Advertisement
Amanda, la metafora di una generazione di giovani donne che vuole crearsi da sola il proprio destino

Il film di Carolina Cavalli rovescia gli stereotipi e restituisce sullo schermo la figura di una giovane donna originale e niente affatto rassicurante, ostinata a non compiacere alcuno sguardo, men che meno quello maschile. Un personaggio che richiama alla memoria titoli come The End of the Fuck** World, Fleabag e Sex Education.
di Claudia Catalli

Benedetta Porcaroli . Interpreta Amanda nel film di Carolina Cavalli Amanda.
giovedì 13 ottobre 2022 - Focus

Se c'è un personaggio che le piattaforme hanno contribuito a sdoganare e diffondere è la ragazza outsider, anticonformista, ribelle, problematica, determinata ad affrontare la vita a modo suo. È la metafora parlante di una nuova generazione di giovani donne decise a crearsi da sole il proprio destino uscendo dai binari delle convenzioni sociali e dalle regole tracciate dalle generazioni precedenti. Sfida i benpensanti e infischiandosene dei giudizi altrui si fa largo nelle narrazioni contemporanee a testa alta, rivendicando con orgoglio la propria irrinunciabile ‘diversità'.

Amanda di Carolina Cavalli si inserisce in questa nuova ondata narrativa contemporanea, decisa a rovesciare gli stereotipi e a restituire sullo schermo figure di giovani donne originali e niente affatto rassicuranti, ostinate a non compiacere alcuno sguardo, men che meno quello maschile.

Benedetta Porcaroli porta sul grande schermo una ventenne antipatica e sociopatica perennemente avvolta nello stesso cardigan colorato, che non ha mai imparato a rapportarsi con il mondo esterno. Non ha amici, risponde a tutti in modo sgradevole, non spicca per empatia e non sembra brillare di luce interiore. Si ostinerà a trovare una migliore amica costringendo un'altra ragazza, più problematica di lei (non esce più dalla sua stanza, è affetta dalla sindrome di hikikomori) a diventarlo, imponendosi di fronte alla sua porta ogni giorno e insultandola pesantemente.

Si veste a modo suo, senza rispettare alcuna moda che non sia il proprio gusto, non ha ambizioni di compiacere lo sguardo maschile, ha un carattere per nulla addomesticabile e, tutto sommato, non intende cambiarlo.

Lo sguardo che la racconta non è retorico né paternalistico, mira a sottolineare anzi l'unicità di questa figura di postadolescente così singolare e conflittuale. Si inserisce sulla strada tracciata dalla pluripremiata Phoebe Waller-Bridge, che ha basato il suo successo, come autrice e interprete, su Fleabag, ragazza decisamente in controtendenza, scorretta, sarcastica, sfacciata e piena di difetti che racconta apertamente a chi guarda, rompendo con disinvoltura la quarta parete.

Sulla stessa via troviamo la protagonista della miniserie The End of the F***ing World Alyssa, adolescente sfrontata dal comportamento lunatico e sgarbato, come anche Maeve di Sex Education, una "cattiva ragazza" dal carattere coriaceo, e Ellie di The Whale, incorreggibile nella sua dialettica provocatoria contro il padre fino all'ultimo.

Ognuno di questi personaggi vanta lo spessore attoriale di interpreti di razza, capaci di far proprio il detestabile personaggio di turno a tal punto da riuscire a farlo piacere al pubblico fino ad affezionarsi. È il caso delle suddette Waller-Bridge e Benedetta Porcaroli, ma anche di Emma Mackey, Jessica Barden e Sadie Sink, che aveva già indossato un personaggio simile in Stranger Things, Maxine "Max" Mayfield.


CERCA UN CINEMA

{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati