Da diversi anni, il "Killer Heart Eyes" semina il terrore a San Valentino, perseguitando e uccidendo coppie innamorate. Quest'anno, nessuna coppia è al sicuro...... Espandi ▽
Un serial killer che indossa una maschera con gli occhi a forma di cuore, da un paio d'anni colpisce uccidendo nel giorno di San Valentino svariate coppie di innamorati. Ally lavora nel campo della pubblicità, è single ed è alle prese con una campagna pubblicitaria che riflette la sua disillusione nei confronti del romanticismo e perciò non funziona. La sua capa Crystal le affianca così l'affascinante single Jay, maestro nel campo, e tra i due nasce un rapporto conflittuale.
Mentre una scia di sangue li segue, Jay e Ally lottano disperatamente per la vita e nel frattempo si conoscono sempre meglio. Ma l'assassino non molla la presa nemmeno quando i due si trovano nella stazione di polizia con Jay sospettato d'essere il colpevole.
Vivace incrocio tra commedia sentimentale e slasher, il film usa a profusione i luoghi comuni e gli stilemi di entrambi i generi, puntando soprattutto sulla riuscita alchimia tra i due protagonisti che, anche grazie all'ottima prova di Mason Gooding e Olivia Holt, si presentano come personaggi simpatici e ben caratterizzati, di cui è interessante seguire le vicende. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Nella mente di un'adolescente inquieta, costretta a misurarsi con la crudeltà della vita in un momento traumatico. Espandi ▽
Tokyo, tardi anni 80. Quando il padre scopre di essere affetto da una malattia terminale e la madre riceve una promozione a manager che la tiene costantemente occupata, l’undicenne Fuki si trova sempre più sola e in cerca di risposte sui traumi dell’esistenza e su cosa celi il mondo degli adulti. Sposando in toto il punto di vista di Fuki, anche la regista sceglie l’astrazione e l’ellissi, a costo di rendere meno fluida la narrazione. Avendo visto quel che il cinema giapponese ci ha offerto nei decenni, risulta difficile scandalizzarsi ancora per l’impassibilità dei personaggi di fronte alle situazioni più orribili. E così la sottrazione emotiva di Hayakawa finisce per rendere il film volutamente opaco, insensibile alle situazioni più scabrose, ermetico a ogni interpretazione, fino al punto di non riuscire a discernere chiaramente tra quel che avviene solo nella mente di Fuki e quel che accade nella realtà. Citazione doverosa per Lily Franky: il suo ruolo, quello del padre malato, gli lascia pochi minuti in scena, ma la sua è una prova di minimalismo impeccabile. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Commedia romantica scritta, diretta e prodotta da Celine Song, già autrice di Past Lives. Espandi ▽
New York City, oggi. Lucy è una "combina coppie". Durante la festa di matrimonio di una coppia formata da Lucy la donna rivede John, l'uomo con cui aveva condiviso una grande storia d'amore ma che ha lasciato perché, da attore squattrinato, lui non poteva darle le comodità che lei esigeva - e infatti al matrimonio fa ancora il cameriere. Nella stessa circostanza, seduta al tavolo dei single, Lucy si imbatte anche in Harry, che secondo i suoi parametri professionali è "un unicorno": super ricco, affascinante, educato, spiritoso e intenzionato ad avere una relazione seria.
Celine Song, dopo il successo di Past Lives, inquadra spesso i suoi personaggi da una distanza entomologica proprio perché fa di loro le cavie di un esperimento sociologico che riflette la deriva merceologica di una nazione, attualmente incarnata dal suo stesso presidente. Il tema davvero interessante e contemporaneo che emerge in filigrana è quello della morte, ripetutamente nominata en passant, come un rimosso freudiano. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un documentario che racconta i pensieri e la filosofia di vita dello scrittore, scultore e alpinista Mauro Corona, attraverso monologhi, voci fuori campo, chiacchierate con amici e incontri con artisti. Espandi ▽
"Qui giace Mauro Corona, uomo iniquo e perverso. Pregare per lui è tempo perso". Mauro Corona, scrittore, scultore e alpinista, conosciuto dal grande pubblico per la sua presenza al talk-show "Carta bianca" condotto da Bianca Berlinguer, viene mostrato sotto una prospettiva più intima, nella quotidianità delle sue giornate quando si sposta, per esempio, con la sua Fiat Panda per le strade di Erto o mentre si trova nella sua abitazione.
In un viaggio avanti e indietro nel tempo, ripercorre alcuni momenti più importanti della sua vita, partendo dall'infanzia difficile ed evidenzia il profondo legame che ha con il territorio e le sue passioni personali.
