Un film su una squadra di calcio unica, che ha deciso, di punto in bianco, di diventare per una stagione non solo la più forte, ma soprattutto la più bella. Espandi ▽
Gianluca Vialli, Roberto Mancini, Toninho Cerezo, Gianluca Pagliuca e molti altri protagonisti raccontano la cavalcata che portò la Sampdoria dei miracoli a vincere lo scudetto nella stagione 90-91 e a duellare alla pari con il Barcellona nella finale di coppa dei campioni l’anno successivo. Tra aneddoti, gol, storia, vittoria e sofferenza, viene fuori l’anima di questi uomini, campioni dentro e fuori dal campo. La bella stagione è un delizioso amarcord del bel tempo che fu: la grande stagione della Samp. Attraverso le voci degli stessi campioni, ma anche di magazzinieri e opinionisti, emerge un racconto corale in cui aneddotica, calcio, amicizia e sofferenza si mischiano. Prima che essere una storia di vittorie e di calcio, La bella stagione racconta di amicizia e di rivalsa, una di quelle storie che sono possibili solo nello sport. Marco Ponti riesce nella complicata impresa di estrapolare, da una storia di sport, una palette di emozioni e di valori che finiscono per trascendere la dimensione meramente calcistica del documentario, lanciando un messaggio veramente universale. Recensione ❯
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Un ex tossicodipendente va a caccia degli spacciatori che hanno venduto la droga alla sua fidanzata. Espandi ▽
Due poliziotti seguono le tracce di un tossicodipendente che sta uscendo dal tunnel della droga. Il ragazzo sta andando a caccia degli spacciatori che hanno venduto la droga che ha causato la morte della sua fidanzata.. Recensione ❯
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Un viaggio nel cuore esoterico e misterioso di una delle città più antiche e affascinanti del mondo. Espandi ▽
Come si fa a cogliere, catturare e rappresentare l'anima di una città così complessa e colma di arte, storia e contraddizioni come Napoli? Se lo chiede Marco D’Amore nel suo nuovo documentario, che già dal titolo prende posizione nel tentare una prima definizione del capoluogo campano: “magica”. Un aggettivo tutt’altro che casuale, sarà proprio la magia il filo rosso che attraverserà tutta la narrazione.Quello che parte come un documentario estemporaneo, in cui l’attore e regista esplora con la sua troupe la città chiedendo a tutti i passanti dove sia finita la sua magia, cede presto il passo a un’opera più concettuale di finzione. Un film che mira ad essere volutamente ibrido e confusionario: vuole mescolare finzione e realtà, storia e leggenda, prestigio e miseria e, nella messa in scena, attori professionisti e gente di strada. Perché forse questo è l’unico modo per raccontare Napoli, la cui anima multiforme non può essere incasellata o inquadrata secondo una sola lente. La razionale ricostruzione storica cede il passo al calore del sentire popolare: occorre lasciarsi andare al racconto di ciò che è stato, alle vibrazioni oniriche che regalano certi personaggi iconici della città e del suo popolo. Recensione ❯
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L'opera di Neil Gaiman approda alla serialità. Espandi ▽
Il fantasy metafisico di Neil Gaiman arriva finalmente sullo schermo, in una versione però troppo pulitina per restituire il fascino oscuro e visionario dell'opera di culto originale. Se i progetti di trasposizione cinematografica non potevano che essere destinati al fallimento di fronte a un materiale tanto vasto e complesso, nell'era post-Trono di Spade le saghe fantasy trovano in Tv terreno fertile. In questo caso ne è venuta una trasposizione molto fedele nella struttura della storia, con dialoghi che arrivano direttamente dai baloon di Gaiman. Il tutto è poi aggiornato a una rappresentazione più inclusiva del mondo queer, delle minoranze etniche e del femminile. La scelta di rendere la serie meno horror è stata intenzionale, ma non vincente: il risultato è una versione più prosaica di Sandman, ripulita di vere inquietudini e senza guizzi nella messa in scena. Recensione ❯
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Non un biopic né un santino, ma una parabola (laica) asciutta ed essenziale sul coraggio necessario. Biografico, Italia, Germania, Gran Bretagna2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
A San Giovanni Rotondo arriva Padre Pio evocando da subito un'aura carismatica tra i fedeli. Espandi ▽
