Anno | 2022 |
Genere | Commedia, Drammatico, Family |
Produzione | USA |
Regia di | Robert Zemeckis |
Attori | Tom Hanks, Luke Evans, Cynthia Erivo, Joseph Gordon-Levitt, Lorraine Bracco Keegan-Michael Key, Benjamin Evan Ainsworth, Sheila Atim. |
Tag | Da vedere 2022 |
MYmonetro | 2,89 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 9 settembre 2022
Il film rivisita in chiave live action l'amata storia di un burattino di legno che intraprende un'emozionante avventura per diventare un bambino vero. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Producers Guild,
CONSIGLIATO SÌ
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Sono ormai tanti anni che Geppetto non esce dalla sua bottega di orologi a cucù e giocattoli di legno. Non li vende nemmeno, quegli orologi, vuole solo stare tra di loro, in compagnia del gattino Figaro e della pesciolina Cleo. Ha perso un figlio e non ha mai smesso di pensare a lui, tanto che, per quello che sarebbe stato il suo compleanno, ha intagliato un burattino in legno di pino e ha sognato "sopra una stella" che potesse compiersi un miracolo.
Un sogno dolce e ingenuo, perché così è il Geppetto di Tom Hanks, rimasto un po' bambino, bisognoso dei suoi pupazzi e dei suoi feticci, di quel mondo disneyano che esce regolarmente dagli sportellini degli orologi, liberando il cowboy Woody, Paperino, Malefica, Dumbo, Biancaneve. Zemeckis appare onorato e felice di inserirsi nel novero e lo fa con grande rispetto, autodenunciando immediatamente il suo apprestarsi a narrare una storia già nota, "a fatti compiuti".
E proprio perché gli eventi sono noti - sembra dire- può prendersi le sue libertà, riraccontarla come farebbe il grillo parlante oggi, senza nulla togliere al primato del suo antenato.
Con Zemeckis, Pinocchio prende il Polar Express, che fa solo le fermate principali (Mangiafuoco Battiston, un burtoniano Paese dei Balocchi, una balena convertita in mostro marino), ma si apre alla salita a bordo di personaggi nuovi e inattesi, come il gabbiano Sofia, ideale mezzo di trasporto per un narratore di minuscole dimensioni, perennemente all'inseguimento del suo protetto, e soprattutto Fabiana, marionettista che parla a Pinocchio attraverso un ballerina di legno, e a sua volta "mezza marionetta", per via di una protesi al piede, e dunque alter ego del protagonista "mezzo vero" e simbolo esplicito dell'illusorietà del complesso della parte mancante.
Col suo nome romano, Fabiana è anche uno dei mattoni che costruiscono l'ambientazione pittorico-romantica del "borgo" di Geppetto, spacciato per senese ma contaminato da scorci della capitale, portici medievali, incursioni cinefile e allucinazioni anni Settanta (il nome di Collodi compare invece come marca di un sapone).
Il viaggio sul treno ad alta velocità riduce i tempi di trasformazione e disegna un burattino più distratto che discolo, affascinato dalla promessa del wharoliano quarto d'ora di notorietà ("Perché mai vorresti diventare vero quando puoi diventare famoso?" gli chiede la Volpe), ma la ragione di questa rivisitazione è più profonda e non ha soltanto a che vedere con il cambio di passo: oggi non è Pinocchio che deve cambiare, bensì lo sguardo dell'adulto.
Remake politicamente corretto e fin troppo cauto, questo film non ha la portata rivoluzionaria, né tecnica né contenutistica, che ebbe il secondo lungometraggio di Walt Disney nel 1940 (ad esplorarne le nuove frontiere, per fortuna, ci aveva pensato Spielberg con A.I., su progetto di Kubrick), ma Zemeckis fa comunque trapelare il suo piacere nel dialogo a distanza col burattino senza fili e sa rinverdirne quanto basta la tenerezza e il prodigio.