Diretto da Niccolò Maria Pagani che ha seguito Corona per sette mesi, tra riprese e montaggio, nella vallata di Erto dove vive, rivela il lato più autentico e meno provocatore del personaggio. I testi sono tratti dal suo romanzo "Le altalene", pubblicato da Mondadori nel 2023 in cui lo scrittore si lascia andare al flusso dei ricordi. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un giovane beffato da un affarista crea un suo alter ego vendicatore: Paperboy. Espandi ▽
Due giovani - Giona e Ade - hanno messo a punto un nuovo e rivoluzionario software chiamato Prophecy. Lo propongono al famoso Manfredi ma l’affare non va a buon. Sei mesi dopo, Giona scopre che Manfredi sta facendo un sacco di soldi con il loro software di cui si è illecitamente appropriato. Con l’aiuto di Ade, Giona assume l’identità del fantomatico Paperboy, che sul web si propone di ristabilire la giustizia. Tratto dall’omonimo manga di Tetsuya Tsutsui, il film racconta con toni da action comedy una vicenda caratterizzata da un certo schematismo di fondo in ruoli e personaggi, ma ravvivata di frequente da un brio espositivo che le dona vivacità e leggerezza. La descrizione dell’improbabile e scalcinato gruppo di vendicatori è abbastanza colorita e, se la figura quasi super eroistica, come immagine almeno, di Paperboy rimane poco utilizzata e un po’ generica, il ruolo dei ribelli all’interno di un’ottica di vendetta e giustizia è nel complesso efficace e coinvolgente. La confezione è curata e apprezzabile. Positiva anche la prova del cast. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un film ambientato in un mondo post-apocalittico dove una ragazza intraprende un percorso spirituale di vendetta e redenzione. Espandi ▽
In un futuro prossimo dove la natura ha sopraffatto la tecnologia, un'isola sul Mediterraneo in bilico tra passato e futuro sta tornando poco alla volta alla vita, con nuovi insediamenti umani che ripopolano il territorio. Mila, una giovane ragazza, viene derubata dall'eredità del padre da parte degli zii paterni, ma nonostante la messa in atto di un piano di vendetta che distrugge il suo villaggio non ritrova la sua serenità e, con l'appoggio di un vecchio mago conosciuto da bambina, intraprenderà un percorso spirituale alla ricerca di sé stessa.
Un film ispirato alla vita del vero Milarepa, vissuto 500 anni prima di Cristo, che dopo una vita di malvagità iniziò un percorso spirituale fino a diventare il primo Buddha tibetano.
Un cinema ambizioso, dai temi alti, con grandi interpreti inseriti a suon di trucchi prostetici in un contesto produttivo e creativo che prova a replicare un'idea di cinema al tempo commerciale e d'autore, stracarica di citazioni, riferimenti, immaginari presi a prestito, presunte meraviglie visive e una pesantezza di tono che talvolta può diventare pregnanza di significato. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un capitolo cinematografico del franchise che vede insieme per la prima volta Jackie Chan e Ralph Macchio. Espandi ▽
In seguito alla tragica morte del fratello, Li Fong deve lasciare la scuola di kung fu a Pechino, per trasferirsi a New York con la madre. Una sera entra dentro il locale "Victory Pizza" gestito da Victor, un tempo ottimo pugile e ora è perseguitato dal suo strozzino, dove conosce sua figlia Mia. Mentre si trova con lei in metropolitana, viene colpito a tradimento da Conor, il suo ex, campione di karate in match spesso clandestini. La madre gli ha esplicitamente vietato di tornare a combattere e lo ha messo nelle mani di un tutor coetaneo, Alan, per farlo studiare.
Lui però ha altri piani. Prima aiuta Victor, che vuole tornare sul ring per combattere e saldare così i suoi debiti, insegnandogli le tecniche delle arti marziali e poi decide di partecipare al grande torneo 5 Buroughs dove è strafavorito Conor. Per farlo combattere al meglio delle sue possibilità e ribaltare i pronostici, accorre in suo aiuto il suo maestro Mr.Han che si rivolge a sua volta a Daniel LaRusso, il primo 'karate kid'.
Jonathan Entwistle, al suo primo lungometraggio, ha un intento ambizioso rispetto all'esito finale. Il nuovo Karate Kid non è supereroe (anche se viene citato Peter Parker) né normale e più umano ma solo una versione un po' più anonima di quelli che lo hanno preceduto. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Col suo primo lungometraggio, Silvestre fa goal schierando una squadra di livello ed escogitando uno schema che funziona. Drammatico, Italia2025. Durata 114 Minuti.