Padre Pio di Abel Ferrara non è né un biopic né un santino televisivo, ma una parabola (laica) asciutta ed essenziale sulla necessità di portare le idee e le azioni fino alle loro estreme conseguenze, e conserva un’essenzialità espositiva di per sé radicale, resa più credibile dall’interpretazione scarnificata di Shia Le Boeuf, che racconta un calvario personale tangibile. Dentro Padre Pio ci sono molti temi cari al regista: la ricerca della redenzione, la religione come dogma indiscutibile, la colpa, anche come compiacimento. E l’ipocrisia opportunista di un clero che arriva a benedire le armi degli oppressori è collocata senza dubbi dalla parte dei cattivi. Certo, qualche primo piano è da cartellone didascalico, e qualche scena d’azione sfiora il compiacimento autoriale, ma Padre Pio resta un film potentemente etico, viscerale e furibondo, curiosamente poco retorico nonostante la definizione manichea del Bene e del Male, attento ai dettagli, e sostenuto da un commento sonoro calzante da parte del fedele Joe Delia. Recensione ❯
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Dal 1976 al 1980 l'Italia è la squadra da battere. Parliamo di tennis e il trofeo per cui si lotta è la Coppa Davis. Espandi ▽
Con un'operazione editoriale senza precedenti in ambito nostrano (comprensiva del libro omonimo, fatto di interviste ai cinque tennisti, in uscita con Fandango Libri dal 12 maggio) il film precede nelle sale e fa da traino, quasi fosse un "mega teaser", alla serie documentaria. Idea scaltra e brillante, non solo da un punto di vista promozionale, che incuriosisce e invita a integrare narrazioni differenti. C'è da augurarsi che il ritmo e la piacevolezza di racconto di Una squadra - Il film rispecchino quelli della serie: perché il primo evidente e molto apprezzabile valore del documentario risiede nella costruzione delle interviste, che sembrano scaturire da un clima disteso, complice, al servizio del film e di una corretta contestualizzazione storica di un episodio controverso, calato in un clima di alta tensione, che inevitabilmente fa pensare a prese di posizione tristemente attuali. Recensione ❯
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Dopo aver subito una tragedia per mano di soldati invasori nel Donbas, un insegnante di fisica ucraino cerca vendetta. Espandi ▽
Dopo aver subito una tragedia per mano di soldati invasori nel Donbas, un insegnante di fisica ucraino cerca vendetta. Mette gli occhi su un cecchino russo d'élite la cui eliminazione potrebbe cambiare le sorti del conflitto. Recensione ❯
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Un film intenso con un grande merito: riportare alla memoria la condizione femminile in tempi di guerra. Drammatico, Italia2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Ester è nel campo di concentramento di Fossoli. Una ragazza ebrea di 40 anni, di nazionalità italiana, rimasta sola dopo il rastrellamento del ghetto romano nel quale è stata arrestata tutta la sua famiglia. Espandi ▽
Ester è un'ebrea italiana che, in seguito ad un rastrellamento, viene condotta nel campo di transito di Fossoli. Qui stringe amicizia con un'altra prigioniera ma la permanenza sarà breve perché la sua prossima destinazione sarà il campo di concentramento femminile di Ravensbrück. Lì sperimenta il senso di solidarietà con altre donne ma anche il timore della delazione. Fuori dalla baracca, oltre al duro lavoro, spesso si assiste a soprusi ed uccisioni. Se poi nel ventre di Ester sembra si stia sviluppando una nuova vita la situazione si fa ancor più pericolosa.
Un film che racconta la Shoah vissuta dalle donne mettendo in luce come per loro la resistenza al tentativo di annullarne la personalità fosse una battaglia da combattere con determinazione ogni giorno.
Bocche inutili si apre con livelli di recitazione differenti resi ancor più evidenti da battute che sembrano più scritte che non pensate per essere pronunciate da donne in una situazione di costrizione e sofferenza. Progressivamente però questa sensazione sfuma per lasciare il posto ad un crescendo drammatico che fa della verosimiglianza il proprio punto di forza. Recensione ❯
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Per quanto frenato da un palpabile timore reverenziale, Zemeckis è il regista giusto per riproporre l'ibrido Pinocchio. Commedia, Drammatico, Family - USA2022.
