Erick Avari nasce il 13 aprile 1952 a Darjeeling, città nel nord dell'India e ai piedi dell'Himalaia, al confine col Nepal. Si trasferisce poi negli Stati Uniti dopo aver ricevuto una borsa di studio per il College di Charleston.
Nato avviato
Sin da quando è piccolo, la famiglia, che possiede vari teatri, lo fa familiarizzare col mondo dello spettacolo, anche se - dato che i suoi nonni da ambo i lati della famiglia gestiscono teatri in tutta l'India e l'Asia (per non menzionare il suo bisnonno, produttore del teatro Vittoriano e spesso accreditato per aver introdotto nel teatro indiano molte donne) - pensa che possa essere più propenso al business anziché alla recitazione in sé. La maggior parte dell'infanzia di Avari è spesa a Darjeeling, ma le lingue che conosce vanno bel oltre i confini del Paese e l'inglese - la lingua ufficiale - padroneggia infatti il nepalese, il bengalese, l'indi, e il gujrati.
I primi passi (in casa e negli USA)
Sicuramente la full immersion nei film in lingua inglese in cui Eric si cala grazie alle sale di uno dei due teatri del padre fa crescere in lui il desiderio di cimentarsi in prima persona, è così che ha un piccolo ruolo in Kanchenjungha, di Satyajit Ray e l'opportunità di incontrare la troupe del teatro della famiglia Kendall: la carriera di Avari si muove presto nella giusta direzione. Dopo diversi anni nelle scuole indiane, Avari si sposta negli Stati Uniti grazie ad una borsa di studio e studia recitazione - va poi a New York per uno stage. Appare nel teatro newyorchese Joseph Papp e nella produzione di Broadway di The king and I. Il primo incarico in un lungometraggio gli arriva nel 1984, con un ruolo nella commedia Nothing lasts forever.
La notorietà
Avari si ritaglia una nicchia di successo in ruoli che richiamano misteriosi uomini dal Far East e altri in film come Encino man, For love of money, Stargate e La mummia, che lo tengono sotto i riflettori e gli assicurano una certa popolarità. Con l'avvento del nuovo millennio, il grande pubblico riconosce il suo volto come familiare per i ruoli che ha ne Il pianeta delle scimmie, Mr. Deeds, The master of disguise e Daredevil, in cui dimostra anche di avere uno spiccatissimo senso dell'humour. Insieme a Alexis Cruz, è l'unico attore che compare sia nel primo Stargate che in quello ad esso ispirato, Stargate SG-1. E' fortunatamente accompagnato nel suo arrivo a Los Angeles nel 1991, inoltre, da critiche molto positive che gli arrivano grazie al suo forte impegno sui palcoscenici indiani. Lo ritroviamo anche in The Fresh Prince of Bel-Air, Hope & Faith, Law & Order, Star Trek: The Next Generation, seaQuest DSV, Star Trek: Deep Space Nine, Star Trek: Enterprise, The West Wing, The X-Files, Dharma & Greg, Babylon 5, Alias, The O.C. e Leverage. Fa brevi comparse in JAG, Living People, NYPD Blue, Cheers, Murder, She Wrote, Judging Amy e NCIS.
Più di recente
A partire dall'autunno 2006, una foto di Avari e una registrazione della sua voce vengono utilizzati per il ruolo di Chandra Suresh in Herpes - l'attore non appare sullo schermo fino all'episodio Seven minute sto midnight, dal momento che il suo personaggio fa parte del retroscena ed è morto prima degli eventi su cui è incentrata la trama. Vediamo questi soltanto in un flashback che la storia subisce, portando l'attenzione sugli eventi di sei mesi prima dell'episodio in questione. Frattanto, Suresh si trasferisce a New York e contatta gente sulla lista, da lui stesso stilata, di individui che avrebbero speciali aberrazioni genetiche.
Nel corso della sua carriera, Avari rappresenta uomini di più di ventiquattro nazionalità; fino al novembre 2006 figura in 33 film e oltre 70 episodi televisivi; è affianco a Brent Spiner in quattro diverse produzioni: Stark Trek: the next generation (1987), Independence day (1996), The master of disguise e Home alone 4 (2002) nel ruolo di Prescott. E' stato poi richiamato per recitare in Stargate SG-1 per riprendere il ruolo di Kasuf, ma non riesce a farlo per l'impegno di Dragnet (2003). Nell'ottobre 2009 è scritturato come Omar in Days of our lives. Nello stesso anno recita in Hachiko - il tuo migliore amico, film che racconta la vera storia di un appassionato professore di musica che accoglie in casa propria un cane abbandonato.