Il capitano Massimo De Core sta per lasciare il calcio avendo dinanzi a sé l'imperativo di vincere la partita più importante. Espandi ▽
Massimo De Core è amato da tutto il popolo del calcio che tifa per la squadra da lui capitanata. Si porta però addosso una definizione (perdente di successo) che gli pesa e che fa sentire ancor più la propria presenza nel momento in cui la sua squadra è in attesa di una finale che potrebbe finalmente decretarne la superiorità. Un errore di gioventù, a cui pose rimedio in modo illegale, torna a farsi presente grazie ad un gruppo di malavitosi che vogliono condizionare l’esito della partita. Antonio Silvestre scrive e dirige il suo primo lungometraggio che si inserisce con un buon esito nel filone del cinema dedicato al calcio. Grazie ad un cast che vede Gilles Rocca nel ruolo del protagonista, il ritorno di Michela Quattrociocche sul grande schermo e molti altri interpreti (tra cui due glorie del calcio giocato come Aldo Serena ed Evaristo Beccalossi) Silvestre riesce a fare goal. Come un buon allenatore deve saper fare, non solo schiera una squadra di livello ma ha anche escogitato uno schema che funziona. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Piero ed Elisabetta si sono conosciuti e amati molto presto, riuscendo a costruire una famiglia felice. Ma un lutto terribile li ha colpiti. Espandi ▽
Piero ed Elisabetta si sono molto amati e hanno avuto tre figli con cui formare un'unità apparentemente indissolubile. Ma quando il maggiore, Flavio, perde la vita in un incidente la famiglia si disgrega. Sono i due figli che restano, Dennis e Sara, a convincerli a celebrare insieme il Natale a Cortina d'Ampezzo, la località dove i nonni materni possiedono un lussuoso chalet. I due ragazzi hanno un piano, che però verrà bruscamente interrotto da un evento inaspettato. Tutte le dinamiche famigliari verranno messe in discussione, e terranno tutti in sospeso per una lunga notte di attese e di riflessioni sul passato.
Storia di una notte racconta le ricadute di un lutto terribile su un nucleo domestico e soprattutto su una coppia che non riesce a non trasformare il dolore in una serie di rinfacci.
Basata sul romanzo "Nelle migliori famiglie" di Angelo Mellone, la vicenda esplora quel dolore trasformandolo in uno spazio vuoto che nessuno riesce a colmare, e che tiene separati gli uni dagli altri. Purtroppo però il risultato drammaturgico risulta artificioso e poco emotivamente coinvolgente, forse anche perché nelle prime scene la famiglia appare forzosamente felice, e in quelle ambientate dopo la tragedia altrettanto forzosamente ostile. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Spike Lee rielabora la vicenda di Anatomia di un rapimento di Akira Kurosawa. Espandi ▽
L'industria discografica non è più quella dell'era pre-Spotify, ma David King, detto "King David", rimane leggendario: lo scopritore di talenti della musica nera, che resiste ai tentativi di svendere la sua etichetta Stackin' Hits. Proprio mentra sta per impegnarsi in un investimento cospicuo, viene raggiunto da una telefonata drammatica: il figlio Trey è stato rapito, il riscatto richiesto è di 17,5 milioni di dollari. Quando si scopre che i rapitori anziché Trey hanno preso Kyle, migliore amico del ragazzo, King è dubbioso sul fatto di pagare la somma.
Dovrebbe essere il confronto di un uomo con il proprio doppio, o con quel che avrebbe potuto diventare se la fortuna non avesse arriso, ma il presunto climax rimane sulla carta, senza che scatti la minima empatia.
Ma se è noto che le doti di Lee non siano quelle del fine dicitore, è sui suoi tipici punti di forza che Highest 2 Lowest scivola in maniera sconcertante. In primis la regia - in genere salda e audace, quando non sperimentale - si fa piatta, quasi si trattasse di una soap opera altoborghese. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un viaggio che reinterpreta con freschezza e immaginazione il capolavoro senza tempo di Johanna Spyri. Espandi ▽
Heidi è desiderosa di rispondere all'invito di Clara e di partire in vacanza con lei, ma due eventi la trattengono a casa del nonno: l'arrivo dell'ambiguo Schnaittinger, un industriale deciso ad ogni costo ad aprire una segheria sul loro versante del monte, e la cura di un cucciolo di lince, che Heidi stessa ha liberato da una trappola posta a terra dal nuovo arrivato, e che ora ha bisogno di lei per guarire da una brutta ferita.
La nuova avventura della bambina più famosa delle Alpi, frutto di una coproduzione tedesco-spagnolo-belga diretta da Tobias Schwarz, non trova posto nei due romanzi di Johanna Spyri ma è una storia originale, che combina l'afflato ecologico con il racconto di formazione alla E.T., in cui si cresce imparando a prendersi cura di qualcun altro, ma anche a lasciarlo andare, rispettandone la natura e la libertà.