Un umile orologiaio conosciuto come Gepoetto , dato che vive senza una compagna e senza dei figli , decide di costruire un burattino fatto con ciocco di un pino , e a cui elargisce il nome di Pinocchio , e prima di assopirsi esprime un desiderio ad una stella e durante la notte appare la fata turchina che, con il tocco della bacchetta magica , dona la vita al burattino di legno , ma poi lei stessa [...] Vai alla recensione »
Versione live-action del cartoon Disney del 1940, ma soprattutto un film sull’incantesimo del tempo. Qualche forzatura digitale con i mostri, ma il resto è pura magia. Il Pinocchio Zemeckis di “live” ha ben poco. Il digitale è ancora padrone per animare il burattino, il grillo parlante, il gatto e la volpe e anche per dare un’aria fatata e da fiaba ai personaggi [...] Vai alla recensione »
Comunque volendo citare tante assurdità del burattino e a notarli qualche altra gente del caso dal no a pinocchio agli scambi ecc a l'alta velocità, nel dire le sue di balle però e altre somiglianze con ironia e quasi divertimento al burattino della storia dei cartoon e a voler essere onesti sembra di notarne anche comunque per quali motivazioni.
La bottega di Geppetto (Tom Hanks) è buia, i contorni delle sagome di legno sfumano nell'oscurità, è quasi un antro stregato. Inizio della storia di metamorfosi e rinascita raccontata da Carlo Collodi nel 1883. Robert Zemeckis segue la linea d'ombra e ridisegna i contorni del Pinocchio di Walt Disney con gusto del presente, a rischio, però, di annientare il senso estetico e morale del capolavoro uscito [...] Vai alla recensione »
Il tempo diventa opprimente in Pinocchio. Ci sono le tracce di Fritz Lang negli orologi a cucù costruiti da Geppetto. Le lancette girano, si fermano, vengono distrutte (come nel paese dei Balocchi), ripartono, si bloccano ancora per nuovi e sorprendenti incantesimo. Si, Pinocchio è un film sull'incantesimo del tempo. Non c'è più il viaggio nel passato e nel futuro della trilogia di Ritorno al futuro, [...] Vai alla recensione »
Chi tocca Pinocchio, di solito, gioca con il fuoco, e non solo perché il materiale è infiammabile. Ogni classico è un testo aperto, lo sappiamo, quindi la lesa maestà è un concetto anacronistico, figurarsi poi se noi altri si possa accusare un genio dell'industria creativa come Walt Disney di aver ridotto, anestetizzato, edulcorato uno dei capolavori fondativi della nostra cultura.
Da alcuni anni la Disney si è lasciata andare alla tentazione di ricreare in live action alcune tra le sue animazioni di maggior successo. Una serie di progetti possibili soprattutto grazie all'utilizzo di tecniche di computer grafica che, accanto ad attori in carne ed esso hanno fatto esibire alcuni protagonisti entrati nell'immaginario collettivo in forma animata.
La battuta più buffa è l'avvertimento -reale e fuori scena della Disney ai recensori: «Preghiamo di non rivelare dettagli ed epilogo», Detto di un thriller senza precedenti ci sta, ma se si parla di Pinocchio, come in questo caso, ebbene è il più riuscito sketch da cabaret mai immaginato. Ciò premesso, rispettiamo le consegne ed evitiamo di raccontare una storia nuovissima che nessuno conosce e i retori [...] Vai alla recensione »
Tra il 1883 e il 2008, sono state più di un centinaio le edizioni delle Avventure di Pinocchio (1881-1883) di Carlo Collodi, apparse per la prima volta sul "Giornale per i bambini" diretto da Guido Biagi con il titolo La storia di un burattino. Robert Zemeckis prende in mano la versione di Pinocchio di Walt Disney del 1940, diretta da Hamilton Luske e Ben Sharpsteen, colonna sonora compresa (qui curata [...] Vai alla recensione »
Ce l'hanno presentato parlando della sua magia, come "una incredibile occasione di rivisitare e approfondire questo capolavoro", ma la versione Live-Action di Pinocchio offerta da Robert Zemeckis sembra mancare proprio della prima e di non esser riuscito a fare quanto si prefiggeva, con buona pace di Tom Hanks e del suo commovente Geppetto. Tutto già visto, già ottant'anni fa, salvo l'aggiornamento [...] Vai alla recensione »