Il film rivisita in chiave live action l'amata storia di un burattino di legno che intraprende un'emozionante avventura per diventare un bambino vero. Espandi ▽
Sono ormai tanti anni che Geppetto non esce dalla sua bottega di orologi a cucù e giocattoli di legno. Non li vende nemmeno, quegli orologi, vuole solo stare tra di loro, in compagnia del gattino Figaro e della pesciolina Cleo. Ha perso un figlio e non ha mai smesso di pensare a lui, tanto che, per quello che sarebbe stato il suo compleanno, ha intagliato un burattino in legno di pino e ha sognato "sopra una stella" che potesse compiersi un miracolo.
Un sogno dolce e ingenuo, perché così è il Geppetto di Tom Hanks, rimasto un po' bambino, bisognoso dei suoi pupazzi e dei suoi feticci, di quel mondo disneyano che esce regolarmente dagli sportellini degli orologi, liberando il cowboy Woody, Paperino, Malefica, Dumbo, Biancaneve. Zemeckis appare onorato e felice di inserirsi nel novero e lo fa con grande rispetto, autodenunciando immediatamente il suo apprestarsi a narrare una storia già nota, "a fatti compiuti".
Zemeckis fa trapelare il suo piacere nel dialogo a distanza col burattino senza fili e sa rinverdirne quanto basta la tenerezza e il prodigio. Recensione ❯
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Un ragazzo sfuggito al genocidio armeno negli Stati Uniti torna in Armenia nel '47, dove ad attenderlo trova la dura realtà del comunismo sovietico. Espandi ▽
Da ragazzo, Charlie è sfuggito al genocidio armeno nascondendosi in un baule diretto negli Stati Uniti. Nel 1947, Charlie torna in Armenia solo per essere accolto dalla dura realtà del comunismo sovietico. L'anima del suo paese è stata soffocata sotto la cortina di ferro. Quasi subito Charlie viene arrestato e condannato per l'assurdo reato di indossare una cravatta. Per assicurarsi che i suoi modi cosmopoliti non influenzino ulteriormente gli altri detenuti, Charlie viene addirittura messo in isolamento. Recensione ❯
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Gli alieni sono tecnologicamente avanzati e si mettono in viaggio attraverso lo spazio a causa dei problemi di abitabilità col proprio pianeta. Gli umani, rozzi e violenti, sono il popolo inferiore da conquistare. Espandi ▽
Il popolo degli Anatar, alieni umanoidi che si sono evoluti dalle anatre, dopo aver portato al collasso il proprio pianeta è alla ricerca di un nuovo corpo celeste da chiamare nido. Nel loro pellegrinaggio spaziale approdano su Pandoro, un luogo dove esseri viventi e natura hanno trovato il proprio strano equilibrio. Amore, guerra, astronavi e papere spaziali sono gli ingredienti di questa grottesca fiaba moderna sull'accettazione di ciò che è diverso da noi. Recensione ❯
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Un film senza fronzoli che denuncia apertamente e aspramente la retorica militare e politica francese. Drammatico, Francia, Senegal2022. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un padre e un figlio si trovano a combattere insieme al fronte durante la prima guerra mondiale. Espandi ▽
Un film lineare e senza fronzoli che si posiziona radicalmente "contro" - la guerra, l'obbedienza cieca agli ordini, il colonialismo, lo sfruttamento dei fratelli su altri fratelli, la retorica militare e politica - il che lo rende terribilmente attuale. La regia di Mathieu Vadepied è fisica e concreta, aderisce ai suoi personaggi e li getta all'interno di una storia che sembra svilupparsi di minuto in minuto. Omar Sy, che ha prodotto il film e interpreta il ruolo di Bakary rispolverando la lingua Fula delle sue origini, si assume il rischio di remare contro l'immensa popolarità ottenuta oltralpe per criticare apertamente la politica coloniale francese e certe ipocrisie nella gestione del rapporto con gli immigrati africani. Io sono tuo padre è un film di poche parole e pochi accadimenti necessari per illustrare la parabola di Thierno, combattuto fra l'amore per il padre e il desiderio di emanciparsi dalla sua autorità per diventare finalmente uomo. Recensione ❯
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Un conduttore radiofonico di New York tenta di risolvere l'omicidio di una ragazza con cui ha avuto rapporti e si reca nel sud per indagare sulle circostanze della sua morte e scoprire cosa le è successo. Espandi ▽
Nella New York della “hook-up culture” si passa da un appuntamento all'altro senza stringere legami. Vive così il giornalista Ben Manalowitz ma la sua routine viene stravolta quando riceve la chiamata di Ty, il fratello di Abby, una delle sue molte ragazze occasionali. Ty gli comunica della morte di lei, convincendolo a recarsi in Texas per il funerale. La famiglia infatti è convinta che Ben fosse il ragazzo stabile di Abby e Ty gli confessa che, secondo lui, Abby in realtà è stata uccisa.
