Indomita e combattiva, sullo schermo e nella vita. Questo, in sintesi, potrebbe essere il ritratto di Norma Aleandro, da più di mezzo secolo una delle attrici più famose in Argentina, oltre che intellettuale di dichiarate posizioni progressiste.

Dal palco allo schermo (grande e piccolo)
Figlia degli attori Pedro Aleandro e María Luisa Robledo, Norma nasce a Buenos Aires (Argentina) nel 1936. Poiché fin da bambina calca le tavole del palcoscenico, diventa in breve tempo una delle attrici più apprezzate del suo paese.
Il suo esordio sul grande schermo risale al 1952, quando appare in "La muerte en las calles". Da questo momento inizia a dividersi con successo fra cinema e teatro, per intraprendere anche una brillante carriera televisiva negli anni '60, quando recita in sceneggiati come "La casa de los Medina" e "Cuatro mujeres para Adán".
Il successo internazionale arriva con "Los herederos", impietoso ritratto di una famiglia aristocratica in declino, da lei scritto e interpretato. Il film, unica prova del regista David Stivel, riceve una nomination all'Orso d'Oro al Festival del Cinema di Berlino nel 1970.
Altrettanto riusciti sono i suoi ruoli successivi, in particolare in "Los siete locos" di Leopoldo Torre Nilson e "La tregua" di Sergio Renan, tratto dall'omonimo romanzo di Mario Benedetti.

L'esilio e la rinascita
A causa delle sue posizioni esplicitamente progressiste, quando la giunta militare prende il potere è costretta ad abbandonare l'Argentina, per rifugiarsi prima in Uruguay e poi in Spagna. L'attrice ritorna nel suo paese solo nel 1982, quando la dittatura viene rovesciata.
Al suo rientro in patria offre una delle sue più riuscite interpretazioni in La storia ufficiale di Luis Puenzo. Nel film è Alicia, moglie di un funzionario del regime, intenzionata a scoprire le origini familiari della propria figlia adottiva. Per questo ruolo riceve il Premio alla Migliore Interpretazione Femminile al Festival di Cannes nel 1986, mentre la pellicola ottiene l'Oscar per il Miglior Film Straniero, finora l'unica in Sud America a vincere questo riconoscimento.
Grazie a La storia ufficiale prende l'avvio la carriera internazionale della Aleandro. Nel 1987 recita in Gaby - Una storia vera per la regia di Luis Mandoki, mentre due anni dopo appare in Cugini di Joel Schumacher, accanto a Isabella Rossellini, Sean Young e Ted Danson. Nel 1990 è al fianco di Anthony Hopkins in Un uomo in guerra di Sergio Toledo, ma sicuramente è la sua prova più interessante degli ultimi anni è Il figlio della sposa (2001) di Juan Josè Campanella.
Fra le sue ultime interpretazioni ci sono anche da segnalare Il mio nuovo strano fidanzato di Teresa De Pelegrí e Dominic Harari, mentre nel 2009 recita in Quella sera dorata, l'ultima fatica di James Ivory.