] Vai alla recensione »
C’è un doppio contrasto generazionale nel primo film da single di Paul Weitz (gli altri li aveva scritti e diretti con il fratello Chris, che qui si limita a produrre): il cinquantunenne Dennis Quaid, responsabile della raccolta pubblicitaria di un popolare mensile di sport, viene sostituito, da un giorno all’altro, dal ventiseienne Topher Grace, squaletto carrierista.
Sorpresa: avete appena passato i 50 e quell’angelo di vostra figlia dorme tranquilla mentre voi state per andare al lavoro, ma nel cestino c’è la scatola di un test di gravidanza. Sorpresa: dopo una lunga e prestigiosa carriera siete contenti e forse lievemente stufi della routine, eppure il vostro lavoro non è affatto scontato, potreste perderlo all’improvviso.
Il film più corposo è sembrato ieri «In Good Company», se non altro per i protagonisti di tutto rispetto (Dennis Quaid e Scarlett Johansson). Ma nell'ottica del concorso non è emerso sinora il titolo che mette tutti d'accordo, a meno che non prevalga un indiretto bonus politico e il tedesco «Sophie Scholl - Die letzten tage» sfrutti al meglio l'abile assist dei selezionatori.
Sarà vero che ai festival si privilegia il dramma alla commedia? In realtà il titolo della Berlinale su cui intendevamo soffermarci era l'americano "In Good Company" di Paul Weitz, che con ironia garbata affronta il tema lavorativo di punta, ovvero la «corporation» come fonte di tutti i mali, attraverso il singolare rapporto edipico instauratosi fra il cinquantenne Dennis Quaid (intonatissimo), da [...] Vai alla recensione »
Ci sono titoli che vanno letti alla rovescia: «In Good Company» non significa trovarsi in buona compagnia, ma allude a tutt'altro. Il sostantivo sta nel senso di «società» e l'ironico aggettivo vuol dire il contrario. Dennis Quaid, incaricato di raccogliere pubblicità per la rivista «Sports America», lavora per una ditta che non è affatto «buona»; e diventa proprio cattiva quando viene acquisita da [...] Vai alla recensione »
Per chi se ne intende c’è un devastante dialogo all’inizio di questo film scritto, prodotto e diretto da Paul Weitz, lo stesso autore di About a boy e della serie demenziale American Pie. Il cinquantenne Dan Foreman (Dennis Quaid), responsabile della vendita di spazi pubblicitari per una rivista di sport, cerca di rinnovare un contratto ma il cliente risponde: «I miei figli mi dicono che nessuno legge [...] Vai alla recensione »
Maturo leone contro giovane squalo. Vecchi, sani valori di famiglia, contro cinismo aziendale. Dennis Quaid contro Topher Grace, sbarbatello rampante. Che oltre ad avere la metà dei suoi anni gli ruba il lavoro, ma anziché cacciarlo lo tiene come assistente (bontà? No, lungimiranza). E si invaghisce pure di sua figlia, look da santarellina ma idee molto chiare (chi se non Scarlett Johansson?).