Il tipo di intrattenimento proposto è educativo, ma anche generico, poco originale, insufficiente per poter parlare di un vero reboot. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan riprendono i ruoli di Tess e Anna Coleman nel sequel di Quel pazzo venerdì. Espandi ▽
Il film riprende anni dopo che Tess (Curtis) e Anna (Lohan) hanno attraversato una crisi di identità. Anna ha ora una figlia e una futura figliastra. Mentre affrontano la moltitudine di sfide che si presentano quando due famiglie si uniscono, Tess e Anna scoprono che la fortuna potrebbe davvero colpire due volte. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un film tutto al femminile, sul senso di prigionia dei caregiver. Con due grandi attrici protagoniste. Drammatico, Gran Bretagna2025. Durata 92 Minuti.
Una madre e una figlia vanno alla ricerca di un'enigmatica guaritrice. Espandi ▽
Sofia trascorre le sue giornate a badare alla madre malata Rose, nel viaggio in Almería per consultare il dottor Gómez. La malattia di Rose è misteriosa, non riesce a camminare, ma le motivazioni sono ignote. Mentre bada a sua madre e alle sue molteplici esigenze, Sofia conosce sulla spiaggia l'affascinante Ingrid, con cui nasce un rapporto speciale. Ma la presenza della madre è ingombrante, la preoccupazione per lei costante e, malgrado l'intervento del dottor Gòmez e una chiacchierata chiarificatrice con il padre di Sofia, le cose non accennano a migliorare.
Un film claustrofobico sul senso di frustrazione, impotenza, rabbia e soffocamento che provano i caregiver.
Non è un film a tesi, punto a favore per Lenkiewicz, che tuttavia pecca di eccessiva dichiarata voglia di "lasciare andare la storia" senza tenerla stretta tra redini narrative che avrebbero potuto salvaguardarla, con scelte più nette a livello di ritmo e scrittura. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il popolare gioco svedese viene trasformato in un film live action dalla Warner Bros. Espandi ▽
Quattro improvvisati avventurieri - Garrett "The Garbage Man" Garrison, Henry, Natalie e Dawn - sono alle prese con problemi quotidiani quando vengono improvvisamente trascinati, attraverso un misterioso portale, nell'Overworld: un bizzarro paese delle meraviglie cubico dove regna l'immaginazione. Per far ritorno a casa, dovranno imparare a padroneggiare questo mondo (e proteggerlo dalla minaccia di Piglins e Zombie) mentre intraprendono una magica missione affiancati da un esperto e inaspettato 'costruttore' del posto.
Il mondo del primo videogioco più venduto della storia (in 15 anni 300 milioni di copie) è lo scenario di una commedia spumeggiante, citazionista e survoltata ma con una sceneggiatura evanescente.
Bisogna abbandonarsi, spegnendo il cervello (e vale sia per i fan che per chi non sa neanche cosa sia Minecraft), alla serie di avventure rocambolesche messe in atto dai due protagonisti che, appunto come un videogioco anni '80, devono sempre passare a un 'quadro' successivo per tentare di sbrogliare la matassa. Il "perché lo fanno" non è così importante dato che il "come lo fanno" alla fine diverte e distrae. Che poi è l'unico obiettivo centrato da un film, deliziosamente anarchico, ma senza né capo né coda. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una versione ibrida e grottesca della fiaba dei Grimm. Che desidera accontentare tutti e finisce per non accontentare nessuno. Avventura, Drammatico, Family - USA, Germania2025. Durata 109 Minuti.
Adattamento live action del film d'animazione Disney del 1937 Biancaneve e i sette nani. Espandi ▽
La storia è nota: Biancaneve viene perseguitata dalla regina cattiva, sua matrigna, che la vuole morta perché lo "specchio delle sue brame" le ha detto che è Biancaneve, e non più lei, la più bella del reame. La ragazza si rifugia presso la casetta nella foresta dei sette nani ma la regina Grimilde, autotrasformata in strega, la convince ad addentare una mela avvelenata: solo un bacio d'amore potrà salvare Biancaneve dalla morte.
Questa riedizione Disney live action della celebre favola dei fratelli Grimm è una versione ibrida con non pochi elementi grotteschi - in primis i sette nani in CGI - che fanno rimpiangere la morbidezza e la raffinatezza dell'animazione originale (interamente disegnata a mano). Alcune scelte, invece di limitarsi ad aggiornare la favola alla contemporaneità, in qualche modo la snaturano, togliendole quella potenza iconica che l'ha resa immortale. Biancaneve rimane a metà del guado, senza osare una vera rilettura ironica della fiaba originale, che voleva la protagonista "colf dei sette nani" e in passiva attesa di un principe azzurro che le svolti (letteralmente) l'esistenza, e allo stesso tempo rivelandosi poco rispettosa della forza originaria della favola nera dei Grimm. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.