Dopo il successo come autore e attore della versione americana di The Office, Novak esordisce nella regia e nella scrittura cinematografica con una commedia nera dal finale piuttosto sorprendente, Vengeance, che affronta il tema della vendetta ma soprattutto quello della fratturata identità americana, come più volte per altro esplicita.
Siamo ben lontani dai cittadini della Hollywood di una volta, che ritrovavano uno spirito bucolico nella campagna. Ma allo stesso tempo c'è un marcato cinismo pure nel raccontare l'intellighenzia borghese metropolitana
Il film del resto vuole mettere a confronto le due anime dell'America, dileggiandole entrambe ma cercando una sorta di sintesi nella giustizia, anche se poi fa calare il sipario prima di mostrare eventuali conseguenze su quello che propugna. Recensione ❯
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Un docu-film non scontato che restituisce una visione viva, in movimento, delle opere di Botticelli. Arte, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Bellezza, creatività, genio: la Firenze rinascimentale di Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico, è un concentrato di arte e cultura. Ma non è solo questo. Espandi ▽
Ci sono due opere d’arte che vivono nell’immaginario collettivo di tutti. Questo “tutti” non è un termine generico, ma è scelto chiaramente per delineare un’idea collettiva di qualsiasi generazione e paese. Si tratta della “Primavera” (1477-1482) e della “Nascita di Venere” (1485) del Botticelli, due opere “cult” della storia dell’arte e dell’Italia rinascimentale riconoscibile da chiunque. Botticelli e Firenze - La Nascita della Bellezza, il film ideato e scritto da Francesca Priori e diretto da Marco Pianigiani, non parte da queste opere - che naturalmente analizza anche in maniera complessa, riportando influenze e visioni che vanno dai Preraffaeliti fino a Terry Gilliam, passando per Andy Wharol e Giosetta Fioroni - ma narra di Botticelli come figura molto più attenta, attiva, pensante e d’esempio di quel periodo storico. Sandro Botticelli (Firenze, 1445 c.-1510) ha infatti modificato visioni e stile seguendo una forte passione non solo nei confronti del mezzo per cui era nato, quello della pittura, per cui la grazia, il talento sono indiscutibili, ma è stato un attento osservatore della sua contemporaneità. Recensione ❯
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Il film basato sulla storia vera della straordinaria famiglia da cui proviene il primo trio di fratelli a diventare campioni NBA. Espandi ▽
Dopo essere emigrati in Grecia dalla Nigeria, Vera e Charles Antetokounmpo (rispettivamente Yetide Badaki e Dayo Okeniyi) hanno lottato per sopravvivere e provvedere ai loro cinque figli, mentre convivevano con la minaccia quotidiana di essere rimpatriati. Con il loro figlio maggiore rimasto ancora in Nigeria insieme ad alcuni parenti, la coppia cercava disperatamente di ottenere la cittadinanza greca, ma la burocrazia li ostacolava ad ogni singolo tentativo. Quando non erano impegnati a vendere souvenir per le strade di Atene con il resto della famiglia, i fratelli Giannis (Uche Agada) e Thanasis (Ral Agada) giocavano a basket con una squadra giovanile locale. I due, avvicinatisi già grandi a questo sport, hanno scoperto in ritardo le loro grandi capacità sul campo da basket e hanno lavorato duramente per diventare atleti di fama mondiale, insieme con il fratello Kostas (Jaden Osimuwa). Con l'aiuto di un agente, Giannis è entrato nel Draft NBA nel 2013 con l'obiettivo di restarci a lungo; un passo importante che avrebbe cambiato non solo la sua vita, ma quella di tutta la sua famiglia. La scorsa stagione, Giannis e Thanasis hanno aiutato i Milwaukee Bucks a vincere il loro primo anello del campionato in 50 anni, mentre Kostas ha giocato con i campioni della stagione precedente, i Los Angeles Lakers. Recensione ❯
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