Anno | 2025 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 114 minuti |
Al cinema | 1 sala cinematografica |
Regia di | Antonio Silvestre |
Attori | Gilles Rocca, Michela Quattrociocche, Chiara Iezzi, Vincenzo De Michele Giacomo Bottoni, Giulia Cappelletti, Giorgio Colangeli, Roberto Corradino, Christian Di Domenico, Ivan Franek, Francesco Gisotti, Danilo Giuva, Niccolò Senni, Feliciana Sibilano, Michele Sinisi, Antonio Spoletini. |
Uscita | giovedì 3 aprile 2025 |
Distribuzione | Amaranta Frame, PFA Films |
MYmonetro | 2,74 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 1 aprile 2025
Il capitano Massimo De Core sta per lasciare il calcio avendo dinanzi a sé l'imperativo di vincere la partita più importante. L'ultima sfida è 107° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 30,00 e registrato 5.741 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Massimo De Core è amato da tutto il popolo del calcio che tifa per la squadra da lui capitanata. Si porta però addosso una definizione (perdente di successo) che gli pesa e che fa sentire ancor più la propria presenza nel momento in cui la sua squadra è in attesa di una finale che potrebbe finalmente decretarne la superiorità. Un errore di gioventù, a cui pose rimedio in modo illegale, torna a farsi presente grazie ad un gruppo di malavitosi che vogliono condizionare l'esito della partita.
Antonio Silvestre scrive e dirige il suo primo lungometraggio che si inserisce con un buon esito nel filone del cinema dedicato al calcio.
Silvestre, con la professionalità che si può desumere dal suo curriculum, aveva sicuramente presenti i film più importanti che hanno segnato la rappresentazione del calcio su grande schermo ed era altrettanto sicuramente consapevole della sfida che lui stesso, e non solo il suo protagonista, andava ad affrontare. Ci sono film, internazionali e anche italiani (uno su tutti Ultimo minuto di Pupi Avati) che hanno lasciato un segno.
Grazie ad un cast che vede Gilles Rocca nel ruolo del protagonista, il ritorno di Michela Quattrociocche sul grande schermo e molti altri interpreti (tra cui due glorie del calcio giocato come Aldo Serena ed Evaristo Beccalossi) Silvestre riesce a fare goal. Come un buon allenatore deve saper fare, non solo schiera una squadra di livello ma ha anche escogitato uno schema che funziona.
La sceneggiatura infatti è congegnata in modo tale da costruire l'attesa dello scioglimento di un nodo che si presenta come difficile da manipolare. Massimo De Core ad un certo punto sembra essere finito in un cul de sac davvero senza via d'uscita. Per quanto la struttura stessa della narrazione induca all'attesa di un happy end lo spettatore è comunque invitato a chiedersi quale sia la soluzione possibile che sia anche credibile. Perché in fondo nel film si affronta un piaga seria e mai del tutto eliminata: quella delle distorsioni delle scommesse sul calcio.
Come però accade anche nelle partite giocate con un buon ritmo qualche momento di cedimento finisce con il non mancare. L'inserimento, che sfiora la retorica, di due brani d'opera (da "Tosca" e da "Carmen") assomiglia a quei tiri in porta che finiscono sugli spalti mentre l'insistenza su momenti che vorrebbero essere comici o comunque da commedia (vedi i santi a cui appellarsi per la vittoria) assomiglia ai palleggi prolungati a centrocampo.
Questo però non inficia l'esito qualitativo finale di L'ultima sfida che nel complesso è da considerarsi positivo.
“L’ultima sfida”, è un avvincente dramma sportivo che esplora le sfide personali e professionali di Massimo De Core, interpretato da Gilles Rocca. Il film offre uno sguardo autentico e coinvolgente nel mondo del calcio, raccontando la storia di un capitano che, giunto al termine della sua carriera, affronta l’opportunità di riscattarsi vincendo un trofeo tanto [...] Vai alla recensione »
L’ultima sfida è più di un film sul calcio: è un tuffo nel cuore di una generazione cresciuta a pane e Subbuteo, con le radiocronache alla domenica pomeriggio, gli album delle figurine incollati con cura, e il mito di Shingo Tamai che prendeva vita nei pomeriggi davanti a Arrivano i Superboys. Gilles Rocca è semplicemente perfetto nel ruolo di Massimo [...] Vai alla recensione »
Con L’ultima sfida, Antonio Silvestre firma un film che unisce memoria e modernità, capace di guardare al passato con affetto ma con lo sguardo ben puntato sul futuro. Accanto al protagonista Massimo De Core, interpretato con intensità da Gilles Rocca, emergono temi attualissimi come la parità di genere nel mondo dello sport e la crescita del calcio femminile professionist [...] Vai alla recensione »
Interpretazione di Rocca e? quella di uno calciatore ma potrebbe essere quella di qualsiasi professionista che si trova a gestire un successo precoce in un settore competitivo e infiltrato da minacce e sfide dove emerge l?importante svolta nel coraggio di chiedere aiuto .Temi sociali e una riflessione su calcio scommesse e questioni di genere in una cornice di fotografia mirabile
Massimo De Core è un nomen omen, ma anche un ossimoro vivente: "un perdente di successo", lo definiscono. Ma può esistere qualcosa del genere? La sconfitta è sempre tale, dopotutto, e qualsiasi avvitamento retorico non la trasforma in vittoria. Massimo è un calciatore alla soglia dei quarant'anni, all'ultima occasione della vita sportiva, contenuto nel corpo fisicato ma ormai segnato di Gilles Rocca. [...] Vai alla recensione »
Dalle corruzioni e ricatti nel mondo del calcio, "la mafia nel pallone", l'esordiente Silvestre ricava l'esemplare vicenda (immaginaria) di un capitano amato da squadra e fan, nonostante l'epiteto «perdente di successo». Come salverà se stesso e la squadra alle scommesse col trucco? Con qualche stereotipo di recitazione, buoni personaggi e un po' di idealismo, funzionano la suspense e il protagonista [...] Vai alla recensione »
L'ultima sfida racconta la vicenda di Massimo De Core (Gilles Rocca), amato capitano di una squadra di calcio, che si trova invischiato in un traffico di scommesse dopo essere stato ricattato da due sue vecchie conoscenze. L'uomo, che ha una moglie-influencer (Michela Quattrociocche) e una figlia aspirante calciatrice professionista, si porta dietro da parecchio ormai la nomea di "perdente di successo" [...] Vai alla recensione »
Terzo film sul calcio in dodici mesi, dopo Zamora e USI Palmese (quest'ultimo uscito da poco). Titoli non indelebili e però di un qualche pregio, quelli. Questo no. E va bene che è un'opera prima, ma della serie "Falsa partenza". Siamo alla vigilia della finale d'un torneo della massima importanza, ci viene detto, quel che vediamo è uno stadiuccio miserello.
Un capitano, l'addio al calcio, i problemi privati e mediatici: sembra Totti in Speravo de morì prima, ma è Massimo, idolo delle folle che deve portare la sua squadra alla sconfitta per favorire una losca scommessa, oppure perderà reputazione, amore e follower per errori commessi da giovane. Oltre i timidi tentativi di thriller, prevale un dramma che soffre l'imprecisata genericità di squadre, spazi [...] Vai alla recensione »